Glossario

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EGA

 
(Gr.) - Secondo alcuni figlia di Oleno, discendente di Vulcano, secondo altri figlia di Melisseo, fu scelta per allattare Giove. Non essendo adatta a questo scopo, Giove fu allattato dalla capra Amaltea. Un'altra tradizione racconta che era figlia del Sole, di meravigliosa bianchezza e di abbagliante splendore, bruttissima tanto che i Titani, avendola vista durante l'assalto all'Olimpo ed essendo rimasti sgomenti, pregarono la loro madre Terra di nasconderla in una caverna dell'isola di Creta. Giove si vestì della sua pelle per vincere i Titani. È evidente il fatto che Ega viene talvolta descritta come ninfa, altra come capra, a seconda del simbolismo necessario.

EGER

 
(Sca.) - O Aeger, nella mitologia scandinava è il dio che simboleggia il mare selvaggio, turbolento, furioso. Sua moglie è Ran, sue figlie sono le onde.

EGERIA

 
(Gr.) - Ninfa dotata di straordinaria bellezza, trasformata in fonte da Diana. I Romani l'adoravano come divinità dei parti e le donne incinte le offrivano sacrifici per poter partorire felicemente. Fu amante segreta ed ispiratrice del Re Numa.

EGIDA

 
(Gr.) - Scudo di Giove, coperto della pelle della capra Amaltea, o di quella di Ega, a cui fu attaccata la testa della Medusa, con la quale vinse i Titani. Questo scudo lanciava lampi e chi lo guardava veniva pietrificato. Inizialmente il suo significato era limitato a "pelle di capra", ma i poeti e gli artisti ne fecero una corazza o un usbergo corazzato. Secondo Diodoro Siculo, Egida era un mostro terribile, figlio della Terra, che soffiando fuoco dalla bocca, arse gran parte della terra e dell'umanità. Minerva lo uccise e ne indossò la pelle.

EGIRA

 
(Ar.) - La data della fuga di Maometto dalla Mecca, da cui comincia, per i Mussulmani, la numerazione degli anni. Lo stesso nome aveva una delle otto ninfe Amadriadi, figlie di Ossilo.

EGITTO

 
(Gr.) - Figlio di Belo e di Anchirroe, una figlia del Nilo, secondo alcuni, di Nettuno e Libia, secondo altri. Aveva cinquanta figli che sposarono le cinquanta figlie del fratello Danao. Da qui prende il nome il paese situato nell'estrema parte nord orientale dell'Africa. Coperto dal deserto per oltre il 90 % ha le sue aree fertili nella valle del Nilo e sul delta. Questo fiume, lungo più di 6600 chilometri, è un fenomeno naturale unico, con influenza vitale sulle popolazioni che abitano le sue sponde. Di lingua araba e di religione islamica, l'Egitto affonda le sue radici nella più lontana preistoria. Il territorio abitato si limita quasi esclusivamente alla costa mediterranea, alla valle del Nilo ed al delta. I Copti abitano i centri urbani, i fellahin le campagne, con minoranze di Nubiani e Beduini, prevalentemente nomadi. All'Egitto sono associati, in modo prevalente, due simboli : il coccodrillo e l'ibis. Il primo riempie le acque del Nilo ed è nello stesso tempo temuto e riverito. Il secondo perchè, quando cammina, oppure apre il becco, con la distanza dei piedi, o col becco, forma un triangolo, il Delta maiuscolo con il quale i Greci indicavano l'Egitto.

EGIZIANI

 
(Eg.) - Questo antichissimo popolo che da sempre affolla le rive del Nilo, si può suddividere in due ceppi : 1) Il proto-egiziano, piccolo di statura, cranio allungato, stretto ed alto, capelli lisci od ondulati, pelle color bruno scuro, poco peloso, faccia ovale, grandi occhi, naso a dorso rilevato. Si tratta di una razza meridionale degli Europoidi; 2) L'elemento asiatico, a testa più corta e larga, capelli biondi, barba lunga, brachicefalo. È certo l'elemento più antico. Solo in un secondo momento, nel sud del paese, compaiono razze scure, a capelli cresputi, Negroidi od Etiopici. L'elemento arabo fa la sua comparsa per ultimo. L'Egitto primitivo, diviso in tribù legate al proprio territorio, aveva tante divinità quante erano le tribù; si trattava spesso di divinità animalesche che sono state accostate ai totem. Quando vengono a formarsi gli organismi politici del Delta avviene una mescolanza di divinità tribali con quelle cittadine e sono queste ultime a prevalere. Il primo ad emergere è Oro, dio celeste e solare, simbolo di regalità, cui si contrappone il fratello-nemico Seth. Solo in secondo tempo si fa strada Osiride, dio uomo che, aggregatosi ad altre divinità viciniori (Iside, Anubi, Thoth, ecc.), assume grande autorità. Segue poi la figura del demiurgo Atum, che nasce da un uovo primordiale nel caos primigenio. Egli ordina il mondo, crea la prima coppia di dei (Shu e Tfeni) e da questi nascono Geb e Nat. Ognuno di loro poi dà origine ad una coppia : Osiride ed Iside da un lato, Seth e Nephti dall'altro. Si tratta della Grande Enneade, che tenta una prima grande operazione di sincretismo fra le due concezioni più rappresentative della prima religione egiziana. Passeranno molti secoli e molte dinastie prima che faccia la sua comparsa Ammone di Tebe, protettore della famiglia regale che trova in Aton un concorrente forte ma di breve durata. Seguiranno altre divinità, con culto locale, come Neith, Ptah, ecc., ma soprattutto riprenderà piede il culto per alcune specie di animali associati alle divinità. Molto complesso il problema dell'al di là. Si hanno formule solari (il defunto entra a far parte del seguito del dio Sole) e formule osiriache (nelle quali il defunto va sottoterra a coltivare fertili campagne). Dapprima entrava nell'al di là solo colui sul cui cadavere erano stati compiuti certi riti (non certo riservati alle masse), poi viene scelto un criterio morale : ha diritto alla seconda vita solo chi è stato giusto nella vita terrena. Ne deriva un giudizio post-mortem che, di nuovo, si collega al rituale funerario, e diventa d'elite. Molto diffusa la mummificazione il cui scopo era quello di mantenere eterna la durata del corpo, così che anche la parte scomparsa potesse vivere eternamente. Di grande interesse, nella religione egizia, è la magia che ha come protettori Iside e Thoth, e che è essa stessa un dio. Si hanno ancor oggi numerosi testi magici dell'epoca e racconti di maghi celebri e di miti magici. E di magismo è intinta la maggior parte del minutissimo culto giornaliero, oltre che delle grandi feste. Nella bassa epoca, in particolare, con l'aumentare della magia diminuisce sempre più la funzione mediatrice del sacerdote. La religione egizia nasce direttamente dalla cultura autoctona dell'età della Pietra (6000 a.C.) e si esaurisce quando nel 600 d.C. viene chiuso l'ultimo tempio di Iside. Il suo sviluppo fu favorito dalla protezione alle spalle del deserto e dalla striscia lunghissima della valle del Nilo nella quale gli Egiziani si erano insediati. Tali protezioni preservarono a lungo la cultura Egizia dal pericolo di invasioni e crearono i presupposti per fare degli Egizi uno dei popoli più importanti della storia. Più delle costruzioni solide ed in muratura, più della capacità di costruire ottime imbarcazioni fu l'improvviso apparire della scrittura a segnare una svolta nel cammino della loro civiltà. La comparsa dei Geroglifici (attribuita a Thoth, scriba degli dei) coincide con l'inizio della 1^ Dinastia, 3000 a.C., composta di Faraoni-Re, considerati Dei immortali che si succedevano al trono prima di ascendere al cielo. I culti degli Egizi erano assai numerosi, come tutte le antiche mitologie, e riguardavano il sole, la creazione dell'uomo, la morte e la fertilità della terra. I loro miti trovano paralleli in molte altre religioni. Ad esempio, il mito di Osiride e di Iside, può essere assimilato a quello di Demetra e Kore oppure a quello di Cerere e Proserpina. Per gli antichi Egizi le stelle avevano una grandissima importanza; un dio si manifestava in ciascuna di loro e nei testi delle piramidi, lo stesso Faraone diventa una stella del cielo. Nel Libro dei Morti il defunto è aiutato dalle stelle nella sua ascesa. Qualcuno pretende di dimostrare che l'astrologia egizia è di epoca greco-romana, ma varie forme di divinazione già presenti all'epoca dei Geroglifici smentisce ciò. Erodoto è testimone di ciò, ed è risaputo che furono gli Egizi ad inventare il calendario di 36 mesi di 10 giorni. Essendo nell'uso ufficiale il calendario di 360 giorni + 5 intercalari, suddiviso in 12 mesi non si vede la necessità di un secondo calendario. I decani sono presenti nei sarcofagi del Medio Regno (2100 a.C.), mentre nel III se. a.C. si ha una composizione dei decani con lo zodiaco babilonese. La teoria dell'antichità dell'astrologia egizia si deve al Dupuis che, nella sua opera "Origine di tutti i culti", la colloca nella più lontana antichità.

EGIZIANO

 
-ATLANTIDI (Eso.) - Mauri, Tuaregh, Copti, che Latham raggruppò sotto questo nome come strettamente imparentati con i Guanci delle Isole Canarie, diretti discendenti degli Atlantiani.

EGKOSMIOI

 
(Gr.) - "Dei intercosmici, ognuno dei quali presiede su un gran numero di demoni a cui impartiscono il loro potere, cambiandoli a volontà da uno all'altro", dice Proclo, e aggiunge che questo è insegnato nella dottrina esoterica. Nel suo sistema egli mostra le regioni più alte, dallo Zenit dello Universo fino alla luna, come appartenenti agli dei - o Spiriti planetari - secondo le loro gerarchie e categorie. I più elevati fra essi erano i dodici Huper-ouranici, cioè gli dei supercelestiali. Dopo questi ultimi venivano, in rango e potere, gli Egkosmici.

EGO

 
(Lat.) - Il "Sè", la conoscenza nell'uomo, l'"Io sono Io", ovvero la sensazione dell'"Io sono". La Filosofia Esoterica insegna l'esistenza nell'uomo di due Ego, quello mortale e personale e quello Superiore, Divino e Impersonale; il primo è chiamato "personalità", il secondo "Individualità". Freud, nella sua seconda teoria dell'apparato psichico, distingue tre istanze psichiche : Io, Es, Super-Io. L'Io controlla la percezione, il comportamento, il pensiero logico ecc.; ma porta con sè anche gran parte del preconscio e dell'inconscio. Esso inoltre è pressato su tre fronti : la realtà esterna, le pulsioni dell'Es, le imposizioni del Super-Io. Quanto lontano è Freud dalla suddivisione teosofica dell'uomo in principi ? L'EGO individuale è l'"Io sono Io", la coscienza riflessa di sè stesso, la coscienza indiretta che permette di riconoscere sè stesso come essere separato da tutti gli altri. L'Ego personale è l'Ego percepente, schiavo dei sensi, che separa il soggetto dall'oggetto, in questo mondo tridimensionale. Solo superando la barriera dei sensi, l'Ego è in grado di conoscere le "cose in sè stesse", ossia la loro Sostanza. L'Ego, procedendo su un'arco di soggettività ascendente, deve esaurire l'esperienza su ogni piano. Nell'uomo, l'Ego è l'insieme di tutte le forze che lo compongono : fisiche (magnetiche, nervose, simpatiche, antipatiche, dinamiche, occulte, mentali, meccaniche, ecc.), intellettuali e morali, di cui le fisiche sono i veicoli. L'Ego Superiore umano non è Atma, nè Buddhi, ma il Manas superiore. Esso è il filo d'oro al quale si collegano tutte le Personalità. L'Ego immortale è stato dato agli uomini dagli Angeli Solari. L'Ego Spirituale, il Sè Superiore, è Buddhi unito alla fioritura spirituale di Manas. È detto anche Karana Sharira sul piano di Sutratma e si ritiene che esso sia il riflesso del Logos nell'uomo. L'Ego compare nell'uomo della Quarta Razza ed è il Soggetto interno autocosciente che molti chiamano Anima.
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