Glossario

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ISHVARA

 
(San.) - Vedi "Iswara".

ISIACHE

 
(Eg.) - Feste che si celebravano in Egitto, in onore della dea Iside. Nel corso di queste feste veniva eseguita la danza dei sette veli, nonché una processione chiamata il Vascello di Iside, che passò in Grecia e poi a Roma. La processione, come le feste, avveniva in primavera e serviva a chiedere alla dea il favore di una felice navigazione. Per la circostanza si allestiva una nave che non era stata ancora varata, tutta contrassegnata di geroglifici; la vela era bianca e su di essa, lungo il tragitto, venivano annotati tutti i voti fatti alla dea. Dopo alcune complicate cerimonie di carattere esotico, la nave rimaneva in mostra al popolo per qualche tempo, poi la si abbandonava in balia delle onde e del vento.

ISIDE

 
(Eg.) - In Egiziano è Issa, la dea Vergine-Madre; la natura personificata. L'Egiziana o Copta Uasi è il riflesso femminile di Uasar, o Osiride. È la "donna vestita di sole" della terra di Chemi. Iside Latona è la Iside Romana. La leggenda racconta che Io, perseguitata da Giunone, fuggì in Egitto ed assunse il nome di Iside. Qui fu raggiunta da Giove che le rese la forma di donna e la rese madre di Epafo, che divenne re d'Egitto e fondò la città di Menfi. In principio pare fosse la dea delle popolazioni che abitavano la parte paludosa del Delta. La tradizione racconta che sposò Osiride, ma generò il figlio Oro solo per virtù propria. Salì al trono quando Osiride divenne re di Egitto e, si racconta che fu lei ad inventare la medicina, ad inventare il matrimonio, ad insegnare la macina del grano e la preparazione del pane. Quando Osiride partì alla conquista dell'India, fu lei a gestire il regno; e quando Tifone uccise Osiride, si tagliò i capelli, stracciò le vesti, e partì alla ricerca del marito. Con il figlio Oro combattè Tifone e lo sconfisse, dopo di che andò a riprendere Osiride dall'oltretomba. Per la sua virtù di madre fu rappresentata come donna con la testa di vacca; con due cornetti di bue, fu assimilata alla Luna, con chiaro accostamento a IO. Altri la rappresentarono con molte mammelle, come simbolo della Natura, soggetta al Sole (Osiri). Era anche protettrice della navigazione e delle inondazioni del Nilo (il sistro nella mano destra). Famoso il sogno di Iside, fatto da Apuleio, nel quale essa viene identificata con la Luna. È importante rilevare che nell'antichità gli Dei più celebrati erano maschio-femmina. Ciò vale per Iside, talvolta scambiata con Osiride, assimilata a Latona come dea della terra. A lei era consacrato l'uovo, motivo per cui i suoi sacerdoti non ne mangiavano, ed anche il gatto, quale simbolo lunare. Come dea lunare è simile a Neftis, o Neith, Proserpina, Melitta, Cibele, Astarte, Venere, Ecate. Essa è figlia e madre di Osiride, ed anche moglie, come Vach è figlia e madre del Logos, Moot è moglie e madre di Ammon, Sephira è moglie e madre di Adamo Kadmon, ecc. Venere, Soma e Sin, come Iside e Diana, sono dee lunari, chiamate anche Madri della Terra. Iside, quale dea della vita e della guarigione, ha il Thermutis, una corona fatta con un'aspide. Gli Egiziani adoravano Iside-Osiride come Dei, ma li consideravano principi in forma umana. Iside, con Osiride e Thoth forma la più antica trinità dell'Egitto. Come Hathor ed altre dee madri, è chiamata Vergine, Regina del Cielo, ed a lei erano attribuiti il Tau ed il Cerchio del mondo. Successivamente assimilata a varie divinità greche, il suo culto si sparse per il Mediterraneo; tracce di questo culto si trovano in Italia, Germania, Gallia, Britannia. Notevole importanza hanno i suoi riti misterici, che raggiunsero il massimo sviluppo in epoca ellenistica e romanica. Nelle Gallie, Iside fu considerata la protettrice di Lutezia, la città poi diventata Parigi, e si vuole che quest'ultimo nome abbia il significato di "città vicina ad Iside". Il collegio dei sacerdoti che officiavano il suo culto sarebbe stato ad Issy, un villaggio nelle vicinanze di Parigi, che da lei avrebbe preso il nome. Per vari secoli, in un angolo di S.Germano, sarebbe stata tollerata una statua della dea, finchè un certo cardinal Brisonnet l'avrebbe fatta ridurre in pezzi perchè molte devote, scambiandola per una santa, le facevano ardere davanti candele benedette.

ISIDORO

 
(???) - È citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta. Molto probabilmente non si tratta di un santo, ma di uno gnostico del II secolo d.C., figlio e continuatore di Basilide. Potrebbe anche trattarsi di un filosofo neoplatonico, successore di Marino nello scolarcato della Scuola di Atene.

ISITWA

 
(San.) - Il Potere divino.

ISLAM

 
(Ar.) - "Rassegnazione al volere di Dio", è il nome che il profeta Maometto diede alla sua religione basata sull'annichilimento di sè stessi, e sulla propria cooperazione al trionfo della grande legge naturale che regola il mondo retto da Allah. "Allah akbar!", Dio è grande; tutto quello che egli manda agli uomini, fosse pure la morte ed anche peggio, è giusto, è buono, è il meglio. La base fondamentale dell'Islamismo è tutta qui, facile a dire, difficilissima da vivere. L'Islam nasce nel VII secolo d.C., religione fondata da Maometto. La parola è già presente nel Corano e vi sta a denotare la fede e la religione musulmana : muslim è interiore sottomissione a Dio ed anche esterna professione religiosa. Islam è fede, atto di conversione, religione perfetta. Accanto al Corano si ha la Sunna, insegnamenti o detti del profeta che regolano la vita quotidiana. L'esperienza fondamentale dell'Islam è la sovranità dello unico Dio, "signore dei mondi". L'Islam non ha originariamente colorazione ascetica o mistica ed esclude il monachesimo. Al pari del Cristianesimo, nel corso dei secoli ha conosciuto scismi, eresie, sette. Nel secolo VIII si hanno i mùtaziliti, sostenitori della teologia razionale; nel secolo XI gli ashariti sostengono il tradizionalismo (Avicenna, Averroè); segue il sufismo di al-Ghazali, che tenta una sintesi dei vari elementi. Notevole, invece, per tutto l'islamismo, è il movimento sciita, nato con scopi politici, successivamente sviluppatosi in modo autonomo anche sul piano dottrinale e culturale. Lo creò Ali, genero di Maometto, quarto Califfo dell'Islam, il quale sostiene l'interpretazione allegorica del Corano, con continuo adeguamento del testo a sempre nuove esigenze teologiche. L'islamismo di oggi cerca di comporre la razionalità moderna con i principi religiosi, mischiando elementi marxisti con altri indigeni, sfociando in un integralismo che ha determinato conflitti non solo ideologici.

ISMAILITI

 
(Ar.) - Comunità eretica musulmana sciita che ritiene legittimo imam, dopo il sesto califfo, il figlio primogenito Ismail, anziché il secondogenito Musa al-Kazim, dal quale derivano gli Himamiti. Poiché con Ismail essi ritengono chiuso l'imamato, sono detti anche "settimani". Recentemente il termine Ismailita ha assunto il significato di "sciita estremista". Gli Ismailiti credono in un significato esoterico del Corano cui si accede mediante un'interpretazione simbolica impartita da una gerarchia di maestri iniziatici. Erano un ramo dei batiniti ed occupavano stati in Persia, Siria, Arabia, Africa, quali lo stato dei Carmati ed il principato di Alamut; ad essi era collegata la setta degli assassini, ben noti ai crociati. Ancor oggi esistono musulmani eretici, discendenti e continuatori dell'antica setta; oltre ai Drusi della Siria e del Libano, il gruppo più numeroso è quello dei nizari (circa 300.000), facenti capo all'Agha Khan. Essi non hanno più l'antico carattere estremista e terrorista; il loro antico esoterismo tende a slittare verso una teosofia islamica, dove l'escatologia politico-religiosa viene sfumata in una lontana fine del mondo, molto meno pericolosa. Gli Ismailiti, infatti, considerano come loro imam nascosto, che riapparirà un giorno per far trionfare la vera fede, Isma, figlio di Giàfar as-Sadia.

ISOLA BIANCA

 
(Occ.) - Le isole dell'Atlantide che, dopo il peccato, divennero nere. È un nome simboliche che si riferisce all Shveta-dvipa della teogonia, oppure a Shaka-dvipa (Atlantide) dei primi tempi, o ad Atala. Ma Shveta-dvipa è la dimora di Vishnu, mentre Atala è un inferno (a parere di Wilford), il che dimostra la grande difficoltà che si incontra quando si cerca di interpretare gli scritti indù. I Purana vanno letti non solo geograficamente, ma anche, o soprattutto, metafisicamente. L'isola bianca è l'unica località che sfugge al fato generale delle altre Dvipa (isole); essa non può essere distrutta nè dal fuoco, nè dall'acqua, perchè è la "Terra Eterna".

ISOLA DEI FORTI

 
(Sca.) - Con questo nome gli antichi Galli chiamavano la Britannia.

ISOLE FORTUNATE

 
(Occ.) - Sono le isole dove, secondo la leggenda, all'inizio del mondo zampillava la Fontana della Vita. Erano situate in un mare sconosciuto, glaciale e triste, in una regione tetra.
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