Glossario
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NOACHIDI
(Eb.) - Sono così chiamati i discendenti di Noè, ossia tutti gli esseri oggi viventi.
NOBILTÀ
(Sim.) - La nobiltà è sempre esistita ed i nobili hanno preteso dei segni caratteristici atti a distinguerli dalla massa. Presso i Romani, gli anelli erano simbolo di nobiltà; Ulisse portava sempre il cappello perchè era nobile sia di padre che di madre; ma anche la corona in testa, il castello sul cappello, una lancia impugnata con la destra ed appoggiata per terra sono simboli di nobiltà. Presso gli Arcadi era segno di nobiltà portare una fibbia a forma di luna sui calzari, abitudine poi ripresa anche dai Romani. Gli Ateniesi, per distinguere gli stranieri dagli indigeni, mettevano in testa gli abitanti del paese una cicala d'oro; la cicala è celebre, infatti, per non allontanarsi mai dal luogo in cui vive. La massa, invece, ha un segno inconfondibile di riconoscimento : la miseria!
NODO
(Ast.) - Punto in cui l'orbita di un pianeta interseca l'eclittica. Se l'intersezione è in senso Sud-Nord, il nodo è detto ascendente, discendente nel caso contrario. Il periodo che intercorre fra due nodi consecutivi Nord e Sud è uguale al periodo siderale del pianeta. I punti di intersezione fra l'orbita lunare e l'eclittica si dicono Nodi Lunari. La Testa del Dragone è il nodo ascendente, la Coda del Dragone è il nodo discendente. I nodi lunari si muovono con moto retrogrado e compiono un giro completo ogni 18 anni e mezzo. Quando la Luna Piena o Nuova coincide con uno dei nodi si ha un eclissi. L'importanza dei nodi lunari in astrologia è molto controversa.
NOEMA
(Fil.) - Termine greco che significa "pensiero, concetto", opposto a "sensazione". Losi trova già in Parmenide, poi ripreso da Platone come attività di pensiero. Per Aristotele assume il significato passivo di "cosa pensata". Recentemente è stato ripreso da Husserl che considera noema "senso immanente" dell'esperienza.
NOESIS
(Fil.) - Termine greco che designa l'attività del nous, ossia del pensiero noetico, contrapposto alla percezione sensibile. Diogene di Apollonia affermava che l'aria, principio di tutte le cose, è un Dio la cui noesi onnisciente dà ordine e misura al cosmo. Platone fa della noesis il più alto sapere dell'anima; Aristotele considera la noesis come comprensione diretta degli oggetti semplici del pensiero. Il termine verrà poi ripreso da Plotino e dal neoplatonismo con il significato pressoché invariato.
NOFIR
-HOTPOO (Eg.) - Uguale al dio Khonsoo, il dio lunare di Tebe. Letteralmente, "colui che è in assoluto riposo". Nofir-hotpoo è una delle tre persone della trinità Egiziana composta da Ammon, dal Mooth e dal loro figlio Khonsoo o Nofir-hotpoo.
NOGAH
(Cald.) - Il pianeta Venere; splendore luminoso.
NOH EK
(Maya) - Presso la popolazione Maya, con questo nome si indica la stella Venere. Il calendario dedicato a questa stella era molto importante: su di esso venivano impostati tutti i calcoli astronomici.
NOME
(Occ.) - Pronunciare una parola è evocare un pensiero e renderlo presente. Pronunciare un nome non significa solo definire un Essere (o una Entità), ma porlo sotto l'influsso di una o più potenze occulte e condannarlo a subirle. Il linguaggio di una persona può essere una maledizione o una benedizione, ci si creda o non; le parole, o i nomi, possono essere malefici o benefici. Sono velenosi o salubri a seconda delle influenze che la Saggezza Suprema ha attribuito ai loro elementi, vale a dire alle lettere che li compongono ed ai numeri che corrispondono ad esse. Gli Gnostici credevano in un Nome che racchiude tutti i Nomi, tutte le Luci e le 49 Potenze. Chi lo pronunciava assumeva poteri soprannaturali. Per gli Ebrei, tale nome era il Tetragrammaton, di cui nessuno conosceva l'esatta pronuncia, ad eccezione del Gran Sacerdote, che lo pronunciava una volta l'anno.
NOME INEFFABILE
- Per gli Ebrei è il sostituto del "nome misterioso" della loro divinità tribale Eh-yeh, "Io sono", o Jehovah. Poiché il terzo comandamento proibisce di usare il nome di dio "invano", lo hanno sostituito con Adonai o il "Signore". Ma i Cristiani Protestanti, che traducono indifferentemente Jeho-vah ed Elohim- che è anche, di per sè, un sostituto, oltre che essere il nome di una divinità inferiore - con le parole "Signore" e "Dio", sono diventati in questo caso più Cattolici del Papa, ed hanno fatto includere entrambi i nomi nella proibizione. Attualmente, comunque, nè gli Ebrei nè i Cristiani sembrano ricordare, o almeno sospettare, la ragione occulta per la quale la qualificazione di Jehovah o YHVH è diventata riprovevole; anche la maggioranza dei Cabalisti Occidentali sembra ignorarlo. La verità è che il nome che essi adducono come "ineffabile", non lo è affatto. È semmai l'"impronunciabile" o, meglio, il nome che non si deve pronunciare; e questo per ragioni simboliche. Per cominciare, il "Nome Ineffabile" del vero occultista non è affatto un nome, e tanto meno quello di Jehovah. Quest'ultimo implica, anche nel suo significato esoterico Cabalistico, una natura androgina, YHVH, o la natura di un maschio e di una femmina. È semplicemente Adamo ed Eva, o l'uomo e la donna fusi in uno e, come è scritto e pronunciato ora, è esso stesso un sostituto. Ma i Rabbini non si curano di ricordare l'ammissione Zoharica che YHVH significa: "Non come sono scritto sono letto" (Zohar, folio III, 230 a). Bisogna sapere come dividere il Tetragrammaton ad infinitum, prima di arrivare al suono del nome veramente impronunciabile del misterioso dio Ebraico. È quasi inutile ripetere che gli Occultisti Orientali hanno il loro "Nome Ineffabile".