Origine e storia della Società Teosofica

Nell’opera “Nineteenth Century Miracles” la scrittrice americana E. Harding Britten scrisse: “Un movimento di grande importanza è stato inaugurato a New York per iniziativa del Colonnello H.S. Olcott, che ha organizzato una associazione con il titolo di “Società Teosofica”. L’idea è nata durante la riunione del 7 settembre nel salotto di Madame Blavatsky, dove un gruppo di diciassette signori e signore si erano riuniti per incontrare l’architetto George Felt di cui la scoperta dei simboli geometrici della Cabala egizia si può considerare tra le più sorprendenti scoperte dell’intelletto umano […]. I presenti erano persone di vasta cultura e prestigio […] durante la pausa della conversazione il Colonnello H.S. Olcott prese la parola e dopo aver brevemente esposto l’attuale situazione del movimento spiritualista, l’atteggiamento degli antagonisti materialisti e l’inconciliabile conflitto tra Scienza e Religione, disse che il carattere filosofico dell’antica Teosofia è in grado di conciliare l’antagonismo esistente (………). Il Colonnello H.S. Olcott allora propose di formare un nucleo intorno al quale riunire tutte le anime illuminate e coraggiose disposte ad operare assieme per raccogliere e diffondere tale conoscenza. Il suo piano consisteva nell’organizzare una associazione, costituire una biblioteca e diffondere le informazioni riguardanti i segreti della Natura, noti ai Caldei ed Egizi ma sconosciute al nostro mondo moderno della scienza […]”.
I presenti approvarono la proposta, elessero il Colonnello H.S. Olcott quale Presidente ed incaricarono due avvocati presenti a redigere lo Statuto, che si ispirava alla Costituzione Federale degli Stati Uniti e alla Società Britannica di Geografia.

Dopo settanta giorni e varie riunioni preliminari, il 17 novembre 1875 proclamarono la fondazione della Società Teosofica al “Mott Memorial Hall” di New York, Madison Avenue 64, con il discorso inaugurale del Colonnello Olcott e con i seguenti Scopi dichiarati:
1. Promuovere il sentimento di mutua tolleranza tra i popoli delle diverse razze e religioni.
2. Incoraggiare lo studio delle filosofie e delle scienze degli antichi popoli.
3. Incoraggiare le ricerche scientifiche sulla natura delle facoltà superiori dell’uomo.

Questa formulazione iniziale delle finalità della Società Teosofica fu perfezionata successivamente nella forma attuale:
1. Formare un nucleo della fratellanza universale senza distinzioni di razza, religione, sesso, casta e colore.
2. Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze.
3. Investigare le leggi inesplicate della Natura e le facoltà latenti nell’uomo.
Soci fondatori

Il primo consiglio direttivo della Società Teosofica era composto dai seguenti soci, fondatori della Società stessa:
Presidente: Colonnello H.S. Olcott (procuratore legale, giornalista, docente).
Vicepresidente: Dottor S. Pancoast (medico, chirurgo, scrittore).
Segretaria Corrispondente: H.P. Blavatsky (scrittrice, giornalista).
Amministratore : J.S. Cobb (avvocato, editore del giornale “New Era”, organo degli Ebrei riformati).
Tesoriere: J.J. Newton (inventore, presidente dell’Associazione Fotografica Americana).
Bibliotecario: C. Sotheran (esploratore, scrittore).
Consiglieri: Reverendo J.H. Wiggins e Reverendo R.B. Westbrook (esponenti della Chiesa Evangelica), E.H. Britten (Editore del “Western Star Magazine”), C.E. Simmons (medico, scrittore), H.D. Monachesi (giornalista italoamericano), W.Q. Judge (procuratore legale).

Discorso inaugurale

Nel suo discorso inaugurale il Colonnello H.S. Olcott tra l’altro disse: “Nei tempi futuri, quando lo storico imparziale scriverà la storia del progresso delle idee religiose in questo secolo, la fondazione della Società Teosofica non passerà inosservata. Questo è del tutto certo.
Il solo annuncio dell’inaugurazione di questo movimento attrasse l’attenzione e causò non poche discussioni tanto nella stampa laica quanto in quella religiosa […] l’importanza non dipenderà da quanto grande sarà il numero delle persone che costituiranno questa Società, l’effetto che produrrà sul pensiero religioso e direi di più, sulla scienza e la filosofia del nostro tempo sarà importante: i grandi eventi talvolta derivano da modesti inizi […].

Cosa mi rende orgoglioso di essere il portavoce e capo di questo movimento, rischiando di essere frainteso e forse calunniato? E’ il fatto che nell’anima sento che dietro di noi, dietro alla nostra per quanto modesta organizzazione vi è una forza possente, alla quale nulla può resistere, la forza della verità […] sento come sincero teosofo che saremo in grado di dare alla scienza tali prove della verità dell’antica filosofia e dell’antica scienza che la tendenza all’ateismo sarà arrestata e che i nostri scienziati, come disse H.P. Blavatsky: “si accingeranno ad apprendere il nuovo alfabeto della Scienza nel grembo della Natura” […]
Come credente nella Teosofia teoretica e pratica, personalmente sono convinto che la Società Teosofica sarà il mezzo per dare le prove irrefutabili dell’immortalità dell’anima.

Credo che verrà il tempo quando gli uomini si vergogneranno di aver difeso l’ateismo, come ancora pochi anni fa d’aver posseduto uno schiavo […] non credo che io o questa Società corra qualche pericolo dimostrando un po’ di coraggio morale per una così buona causa, il futuro lo dirà, spetta a noi di forgiare il presente […] se siamo sinceri gli uni verso gli altri e con noi stessi, sormonteremo ogni ostacolo, vinceremo ogni nemico e raggiungeremo quanto tutti noi cerchiamo: la pace della mente che deriva dalla conoscenza […] la nostra Società è, posso dirlo, senza precedenti nella storia moderna. Dai tempi quando i neoplatonici e gli ultimi teurghi di Alessandria sono stati dispersi dai fanatici, fino ai nostri giorni, non è stato tentato il risorgimento dello studio della Teosofia.
Ai settari dobbiamo dimostrare l’origine dei loro idoli e dogmi, alle menti liberali della scienza le profonde conquiste scientifiche degli antichi. La società umana ha raggiunto un punto in cui qualcosa deve essere fatto e spetta a noi di indicare dove si trova questo “qualcosa” […] noi siamo ricercatori seri, di mente imparziale che studia ogni cosa, saggia tutte le cose e si attiene a quanto vi è di buono […] noi ricerchiamo, indaghiamo, non respingiamo nulla senza una giusta ragione e non accettiamo nulla senza prove, noi siamo studiosi non maestri”.

I veri promotori

Soltanto sette anni più tardi si seppe che la Società Teosofica era stata promossa da due Mahatma orientali.
In una lettera del Mahatma Morya, diretta al giornalista anglo-indiano A.P. Sinnett, si allude all’iniziativa, narrando le circostanze che resero possibile la fondazione della Società Teosofica stessa. In questa lettera tra l’altro si afferma: “Uno o due di noi si sperava che il mondo fosse progredito almeno intellettualmente, se non intuitivamente, che la dottrina occulta potesse ottenere una accettazione intellettuale ed impartire un nuovo ciclo di ricerca occulta. Altri, più saggi di noi, pensavano diversamente; tuttavia è stato dato il consenso e la prova incominciò. E’ stato convenuto però che l’esperimento doveva essere effettuato indipendentemente dal nostro personale intervento, che non doveva esserci alcuna interferenza anormale da parte nostra”.

Origine della Società Teosofica

I promotori della Società Teosofica, nello scegliere il titolo ed il programma dell’associazione, si ispirarono al significato della Teosofia, come risulta dalla storia della filosofia ed in particolare dalle fonti neoplatoniche. Infatti la parola “Teosofia” non è una invenzione moderna, ma risale ai primi secoli della nostra era.
H.P. Blavatsky attribuisce l’uso di questo termine ad Ammonio Sacca (160-243), fondatore della Scuola di Filosofia Eclettica di Alessandria d’Egitto, il quale ebbe tra i suoi discepoli Plotino (205-270), Origene, Clemente ed altri eminenti continuatori del suo pensiero.
Nell’opera " La Chiave alla Teosofia" H.P. Blavatsky sostiene che: “Lo scopo principale dei fondatori della Scuola Eclettica costituisce uno dei tre scopi del suo successore moderno, la Società Teosofica, cioè di riconciliare tutte le religioni, sette e popoli in base ad un sistema comune di etica fondata sulle verità eterne”.
In altri termini la Società Teosofica moderna si considera continuatrice della Scuola Eclettica (Neoplatonica) di Alessandria d’Egitto.