Glossario

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KALPA

 
(San.) - Il periodo di una rivoluzione del mondo. In generale un ciclo di tempo ma, di solito, rappresenta un "giorno" 4.320.000.000 anni solari, il periodo intercorrente fra due "notti" di Brahma, il tempo intercorrente fra due riassorbimenti cosmici. È un Eone cosmico corrispondente a 1000 Yuga, la durata di un mondo, o di una esistenza planetaria. Teoricamente, i Kalpa sono infiniti, praticamente sono suddivisi in Spazio e Tempo, ed ogni divisione, anche la più piccola, ha il suo proprio Dhyani come patrono o reggente. Con il termine "kalpa", quindi, può essere indicato un qualsiasi intervallo di tempo; talvolta con "kalpa minori" si indicano i periodi di distruzione (Wilson). Nel presente Manvantara, il periodo effettivo è suddiviso in sette kalpa a ciascuno dei quali corrisponde una grande razza umana. Con questo nome si designa anche uno dei sei Vedanga, quello del rituale.

GIORNO DI BRAHMA

 
(Eso.) - Il totale dei regni di 14 Manu e degli interregni, un Kalpa, 100 Mahayuga, 1/360 dell'anno di Brahma, 4.320.000.000 anni solari.

GIAYA

 
(San.) - I dodici grandi Dei creati da Brahma per assisterlo nel lavoro della creazione, all'inizio del Kalpa. Assorbiti nel Samadhi, trascurarono di creare e furono condannati a rinascere ad ogni Manvantara. I loro nomi sono : Agita, Tushita, Satya, Ari, Vaikuntha, Sadhya, Aditya. Sono identici ai Manasa, ai Rajasa, ai Dhyan Chohan incarnati.

GARUDA

 
(San.) - Un uccello gigante nel Ramayana, il destriero di Vishnu, nato dall'Uovo deposto da Kashyapa. Esotericamente è il simbolo del grande Ciclo, il Maha Kalpa. Si tratta di un mostro allegorico, mezzo uomo e mezzo uccello, il cui significato è simile a quello della Fenice e del Sinha. Alla sua nascita, per il suo splendore abbagliante, fu confuso con Agni e chiamato Gaganeshvara. Come periodo temporale, si suddivide in varii periodi minori, per la conoscenza dei quali conviene riferirsi alla suddivisione del tempo nella filosofia indù. È padre di Giatayu e zio materno dei 60.000 figli di Sagara che furono ridotti in cenere da uno sguardo di Kapila. Garuda è una figurazione mitologica, ritenuto re degli uccelli, rappresentato con la testa, le ali, gli artigli, il rostro di un'aquila, mentre la rimanente parte del corpo ha sembianze umane. Figlio del demiurgo Kashyapa e di Vinata, è il grande nemico della razza dei Serpenti, nati anch'essi da Kashyapa, ma dalla madre Karu.

GANADEVA

 
(San.) - Una particolare classe di Esseri celesti che si dice dimorino nel Maharloka. Sono i governatori del nostro Kalpa (Ciclo) e sono quindi chiamati Kalpadhikarini, o Signori del Kalpa. Essi durano solo "un Giorno" di Brahma.

NANDI

 
(San.) - Il sacro toro bianco di Shiva, ed il suo veicolo, che Bharata portò a Skanda per incontrare Rishabha ad ogni Kalpa.

NARADA

 
(San.) - Uno dei Sette grandi Rishi, un Figlio di Brahma. Questo "Progenitore" è uno dei personaggi più misteriosi nella simbologia sacra Brahmanica. Esotericamente, Narada è il Governatore degli eventi durante i vari cicli Karmici e, in un certo senso, la personificazione del grande ciclo umano; un Dhyan Chohan. Egli gioca un grande ruolo nel Brahmanesimo che attribuisce a lui alcuni degli inni più occulti del Rig Veda, un'opera sacra nella quale lo si descrive come appartenente alla "famiglia dei Kanwa". È chiamato Deva-Brahma ma, come tale, ha un carattere distinto da quello che assume sulla terra - o Patala. Daksha lo maledice per la sua interferenza nella condotta dei suoi 5.000 e 10.000 figli che egli convinse a rimanere Yogi e celibi e a rinascere moltissime volte su questa terra (Mahabharata). Ma questa è un'allegoria. Egli fu l'inventore della Vina, una specie di liuto, e fu un grande "legislatore". La sua storia è troppo lunga per essere narrata qui. Troviamo Narada anche nell'Anugita. È un grande Rishi e Yoghi, detto "il Creatore di contese". È un figlio di Brahma e, nell'occultismo cishimalayano, è chiamato Pesh-hun, ossia il Messaggero, l'Anghelos dei Greci, unico confidente ed esecutore dei decreti universali del Karma e di Adi Budha. Esso è una specie di Logos attivo, sempre incarnato, che conduce e dirige gli affari umani dall'inizio alla fine del Kalpa. Come già accennato prima, è quasi impossibile dire tutto di Narada, e forse è abbastanza sapere che assomiglia tanto a Jehovah. Narada ha appreso la sua conoscenza da Shesha dalle mille teste; a lui sono affidati il nostro progresso e la nostra buona sorte; è lui a provocare le guerre, ma è sempre lui che pone fine alle belligeranze. È un Kumara, un asceta, un vergine; convince i figli di Daksha a non procreare e, per tale motivo, viene condannato da Brahma a rinascere sempre come uomo. Quale capo degli Angeli (i figli di Daksha: Haryashva e Shabalashva), mentre invitava i figli di Daksha a non procreare, per non continuare a nascere dall'utero, istruiva gli uomini e li guidava a diventare Dei. Narada è uno dei più incomprensibili Rishi vedici, perchè è intimamente connesso con le Dottrine Occulte, i Cicli ed i Kalpa segreti. Nel Narada-Pancha-Ratra è chiamato un Prajapati; il Naradiya Purana, a lui dedicato, è composto di oltre 25.000 stanze. Narada è il Deva Rishi dell'occultismo per eccellenza; l'occultista che non lo medita, lo analizza e lo studia in tutti i suoi sette aspetti esoterici, non sarà mai in gradi di capire certi misteri antropologici, cronologici e cosmici.

PADMA KALPA

 
(San.) - Il nome dell'ultimo Kalpa o del Manvantara precedente, che fu un anno di Brahma.

PARANIRVANA

 
(San.) - Il più alto Nirvana che si può raggiungere solo alla conclusione del Maha-kalpa, ovvero del Ciclo Solare. L'assoluto Non-Essere, che è l'equivalente dell'assoluto Essere o "Esseità", lo stato raggiunto dalla Monade umana alla fine del grande ciclo. Lo stesso di Paranishpanna, la Perfezione assoluta, in tibetano Yong-Grub. Gli spiriti che raggiungono il Paranirvana riposano in Parabrahman per l'intero Mahapralaya. Il "giorno sii con noi" è proprio il periodo di riposo in Paranirvana e, se non fosse per la materializzazione che ne hanno fatto i cristiani, esso sarebbe identico al Giudizio Universale.

PADMAPANI

 
(San.) - Avalokiteshvara che in tibetano è chiamato Chenresi; il grande Logos nel suo aspetto superiore e nelle regioni divine. Nei piani manifestati è Daksha, il Progenitore degli uomini, il padre della Quarta Razza Madre. Esotericamente è chiamato Bodhisattva (o Dhyan Chohan) Chenresi Wanchug, che significa " il potente ed onniveggente". Padmapani Chenresi è il "Portatore di Loto" che, quando la fede comincia ad affievolirsi nel mondo, emette un raggio brillante di luce e si incarna in uno dei due grandi Lama: Dalai e Teshu. Daksha è la sintesi di tutte le razze precedenti ed il progenitore di tutte le razze umane, dopo la terza. Esso è il culmine delle prime quattro razze ed è rappresentato da una colonna costruita in quattro file, ogni serie con tre facce, o teste, di diverso colore, a rappresentare le tre fasi fisiologiche principali di ogni razza. La prima è bianca, la seconda è gialla, la terza rosso bruna, la quarta bruno nera. Padmapani è seduto in cima alla colonna e forma la sua sommità. Egli porta il Loto, fiore che è il simbolo della generazione, ed ha sulla fronte il terzo occhio, quello di Shiva, l'occhio della vita spirituale. È il protettore del Tibet, il Salvatore dell'umanità. Padmapani è il Loto d'Oro che galleggia sull'acqua in cui riposa la sapienza; talvolta viene anche chiamato Chantong (quello che mille occhi) ed anche Lokapati o Lokanantha (Signore del Mondo), o Gigten Gonpo (Protettore e Salvatore). Egli è il sostenitore dei Kalpa, l'ultimo dei quali è chiamato Padma e rappresenta la metà della vita di Brahma, l'epoca in cui Brahma nacque da un loto. In Cina, Padmapani diventa Kwan-Yin, che assume a volontà qualsiasi forma allo scopo si salvare l'umanità.
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