(Sum.) - Dio della fecondità.

(USA) - Boston 1825, ???. Scrittore americano, autore di diverse pubblicazioni : L'origine dei nomi antichi, Vestigia della storia spirituale dell'uomo, Sod o il Mistero di Adoni, Sod il figlio dell'Uomo, I Guebri di Hebron.

(Sc.) - Edimburgo 1265, Colonia 1308. Filosofo e teologo francescano, studiò nel Convento di Dumfries, di cui era superiore lo zio Duns. Fu ordinato sacerdote nel 1291. Completò gli studi ad Oxford, forse allievo di Guglielmo di Ward. Conseguì il dottorato a Parigi nel 1305, dove divenne maestro di teologia. Nel 1308, per motivi politici, fu trasferito nello studio francescano di Colonia, dove morì prematuramente nel dicembre dello stesso anno. Nel 1905 fu iniziata la causa di beatificazione, a seguito della quale fu eletto alla dignità degli altari. La sua formazione ed il suo insegnamento avvennero in un periodo di forti tensioni, collegate con le diverse scelte dottrinali in seno alla chiesa. Vi era un conflitto fra francescani e domenicani, gli uni sostenitori di San Bonaventura allineato alla epistemologia aristotelica, gli altri di San Tommaso, attestato sulla difesa dell'aristotelismo moderato. Duns Scoto li rifiutò entrambi, cercando una sintesi che potesse dirsi cristiana. Senza entrare nel merito del suo pensiero, estremamente articolato, è lecito affermare che la dottrina da lui sviluppata è diventata poi quella ufficiale dell'ordine e che egli stesso può essere considerato come ultimo esponente di quella corrente di pensiero che prese il nome di Scolastica.

(???) - Autore citato nella Dottrina Segreta.

(Fr.) - Trye-Chateaux 1742, Is-sur-Tille 1809. Erudito francese, filosofo e politico, fu istruito al Harcourt College, subendo l'influsso del Duca de La Rochefoucauld laureandosi poi in teologia e retorica al College di Lisieux. Abbandonata la carriera religiosa nel 1770, divenne avvocato e si sposò nel 1775. A Parigi studiò astronomia con Lalande e concepì il suo sistema speciale di filosofia e storia con il quale egli considerava tutte le religioni provenienti dalla stessa sorgente, e tutte le branche dell'umano sapere derivanti dall'astronomia. Federico il Grande gli offrì la cattedra di letteratura a Berlino. Si iscrisse all'Accademia delle Iscrizioni nel 1788, e nel 1788 divenne professore di eloquenza latina al Collegio di Francia. Commissario alla pubblica istruzione nel 1790, fu favorevole a Napoleone ed entrò a far parte del corpo legislativo sotto il suo Consolato. Fu esponente di quella corrente di pensiero che si riproponeva di ricondurre il nucleo delle esperienze religiose a fenomeni naturali, suscitatori di commozione e di affabulazione mitologica. Nella sua opera "Origine di tutti i culti" precisò il suo pensiero sull'origine allegorica ed astrale di tutte le tradizioni religiose. Lo scritto era apertamente polemico nei confronti della religione cristiana, poiché in esso si sosteneva che la vita di Cristo, come tutte le storie degli altri Dei, era solo un'allegoria del corso degli astri. La sua dottrina ebbe il merito di porre in evidenza alcune autentiche forme di simbolismo solare e lunare, e costituì il presupposto delle ipotesi sulla astrolatria generatrice di miti.

(???) - Un religioso, autore dell'opera "Storia antica della nuova Spagna", citato nella Dottrina Segreta.

(San.) - Letteralmente, "inaccessibile". La potenza femminile di un Dio; il nome di Kalì, la moglie di Shiva, il Maheswara o il "grande Dio".

(San.) - Grande figura divina femminile e materna, oggetto di culti diversi nelle religioni induistiche ed anche al di fuori dell'induismo propriamente detto (Sikh). È considerata consorte di Shiva e fa tutt'uno con Kali (come tale le era tributato il sacrificio umano). Nel tantrismo sivaitico, Durga è sottoposta ad una reinterpretazione teologica che ne fa la Shakti (potenza) cosmica primordiale, di natura femminile, unita a Shiva, concepito come principio maschile. L'iconografia la rappresenta come donna avvenente di aspetto fiero e minaccioso, a cavallo di una tigre. Nel suo culto erano celebrati sacrifici cruenti. Alcuni la considerano in modo duplice : la parte nera di Lakshmi (Venere) e la parte bianca di Shakti.

(Sca.) - Detti anche Dusii, erano per i Galli gli stessi geni cui i latini davano il nome di Incubi.