Glossario

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TOYAMBUDHI

 
(San.) - Una regione del settentrione nella quale si trova il mare di acqua dolce in cui giace l'"Isola Bianca" - Sveta Dwipa - una delle sette isole Puraniche, o continenti.

TOZCATL

 
(Azt.) - Nel calendario del popolo azteco, indica il mese in cui veniva sacrificato un giovane al Dio Tezcatlipoca, simbolo del vento, del cielo e della notte. Nel giorno stabilito, il giovane da sacrificare veniva spogliato dalle proprie insegne e coronato di fiori giungeva al Tempio dove aveva luogo il sacrificio. Tozcatl era anche il mese della siccità, intesa come un periodo utile di riposo per la terra, prima che giungesse la nuova produttività.

TOZOZTONTLI

 
(Azt.) - Nel calendario azteco era il nome del mese dedicato alla Dea Coatlicue, ed anche il mese dei fiori.

TRADIZIONE

 
(Fil.) - Tutto ciò che si tramanda di generazione in generazione, spesso da persona a persona, ed oralmente. La tradizione ha grande importanza soprattutto in campo religioso, dove il rito sacro accomuna la gente, si mantiene costante nel tempo e rappresenta una via di perfezione e di salvezza. Ancor più importante è la tradizione presso le religioni rivelate, dove la teofania iniziale deve essere mantenuta assolutamente inalterata. Ma la teoria è ben lontana dalla pratica. In realtà, la tradizione si scontra quotidianamente con la situazione storica e culturale, creando tensioni ed interpretazioni che a lungo andare la deformano, fino a renderla irriconoscibile. Per fortuna, dietro la facciata ufficiale c'è sempre quella occulta, dove la fedeltà alle origini è assoluta, anche se talvolta genere filoni differenziati. Per avere un'idea di che cosa voglia dire interpretare continuamente la tradizione, basta leggere la storia della cristianità e delle sue oltre seicento scissioni !

TRADUCIANESIMO

 
(Rel.) - Teoria secondo la quale l'anima umana viene trasmessa ai figli attraverso l'atto della generazione, sostenuta da Tertulliano, ma rifiutata da Agostino. Condannata più volte dalla chiesa, ogni tanto ritorna di moda.

TRAGOS

 
(Eb.) - Il capro espiatorio del popolo di Israele, colui che deve scontare i peccati del padrone. Il tutto è ben descritto nel cap. 16 del Levitico.

TRAILOKYA (San.)

 
O Trilokya. Letteralmente, le "tre regioni" o mondi; la triade complementare al quaternario Brahmanico dei mondi, chiamato Bhuvanatraya. Un laico Buddhista profano menzionerà solo tre divisioni di ogni mondo, mentre un Brahmano non iniziato affermerà che ve ne sono quattro. Le quattro divisioni di quest'ultimo sono puramente fisiche e sensoriali, mentre le Trailokya dei Buddhisti sono puramente spirituali ed etiche. La divisione Brahmanica si può trovare completamente descritta sotto il titolo Vyahritis e la differenza, per quanto ci riguarda, è descritta con il parallelo che segue : Divisione Brahmanica dei Mondi Divisione Buddhista delle Regioni 1) Bhur la Terra. 1) Kamadhatu o Kamalok - Mondo del desiderio. 2) Bhuvah cielo, firmamento. 2) Rupadhatu - Mondo della forma. 3) Swar atmosfera, il cielo. 3) Arupadhatu - Mondo senza forma. 4) Mahar l'essenza eterna luminosa. Questi sono i mondi degli stati post-mortem. Ad esempio, Kamaloka o Kamadhatu, la regione di Mara, è quello che i Cabalisti moderni e medioevali chiamano il mondo della luce astrale e il "mondo dei gusci". Il Kamaloka ha, come ogni altra regione, le sue sette suddivisioni, la più bassa delle quali comincia sulla terra o nella sua atmosfera invisibile; le altre sei ascendono gradualmente, e la più elevata è la dimora di quanti sono morti per incidenti, o per suicidio in un momento di temporanea pazzia, o furono altrimenti vittime di forze esterne. Si tratta di coloro che sono morti prima del termine dovuto e, di conseguenza, i loro principi superiori non possono andare subito nello stato Devachanico. Rupadhatu è il mondo celeste della forma, o ciò che noi chiamiamo Devachan. Per i Brahmani, per i Cinesi e per gli altri Buddhisti non iniziati, il Rupadhatu si divide in 18 Brahma o Devaloka; ivi, la vita di un'anima dura da mezzo Yuga fino a 16.000 Yuga o Kalpa, e l'altezza delle "Ombre" va da mezzo Yojana a 16.000 Yojana (uno Yojana misura da cinque miglia e mezzo fino a diecimila), una sciocchezza nata dal cervello dei preti. Ma la Filosofia Esoterica insegna che sebbene per gli Ego, nel tempo, ogni cosa ed ognuno, conserva la sua forma (come in un sogno) tuttavia, poiché il Rupadhatu è una regione puramente mentale ed uno stato , gli stessi Ego non hanno nessuna forma al di fuori della propria coscienza. L'Esoterismo divide questa "regione" in sette Dhyana, "regioni", o stati, di contemplazione, che non sono località ma rappresentazioni mentali di esse. Arupadhatu : questa "regione" è a sua volta divisa in sette Dhyana, ancora più astratte e senza forma, poiché questo "Mondo" è senza alcuna forma o desiderio di qualsiasi genere. È la regione più elevata del Trailokya post-mortem, la dimora di coloro che sono quasi pronti per il Nirvana e, di fatto, proprio la soglia dello stato Nirvanico; pertanto, è ragionevole che in Arupadhatu ( a Arupavachara) non vi possa essere nessuna forma nè sensazione, nè qualche sentimento connesso con il nostro Universo tridimensionale. Per avere un facile elemento di correlazione con le altre religioni, diciamo che Trailokya è il Trimundio, l'insieme dei tre mondi (terra-cielo-inferi) retto dal dharma.

TRANCE

 
(Occ.) - Dal francese transe che significa "estasi". Termine adoperato in metapsichica per indicare una speciale condizione psico-fisiologica, tipica di certi soggetti o medium, allorché partecipano ad esperienze, o sedute, particolari. Lo stato di trance è affine a quello ipnotico ed al sonnambulismo, ma non è stato ancora sufficientemente indagato. I soggetti in trance presentano per solito dissociazioni psichiche profonde, con manifestazioni di personalità alternanti, che si proclamano autonome e paiono i centri produttori di svariati fenomeni paranormali.

TRANSITO

 
(Ast.) - Passaggio di un certo pianeta, con riferimento al tema di nascita; infatti, tenendo fermo il tema di nascita, avremo attorno ad esso uno spostamento dei pianeti, nel loro regolare corso sull'orizzonte dello zodiaco. Quando uno di essi tocca il pianeta di nascita, entra nelle Case, vengono a formarsi aspetti che permettono di fare previsioni.

TRANSUSTANZAZIONE

 
(Rel.) - Cambiamento di una sostanza in un'altra; nella teologia cristiana è il cambiarsi del pane e del vino in corpo e sangue di Gesù Cristo, che avviene durante la messa, all'atto della consacrazione eucaristica, ferme rimanendo le sembianze delle sostanze di partenza. La dottrina fu formulata nel IX secolo, perfezionata nei secoli successivi, riconosciuta dal Concilio di Trento del 1551. Essa fu respinta da Lutero e da tutte le chiese riformate; qualche perplessità appare anche nella teologia cattolica contemporanea, nonostante le varie encicliche papali (la cui infallibilità sembra sia sempre più legata alla vita del singolo). Ma la transustanziazione la troviamo anche in campo alchemico a proposito del "corpo magico". Esso è invulnerabile ed immortale, incorruttibile, simile a quello che i neoplatonici chiamavano "corpo igneo" o "corpo radiante". Fra gli alchimisti era celebre il detto "Da pietre morte, trasmutatevi in vive pietre filosofali", dove pietra stava per corpo. Pietro Bono fa una descrizione molto dettagliata del processo attraverso il quale si perviene al corpo glorificato ed incorruttibile. Questo processo, detto altrimenti, lo si ritrova nella filosofia indù (Mahayana) dove si parla di Nirmanakaya (corpo magico o apparente), di Sambhogakaya (corpo invisibile, puramente intellettuale) e Dharmakaya (corpo supremo fatto di legge). È il corpo uno e triplice, il corpo immortale del Signore dei Tre Mondi.
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