Rivista Italiana di Teosofia

Marzo-aprile 2024

Anno LXXX - N.03-04
cover rit marzo-aprile 2024

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 25,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 45,00 (formato cartaceo) o 25,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

Area riservata

La lezione del colibrì

Dalla conoscenza dell’io al risveglio
D. Audoin 2

Lo spazio luminoso del Karma – considerazioni teosofiche sul principio di causalità
G. Caucig 6

Il Vangelo secondo san Giovanni
R. Iyer 11

La bussola morale tra Verità e Relativismo
O. Torretta 21

Vincenzo Gioberti, originale interprete del pensiero buddhista
R. Fantini 23

Il telescopio di James Webb e la sincronia fra il nostro cervello e l’universo
V. Shah 27

Zoroastro – il primo filosofo e i suoi contributi alla Teosofia
R. Sorkhabi 30

Pagine della letteratura teosofica
36

Testi per l’intuizione [LXXIX]
37

L’esempio di servizio delle scuole Olcott
38

148° Convenzione Internazionale della Società Teosofica
39

Segnalazioni
40

Recensioni
43

Dai Gruppi
45

Al di là del velo
45

La lezione del colibrì

Un giorno, nella foresta divampò un terribile incendio.
Mentre il fuoco avanzava implacabile la paura si diffuse tra gli animali, che cercarono rifugio nelle acque del grande fiume; ma persino lì l’incendio si avvicinava inesorabile.
Nella confusione un piccolo colibrì si distinse per la sua audacia: ignorando il pericolo, si immerse ripetutamente nel fiume per raccogliere minuscole gocce d’acqua, lasciandole poi cadere sulle fiamme che stavano per divorare tutto.
Dapprima la sua azione sembrò ridicola agli occhi degli altri animali, tutti lo derisero. Ma il colibrì continuò senza sosta, nonostante le risate e le critiche.
Improvvisamente un elefantino decise di unirsi al piccolo eroe, spruzzando con la sua proboscide acqua su un cespuglio in fiamme.
Un giovane pellicano fece lo stesso e presto altri cuccioli si unirono al loro sforzo, mettendo tutto il proprio impegno nel domare le fiamme.
La loro azione scosse gli adulti, i quali si vergognarono delle loro divisioni e dei vecchi rancori; insieme lottarono fianco a fianco. Quando finalmente l’oscurità scese sulla foresta, l’incendio era stato domato.
Gli animali, stanchi ma salvi, si riunirono per festeggiare. Il leone chiamò il colibrì e lo elogiò: “Oggi abbiamo imparato che la grandezza non sta nella forza ma nella generosità e nel coraggio.
Tu ci hai dimostrato che anche la più piccola azione può fare una grande differenza.
Da oggi in poi sarai il simbolo del nostro impegno per costruire un mondo migliore, dove tutti abbiano un ruolo e la violenza e la discordia siano solo brutti ricordi”.

Segnalazioni

Convocazione Assemblea Ordinaria della S.T.I.
È indetta, ai sensi dello Statuto, l’Assemblea Ordinaria dell’Ente, in prima convocazione per venerdì 26 aprile 2024 alle ore 22.00 e in seconda convocazione per sabato 27 aprile 2024 alle ore 11:00. Così come previsto dall’art. 11, comma 9 dello Statuto, la riunione avverrà in forma mista: in presenza, presso la Sede Legale dell’Ente, in Viale Quintino Sella 83/E a Vicenza e, contemporaneamente, in videoconferenza.
Come previsto dallo Statuto l’Assemblea verrà chiamata a deliberare principalmente sulla Relazione del Presidente della S.T.I. sull’attività maggio 2023 – aprile 2024, sul Rendiconto Consuntivo anno 2023, sul Rendiconto di Previsione anno 2024, sulla Variazione della Composizione del Consiglio Generale. Verrà inviato specifica lettera di convocazione della riunione, con il relativo ordine del giorno.
La Segreteria Generale è a disposizione per ogni ulteriore informazione che si rendesse necessaria: tel. 0444 962921 e-mail sti@teosofica.org

110° Congresso Nazionale della S.T.I.
Il 110° Congresso Nazionale della Società Teosofica Italiana si terrà dal 7 al 9 giugno prossimi presso Villa S. Tecla, nei pressi di Assisi (PG). Il tema trattato sarà: “Oh Luce celata che risplendi in ogni creatura”; Tim Boyd, Presidente Internazionale della S.T., sarà ospite d’onore.
Quello del Congresso è l’appuntamento più rilevante cui sono chiamati i Soci e i Simpatizzanti della Società Teosofica Italiana. È l’occasione non solo di approfondire un importante argomento di studio ma anche di condividere i diritti e i doveri della vita associativa, oltre alla possibilità di incontro fraterno con gli altri partecipanti.
Il programma e le note organizzative verranno successivamente diffusi attraverso i consueti canali di comunicazione.
Per ulteriori informazioni: sti@teosofica.org; tel 0444 962921.

FAQ su Teosofia e Società Teosofica
Chi si avvicina alla Teosofia e alla Società Teosofica ha l’esigenza di trovare risposte chiare alle domande che possono sorgere spontaneamente sia sul significato della Teosofia e dei suoi contenuti sia sull’attività della Società Teosofica e sulla sua organizzazione.
Per favorire un’informazione semplice, completa e doverosamente trasparente è stata inserita nel sito internet della S.T.I. una rubrica che riguarda proprio le FAQ, le domande più frequentemente poste sulla Teosofia e sulla Società Teosofica: https://www.teosofica.org/it/faq/,619
Naturalmente tutto questo non esclude la possibilità di un contatto diretto, che in ambito teosofico è sempre il benvenuto: sti@teosofica.org

Raduno Internazionale dei Giovani Teosofi
La Federazione mondiale dei Giovani Teosofi (WFYT) sta organizzando il prossimo raduno internazionale, che avrà luogo dal 22 al 27 giugno 2024 presso lo splendido centro teosofico himalaiano di Bhowali, Uttaranchal, India.
Il tema trattato sarà: “La fiamma della Teosofia, ripercorrere i fondamentali”.
La WFYT è lieta di accogliete tutti i membri fino al 41° anno di età. Per saperne di più si può scrivere a: ts.youth.gathering@gmail.com

Le vie del cuore
Le vie del cuore sono quelle che ci mettono in contatto con i sogni che la vita ci ha affidato come espressione pura del nostro essere.
Sono vie caratterizzate da un equilibrio che si serve della mente e delle emozioni per sviluppare la ragione e i sentimenti.
E, ancora, sono vie aperte al trinomio fondamentale composto da meditazione, maieutica e servizio.
Come a sottolineare l’importanza dell’equilibrio fra la parte introspettiva come superamento dell’opposizione fra oggetto e soggetto, quella della relazione con gli altri come elemento fondante del processo di consapevolezza e di espansione della coscienza e quella che avvicina l’essere umano alla dimensione bodhisattvica del lavoro a beneficio di tutti gli esseri.

I limiti e il fallimento sono da elogiare?
Il mondo in cui viviamo è legato al successo, al conseguimento di risultati sempre più performanti. Nemmeno i cicli vitali vengono accettati e si vorrebbe vivere sempre più a lungo, superando persino i limiti che ci suggerisce la natura.
Il filosofo Costica Bradatan va contro corrente e si spinge a fare un elogio del limite e del fallimento.
Intervistato da Federica Colonna per l’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera afferma: “Se vogliamo progredire spiritualmente dobbiamo prima saperci vedere nella nostra nuda condizione. Non guariamo se non riconosciamo di essere malati e bisognosi di cure”. Per Bradatan solo se prendiamo coscienza dei nostri limiti e dei fallimenti possiamo progredire spiritualmente e distaccarci da un sistema insostenibile.
Ben lungi da indicare facili ricette, il filosofo romeno-americano ricorda che “Ognuno deve scoprire la sua [ricetta]. Per questo dobbiamo prima trovare noi stessi e possiamo farlo solo nella solitudine, nell’intimità, quando ci ritiriamo dal mondo, per quanto provvisoriamente, anche procedendo a tentoni”.
Per quanto riguarda i maestri di umiltà di oggi Bradatan osserva: “Immagino che, se esistono, vivano in silenzio, solitudine e invisibilità”.

Il telefono del vento è anche dentro di noi
Nel 2010 in Giappone Sasaki Itaru costruì una cabina dotata di un telefono senza fili e senza connessioni digitali per continuare a dialogare con il cugino, da poco scomparso. Questo “telefono del vento” divenne meta di pellegrinaggio a partire dall’anno successivo, quando lo tsunami che colpì Fukushima e l’immane tragedia che ne seguì portarono molte persone a cercare un contatto con i propri cari venuti a mancare.
Il romanzo di Laura Imai Messina, “Quel che affidiamo al vento”, ha fatto conoscere in Italia questa storia e cabine con telefoni simili sono sorte in provincia di Bergamo (Alzano Lombardo) e vicino a Genova (Cogoleto).
In occasione del Solstizio d’inverno è stato inaugurato un nuovo “telefono del vento” a San Pietro Belvedere, nel comune di Capannoli (PI). In cima a un colle una bianca cabina di legno è disponibile non solo a chi voglia dialogare con i propri cari che non ci sono più ma anche a chi desideri affidare al vento i propri sogni, le proprie meditazioni, i propri ricordi.
La variante italiana del “telefono del vento” diventa dunque non solo luogo del ricordo ma anche luogo dell’anima e finisce per assumere un carattere sia poetico sia simbolico, a dimostrazione di come l’uomo possa, pur in un’era dominata dalla tecnologia, ideare e vivere esperienze che ci ricordano la nostra capacità di dialogare con la dimensione dell’essere e con quella dell’infinito.
Il “telefono del vento” è anche dentro di noi.

Il potere del cinema
Dato per morto molte volte, il cinema continua a risorgere dalle ceneri e ad attrarre l’attenzione di un numero sempre rilevante di spettatori.
L’offerta cinematografica è molto variegata e sicuramente non sempre di qualità. Pur tuttavia non sono poche le pellicole che meritano l’attenzione di chi è interessato allo sviluppo dell’umana consapevolezza.
Segnaliamo in proposito due recenti film.
Il primo è “One Life”, del regista (e scrittore) James Hawes che vede nei panni del protagonista l’attore Anthony Hopkins.
Si tratta della narrazione della storia vera di Sir Nicholas "Nicky" Winton, un giovane broker londinese che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si recò a Praga e salvò 669 bambini profughi da morte certa; il tutto con l’aiuto della madre, di alcuni coetanei e di una rete di solidarietà. Dopo 50 anni Nicky è ancora attanagliato dal rimorso per il triste ricordo della sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra. Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, "That's Life!", racconta la sua incredibile vicenda, gli fa incontrare le persone che aveva salvato e questo lo porta a rappacificarsi con se stesso.
Il secondo è “Perfect Days” del grande regista Wim Wenders che, grazie anche alla straordinaria interpretazione dell’attore giapponese Kôji Yakusho (Hirayama), riesce a comporre cinematograficamente, nel contesto della città di Tokyo, un inno alla bellezza e alla preziosità della vita semplice, del quotidiano e della pacificazione con il proprio passato.
In entrambi i casi i film evidenziano l’importanza di quelle che potrebbero essere definite come “connessioni karmiche”.
Le vicende della vita sono frutto di intrecci, di relazioni e di dimensioni causali che solo in modesta parte siamo in grado di controllare.
Ma resta a ciascuno di noi la possibilità di comprendere le cause e di decidere di interpretare le vicende esistenziali nel segno del Bello, del Buono e del Vero. Una vita semplice è una vita in connessione con la natura, in armonia e in solidarietà con gli altri, in ascolto coraggioso dei messaggi della vita.

Daisaku Ikeda e la Soka Gakkai
Nel novembre scorso è morto, all’età di 95 anni, Daisaku Ikeda (1928-2023), carismatico leader mondiale del movimento religioso di ispirazione buddhista Soka Gakkai, che conta nel mondo alcuni milioni di seguaci, di cui oltre centomila in Italia. Filosofo e scrittore, diede un impulso formidabile alla Soka Gakkai, le cui radici vanno rintracciate nel Giappone del XIII secolo, negli insegnamenti del monaco Nichiren Daishonin.
In un approfondito articolo, pubblicato su “La Repubblica” il 19 novembre 2023, Dario Olivero sottolinea: “E come per tutte le grandi figure spirituali ma pur sempre umane, troppo umane, la sua filosofia e il suo impegno sui grandi temi della pace, dell’ambiente e soprattutto di una grande crescita di consapevolezza del genere umano attraverso l’insegnamento del buddhismo non hanno e non avranno giudizi unanimi. Grande uomo di pace o leader dedito al culto della personalità, studioso e scrittore prolifico o instancabile proselitista, candidato al Nobel della pace o miliardario a spese dei fedeli, attivista visionario o persuasore politico occulto, per alcuni sarà stato un liberatore dell’umanità e per altri l’ennesimo spregiudicato uomo di potere a cavalcare la storia”.
I movimenti spirituali moderni, così come le religioni storiche, quando spostano la loro attenzione all’ambito del potere economico e politico e all’approccio ideologico e settario finiscono per perdere il collegamento con il messaggio originario. Proprio per questo, al di là delle scelte confessionali, è molto importante per il ricercatore recuperare il significato profondo della spiritualità, che non può essere connesso al danaro, al potere, al segreto e alla dimensione dell’“avere” a discapito dell’“essere”.

La rivoluzione collaborativa
Segnaliamo la recente e interessante analisi del prof. Gaetano Mollo che porta il titolo “La rivoluzione collaborativa – una prospettiva sociologica per il successo di organizzazioni e gruppi di lavoro”.
Si tratta di un white paper pubblicato da Project Management Institute Central Italy su un progetto editoriale di Romina Mandolini.
In questo testo il prof. Mollo analizza il modello cooperativo sottolineando l’importanza del dialogo ai fini della cooperazione, senza trascurare il fondamentale aspetto della leadership etica.
Scrive l’autore nella premessa: “La nostra ‘rivoluzione della collaborazione’ parte dalle piccole associazioni - comunità o imprese che siano - per diffondersi gradualmente anche a quelle più grandi, sulla base del modello cooperativo.
È una rivoluzione di crescita sociale ed etica - oltre che un’adeguata impostazione metodologica - dove ogni persona possa formarsi, attraverso le funzioni svolte e il fornire il proprio contributo. Si tratta di condividere, compartecipare e sentirsi corresponsabili.
Nel mondo del lavoro ognuno deve poter dare il proprio apporto e mettere a disposizione le competenze acquisite, grazie alle esperienze vissute e ai princìpi di riferimento appresi. A ciascuno di noi spetta il compito sociale di collaborare all’organismo collettivo di cui facciamo parte, portando al centro dell’organizzazione - dove spettano le scelte e il prendere le decisioni - tutte le indicazioni utili per la gestione, fornite da parte di chi contribuisce all’attività svolta o ne usufruisce”.

“Sei ciò che mangi: gemelli a confronto”
La stampa e i media hanno dato recentemente ampio spazio ai contenuti del documentario in quattro puntate uscito su Netflix e denominato: “Sei ciò che mangi: gemelli a confronto”.
Il documentario racconta lo studio condotto dall’università americana di Stanford su 22 coppie di gemelli omozigoti, che sono state sottoposto a due regimi alimentari diversi: uno onnivoro, l’altro vegano.
I risultati, definiti “sorprendenti” dal team di ricerca, ma ben noti da tempo ai ricercatori spirituali, hanno visto i gemelli che hanno seguito la dieta vegana ottenere un calo di peso e dei livelli di insulina a digiuno. Il calo ha riguardato anche il colesterolo Ldl (si tratta di quello definito come “cattivo”) nella misura del 10%.la sperimentazione ha evidenziato anche un incremento del Bifidobacterium, un batterio che favorisce la produzione di alcune vitamine e aiuta nella prevenzione delle infiammazioni. Inoltre, l’alimentazione vegetale ha influito positivamente sullo stato psico-fisico complessivo dei partecipanti.
È di grande importanza che la scienza dimostri sperimentalmente la miglior qualità delle diete a base di vegetali ma è altrettanto importante comprendere che adottare una dieta almeno vegetariana ha un preciso riscontro etico sul piano del rispetto del mondo animale e del concetto di sostenibilità in generale. Senza trascurare il fatto che il sentiero spirituale abbisogna di relazioni quanto più armoniche possibili con tutta la manifestazione e anche con noi stessi. La vita è vibrazione e questo aspetto non va mai dimenticato.

Natale O.T.S. a Vicenza
Anche quest’anno l’Ordine Teosofico di Servizio ha voluto condividere lo spirito natalizio dell’amore con la comunità Sinti che Stefania Schiavo e Sandra Sartori frequentano da alcuni anni in provincia di Vicenza. È una comunità di 16 nuclei famigliari (41 minori, 34 adulti) in estrema povertà.
Grazie anche al contributo di alcuni Soci del Gruppo Teosofico “Aurora” di Vicenza è stato donato un pacco alimentare ad ogni famiglia. Inoltre è stata fatta vivere ad alcuni minori, e per la prima volta, l’esperienza emozionante del cinema. Quanta allegria!
Per maggiori dettagli consultare le pagine O.T.S. del sito della S.T.I. https://www.teosofica.org/it/o-t-s/notizie-e-aggiornamenti/,569

Natale O.T.S. a Grottaferrata (Roma)
Da tempo il Gruppo Teosofico di Grottaferrata collabora a tutto tondo con la comunità di Capodarco, un autentico punto luminoso di riferimento per il Servizio, presente a Grottaferrata da circa 40 anni, attiva nell’assistenza a disabili, migranti, rifugiati, ex carcerati, ragazze madri. La comunità, inoltre, è una vera eccellenza per il territorio poiché utilizza pratiche agricole biologiche come fonte di auto-sostentamento, la vendita di specialità locali, la piccola ristorazione.
Lo scorso Natale è nata l’idea di realizzare un Presepe Vivente, con la partecipazione attiva di alcuni Soci del Gruppo Teosofico “J. Krishnamurti” (fra cui Elisabetta Marincola, Luigi Salvati, Anna Maria Pulicari, Mario Bernardi) che hanno sottolineato: “Nella disarmante semplicità di questo lavoro, nella sua accordatura, la bellezza vivente di un presepe fatto di esseri umani in cammino, insieme, fratelli”.
Per maggiori dettagli consultare le pagine O.T.S. del sito della S.T.I. https://www.teosofica.org/it/o-t-s/notizie-e-aggiornamenti/,569

Il messaggio della posta degli Elfi
Dal gennaio 2020, su iniziativa e ideazione di Doriana Iacumin, ha preso il via il Progetto di Servizio della Posta degli Elfi, denominato anche “Quando l'universo ti strizza l'occhio”. Lo scopo è quello di raggiungere le persone in una modalità desueta, trascrivendo stralci da libri o testi che contengano un alto messaggio spirituale e umano, usando carta e penna stilografica, ricorrendo allo stampatello maiuscolo perché anche le persone anziane siano facilitate nella lettura.
Fino a oggi il progetto ha coinvolto 26 persone nella veste di estensori delle lettere, di cui 12 costantemente attive; altre svolgono il ruolo di “postini”. I messaggi degli Elfi si possono anche ritirare direttamente in alcuni negozi. Le lettere consegnate sono state oltre 11mila.
L’iniziativa vuole promuovere apertura di cuore, solidarietà, amore, positività, fratellanza, accoglienza; in tutto questo vengono escluse le opinioni personali e trascurati gli aspetti negativi della vita.
Le “letterine” (forse sarebbe meglio parlare di “messaggi d’amore”) sono scritte dagli aderenti a questa attività di Servizio con “tempo di qualità” e collocate nelle cassette della posta di sconosciuti oppure distribuite con altre modalità. Le relazioni che si vengono così a creare vanno a formare il tessuto di innumerevoli “fili” che collegano, anche inconsciamente, gli esseri umani coinvolti sul piano del Bello e del Buono.
Recentemente il progetto ha avuto un ulteriore sviluppo. Doriana Iacumin ha portato l’iniziativa all’interno di un centro per il recupero di persone con disturbi alimentari e i risultati sono positivamente sorprendenti. Il tutto a dimostrazione che, quando un “sogno” è fatto a beneficio di tutta l’umanità, la sua forza ha un intrinseco potere per coinvolgere il cuore e la mente delle persone.
Di seguito il testo di una delle “letterine” del febbraio 2023, tratto da Il cammino dell’uomo di Martin Buber: “In ognuno c’è qualcosa di importante ed esclusivo. Ma ciò che ha di prezioso dentro di sé l’uomo può scoprirlo solo se coglie veramente il proprio sentimento più profondo, il proprio desiderio più vivo, ciò che muove l’aspetto più intimo del suo essere. L’uomo conosce spesso tale sentimento solo nella forma della ‘cattiva inclinazione’ che vuole sviarlo.
L’essenziale è che egli ne diriga la forza dall’occasionale al necessario, dal relativo all’assoluto: troverà così il proprio cammino”.
La Posta degli Elfi: un’alchimia spirituale a beneficio di tutti gli esseri lungo “i fili” della vita.

Recensioni

“Umadevi”, un romanzo di Maciej Bielawski
Maciej Bielawski, nato in Polonia e residente in Italia da ormai trent’anni, è uno scrittore, artista e docente all’Università di Verona; ha recentemente pubblicato presso Fazi editore di Roma un avvincente romanzo che narra una vicenda famigliare e una rete di relazioni che hanno nella figura di Umadevi lo sfondo esistenziale e la ragion d’essere. Umadevi è stata una vera e propria icona della ricerca spirituale del Novecento; pare che sia stato il Mahatma Gandhi a dare questo nome a Wanda Dynowska, nata a San Pietroburgo nel 1888 da una famiglia polacca. Poetessa e letterata, con grande sensibilità sociale, vicina alla Teosofia, fu una grande cultrice delle religioni orientali. Fu in stretto contatto con il Dalai Lama, da lei convinto a diventare vegetariano. Fu Segretario Generale della Società Teosofica in Polonia. Dal 1935 visse in India, dove morì (a Mysore) nel 1971.
Bielawski, recentemente intervistato da Marco Ventura per “La Lettura”, inserto domenicale del “Corriere della Sera”, ha espresso a chiare lettere la sua ammirazione per la figura di Umadevi, per la sua sete di ricerca, per la sua capacità di relazionarsi a prescindere dalle appartenenze religiose, per la sua grande sensibilità sociale. Rispondendo ad una delle domande di Ventura Bielawski afferma: “La vita di ognuno di noi sempre appare in una rete di relazioni. È quello che noi siamo. Umadevi ha toccato la vita di molti. Avevo anche pensato di intitolare il libro ‘Nodi karmici’, un’altra espressione che compare nel romanzo. Indica gli incontri decisivi per la vita. Il libro nel fondo tocca questa verità”.

Harald Szeemann – Un caso singolare
Con questo titolo la sociologa Nathalie Heinech ha pubblicato il testo, integrale e con i suoi commenti, dell’intervista da lei fatta nel 1988 ad Harald Szeemann (1933-2005), storico e curatore d'arte svizzero, da molti considerato uno dei grandi protagonisti dell'arte contemporanea e uno dei più influenti curatori del secolo scorso.
L’edizione italiana del libro è pubblicata da Johan & Levi editore, che nella presentazione sottolinea come “Nel panorama dei curatori-autori Szeemann è il ‘caso singolare’. Questa singolarità è data da un profilo individuale insostituibile, che si scosta dai sentieri già battuti per inseguire le proprie intuizioni, spostando l’asse dal valore ufficiale delle opere alla natura quasi sentimentale del rapporto con l’artista e con la materia da esporre. Il curatore-autore si affida unicamente al proprio sesto senso, alle proprie ossessioni: rifiuta di fare carriera per occuparsi di temi che è l’unico a potere trattare”. È in questo ambito che la figura di Szeemann assume una particolare importanza grazie alla mostra del 1978 sul Monte Verità dal titolo “Monte Verità Ascona. Le mammelle della verità”, che racconta la comunità artistica, di ispirazione utopistica e teosofica, fondata agli inizi del secolo in Ticino e che è ancora oggi allestita in modo permanente all'interno della Casa Anatta di Monte Verità ad Ascona.
Afferma Szeemann nell’intervista: “Con la mostra ‘Monte Verità’ potevo spiegare fenomeni che avevo già intuito ma che prima non sapevo interpretare e che la storia dell’arte non aveva ancora esplorato. Questa collina delle utopie mi permetteva di arricchire l’arte moderna di un nuovo livello interpretativo…”.
Da ricordare che il museo permanente di Casa Anatta nacque dalla visione lungimirante dello stesso Szeemann che, dopo la conclusione della mostra, invece di restituire i vari reperti e opere che aveva raccolto per l’occasione li acquistò tutti per dare una rinnovata forma e forza a quella straordinaria sperimentazione utopistica che ebbe luogo a Monte Verità a inizio Novecento.

Trauma di nascita
Segnaliamo il libro “Trauma di nascita – modelli creativi e suggestioni metaforiche per l’anima” di Francesca Ragni, pubblicato da Anima Edizioni.
L’opera propone un viaggio iniziatico frutto dell’elaborazione di un trauma di nascita, un percorso che porta alla riappacificazione del conflitto materno. Le emozioni congelate che vengono fatte riemergere dalle ferite esistenziali costituiscono un percorso di consapevolezza e riconciliazione con l’esistenza, trasformando il dolore in risorsa.
Un libro che è uno strumento per il cambiamento e la valorizzazione del nostro potenziale.
L’autrice indirizza la sua ricerca esistenziale verso la prevenzione del disagio psichico e sociale, seguendo il nuovo paradigma di medicina olistica, l’epigenetica, la psicogenealogia e la metafisica, con la loro concezione multidimensionale dell’uomo.

La libraia blu di Kim Michele
Alla “Ragazza blu”, bestseller internazionale, fa seguito questo romanzo storico, ambientato anch’esso nel Kentucky negli Anni ’50 del secolo scorso.
La protagonista, Honey Lovett, ha solo sedici anni ed è l’ultima discendente di un popolo relegato ai margini della società, guardato con sospetto e severamente punito perché ha “un colore sbagliato”, in quanto affetto da una strana malattia del sangue che colora la pelle di blu. Con convinzione e dignità prosegue il lavoro della mamma, portando materiale di lettura nei villaggi poveri e abbandonati degli Appalachi.
Intorno ad Honey ruotano tante interessanti figure femminili, tutte decise ad attuare un intenso programma di alfabetizzazione del territorio, convinte che la capacità di leggere e di scrivere è fonte di emancipazione e libertà. Esse, talvolta a rischio della propria incolumità, riescono a trovare uno spazio e a imporsi sulla prepotente, vessatoria, volgare società maschilista dell’epoca.
Sullo sfondo la natura lussureggiante e variegata e tanti animali, domestici e non, con un ruolo fondamentale nel dipanarsi della vicenda.
Il romando è stato a buon diritto definito “una luce per illuminare il mondo”.

Il modo di vivere dei Brahmani
Sant’Ambrogio (339-397), Vescovo di Milano e Padre della Chiesa scrisse un testo dedicato al modo di vivere dei Brahmani.
Era stato affascinato da alcuni scritti orientali in cui aveva trovato spunti per le sue predicazioni contro il lusso e le ricchezze terrene.
L’editore “La vita Felice” ne ha pubblicato un’edizione nel 2007.
La contrapposizione tra il comportamento di Alessandro Magno, volto al raggiungimento del benessere materiale, e le rigide pratiche ascetiche dei Brahmani ha rappresentato un contrasto che ha stupito fin dall'antichità. Questa casta di saggi indiani ha incontrato nei secoli anche il favore del mondo cristiano, che ne ha apprezzato l'ideale di povertà e l'anelito alla vita ultraterrena.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Costituzione Gruppo Teosofico di Catanzaro
La presenza della S.T.I. in Calabria ha trovato un ulteriore momento di sviluppo con il passaggio del Centro di Studi Teosofici “Tetraktys” di Vallefiorita (CZ) alla dimensione di Gruppo Teosofico. Ringraziando il Presidente, Fratello Luigi Antonio Macrì, per l’opera fin qui svolta, facciamo i migliori auguri a lui e a tutto il Gruppo “Tetraktys” per i progetti e le attività future.

Marzo-aprile 2024

Anno LXXX - N.03-04
cover rit marzo-aprile 2024

La Rivista Italiana di Teosofia esce con cadenza bimestrale. L'invio avviene tramite il servizio postale. In alternativa è possibile riceverla anche in formato PDF. Il costo dell'abbonamento annuo è fissato in euro 25,00 per l’Italia e per l’Estero in euro 45,00 (formato cartaceo) o 25,00 (invio in PDF). Il versamento può essere effettuato: tramite bollettino sul conto corrente postale numero 55010367, intestato a Società Teosofica Italiana APS - Tesoreria; tramite bonifico al conto Bancoposta: Società Teosofica Italiana APS - CODICE IBAN: IT93 D076 0111 8000 0005 5010 367; oppure con PayPal: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

La lezione del colibrì

Dalla conoscenza dell’io al risveglio
D. Audoin 2

Lo spazio luminoso del Karma – considerazioni teosofiche sul principio di causalità
G. Caucig 6

Il Vangelo secondo san Giovanni
R. Iyer 11

La bussola morale tra Verità e Relativismo
O. Torretta 21

Vincenzo Gioberti, originale interprete del pensiero buddhista
R. Fantini 23

Il telescopio di James Webb e la sincronia fra il nostro cervello e l’universo
V. Shah 27

Zoroastro – il primo filosofo e i suoi contributi alla Teosofia
R. Sorkhabi 30

Pagine della letteratura teosofica
36

Testi per l’intuizione [LXXIX]
37

L’esempio di servizio delle scuole Olcott
38

148° Convenzione Internazionale della Società Teosofica
39

Segnalazioni
40

Recensioni
43

Dai Gruppi
45

Al di là del velo
45

La lezione del colibrì

Un giorno, nella foresta divampò un terribile incendio.
Mentre il fuoco avanzava implacabile la paura si diffuse tra gli animali, che cercarono rifugio nelle acque del grande fiume; ma persino lì l’incendio si avvicinava inesorabile.
Nella confusione un piccolo colibrì si distinse per la sua audacia: ignorando il pericolo, si immerse ripetutamente nel fiume per raccogliere minuscole gocce d’acqua, lasciandole poi cadere sulle fiamme che stavano per divorare tutto.
Dapprima la sua azione sembrò ridicola agli occhi degli altri animali, tutti lo derisero. Ma il colibrì continuò senza sosta, nonostante le risate e le critiche.
Improvvisamente un elefantino decise di unirsi al piccolo eroe, spruzzando con la sua proboscide acqua su un cespuglio in fiamme.
Un giovane pellicano fece lo stesso e presto altri cuccioli si unirono al loro sforzo, mettendo tutto il proprio impegno nel domare le fiamme.
La loro azione scosse gli adulti, i quali si vergognarono delle loro divisioni e dei vecchi rancori; insieme lottarono fianco a fianco. Quando finalmente l’oscurità scese sulla foresta, l’incendio era stato domato.
Gli animali, stanchi ma salvi, si riunirono per festeggiare. Il leone chiamò il colibrì e lo elogiò: “Oggi abbiamo imparato che la grandezza non sta nella forza ma nella generosità e nel coraggio.
Tu ci hai dimostrato che anche la più piccola azione può fare una grande differenza.
Da oggi in poi sarai il simbolo del nostro impegno per costruire un mondo migliore, dove tutti abbiano un ruolo e la violenza e la discordia siano solo brutti ricordi”.

Segnalazioni

Convocazione Assemblea Ordinaria della S.T.I.
È indetta, ai sensi dello Statuto, l’Assemblea Ordinaria dell’Ente, in prima convocazione per venerdì 26 aprile 2024 alle ore 22.00 e in seconda convocazione per sabato 27 aprile 2024 alle ore 11:00. Così come previsto dall’art. 11, comma 9 dello Statuto, la riunione avverrà in forma mista: in presenza, presso la Sede Legale dell’Ente, in Viale Quintino Sella 83/E a Vicenza e, contemporaneamente, in videoconferenza.
Come previsto dallo Statuto l’Assemblea verrà chiamata a deliberare principalmente sulla Relazione del Presidente della S.T.I. sull’attività maggio 2023 – aprile 2024, sul Rendiconto Consuntivo anno 2023, sul Rendiconto di Previsione anno 2024, sulla Variazione della Composizione del Consiglio Generale. Verrà inviato specifica lettera di convocazione della riunione, con il relativo ordine del giorno.
La Segreteria Generale è a disposizione per ogni ulteriore informazione che si rendesse necessaria: tel. 0444 962921 e-mail sti@teosofica.org

110° Congresso Nazionale della S.T.I.
Il 110° Congresso Nazionale della Società Teosofica Italiana si terrà dal 7 al 9 giugno prossimi presso Villa S. Tecla, nei pressi di Assisi (PG). Il tema trattato sarà: “Oh Luce celata che risplendi in ogni creatura”; Tim Boyd, Presidente Internazionale della S.T., sarà ospite d’onore.
Quello del Congresso è l’appuntamento più rilevante cui sono chiamati i Soci e i Simpatizzanti della Società Teosofica Italiana. È l’occasione non solo di approfondire un importante argomento di studio ma anche di condividere i diritti e i doveri della vita associativa, oltre alla possibilità di incontro fraterno con gli altri partecipanti.
Il programma e le note organizzative verranno successivamente diffusi attraverso i consueti canali di comunicazione.
Per ulteriori informazioni: sti@teosofica.org; tel 0444 962921.

FAQ su Teosofia e Società Teosofica
Chi si avvicina alla Teosofia e alla Società Teosofica ha l’esigenza di trovare risposte chiare alle domande che possono sorgere spontaneamente sia sul significato della Teosofia e dei suoi contenuti sia sull’attività della Società Teosofica e sulla sua organizzazione.
Per favorire un’informazione semplice, completa e doverosamente trasparente è stata inserita nel sito internet della S.T.I. una rubrica che riguarda proprio le FAQ, le domande più frequentemente poste sulla Teosofia e sulla Società Teosofica: https://www.teosofica.org/it/faq/,619
Naturalmente tutto questo non esclude la possibilità di un contatto diretto, che in ambito teosofico è sempre il benvenuto: sti@teosofica.org

Raduno Internazionale dei Giovani Teosofi
La Federazione mondiale dei Giovani Teosofi (WFYT) sta organizzando il prossimo raduno internazionale, che avrà luogo dal 22 al 27 giugno 2024 presso lo splendido centro teosofico himalaiano di Bhowali, Uttaranchal, India.
Il tema trattato sarà: “La fiamma della Teosofia, ripercorrere i fondamentali”.
La WFYT è lieta di accogliete tutti i membri fino al 41° anno di età. Per saperne di più si può scrivere a: ts.youth.gathering@gmail.com

Le vie del cuore
Le vie del cuore sono quelle che ci mettono in contatto con i sogni che la vita ci ha affidato come espressione pura del nostro essere.
Sono vie caratterizzate da un equilibrio che si serve della mente e delle emozioni per sviluppare la ragione e i sentimenti.
E, ancora, sono vie aperte al trinomio fondamentale composto da meditazione, maieutica e servizio.
Come a sottolineare l’importanza dell’equilibrio fra la parte introspettiva come superamento dell’opposizione fra oggetto e soggetto, quella della relazione con gli altri come elemento fondante del processo di consapevolezza e di espansione della coscienza e quella che avvicina l’essere umano alla dimensione bodhisattvica del lavoro a beneficio di tutti gli esseri.

I limiti e il fallimento sono da elogiare?
Il mondo in cui viviamo è legato al successo, al conseguimento di risultati sempre più performanti. Nemmeno i cicli vitali vengono accettati e si vorrebbe vivere sempre più a lungo, superando persino i limiti che ci suggerisce la natura.
Il filosofo Costica Bradatan va contro corrente e si spinge a fare un elogio del limite e del fallimento.
Intervistato da Federica Colonna per l’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera afferma: “Se vogliamo progredire spiritualmente dobbiamo prima saperci vedere nella nostra nuda condizione. Non guariamo se non riconosciamo di essere malati e bisognosi di cure”. Per Bradatan solo se prendiamo coscienza dei nostri limiti e dei fallimenti possiamo progredire spiritualmente e distaccarci da un sistema insostenibile.
Ben lungi da indicare facili ricette, il filosofo romeno-americano ricorda che “Ognuno deve scoprire la sua [ricetta]. Per questo dobbiamo prima trovare noi stessi e possiamo farlo solo nella solitudine, nell’intimità, quando ci ritiriamo dal mondo, per quanto provvisoriamente, anche procedendo a tentoni”.
Per quanto riguarda i maestri di umiltà di oggi Bradatan osserva: “Immagino che, se esistono, vivano in silenzio, solitudine e invisibilità”.

Il telefono del vento è anche dentro di noi
Nel 2010 in Giappone Sasaki Itaru costruì una cabina dotata di un telefono senza fili e senza connessioni digitali per continuare a dialogare con il cugino, da poco scomparso. Questo “telefono del vento” divenne meta di pellegrinaggio a partire dall’anno successivo, quando lo tsunami che colpì Fukushima e l’immane tragedia che ne seguì portarono molte persone a cercare un contatto con i propri cari venuti a mancare.
Il romanzo di Laura Imai Messina, “Quel che affidiamo al vento”, ha fatto conoscere in Italia questa storia e cabine con telefoni simili sono sorte in provincia di Bergamo (Alzano Lombardo) e vicino a Genova (Cogoleto).
In occasione del Solstizio d’inverno è stato inaugurato un nuovo “telefono del vento” a San Pietro Belvedere, nel comune di Capannoli (PI). In cima a un colle una bianca cabina di legno è disponibile non solo a chi voglia dialogare con i propri cari che non ci sono più ma anche a chi desideri affidare al vento i propri sogni, le proprie meditazioni, i propri ricordi.
La variante italiana del “telefono del vento” diventa dunque non solo luogo del ricordo ma anche luogo dell’anima e finisce per assumere un carattere sia poetico sia simbolico, a dimostrazione di come l’uomo possa, pur in un’era dominata dalla tecnologia, ideare e vivere esperienze che ci ricordano la nostra capacità di dialogare con la dimensione dell’essere e con quella dell’infinito.
Il “telefono del vento” è anche dentro di noi.

Il potere del cinema
Dato per morto molte volte, il cinema continua a risorgere dalle ceneri e ad attrarre l’attenzione di un numero sempre rilevante di spettatori.
L’offerta cinematografica è molto variegata e sicuramente non sempre di qualità. Pur tuttavia non sono poche le pellicole che meritano l’attenzione di chi è interessato allo sviluppo dell’umana consapevolezza.
Segnaliamo in proposito due recenti film.
Il primo è “One Life”, del regista (e scrittore) James Hawes che vede nei panni del protagonista l’attore Anthony Hopkins.
Si tratta della narrazione della storia vera di Sir Nicholas "Nicky" Winton, un giovane broker londinese che nei mesi precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si recò a Praga e salvò 669 bambini profughi da morte certa; il tutto con l’aiuto della madre, di alcuni coetanei e di una rete di solidarietà. Dopo 50 anni Nicky è ancora attanagliato dal rimorso per il triste ricordo della sorte di quei bambini che non ha potuto portare in salvo in Inghilterra. Ma il destino gli riserva un incontro inaspettato. Un programma televisivo della BBC, "That's Life!", racconta la sua incredibile vicenda, gli fa incontrare le persone che aveva salvato e questo lo porta a rappacificarsi con se stesso.
Il secondo è “Perfect Days” del grande regista Wim Wenders che, grazie anche alla straordinaria interpretazione dell’attore giapponese Kôji Yakusho (Hirayama), riesce a comporre cinematograficamente, nel contesto della città di Tokyo, un inno alla bellezza e alla preziosità della vita semplice, del quotidiano e della pacificazione con il proprio passato.
In entrambi i casi i film evidenziano l’importanza di quelle che potrebbero essere definite come “connessioni karmiche”.
Le vicende della vita sono frutto di intrecci, di relazioni e di dimensioni causali che solo in modesta parte siamo in grado di controllare.
Ma resta a ciascuno di noi la possibilità di comprendere le cause e di decidere di interpretare le vicende esistenziali nel segno del Bello, del Buono e del Vero. Una vita semplice è una vita in connessione con la natura, in armonia e in solidarietà con gli altri, in ascolto coraggioso dei messaggi della vita.

Daisaku Ikeda e la Soka Gakkai
Nel novembre scorso è morto, all’età di 95 anni, Daisaku Ikeda (1928-2023), carismatico leader mondiale del movimento religioso di ispirazione buddhista Soka Gakkai, che conta nel mondo alcuni milioni di seguaci, di cui oltre centomila in Italia. Filosofo e scrittore, diede un impulso formidabile alla Soka Gakkai, le cui radici vanno rintracciate nel Giappone del XIII secolo, negli insegnamenti del monaco Nichiren Daishonin.
In un approfondito articolo, pubblicato su “La Repubblica” il 19 novembre 2023, Dario Olivero sottolinea: “E come per tutte le grandi figure spirituali ma pur sempre umane, troppo umane, la sua filosofia e il suo impegno sui grandi temi della pace, dell’ambiente e soprattutto di una grande crescita di consapevolezza del genere umano attraverso l’insegnamento del buddhismo non hanno e non avranno giudizi unanimi. Grande uomo di pace o leader dedito al culto della personalità, studioso e scrittore prolifico o instancabile proselitista, candidato al Nobel della pace o miliardario a spese dei fedeli, attivista visionario o persuasore politico occulto, per alcuni sarà stato un liberatore dell’umanità e per altri l’ennesimo spregiudicato uomo di potere a cavalcare la storia”.
I movimenti spirituali moderni, così come le religioni storiche, quando spostano la loro attenzione all’ambito del potere economico e politico e all’approccio ideologico e settario finiscono per perdere il collegamento con il messaggio originario. Proprio per questo, al di là delle scelte confessionali, è molto importante per il ricercatore recuperare il significato profondo della spiritualità, che non può essere connesso al danaro, al potere, al segreto e alla dimensione dell’“avere” a discapito dell’“essere”.

La rivoluzione collaborativa
Segnaliamo la recente e interessante analisi del prof. Gaetano Mollo che porta il titolo “La rivoluzione collaborativa – una prospettiva sociologica per il successo di organizzazioni e gruppi di lavoro”.
Si tratta di un white paper pubblicato da Project Management Institute Central Italy su un progetto editoriale di Romina Mandolini.
In questo testo il prof. Mollo analizza il modello cooperativo sottolineando l’importanza del dialogo ai fini della cooperazione, senza trascurare il fondamentale aspetto della leadership etica.
Scrive l’autore nella premessa: “La nostra ‘rivoluzione della collaborazione’ parte dalle piccole associazioni - comunità o imprese che siano - per diffondersi gradualmente anche a quelle più grandi, sulla base del modello cooperativo.
È una rivoluzione di crescita sociale ed etica - oltre che un’adeguata impostazione metodologica - dove ogni persona possa formarsi, attraverso le funzioni svolte e il fornire il proprio contributo. Si tratta di condividere, compartecipare e sentirsi corresponsabili.
Nel mondo del lavoro ognuno deve poter dare il proprio apporto e mettere a disposizione le competenze acquisite, grazie alle esperienze vissute e ai princìpi di riferimento appresi. A ciascuno di noi spetta il compito sociale di collaborare all’organismo collettivo di cui facciamo parte, portando al centro dell’organizzazione - dove spettano le scelte e il prendere le decisioni - tutte le indicazioni utili per la gestione, fornite da parte di chi contribuisce all’attività svolta o ne usufruisce”.

“Sei ciò che mangi: gemelli a confronto”
La stampa e i media hanno dato recentemente ampio spazio ai contenuti del documentario in quattro puntate uscito su Netflix e denominato: “Sei ciò che mangi: gemelli a confronto”.
Il documentario racconta lo studio condotto dall’università americana di Stanford su 22 coppie di gemelli omozigoti, che sono state sottoposto a due regimi alimentari diversi: uno onnivoro, l’altro vegano.
I risultati, definiti “sorprendenti” dal team di ricerca, ma ben noti da tempo ai ricercatori spirituali, hanno visto i gemelli che hanno seguito la dieta vegana ottenere un calo di peso e dei livelli di insulina a digiuno. Il calo ha riguardato anche il colesterolo Ldl (si tratta di quello definito come “cattivo”) nella misura del 10%.la sperimentazione ha evidenziato anche un incremento del Bifidobacterium, un batterio che favorisce la produzione di alcune vitamine e aiuta nella prevenzione delle infiammazioni. Inoltre, l’alimentazione vegetale ha influito positivamente sullo stato psico-fisico complessivo dei partecipanti.
È di grande importanza che la scienza dimostri sperimentalmente la miglior qualità delle diete a base di vegetali ma è altrettanto importante comprendere che adottare una dieta almeno vegetariana ha un preciso riscontro etico sul piano del rispetto del mondo animale e del concetto di sostenibilità in generale. Senza trascurare il fatto che il sentiero spirituale abbisogna di relazioni quanto più armoniche possibili con tutta la manifestazione e anche con noi stessi. La vita è vibrazione e questo aspetto non va mai dimenticato.

Natale O.T.S. a Vicenza
Anche quest’anno l’Ordine Teosofico di Servizio ha voluto condividere lo spirito natalizio dell’amore con la comunità Sinti che Stefania Schiavo e Sandra Sartori frequentano da alcuni anni in provincia di Vicenza. È una comunità di 16 nuclei famigliari (41 minori, 34 adulti) in estrema povertà.
Grazie anche al contributo di alcuni Soci del Gruppo Teosofico “Aurora” di Vicenza è stato donato un pacco alimentare ad ogni famiglia. Inoltre è stata fatta vivere ad alcuni minori, e per la prima volta, l’esperienza emozionante del cinema. Quanta allegria!
Per maggiori dettagli consultare le pagine O.T.S. del sito della S.T.I. https://www.teosofica.org/it/o-t-s/notizie-e-aggiornamenti/,569

Natale O.T.S. a Grottaferrata (Roma)
Da tempo il Gruppo Teosofico di Grottaferrata collabora a tutto tondo con la comunità di Capodarco, un autentico punto luminoso di riferimento per il Servizio, presente a Grottaferrata da circa 40 anni, attiva nell’assistenza a disabili, migranti, rifugiati, ex carcerati, ragazze madri. La comunità, inoltre, è una vera eccellenza per il territorio poiché utilizza pratiche agricole biologiche come fonte di auto-sostentamento, la vendita di specialità locali, la piccola ristorazione.
Lo scorso Natale è nata l’idea di realizzare un Presepe Vivente, con la partecipazione attiva di alcuni Soci del Gruppo Teosofico “J. Krishnamurti” (fra cui Elisabetta Marincola, Luigi Salvati, Anna Maria Pulicari, Mario Bernardi) che hanno sottolineato: “Nella disarmante semplicità di questo lavoro, nella sua accordatura, la bellezza vivente di un presepe fatto di esseri umani in cammino, insieme, fratelli”.
Per maggiori dettagli consultare le pagine O.T.S. del sito della S.T.I. https://www.teosofica.org/it/o-t-s/notizie-e-aggiornamenti/,569

Il messaggio della posta degli Elfi
Dal gennaio 2020, su iniziativa e ideazione di Doriana Iacumin, ha preso il via il Progetto di Servizio della Posta degli Elfi, denominato anche “Quando l'universo ti strizza l'occhio”. Lo scopo è quello di raggiungere le persone in una modalità desueta, trascrivendo stralci da libri o testi che contengano un alto messaggio spirituale e umano, usando carta e penna stilografica, ricorrendo allo stampatello maiuscolo perché anche le persone anziane siano facilitate nella lettura.
Fino a oggi il progetto ha coinvolto 26 persone nella veste di estensori delle lettere, di cui 12 costantemente attive; altre svolgono il ruolo di “postini”. I messaggi degli Elfi si possono anche ritirare direttamente in alcuni negozi. Le lettere consegnate sono state oltre 11mila.
L’iniziativa vuole promuovere apertura di cuore, solidarietà, amore, positività, fratellanza, accoglienza; in tutto questo vengono escluse le opinioni personali e trascurati gli aspetti negativi della vita.
Le “letterine” (forse sarebbe meglio parlare di “messaggi d’amore”) sono scritte dagli aderenti a questa attività di Servizio con “tempo di qualità” e collocate nelle cassette della posta di sconosciuti oppure distribuite con altre modalità. Le relazioni che si vengono così a creare vanno a formare il tessuto di innumerevoli “fili” che collegano, anche inconsciamente, gli esseri umani coinvolti sul piano del Bello e del Buono.
Recentemente il progetto ha avuto un ulteriore sviluppo. Doriana Iacumin ha portato l’iniziativa all’interno di un centro per il recupero di persone con disturbi alimentari e i risultati sono positivamente sorprendenti. Il tutto a dimostrazione che, quando un “sogno” è fatto a beneficio di tutta l’umanità, la sua forza ha un intrinseco potere per coinvolgere il cuore e la mente delle persone.
Di seguito il testo di una delle “letterine” del febbraio 2023, tratto da Il cammino dell’uomo di Martin Buber: “In ognuno c’è qualcosa di importante ed esclusivo. Ma ciò che ha di prezioso dentro di sé l’uomo può scoprirlo solo se coglie veramente il proprio sentimento più profondo, il proprio desiderio più vivo, ciò che muove l’aspetto più intimo del suo essere. L’uomo conosce spesso tale sentimento solo nella forma della ‘cattiva inclinazione’ che vuole sviarlo.
L’essenziale è che egli ne diriga la forza dall’occasionale al necessario, dal relativo all’assoluto: troverà così il proprio cammino”.
La Posta degli Elfi: un’alchimia spirituale a beneficio di tutti gli esseri lungo “i fili” della vita.

Recensioni

“Umadevi”, un romanzo di Maciej Bielawski
Maciej Bielawski, nato in Polonia e residente in Italia da ormai trent’anni, è uno scrittore, artista e docente all’Università di Verona; ha recentemente pubblicato presso Fazi editore di Roma un avvincente romanzo che narra una vicenda famigliare e una rete di relazioni che hanno nella figura di Umadevi lo sfondo esistenziale e la ragion d’essere. Umadevi è stata una vera e propria icona della ricerca spirituale del Novecento; pare che sia stato il Mahatma Gandhi a dare questo nome a Wanda Dynowska, nata a San Pietroburgo nel 1888 da una famiglia polacca. Poetessa e letterata, con grande sensibilità sociale, vicina alla Teosofia, fu una grande cultrice delle religioni orientali. Fu in stretto contatto con il Dalai Lama, da lei convinto a diventare vegetariano. Fu Segretario Generale della Società Teosofica in Polonia. Dal 1935 visse in India, dove morì (a Mysore) nel 1971.
Bielawski, recentemente intervistato da Marco Ventura per “La Lettura”, inserto domenicale del “Corriere della Sera”, ha espresso a chiare lettere la sua ammirazione per la figura di Umadevi, per la sua sete di ricerca, per la sua capacità di relazionarsi a prescindere dalle appartenenze religiose, per la sua grande sensibilità sociale. Rispondendo ad una delle domande di Ventura Bielawski afferma: “La vita di ognuno di noi sempre appare in una rete di relazioni. È quello che noi siamo. Umadevi ha toccato la vita di molti. Avevo anche pensato di intitolare il libro ‘Nodi karmici’, un’altra espressione che compare nel romanzo. Indica gli incontri decisivi per la vita. Il libro nel fondo tocca questa verità”.

Harald Szeemann – Un caso singolare
Con questo titolo la sociologa Nathalie Heinech ha pubblicato il testo, integrale e con i suoi commenti, dell’intervista da lei fatta nel 1988 ad Harald Szeemann (1933-2005), storico e curatore d'arte svizzero, da molti considerato uno dei grandi protagonisti dell'arte contemporanea e uno dei più influenti curatori del secolo scorso.
L’edizione italiana del libro è pubblicata da Johan & Levi editore, che nella presentazione sottolinea come “Nel panorama dei curatori-autori Szeemann è il ‘caso singolare’. Questa singolarità è data da un profilo individuale insostituibile, che si scosta dai sentieri già battuti per inseguire le proprie intuizioni, spostando l’asse dal valore ufficiale delle opere alla natura quasi sentimentale del rapporto con l’artista e con la materia da esporre. Il curatore-autore si affida unicamente al proprio sesto senso, alle proprie ossessioni: rifiuta di fare carriera per occuparsi di temi che è l’unico a potere trattare”. È in questo ambito che la figura di Szeemann assume una particolare importanza grazie alla mostra del 1978 sul Monte Verità dal titolo “Monte Verità Ascona. Le mammelle della verità”, che racconta la comunità artistica, di ispirazione utopistica e teosofica, fondata agli inizi del secolo in Ticino e che è ancora oggi allestita in modo permanente all'interno della Casa Anatta di Monte Verità ad Ascona.
Afferma Szeemann nell’intervista: “Con la mostra ‘Monte Verità’ potevo spiegare fenomeni che avevo già intuito ma che prima non sapevo interpretare e che la storia dell’arte non aveva ancora esplorato. Questa collina delle utopie mi permetteva di arricchire l’arte moderna di un nuovo livello interpretativo…”.
Da ricordare che il museo permanente di Casa Anatta nacque dalla visione lungimirante dello stesso Szeemann che, dopo la conclusione della mostra, invece di restituire i vari reperti e opere che aveva raccolto per l’occasione li acquistò tutti per dare una rinnovata forma e forza a quella straordinaria sperimentazione utopistica che ebbe luogo a Monte Verità a inizio Novecento.

Trauma di nascita
Segnaliamo il libro “Trauma di nascita – modelli creativi e suggestioni metaforiche per l’anima” di Francesca Ragni, pubblicato da Anima Edizioni.
L’opera propone un viaggio iniziatico frutto dell’elaborazione di un trauma di nascita, un percorso che porta alla riappacificazione del conflitto materno. Le emozioni congelate che vengono fatte riemergere dalle ferite esistenziali costituiscono un percorso di consapevolezza e riconciliazione con l’esistenza, trasformando il dolore in risorsa.
Un libro che è uno strumento per il cambiamento e la valorizzazione del nostro potenziale.
L’autrice indirizza la sua ricerca esistenziale verso la prevenzione del disagio psichico e sociale, seguendo il nuovo paradigma di medicina olistica, l’epigenetica, la psicogenealogia e la metafisica, con la loro concezione multidimensionale dell’uomo.

La libraia blu di Kim Michele
Alla “Ragazza blu”, bestseller internazionale, fa seguito questo romanzo storico, ambientato anch’esso nel Kentucky negli Anni ’50 del secolo scorso.
La protagonista, Honey Lovett, ha solo sedici anni ed è l’ultima discendente di un popolo relegato ai margini della società, guardato con sospetto e severamente punito perché ha “un colore sbagliato”, in quanto affetto da una strana malattia del sangue che colora la pelle di blu. Con convinzione e dignità prosegue il lavoro della mamma, portando materiale di lettura nei villaggi poveri e abbandonati degli Appalachi.
Intorno ad Honey ruotano tante interessanti figure femminili, tutte decise ad attuare un intenso programma di alfabetizzazione del territorio, convinte che la capacità di leggere e di scrivere è fonte di emancipazione e libertà. Esse, talvolta a rischio della propria incolumità, riescono a trovare uno spazio e a imporsi sulla prepotente, vessatoria, volgare società maschilista dell’epoca.
Sullo sfondo la natura lussureggiante e variegata e tanti animali, domestici e non, con un ruolo fondamentale nel dipanarsi della vicenda.
Il romando è stato a buon diritto definito “una luce per illuminare il mondo”.

Il modo di vivere dei Brahmani
Sant’Ambrogio (339-397), Vescovo di Milano e Padre della Chiesa scrisse un testo dedicato al modo di vivere dei Brahmani.
Era stato affascinato da alcuni scritti orientali in cui aveva trovato spunti per le sue predicazioni contro il lusso e le ricchezze terrene.
L’editore “La vita Felice” ne ha pubblicato un’edizione nel 2007.
La contrapposizione tra il comportamento di Alessandro Magno, volto al raggiungimento del benessere materiale, e le rigide pratiche ascetiche dei Brahmani ha rappresentato un contrasto che ha stupito fin dall'antichità. Questa casta di saggi indiani ha incontrato nei secoli anche il favore del mondo cristiano, che ne ha apprezzato l'ideale di povertà e l'anelito alla vita ultraterrena.

Dai gruppi

Sul sito web della S.T.I. le attività dei Gruppi e dei Centri
Le attività dei Gruppi e dei Centri della Società Teosofica Italiana sono presentate, giorno per giorno, su internet e sono consultabili collegandosi al sito della S.T.I. all’indirizzo: www.teosofica.org
Aprendo la sezione “Eventi e Convegni” è possibile registrarsi accedendo così all’elenco delle riunioni e delle conferenze organizzate nelle varie località.

Costituzione Gruppo Teosofico di Catanzaro
La presenza della S.T.I. in Calabria ha trovato un ulteriore momento di sviluppo con il passaggio del Centro di Studi Teosofici “Tetraktys” di Vallefiorita (CZ) alla dimensione di Gruppo Teosofico. Ringraziando il Presidente, Fratello Luigi Antonio Macrì, per l’opera fin qui svolta, facciamo i migliori auguri a lui e a tutto il Gruppo “Tetraktys” per i progetti e le attività future.