Glossario

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KERYGMA

 
(Rel.) - Termine greco il cui significato italiano è "bando, proclama". Nel Nuovo Testamento è usato per indicare un peculiare concetto sul quale ha insistito la teologia contemporanea : kerygma sta per proclamazione della Salvezza come inizio del regno di Dio. Esso si realizza quale evento storico e sovrastorico, con ed attraverso la parola di Cristo. Questa parola è l'origine, il mezzo, l'oggetto di tutto il kerygma. Nella comunità delle origini, il kerygma designava il nucleo essenziale del cristianesimo, l'annuncio di fede da comunicare ai non credenti. Per coloro che avevano creduto nel kerygma, aveva luogo la didachè, o spiegazione, sviluppo ed approfondimento del kerygma stesso. La teologia cherigmatica odierna ha come oggetto formale non più Dio indagato nel suo essere divino, ma l'annuncio dell'azione salvifica di Dio nel Cristo. Questa teologia si è affermata nei primi decenni del XX secolo, soprattutto ad opera di Bultman, influenzando sia la teologia che la catechesi.

KESHARA

 
(San.) - Un "Viaggiatore del Cielo", cioè uno Yogi che può viaggiare nella sua forma astrale.

KESHIN

 
(Ind.) - Nome di un mostro ucciso da Krishna.

KESIL

 
(Eb.) - La stella Orione.

KETHER

 
(Eb.) - La Corona, il più alto dei dieci Sephiroth; il primo Sephiroth dei tre che compongono la Triade Superna. Corrisponde al Macroprosopus, l'ampio aspetto, o Arikh Anpin che si differenzia in Chokmah ed in Binah. Kether è il primo Sephirot, posto in cima al Pilastro mediano dell'Equilibrio, dal quale dipendono i Veli Negativi della Esistenza. Il Primo manifesto che sorge dall'Inconoscibile, assolutamente privo di forma e di opposti, l'Uno preesistente a tutto. Il suo stato è quello di pura inerzia, dal momento che l'attività avrà inizio solo quando da esso verrà emanato Chokmah. Esso è la Corona, non la Testa; ciò lo rende simile al Sahamsara Chakra, il Loto dai Mille Petali, ma lo pone anche al di fuori del nostro mondo. È Parabrahman, l'Oceano primordiale, l'Abisso da cui tutto nasce ed a cui tutto ritorna. Nel Sepher Yetzirah, Kether è l'Intelligenza occulta, l'Occulto dell'Occulto, l'Altezza imperscrutabile. Come l'uomo si proietta nel suo lavoro, così Kether si proietta nella manifestazione. Esso è l'Antico degli Antichi, l'Antico dei Giorni. La sua immagine magica è quella di un antico re barbuto visto di profilo. È il Punto primordiale, il Punto al centro del Circolo, il Grande Volto, la Testa Bianca. Come nome di Dio è Eheieh, il suo arcangelo è Metatron, suoi angeli sono gli Chaioth ha Qadesh e corrisponde, nel corpo umano, al cranio. Suoi simboli sono il punto, la corona, la svastica; nei Tarocchi è collegato agli Assi, il suo colore è la brillantezza, o bianco assoluto. Kether è la Monade impenetrabile, origine di ogni cosa, la Causa prima, il Demiurgo. Corrisponde all'egizio Ptah e ad Amon-Ra, al greco Zeus, al romano Giove (Jupiter), all'indù Brahma. La sua pietra preziosa è il Diamante, l'animale sacro il Cigno, ma talvolta anche il Falco, il suo profumo è l'Ambra grigia. Sephira, il Potere attivo, la Corona, Kether, nasce all'interno di Ain Suf, l'essenza eterna quando giunge il periodo attivo. Essa dà forma concreta al Potere astratto e la sua lettera simbolica è lo jod. Da Kether emanano sette splendide luci che, sommate alle due emanazioni dirette (Chokmah e Binah) portano a 10, il valore numerico della lettera jod, i Sephiroti dell'Albero della Vita, Adam Kadmon. Opera allo stesso modo anche Brahma Prajapati, emanando i sette Rishi, o Prajapati. La trattazione di questo nome, cabalisticamente infinito, potrebbe continuare ancora a lungo, ma non è questa la sede per farlo. Chi vuole approfondire l'argomento ha un'intera letteratura a disposizione; quanti, invece, considerano fandonie per pochi accoliti gli attributi di Kether, sappiano che da questo nome derivano due nomi prestigiosi : Cesare e Kaiser. Riflettere!

KETU

 
(San.) - Letteralmente, segno o bandiera. In astronomia è il nodo discendente, l'opposto di Rahu; la coda del drago celeste che attacca il Sole durante le eclissi, ed anche una cometa, una meteora.

KHA

 
(San.) - Lo stesso che "Akasa"; è il nome mistico del Brahman in quanto Spazio infinito, felicità assoluta, Etereo spazio, cielo, vuoto, ecc. Gli Egiziani, con questo nome, designavano il Corpo, l'elemento della forma, che gli Indù chiamano Rupa.

KHABA

 
(Eg.) - Per gli Egizi è l'Ombra, il Corpo Astrale, dagli Indù chiamato Linga Sharira.

KHABIRU

 
(Asia) - Nei testi orientali antichi, con questo nome si indica una particolare classe sociale simile ai "rifugiati" da terre straniere. Era gente particolarmente esperta nelle arti belliche, sottoposta e controllata negli Stati forti, elemento di perturbazione in quelli deboli. È stata tentata una loro identificazione con gli Ebrei, ma non vi è una dimostrazione certa se non che anche gli Ebrei, per qualche tempo, sono stati dei "rifugiati" in terra straniera, seppur forzatamente.

KHADIR

 
(Ara.) - Essere mitico della tradizione islamica, la cui leggenda e culto hanno grande importanza nel culto dei santi. In esso sono confluiti elementi disparati di antiche leggende orientali (Gilgamesh, Elia, ecc.) e con questo nome è stato anche individuato il misterioso ed innominato compagno di Mosè, nel racconto del Corano. Esso compare come un essere sovrumano, che si aggira invisibile per il mondo, rivelandosi di tratto in tratto in circostanze eccezionali, spesso per salvare qualcuno da gravi pericoli, o per dimostrargli una particolare grazia divina. Talvolta lo si vede passeggiare sulla superficie del mare. Presso i mistici è considerato il Capo della Gerarchia dei Santi.
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