Glossario
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YOGACARA
(San.) - Scuola buddhista mahayanica fondata da Asanga nel IV secolo. Il nome significa "maestro dello yoga" e si deve al fatto che la scuola assunse lo yoga fra le sue pratiche essenziali. L'opera fondamentale in cui è descritta la dottrina è lo Yogacaryabhumishastra che significa "Trattato delle Terre dei maestri dello yoga". È sbagliato confondere questa scuola con il Tantra, o scuola Mahatanagra, fondata da Samantabhadra, poiché vi sono due Scuole Yogacharia, una esoterica, l'altra popolare. Le dottrine di quest'ultima furono compilate ed ordinate da Asangha nel sesto secolo della nostra era, e i suoi tantra e mantra fisici, i suoi formulari, le litanie, gli incantesimi e i mudra, se tentati senza un Guru, servirebbero a scopi di stregoneria e magia nera piuttosto che al vero Yoga. Coloro che provano a scrivere sullo argomento, sono generalmente missionari colti e nemici della filosofia Orientale in genere. Da costoro non ci si può aspettare punti di vista imparziali. Quando leggiamo nel Sanskrit Chinese Dictionary di Eitel, che la recita dei mantra (che egli chiama "incantesimi"!), "dovrebbe essere accompagnata da musica e distorsioni delle dita (mudra), che si può raggiungere uno stato di fissità mentale" (Samadhi) - chi ha familiarità, anche su superficialmente, con la vera pratica dello Yoga può solo infischiarsene. Queste distorsioni delle dita, o mudra, sono necessari, pensa l'autore, per raggiungere il Samadhi, "caratterizzato dal fatto che non vi è nè pensiero nè annichilimento del pensiero, e consiste della sestuplice felicità corporale e mentale (Yogi) da cui deriverebbe un potere supernaturale e creatore di miracoli". I Teosofi non saranno mai abbastanza messi in guardia contro queste spiegazioni fantastiche e prevenute.
YOGACHARYA
(San.) - Letteralmente significa "maestro di yoga", insegnante (charya) di Yoga, uno che si è impadronito delle dottrine e delle pratiche di meditazione estatica.
YOGIN
(San.) - O Yogi, o Yoghi, è colui che pratica lo yoga, chi attraverso lo yoga ha sviluppato Kriyashakti, e compie i suoi miracoli per mezzo di Icciashakti. Lo Yogin che ha superato gli otto stadi dello yoga può indurre in sè stati enstatici che gli permettono di avere la percezione della Verità in connessione sia con il mondo visibile che con quello invisibile. Lo stato finale dello Yogin non è uno stato di sestuplice felicità corporale e mentale quale risultato di meditazione estatica" (come pensa Eitel), ma uno stato che una volta raggiunto, rende chi lo pratica, di conseguenza, padrone assoluto dei suoi sei "principi", essendo ora immerso nel settimo. Ciò gli conferisce pieno controllo, dovuto alla sua conoscenza del SÈ e del sè, sui suoi stati corporei, intellettuali e mentali che, incapaci di interferire oltre, o di agire sul suo Ego Superiore, lo lasciano libero di esistere nel suo stato originale divino e puro. Gli Yoghi Celesti sono quelli che, lasciato il loro stato e scesi sul nostro globo, scambiarono le loro Individualità impersonali con le Personalità individuali. Si offrirono come vittime volontarie per redimere l'umanità e dotarla di affetti e di aspirazioni umane. Essi scambiarono la beatitudine dell'esistenza siderale con la maledizione della vita terrestre. Gli Yoghi del Cielo sono i Saggi sulla Terra. I Kumara erano Yoghi, mentre Shiva è il patrono degli Yogin.
YONG
-GRUB (Tib.) - Uno stato di riposo assoluto, uguale al Paranirvana.
YONI
(San.) - Termine sanscrito con il quale si designa l'organo sessuale femminile, la vagina. Nel rituale tantrico essa viene assunta come simbolo dei genitali femminili. In ebraico, quest'organo è simboleggiato dalla He ed è simbolicamente equivalente all'Arca di Noè, al Vascello della Vita, all'Arca del Patto, alla Madre degli Dei. È la Navis fecondata dallo Spirito della Vita, il Dio maschio. Il culto di Shiva è ricco di riferimenti al lingham ed allo yoni, sotto il profilo filosofico e simbolico, non sotto quello fisico e fallico.
YOPI
(Mes.) - Presso le antiche popolazioni mesoamericane veniva adoperato come sinonimo di Xipe totec.
YOSEF ibn Abraham CHIQUITILLA
(Spa.) - Cabalista ebreo-spagnolo (1248-1325), autore dell'opera "Ginnat Egoz", che rappresenta una introduzione ai significati mistici e simbolici dello alfabeto, in particolare in rapporto ai nomi divini: Egli identifica i Sephirot con le Intelligenze della tradizione aristotelica. Nell'opera "Shàarei orah", Chiquitilla sviluppa un più complesso simbolismo cabalistico, dando un nuovo significato e valore ai dieci Sephirot. Scrisse anche opere sul ciclo cosmico in rapporto all'anno sabbatico, sul significato mistico della visione di Ezechiele, ecc.
YSKITHRYRWYNN
(Sca.) - Nella mitologia nordica era il nome del "Capo dei Cinghiali", la cui zanna era necessaria per radere la barba di Yspaddaden prima della festa di nozze di Olwen.
YSPADDADEN
(Sca.) - Nella mitologia nordica, è il nome di un gigante, padre di Olwen. Questa fanciulla venne chiesta in sposa da Culhwch, che dovette affrontare numerose prove prima di ottenerla in sposa. Yspaddaden viene spesso identificato con Balor, una divinità venerata presso i Fomore.
YSUM
(Gia.) - Nome di una divinità appartenente all'antico mito giapponese, che aveva alcuni degli attributi di Mercurio Psicopompo, il Dio che conduceva le anime nell'Averno.