Glossario

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ZINDIQ

 
(Ara.) - I musulmani adoperavano questo termine per indicare un eretico o un manicheo. Forse deriva dal persiano zan-dik, che quel popolo riferiva proprio al manicheismo, ma in senso positivo: interprete innovatore e, quindi, eterodosso rispetto al testo sacro.

ZINGARI

 
(Etn.) - Definizione comune: "gente vagabonda, che non ha voglia di lavorare, vive in tende ed in baracche, va in giro a fare stregonerie ed a rubare". Potenza del pregiudizio e profondo bisogno di discriminazione: la barbarie del mondo moderno. Gli Zingari sono forse il popolo più vecchio del nostro mondo e sarebbe molto più interessante studiarli che disprezzarli. Questo gruppo etnico migrante nasce in India in tempi remotissimi, attraversa la Persia, poi l'Asia meridionale e penetra in Europa. Sorvoliamo sulle date: nessuno le conosce esattamente. Successivamente si portano in Egitto ed in Africa mediterranea. Il loro nome originario era Atsigan, trasformato dai Greci in Atsigganoi, dai Francesi in Tsiganes, dai Tedeschi in Zigeuner, dagli Spagnoli in Gitanos, dagli Inglesi in Gispsies, e via di seguito. Loro si chiamano Rom, o Manush, che significa semplicemente "Uomo". Le loro caratteristiche somatiche sono il segno più evidente della loro origine, il loro vestiario ed il loro folklore è il retaggio di antichissime tradizioni, le loro capacità manuali sono straordinarie e sanno fare cose stupende. Nomadi e riservati, destano diffidenza, ed allora ecco le superstizioni sul loro conto, inevitabilmente seguite dalla condanna. La struttura della società zingaresca è matriarcale: l'uomo si aggrega alla famiglia della sposa che è proprietaria di tutte le strutture di cui il clan gode (carro, tenda, arredi, attrezzi, ecc.); alla donna appartengono sia il patrimonio che i figli nati dall'unione. La Madre è la più vecchia della stirpe ed ha grande ascendente e potere. I capi vengono eletti. La lingua degli zingari è la "Romani cib", un dialetto indù nord occidentale, con influssi armeni ed arabo-persiani. Negli zingari europei si notano inflessioni di greco e rumeno, oltre a quelle dei paesi dove stanziano preferibilmente. La loro lingua si divide in tre gruppi dialettali: armeno, microasiatico ed europeo. La loro musica è armoniosa e varia, basata soprattutto sul violino e sullo zimbalon, ed ha trovato un luogo eletto per esprimersi, almeno in Europa, in terra magiara. Essa ha una sorprendente gamma di effetti virtuosistici ed espressivi, con molti tratti di improvvisazione. La scala musicale è diversa da quella consueta, talvolta è esagonica, e la loro musica ha attirato compositori di grande valore: Listz, Brahms, Bartok, Kodaly, ecc.

ZIO

 
(Sca.) - Chiamato anche Tyr e Tius, è un dio, nell'Edda, che conquistò ed incatenò il Lupo Fenris, quando questi minacciava gli stessi Dei in Asgard; perse una mano nella battaglia contro il mostro. È il Dio della guerra, e veniva onorato moltissimo dagli antichi Germani.

ZIP

 
(Mes.) - Nella lingua yugateca, con questo nome si indicava il Dio della caccia.

ZIPPORAH

 
(Eb.) - Letteralmente, "la risplendente, la radiante". Nell'allegoria Biblica della Genesi, Zipporah è una delle sette figlie di Jethro, il sacerdote Midianita, l'Iniziatore di Mosè, che incontra Zipporah (o la "luce spirituale") vicino al pozzo (della conoscenza occulta) e la sposa. In questa allegoria, Zipporah rappresenta la personificazione delle scienze occulte trasmesse da Jethro a Mosè.

ZIRAT

 
-BANIT (Cald.) - La moglie di Merodach, il grande e divino eroe delle tavolette Assire. È identificata nella Succoth Benoth della Bibbia.

ZIRUPH

 
(Eb.) - Più propriamente Tziruph, un tipo di divinazione mediante la Temura, o permutazione di lettere insegnata dai Cabalisti medievali. La scuola del Rabbino Abulafia e Gikatilla pose il massimo sforzo per valorizzare questo processo della Kabbalah Pratica.

ZIU

 
(Ger.) - Nome antico alto-tedesco della grande divinità germanica Tiwaz, corrispondente alla forma anglosassone Tiu ed alla indoeuropea Deiuos, a quella antico-nordica Tyr. Analogamente alla corrispondenza onomastica, l'alemanno Zistac (martedì) è il giorno di Ziu; in tal modo Tiwaz e Ziu sono collegati a Marte.

ZIUSUDDU

 
(Sum.) - Eroe sumerico del diluvio universale, il cui nome è passato in babilonese ed in assiro nella forma Utna-pishtim. Il nome dell'eroe citato da Beroso come Xisouthros è forse una riproduzione di Ziusuddu.

ZNITSCH

 
(Sla.) - Gli antichi Slavi, con questo nome, chiamavano i templi nei quali ardeva il fuoco sacro ed inestinguibile, simili ai templi romani dedicati a Vesta.
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