Glossario
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BABIL MOUND
(Cald. Eb.) - Il luogo dov'era il tempio di Bel a Babilonia.
BABILONESI
(Asia) - In età neolitica avanzata, nuclei di uomini scesero per la prima volta nella valle dei due fiumi, provenendo dalle pendici dei monti Iranici, dove si erano installati durante il paleolitico. La storia chiama questo popolo Sumeri. La loro religione nasce dal sacerdozio inteso come portavoce ed esecutore degli ordini degli dei, veri ed unici padroni del territorio. È una religione ovviamente politeista, ed è difficile distinguere gli dei Sumeri da quelli Accadi; le divinità sono associate alle città e con queste vanno in auge e decadono. Estremamente importante il fatto che, mentre nella cosmologia egizia le divinità creano l'universo, nella cosmogonia babilonese sono gli elementi primordiali della natura ad esprimere dal loro seno tanto gli dei quanto gli esseri della terra. Le divinità babilonesi sono raggruppate in triadi ed in tetradi. Si conosce una triade cosmica : Anu (governa il cielo), Enlil (governa la terra), Ea (le acque dell'oceano primordiale); una triade astrale : Sin (la Luna), Shamash (il Sole), Ishtar (il pianeta Venere); una triade terrestre : Ea, Marduk, Nabu, ecc. La storia di questo popolo inizia in epoca preistorica e si protrae fino al III secolo a.C. quando, alla morte di Alessandro Magno, il paese passa ai Seleucidi, poi agli Arsacidi, ai Sasanidi ed infine ai Califfi musulmani. I Babilonesi antichi vanno ricordati per la loro grande tolleranza; essi non stravolsero abitudini ed ordinamenti dei paesi conquistati e, sebbene rendessero obbligatoria la loro lingua, assimilarono la tradizione religiosa degli indigeni, lasciando una serie di tavolette sacre in base alle quali è facile capire i fondamenti della loro filosofia religiosa. Essi veneravano il grande dio Marduk che, in lotta con altra divinità primordiale, la dea Tiamat, la tagliò in due, generando così il cielo e la terra. Altra dea venerata era Ishtar (la personificazione della fertilità) che, perso lo sposo Tanimur, lo va a cercare nel regno dei morti. Attraversando le sette porte degli inferi è costretta ogni volta a togliere uno dei suoi sette veli fino a quando, nuda, compare davanti ai giudici dell'oltretomba. Viene uccisa e poi fatta rivivere con Tammus, col quale ritorna sulla terra. Si tratta, chiaramente, del mito della morte annuale e della resurrezione, che poi sarà ripreso da tutte le successive mitologie : in Egitto Iside ed Osiride; in Grecia Demetra e Kore, a Roma Cerere e Proserpina. Esso rappresenta il rituale propiziatorio del ciclo della fertilità. Altro mito importante dei Babilonesi è quello legato alla morte dell'Uomo che è giunto a noi attraverso il poema epico di Gilgamesh. Notevole anche la Stele di Hammurabi, Re dal 1720 al 1686 che, per ordine del dio Marduk, scrisse il primo libro delle leggi e delle punizioni.
BABILONIA
(Asia)- Antica città della Mesopotamia, a circa 80 Km. da Baghdad, ed a 6 Km. da Hilleh, o Hilla, costruita in gran parte con i mattoni prelevati dalle rovine di Babilonia. Citata per la prima volta con il nome Sumero di Kadingir, tradotto dagli Accadi in Bab-ilu che significa "porta del dio"; diviene poi Bab-ilani, "porta degli dei", e Babylon per i Greci. Famoso il suo ziqqurat Etemen-anki, "casa del fondamento del cielo e della terra", considerato come la porta attraverso la quale gli dei scendevano fra gli uomini. E fu questo tempio, secondo la Bibbia, a provocare l'ira di Dio. La sua posizione geografica, all'incrocio delle linee commerciali che univano il Mediterraneo e l'Egitto al Golfo Persico ed ai Paesi Orientali, le conferiva una grande importanza al punto che Alessandro Magno ne voleva fare la capitale del suo impero. Dallo ziqqurat, alto almeno 90 metri, si godeva lo spettacolo incantevole di una città meravigliosa per templi e palazzi : si aveva la sensazione di essere al centro delle sette regioni del cosmo! I suoi Giardini Pensili erano una delle sette meraviglie del mondo, ed essa era frequentata da uomini di ogni paese, lingua, religione, razza, giunti nella città per motivi religiosi, commerciali, politici, ecc.
BABISMO
(Ar.) - Nome di una setta musulmana dalla quale deriva il Bahaismo.
BACABS
(Maya) - Sono i figli del dio Itzamnà, divinità poste ai quattro angoli del mondo per segnare i punti cardinali. Ogni Bacab è caratterizzato da un colore particolare.
BACCANALI
(Lat.) - Feste sacre ed orgiastiche che si tenevano a Roma in onore di Bacco. Si celebravano in segreto. I partecipanti bevevano a dismisura ed al culmine dell'ubriachezza si davano ad orge sfrenate. Il tempo dell'iniziazione era di dieci giorni, durante i quali l'iniziato doveva astenersi da ogni piacere. Nel decimo, sedeva a solenne banchetto, era purificato con acqua e veniva introdotto nel santuario. In principio solo le donne venivano iniziate e le orge si celebravano durante tre giorni in ciascun anno. Pacula Annia, matrona della Campania, ispirata da Bacco, ammise anche gli uomini, spostò le feste in ora notturna e portò la durata da tre giorni l'anno a cinque giorni al mese. Le feste raggiunsero intensità spropositate, finche furono abolite e sostituite con celebrazione di Bacco più semplici ed innocue. Queste ultime, celebrate da sacerdoti e da sacerdotesse avvenivano a Roma il 16 Marzo di ogni anno : in questo giorno, i giovani che avevano raggiunto il sedicesimo anno ricevevano la toga virile.
BACCANTE
(Gr.) - Donna dominata da frenetica passione, seguace del culto orgiastico di Dioniso-Bacco. Il culto di Dioniso, in Atene, era sacro e curato dalle Sacerdotesse di Bacco, dette Baccanti, donne scelte fra le più oneste e venerate. Esse insegnavano alle donne la religione, la morale ed i lavori domestici. Quando il culto si propagò al di fuori della città, degenerò in abusi vergognosi corrompendo anche il nome delle Baccanti che, da caste maestre divennero donne di temperamento ardente e prodighe dei loro favori. Le Baccanti, dette anche Menadi (infuriate) si dividevano in tre classi : le Gerarie (matrone) che erano 14, le Tiadi (sacerdotesse), i Cori (semplici donne). Seminude, coperte con pelle di tigre o di pantera, o vestite di abito trasparente, con cinture fatte di pampani o di edera, correvano e gridavano, con i capelli sciolti, portando fiaccole accese e tirsi. Inebriate, danzavano con movimenti scomposti accompagnandosi al suono di cembali, timpani, flauti e crotali. Al colmo dell'ubriachezza, cadevano in un delirio spaventoso, abbandonandosi ad ogni eccesso. Il loro emblema era il fallo. Talora portavano con sè l'animale sacro (un cerbiatto) che, al culmine dell'esaltazione, dilaniavano e divoravano crudo. Con l'estasi (sparagmos) e con il banchetto (omophagia), si impossessavano della divinità. Il loro culto era simile a quello di Sabos, le cui partecipanti erano dette Sabai. Omero, Esiodo ed altri non le conoscevano e nelle loro opere le citano come Menadi o Tiadi. Altro nome che veniva loro dato è Bassare, ed anche Bassaridi.
BACCO
(Gr.) - Exotericamente e superficialmente il dio del vino e della vendemmia, della licenziosità e dell'allegria; ma il significato esoterico di questa personificazione è più complesso e filosofico. Esso è l'Osiride Egiziano, e la sua vita e significato appartengono allo stesso gruppo di altre divinità solari, tutti "sopportano il peccato del mondo", tutti sono uccisi e risorgono; come ad esempio Dionisio o Atys della Frisia (Adone e il Siriano Tammuz), come Ausonio, Baldur, etc.... Tutti costoro furono uccisi, pianti, e ritornarono in vita. Le festività per Atys avevano luogo a Hilaria nella Pasqua "pagana" il 15 di Marzo. Ausonio, un aspetto di Bacco, fu trucidato "nell'equinozio invernale il 21 Marzo e risorse in tre giorni". Tammuz, una copia di Adone e di Atys, fu pianto dalle donne nel "boschetto" che ha il suo nome "sopra Betlemme, dove emise il suo primo vagito Gesù", secondo quanto dice S:Girolamo. Bacco è ucciso e sua madre raccoglie le membra del suo corpo dilaniato come fa Iside per quelle di Osiride, e così via. Dionisio Iacco, fatto a pezzi dai Titani, Osiride, Krishna, discesero tutti nell'Ade e nuovamente ritornarono. Dal punto di vista astronomico tutti rappresentano il Sole, psichicamente sono tutti simboli della "Anima" che sempre risorge (l'Ego nella sua reincarnazione); spiritualmente, sono tutti gli innocenti capri espiatori, che sacrificano per i peccati dei mortali i loro involucri terreni, ed in verità sono l'immagine poetica dell'UOMO DIVINO, la forma di argilla vitalizzata dal suo Dio. Bacco rappresentava la potenza produttrice traboccante ed inebriante della Natura, ma in senso più generale rappresentava quell'energia della Natura che, per effetto del calore e della umidità, porta i frutti a maturazione. Figlio di Giove e di Semele, la madre muore bruciata dall'apparizione di Giove tuonante quando egli non è ancora nato. Giove lo lega ad una sua coscia e lo libera al momento giusto, quando è pronto per venire al mondo. Lo affida a Mercurio affinchè lo porti alle Ninfe del Monte Nisa, che si prenderanno cura della sua crescita. Questa leggenda dimostra, qualora ce ne fosse il bisogno, il legame fra Bacco e la Natura, personificata in Semele, che muore bruciata dal Sole estivo. I frutti saranno maturati dalle Ninfe, con le benefiche piogge. Le raffigurazioni di Bacco sono numerose, poiché numerose sono le manifestazioni della natura. Il suo carro è tirato da tigri e pantere, il suo corpo è cinto da corone di pampani e di edere (la pianta sempre verde, come sempre giovane è il dio), la vite ed il tirso sono le piante a lui consacrate. Ma anche il boccale, il canestro, il tripode sono oggetti che l'accompagnano, mentre il simbolo più forte ad esso associato è il fallo. Tutti questi dettagli li troviamo nelle Baccanti.Per concludere, esotericamente, Bacco, come Vishnu e Gesù, è spesso chiamato il "Pesce" (IKTYS, in greco, da cui IHS).
BACH NEGO
(Bab.) - Divinità babilonese con attribuzioni bacchiche.
BACHUE
(Ame.) - Nelle popolazioni Chibcha, con questo termine si designava la Madre dell'Umanità. Queste popolazioni offrivano oro alla dea.