Glossario
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DHYANI BUDDHA
(San.) - Quelli "dal Cuore Misericordioso"; adorati specialmente nel Nepal. Anche essi hanno un significato segreto. Sono i Reggenti o Custodi delle Ronde Terrestri. Secondo gli Orientalisti, ci sono cinque Dhyani che sono i Buddha Celesti, la cui manifestazione nel mondo della forma e della materia sono i Buddha umani. Esotericamente, però, sono sette, uno per ogni Razza Radice : cinque sono già venuti, due debbono ancora venire. Essi sono il prototipo eterno dei Buddha, le gloriose controparti del mondo mistico, libere dalle condizioni degradanti della vita materiale. L'insegnamento exoterico dice che ogni Dhyani-Buddha ha la facoltà di crearsi un figlio ugualmente celeste, un Dhyani-Bodhisattva che, dopo la morte del Manushi-Buddha umano, deve portare a termine la sua opera. Vi sono diversi gruppi di Dhyani : i due gruppi superiori sono i Guardiani e gli Architetti. Essi sono Anupadaka, Monadi provenienti dal Mondo Arupa.
DODICI
(Cab.) - Nell'alfabeto ebraico è il valore della lettera Lamed, la settima delle dodici semplici. È il numero di grazia e di perfezione, di misura e di governo, perfetto equilibrio fra le forze. È anche il numero della manifestazione ed indica il processo redentivo ( la dodicesima carta degli Arcani Maggiori è l'Impiccato, simbolo della Croce e del Sacrificio). Sono 12 : gli Apostoli, i Segni dello Zodiaco, i Frutti dell'Albero della Vita, le Porte di Gerusalemme, le Stelle sulla Corona delle Regina del Cielo, le Tribù di Israele ed i Figli di Giacobbe, i Mesi dell'anno, i Gradi del giorno, i Nomi divini maggiori, le lettere ebraiche che formano il Nome divino. Dodici può esse composto in vari modi : 1
EMERSON Ralph Waldo
(USA) - Boston 1803, Concord 1882. Filosofo, letterato e poeta statunitense, fondatore del Trascendentalismo. Figlio di un pastore unitario, letterato e colto, rimase presto orfano ed in ristrettezze economiche. Ammalatosi dopo la licenza elementare, soggiornò al sud e si avviò alla carriera religiosa, tradizione di famiglia. Nominato pastore nel 1826, si sposò nel 1829 ed adempì alla sua missione con zelo e pietà. Nel 1831 perdette la moglie, ebbe una profonda crisi e si staccò dall'unitarianesimo. L'anno seguente fece un viaggio in Europa, dove rimase solo un paio di anni e conobbe Coleridge e Carlyle. Tornato in USA nel 1835, si ritirò a Concord, dove con alcuni amici fondò la nuova corrente filosofica. Passò a seconde nozze e si impegnò alla pubblicazione di "Nature", veicolo delle sue idee. Scrisse anche Saggi, Poesie ed opere filosofiche varie. L'Ente Creatore, che egli non chiama Dio ma Anima superiore, diffonde la sua personalità nella bellezza del creato, compiuto in ogni sua parte, e risplende nella natura, penetrata dalla essenza divina come concreta manifestazione dello spirito. L'invisibile proietta la propria perfezione nell'armonia cosmica, e muove e governa i fatti ed i modi stessi della ragione umana, onde dalla natura, cioè dall'anima del mondo, l'uomo trae con la vita gli elementi delle proprie espressioni, le premesse del culto della bellezza. La rivelazione dell'ultima verità è concessa ad ognuno che ascolti con anima umile e serena i dettami della natura, che sappia cogliere la conoscenza nel mormorio profetico delle foglie, nel ritmo delle onde, nel trapassare delle stagioni.
ETERNITÀ
(Occ.) - L'Eternità non è l'insieme di passato, presente e futuro; tale insieme costituisce il Tempo. Eternità è negazione di Tempo e di ogni altra cosa, sia materiale che pensata. Essa è non-passato, non-presente, non-futuro. Anche l'eterno presente degli Dei non è eterno: esso è il tempo compreso fra l'inizio ed il termine di una manifestazione; un tempo indefinitamente grande, pur sempre finito. Secondo il pensiero ufficiale, l'eternità è una estensione di tempo senza inizio nè fine. Concetto estremamente difficile che porta talvolta ad ammettere l'inizio ed a negare la fine, talaltra si ammette la fine e si nega l'inizio. Per alcuni filosofi greci l'eternità si identificava con il puro presente. Nella Sacra Scrittura l'eternità è tempo indefinito, ma con riferimento a Dio, essa esclude inizio, fine e successione. L'idea dell'eternità è fra quelle che l'intelletto umano meno comprende. Da un lato, verso il passato, vi dovrebbe essere una durata infinita, attualmente trascorsa, che esclude ogni inizio, dall'altro, verso il futuro, vi è uno scorrere del tempo senza alcun fine. Essa fu personificata in forma di donna in piedi, vestita di verde (perchè non invecchia mai), con una palla nella mano destra ed un velo sul capo fino a coprire le spalle. A lei erano sacri il Basilisco, il cedro del Libano, l'olivo, ma anche il circolo formato da un serpente che si morde la coda. Anche le fasi lunari, per il loro ripetersi incessante, vengono in qualche caso assunte come simbolo dell'eternità. L'eternità è raffigurata in vari modi nelle monete di Faustina.
FILOSOFI DEL FUOCO
- Nome dato agli Ermetisti ed Alchimisti del Medioevo, nonché ai Rosacroce. Questi ultimi, successori dei Teurgi, consideravano il fuoco come il simbolo della Divinità. Per loro era non solo la sorgente degli atomi materiali, ma anche il contenitore delle Forze spirituali e psichiche da cui traevano energia. Ampiamente analizzato, il Fuoco è un principio triplo; esotericamente, è un settenario come tutti gli altri Elementi. Come l'uomo è composto di: Spirito, Anima e Corpo più un aspetto quadruplice, altrettanto lo è il Fuoco. Com'è raffigurato nelle opere di Robert Fludd (de Fluctibus), un famoso Rosacroce, il Fuoco contiene : (1) una fiamma visibile (Corpo); (2) una fiamma astrale invisibile (Anima); (3) uno Spirito. I suoi quattro aspetti sono: il calore (vita), la luce (mente), l'elettricità o potere molecolare (kamico), l'Essenza Sintetica al di là dello Spirito, ossia la causa radicale della sua esistenza e della sua manifestazione. Per l'Ermetista ed il Rosacroce, quando una fiamma si è estinta sul piano oggettivo è solo passata dal mondo visibile a quello invisibile, dal conosciuto all'ignoto.
FORZA
(Occ.) - Capacità di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Il passaggio dell'universo dal piano ideale a quello materiale avviene attraverso una "forza oltre i fenomeni", un'energia infinita ed eterna, dalla quale derivano tutte le cose. Per fare ciò, la Forza Primordiale si scinde in due forze opposte: la centripeta e la centrifuga, la maschile e la femminile, la positiva e la negativa, la fisica e la spirituale. In questo modo si realizza l'oggettività sul piano dell'illusione, così questo duplice movimento trasferisce il Cosmo dal piano dell'Eterno Ideale a quello della manifestazione finita, ovvero dal piano noumenale a quello fenomenale. Il Sole è la matrice di tutte le forze viventi ed esistenti nel nostro Universo. Nel corpo umano vi sono sette principi, sette sostanze, sette forze. Le forze della Natura sono sei e vengono sintetizzate dalla settima. La Forza è "materia in movimento" ma non emerge contemporaneamente a Mulaprakriti, la Sostanza Cosmica, bensì dopo quale trasformazione in energia del pensiero supercosciente del Logos. Mulaprakriti senza la Forza è come se non ci fosse, dal momento che, essendo inerte, è come una pura astrazione. Simbolicamente la forza è rappresentata con un leone : uomo con testa di leone, figura umana con scudo sul quale è disegnato un leone, uomo vestito con pelle di leone, ecc. Anche la quercia è simbolo di forza, assieme alla clava, alla colonna, alla fionda, alle corna, ecc.
FORZE
(Occ.) - È stato spiegato che la Forza Primordiale si suddivide prima in due forze, poi in più forze, per dare vita alla manifestazione dell'universo. Il termine "forze" viene anche usato come sinonimo per Angeli. Nella materia esiste un conflitto permanente fra le forze aggreganti e quelle disintegranti. Le Forze Creatrici sono i Dhyani designati alla costruzione dell'universo, secondo i dettami degli Architetti. Sono detti anche Prajapati. Le Forze combinate dell'Evoluzione e del Karma hanno sette sfere d'azione : * La Superspirituale, o Noumenica; * La Spirituale; * La Psichica; * L'Astro-eterea; * La sub-astrale; * La vitale; * La fisica. Le forze che emanano dal Logos e che operano nell'universo sono sette, e sono l'emanazione ciascuna di una Entità Cosciente e Vivente che la guida. Esse sono : Parashakti = Potere della Luce e del Calore; Jnanashakti = Potere dell'Intelletto : (a) Nella materialità; (b) Libera dalla materia; Ichchhashakti = Potere della Volontà; Kryashakti = Potere del Pensiero; Kundalinishakti = Principio di Vita universale presente in tutta la Natura; Mantrishakti = Forza o Potere delle lettere, della parola, della musica; Daiviprakriti ( Luce Astrale ) = Sintesi delle sei forze precedenti, la Luce del Logos.
FREUD Sigmund
(Ger.) - Freyberg 1856, Londra 1939. Il fondatore della Psicoanalisi. Figlio di genitori ebrei, compì studi regolari a Vienna. Laureatosi in medicina nel 1881, si specializzò nel 1885 in Neuropatologia. Attratto dalle suggestioni e dall'ipnosi, studiò in Francia con Charcot. Rientrato a Vienna, collaborò con Breuer, suo protettore e mecenate, allo studio di un procedimento terapeutico valido per tutti i casi di neurosi, che faceva ricorso all'ipnosi. Contrariamente alle teorie francesi, egli non tentava di proibire la manifestazione dei sintomi morbosi, anzi ne favoriva l'affioramento per scaricarne il potere emotivo e liberare in tal modo il paziente. Si sposò nel 1886 ed ebbe sei figli. Abbandonò l'ipnosi nei suoi procedimenti terapeutici per passare a tecniche di tipo analitico. Le sue dottrine trovarono entusiasmo da una parte, e molta ostilità dall'altra, specie in ambiente medico. Nel 1902 ebbe un incarico per l'insegnamento, e solo nel 1920 ebbe una cattedra a Francoforte. Nel 1938, a seguito del nazismo, fuggì a Londra, dove morì l'anno dopo. In Germania i suoi beni furono confiscati, le sue opere bruciate, due sue sorelle furono deportate ad Auschwitz. Si deve a Freud la dimostrazione di una dinamica inconscia della psiche, capace di influenzare e determinare i comportamenti coscienti. Egli sostenne il primato degli appetiti sessuali su ogni altra pulsione istintiva. Freud fa derivare pensiero ed azione da meccanismi inconsci, il cui sistema ( e l'insieme dei loro prodotti ) vengono chiamati ID (ES in tedesco); aspetto impersonale che ciascuno avverte in sè. L'urto contro gli ostacoli del mondo esterno, che si contrappone alle esigenze istintive, produce il formarsi di una seconda istanza, l'EGO, capace di percezione, coscienza, adattamento alla realtà. Esso, mentre è consapevole dei suoi rapporti con il mondo esterno, non avverte la sua subordinazione quasi totale alle esigenze dell'ID. L'EGO si forma nei primi anni di vita, nel clima degli affetti familiari, e si esprime con il linguaggio. Esso non è legato solo con l'ID, ma anche con un'altra istanza dinamica, il Super Ego, che deriva dall'introiezione dell'autorità dei genitori, nelle cui norme il soggetto si identifica fino a ritenersi autoregolato. Questa istanza, che riflette la moralità della società, in cui la famiglia e l'individuo vivono, si organizza in un'età in cui non si hanno spiccate capacità critiche e perciò, talvolta, mantiene negli adulti forma infantili di comportamento. Solo la psicoanalisi è in grado di liberare l'EGO dall'ID e dal Super Ego. Freud scrisse una grande quantità di lavori, alcuni dei quali hanno raggiunto fama imperitura. Citiamo : L'interpretazione dei sogni, Psicopatologia della vita quotidiana, Tre saggi sulla teoria sessuale, Totem e Tabù, Metapsicologia, ecc.
MENDELEEV Dmitrij Ivanovic
(Rus.) - Tobol'sk 1834, Pietroburgo 1907. Chimico russo, fra i più eminenti della seconda metà del secolo XIX, compì numerose ricerche sulle costanti fisiche dei composti. Il suo nome è legato in modo perenne alla storia della chimica per la legge periodica degli elementi e la relativa tabella. Scrisse anche i "Principi di Chimica". Leo-Georges Barry, nel suo libro "I Numeri Magici Nucleari" spiega che la periodicità osservata nella Tavola di Mendeleev ha una struttura basata sul numero 8, da cui deriva la regola degli ottetti (saturazione elettronica degli strati esterni) e sul 7, numero dei periodi chimici o elettronici. Fatto particolare è che il settimo periodo non finisce con un gas raro come i precedenti, ma si apre con una serie di elementi per la maggior parte radioattivi, instabili e creati artificialmente in laboratorio. La somma da 1 a 7 dei 2nq è 280, che corrisponde al movimento creativo degli elementi verso atomi sempre più pesanti, ovvero verso il compimento della Materia. Il numero 280 ottenuto dalla serie sottesa del numero 7 conferisce al 7 un carattere di regolamentazione strutturale e di creazione evolutiva. 7 è il numero che porta a compimento l'evoluzione dell'attuale Manifestazione. Il 7 è anche l'archetipo iniziale della sfera chimica.
LUTTO
(Occ.) - Manifestazione di dolore il cui nome deriva da "lugere", piangere. In genere è una mestizia che deriva dalla perdita di una persona cara. Forma, durata, riti, di questa manifestazione sono legati ai luoghi ed ai tempi. Gli Israeliti, alla morte dei genitori e degli amici, si laceravano gli abiti, si coprivano il capo con cenere e polvere, andavano scalzi e con il cilicio ai fianchi, dormivano per terra, si battevano il petto, si radevano il capo, si strappavano i capelli e la barba. Gli Egiziani, in tale occasione, oltre a ripetere i gesti sopra descritti, si strappavano le sopracciglia. Presso i Greci, le donne si radevano i capelli, gli uomini se li facevano crescere. I Romani erano più parchi; essi esternavano il lutto astenendosi dal partecipare ai giuochi ed alle feste, indossando abiti scuri e tenendo la barba incolta. Sotto gli imperatori le donne usavano portare il lutto vestendo di bianco. I più sobri erano i Galli i quali, in occasione di qualsiasi lutto, si limitavano a radersi il capo.