Glossario

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BACCO

 
(Gr.) - Exotericamente e superficialmente il dio del vino e della vendemmia, della licenziosità e dell'allegria; ma il significato esoterico di questa personificazione è più complesso e filosofico. Esso è l'Osiride Egiziano, e la sua vita e significato appartengono allo stesso gruppo di altre divinità solari, tutti "sopportano il peccato del mondo", tutti sono uccisi e risorgono; come ad esempio Dionisio o Atys della Frisia (Adone e il Siriano Tammuz), come Ausonio, Baldur, etc.... Tutti costoro furono uccisi, pianti, e ritornarono in vita. Le festività per Atys avevano luogo a Hilaria nella Pasqua "pagana" il 15 di Marzo. Ausonio, un aspetto di Bacco, fu trucidato "nell'equinozio invernale il 21 Marzo e risorse in tre giorni". Tammuz, una copia di Adone e di Atys, fu pianto dalle donne nel "boschetto" che ha il suo nome "sopra Betlemme, dove emise il suo primo vagito Gesù", secondo quanto dice S:Girolamo. Bacco è ucciso e sua madre raccoglie le membra del suo corpo dilaniato come fa Iside per quelle di Osiride, e così via. Dionisio Iacco, fatto a pezzi dai Titani, Osiride, Krishna, discesero tutti nell'Ade e nuovamente ritornarono. Dal punto di vista astronomico tutti rappresentano il Sole, psichicamente sono tutti simboli della "Anima" che sempre risorge (l'Ego nella sua reincarnazione); spiritualmente, sono tutti gli innocenti capri espiatori, che sacrificano per i peccati dei mortali i loro involucri terreni, ed in verità sono l'immagine poetica dell'UOMO DIVINO, la forma di argilla vitalizzata dal suo Dio. Bacco rappresentava la potenza produttrice traboccante ed inebriante della Natura, ma in senso più generale rappresentava quell'energia della Natura che, per effetto del calore e della umidità, porta i frutti a maturazione. Figlio di Giove e di Semele, la madre muore bruciata dall'apparizione di Giove tuonante quando egli non è ancora nato. Giove lo lega ad una sua coscia e lo libera al momento giusto, quando è pronto per venire al mondo. Lo affida a Mercurio affinchè lo porti alle Ninfe del Monte Nisa, che si prenderanno cura della sua crescita. Questa leggenda dimostra, qualora ce ne fosse il bisogno, il legame fra Bacco e la Natura, personificata in Semele, che muore bruciata dal Sole estivo. I frutti saranno maturati dalle Ninfe, con le benefiche piogge. Le raffigurazioni di Bacco sono numerose, poiché numerose sono le manifestazioni della natura. Il suo carro è tirato da tigri e pantere, il suo corpo è cinto da corone di pampani e di edere (la pianta sempre verde, come sempre giovane è il dio), la vite ed il tirso sono le piante a lui consacrate. Ma anche il boccale, il canestro, il tripode sono oggetti che l'accompagnano, mentre il simbolo più forte ad esso associato è il fallo. Tutti questi dettagli li troviamo nelle Baccanti.Per concludere, esotericamente, Bacco, come Vishnu e Gesù, è spesso chiamato il "Pesce" (IKTYS, in greco, da cui IHS).

BACH NEGO

 
(Bab.) - Divinità babilonese con attribuzioni bacchiche.

BACHUE

 
(Ame.) - Nelle popolazioni Chibcha, con questo termine si designava la Madre dell'Umanità. Queste popolazioni offrivano oro alla dea.

BACI

 
(Eg.) - Nome di una divinità Egizia che, sotto forma di un toro consacrato al dio Sole, era venerata da Armunti, antica città dell'Egitto.

BACONE Francesco

 
(Ing.) - Londra 1561,1626. Cadetto di Nicola Bacone, Guardasigilli di Elisabetta I, Regina d'Inghilterra, e nipote di Burghlei, Ministro della Regina, fu giudice, uomo di stato e cortigiano, ma anche studioso avido di potenza e conoscenza, di ricchezze e di onori. Studiò legge a Cambridge, poi si dedicò alla carriera politica, diventando Lord-Cancelliere, Barone, Visconte. Ambizioso e scaltro, ma di carattere debole, si piegò ai capricci del re, scendendo a bassi compromessi. Coinvolto in un processo per corruzione, confessò le colpe attribuitegli e fu condannato al carcere. Liberato per grazia sovrana, si ritirò a vita privata ed ai suoi studi. Per lui il "sapere" è potenza, il fine umano è pratico, la scienza è guida dell'azione. Alla Natura non si comanda se non ubbidendole e questo è possibile solo penetrando i suoi segreti, ovvero conoscendo le sue leggi. Oppone la modernità alla tradizione ed all'autorità del passato sostenendo che, se la verità è figlia del tempo, i presenti hanno maggior sapere degli antichi. Disdegna gli "empirici" ed i "razionalisti", propugnando la necessità di uno strumento nuovo che sostituisca la logica aristotelico-scolastica, incapace di creare la scienza.

BACONE Roger

 
(Ing.)- Ilchester (Somersetshire) 1214, Oxford 1294. Allievo di Roberto Grossatesta, insegnò Teologia a Parigi, dove era chiamato "Doctor Mirabilis". Entrò nell'ordine francescano e godette la protezione di Papa Clemente IV. Lavorò intensamente ad una specie di enciclopedia dello scibile in 4 volumi, ma non riuscì a condurla a termine. La libertà delle sue idee gli procurò noie con i superiori al punto di essere imprigionato. Egli divide le scienze filosofiche in tre grandi gruppi : Matematica, Fisica e Morale (Grammatica e Logica sono solo parti accidentali della Filosofia). Si interesso di fisica (ottica), matematica, astronomia, storia naturale, grammatica ebraica e greca. Considerava il sapere insufficiente a dare certezza, rifiutava l'autorità, mentre riconosceva nell'esperienza (esterna = cose, interna = divina) la capacità di una conoscenza immediata. Dell'esperienza interna egli distinse sette gradi. Con Bacone, lo sperimentalismo diventa spesso misticismo. Famoso come adepto in Alchimia e nelle Arti Magiche, credette nella pietra filosofale, nel modo in cui credono tutti gli adepti dell'Occultismo, e credette anche nell'astrologia filosofica. Fu accusato di aver creato una testa di bronzo che aveva un apparato acustico nell'interno, e che sembrava enunciasse oracoli che erano parole pronunciate dallo stesso Bacone in un'altra stanza. Fu un fisico ed un chimico meraviglioso ed ebbe il merito di aver inventato la polvere da sparo, sebbene egli disse di averne avuto il segreto dai "Saggi dell'Asia (Cinesi)".

BADAONI

 
(Eb.) - È citato nella Dottrina Segreta come autore dell'opera "Muntakhab at Tawarikh".

BADAVA

 
(San.) - Per i Brahmini è la Dea del Fuoco sotterraneo.

BADB

 
(Sca.) - Letteralmente, "cornacchia". Era la Dea della guerra, insieme a Morigan e Nemain, ed infestava i campi di battaglia.

BADDHA

 
(San.) - Legato, condizionato; come è ogni mortale che non si è liberato attraverso il Nirvana.
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