Glossario
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LILA
(San.) - Letteralmente, gioco o passatempo. Nelle Scritture ortodosse Indù, è spiegato che "le azioni della divinità sono lila", ossia "divertimento". Nei libri brahmanici, con questo nome si indica la creazione del mondo come piacevole divertimento del Supremo Creatore.
LILITH
(Eb.) - Secondo la tradizione Ebraica, è un demone e la prima moglie di Adamo, prima che fosse creata Eva. Ombra eterea, mostro femminile, si accoppiò con Adamo e generò due figli. Il Talmud la descrive come "donna affascinante, con lunghi capelli ondulati", frase che potrebbe significare "pelosa". Si supponeva avesse influenza fatale sulle madri e sui bambini appena nati. LIL è la notte, e LILITH è anche la civetta; nelle opere medioevali è un sinonimo di Lamia, demone femminile. Questo demone è citato nell'Antico Testamento, ed è ancor più ampiamente trattato nella letteratura ebraica post-biblica. La si immagine agire di notte e dileguarsi all'aurora; seduce gli uomini ed insidia i bambini. Va tenuta lontano dalle partorienti perchè rappresenta una minaccia per i neonati. È identica alla Lilitu babilonese ed assira, divinità dal bello aspetto, incarnazione della lascivia. Veniva mandata in giro da Ishtar per sedurre uomini e donne. È presente anche in Mesopotamia, dove veniva opposta al maschile Lilu. Affine a Lilith è il demone Ardat-Lili, mentre in India troviamo come figure equivalenti Khado o Dakini.
LILLIPUZIANI
(Occ.) - Abitanti di Lilliput, paese immaginario dei Viaggi di Gulliver, romanzo scritto da J. Swift. Erano alti sei pollici (circa 15 cm.), per cui oggi il termine viene usato per alludere a persone nane, o comunque di statura molto bassa. Il senso esoterico del romanzo, tuttavia, potrebbe essere ben altro. È noto che l'essere umano era all'inizio di statura gigantesca che nel tempo si è ridotta sino alle dimensioni attuali. Nulla impedirebbe che la riduzione continui, fino a raggiungere la statura dei Lillipuziani. Il viaggio che Gulliver fa, visitando dapprima i Giganti per poi giungere dai Nani, potrebbe essere la storia dell'uomo dalla Prima Razza Radice fino all'ultima, la Settima.
LIMBO
(Rel.) - Nella concezione teologica della Chiesa cattolica, il limbo è il luogo e lo stato in cui si trovano dopo la vita coloro che sono morti con il solo debito del peccato originale. La parola è ignota in senso escatologico, manca nella dottrina patristica e compare nel XIII secolo a designare un luogo in cui la anime godono di beni naturali, senza però fruire della visione beatifica. Vi si trovano santi, patriarchi e profeti vissuti prima di Cristo, i bambini morti prima del battesimo, gli spiriti magni dell'antichità, i virtuosi, eroi e sovrani, vissuti in epoche remote.
LIMBUS MAIOR
(Lat.) - Un termine usato da Paracelso per denominare la primordiale (alchemica) materia, la "Terra di Adamo".
LINA
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, questo nome è stato attribuito alla dodicesima dea, protettrice di coloro che il dio Frigga voleva fossero messi al sicuro dei pericoli.
LINCE
(Occ.) - Piccolo felino, poco più grande di un gatto, ha arti lunghi e robusti, coda breve, orecchie dritte. Poco socievole e molto aggressivo, viene ritenuto dotato di una vista straordinariamente acuta. Gli antichi credevano vedesse oltre i muri ed i monti, ma per equilibrare un sì grande pregio era stato privato della memoria. Secondo Plinio, le gocce di urina della lince si trasformerebbero in ambra, rubini e carbonchi; ma l'animale, per gelosia, nasconde le sue ricchezze.
LINCO
(Gr.) - Re di Scitia, si dimostrò ingrato a Trittolemo mandato da Cerere ad insegnargli l'agricoltura, tentando di farlo morire. Fu trasformato in lince.
LINEA
(Occ.) - Nella successione grafico-simbolica della cosmogenesi, la linea è la terza grandezza a comparire, dopo il cerchio ed il punto. La prima linea è quella orizzontale, femminile e simbolo della materia differenziata; la seconda è quella verticale, maschile e simbolo dello spirito. Le due linee formano una croce che, messa in movimento, assume la forma della svastica. Queste linee, poi, si possono riportare come superfici, il che rappresenta la quarta grandezza, nella figura del cubo dispiegato, nella quale si hanno quattro quadrati in verticale e tre in orizzontale. Trascurando il quadrato centrale, che è in comune, rimangono due quadrati in orizzontale (numero pari, femminile, la materia) e tre in verticale (numero dispari, maschile, lo spirito). Ma si potrebbe continuare !
LINGA
(San.) - O Lingam, è il nome dell'organo genitale maschile, simbolo della fecondità, rappresentato come una colonna, di pietra o di marmo, e presente in prevalenza nei templi dedicati a Shiva. Quasi sempre ha come complemento lo yoni, organo genitale femminile che è il simbolo di Durga, consorte di Shiva. Il culto del linga e dello yoni è tutt'oggi molto diffuso in India. Esso rappresenta un segno o un simbolo della creazione astratta, la Forza che diventa l'organo della procreazione solo su questa terra. In India ci sono 12 grandi Lingam di Shiva, alcuni dei quali sono sulle montagne e sulle rocce, ed anche nei templi. Tale è Kedaresa sull'Himalaya, un enorme ed informe ammasso di roccia. In origine il Lingam non ebbe mai il grossolano significato connesso al fallo, un'idea che è completamente di un periodo successivo. In India il simbolo ha lo stesso significato che aveva in Egitto, semplicemente che la Forza creativa o procreatrice è divina. Esso denota anche che il Creatore era considerato duale, maschile e femminile, Shiva e la sua Sakti (l'energia attiva femminile degli Dei). L'idea grossolana e impudica connessa al fallo non è Indiana ma Greca, e preminentemente Ebraica. I Bethel Biblici (Cappelle di Culto) erano vere pietre priapiche, il "Beth-el" (fallo) in cui il Dio dimorava. Lo stesso simbolo era celato all'interno dell'arca della Alleanza, il "Santo dei Santi". Secondo Hargrave Jennings, la pietra fallica contenuta nell'Arca, equivaleva alla scritta IEVE, o JHVH, con il significato di Jeohvah, l'Androgino. Eliminando le due vocali, ossia le due H, rimanevano I e V (che vale anche U), dove I era il linga (o fallo) e V (o U) lo yoni (o vulva). Tuttavia il "Lingam", anche come fallo, non è "un simbolo solo di Shiva" ma di ogni Creatore, in ogni nazione, compresa quella degli Israeliti e del loro "Dio di Abramo e di Giacobbe". Il significato letterale del termine sanscrito è "sottile", ma anche "forma", "membro". È un termine usato anche in parole composte. Il Lingam indù è simile alla "Colonna di Giacobbe" degli Ebrei che talvolta usavano lo yod come simbolo del lingam e la H come simbolo dello yoni. Per gli Indù, il Lingam è il simbolo di Mahadeva, il Grande Dio, Rudra o Shiva. La parola Lingam è il nominativo del termine sanscrito neutro "linga". Questo simbolo della virilità, ritenuto osceno soprattutto dai bigotti cattolici, era l'immagine che compendiava il mistero della vita e della morte ed era adorato anche presso i Greci sotto la figura priapesca dell'Itifallo.