Glossario

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Z

 
- La ventiseiesima lettera dell'alfabeto Inglese, venticinquesima dell'alfabeto italiano, ultima di quello latino. Essa era presente nell'alfabeto greco come sesta lettera (aveva suono Dj per cui si trova Zeus=Djeus), con probabile derivazione dal fenicio tsad, che aveva il significato di "fianco"; si ritiene di poterla individuare anche in un geroglifico, dal quale poi il corrispondente segno ieratico. Nella forma paleografica assomiglia al numero 3. Nel sistema numerico romano equivale a 2.000, e con una linea sopra, equivale a 2.000.000. Nel sistema numerico greco vale 7 se con accento a destra, 7000 se preceduta da una virgola. Sempre in greco, la zeta maiuscola designa il sesto libro dell'Iliade, la minuscola il sesto libro dell'Odissea. È la settima lettera dell'alfabeto Ebraico - zayin, ed il suo simbolo è un tipo di scettro egiziano, un'arma. Lo zayin è equivalente al numero sette. Il numero ventisei è ritenuto sacro dai Cabalisti, essendo eguale al valore numerico delle lettere del Tetragrammaton - così: he vau he yod 5 + 6 + 5 + 10 = 26 In matematica, la lettera zeta indica una incognita, una variabile indipendente, una indeterminata, una coordinata; in fisica sta per impedenza, in chimica per numero atomico. Il detto italiano "dalla A alla Z" equivale all'espressione greca "dall'alfa all'omega", con il significato di abbracciare tutte le cose.

ZABULON

 
(Eb.) - La dimora di Dio, il decimo grado del Devachan. Zabulon è il decimo figlio di Giacobbe, capostipite della omonima tribù, che occupava il territorio compreso fra il promontorio del Carmelo ed il lago di Gennesaret, includendo la città di Nazareth. Qui Gesù svolse la maggior parte della sua attività. Alla tribù di Zabulon era associato il segno dei Pesci.

ZAC

 
(Maya) - Nome di un mese nel calendario solare dei Maya; il suo glifo è la testa del Dio della rana.

ZACATECHI

 
(Mes.) - Antica popolazione della civiltà meso-americana antica, presente sul territorio prima ancora degli Olmechi.

ZACCARIA

 
(Ebr.) - Letteralmente, il nome Zakharjah significa "Jahvè si ricorda", ed è il nome di molti personaggi biblici : un re di Israele che regnò dal 753 al 752, un Sommo sacerdote e profeta che visse dal 836 al 797 e due figure più importanti quali un Profeta ed il padre di Giovanni Battista. Il profeta Zaccaria visse nel VI sec. a.C., era di stirpe sacerdotale e scrisse un libro che occupa il penultimo posto nella raccolta dei dodici profeti minori. Il libro si divide in due parti: la prima contiene otto visioni notturne, l'altra sviluppa il concetto di Dio che cerca giustizia. Il padre di Giovanni Battista ricevette l'annuncio della nascita del figlio dall'arcangelo Gabriele. Poiché la moglie era sterile, egli non vi credette e perciò fu condannato a rimanere muto fino alla nascita del figlio. Riacquistò la parola il giorno in cui Giovanni fu circonciso.

ZACCHAI

 
(Eb.) - Uno dei nomi della divinità ebraica.

ZACORO

 
(Gre.) - Funzionari sacerdotali addetti ai templi nell'antica Grecia, chiamati anche Neocori. All'origine avevano attribuzioni assai umili (sacrestani e custodi), con il tempo divennero aiutanti dei sacerdoti ed intendenti dei templi.

ZACUM

 
(Ara.) - Nella mitologia musulmana, con questo nome si designa l'Albero dell'Inferno, che dà per frutti teste di diavoli.

ZADOK

 
(Eb.) - Secondo Giuseppe, Zadok era il primo Sacerdote-Iniziato, Ierofante dell'Alto Tempio di Salomone, nominato personalmente da David. I Massoni lo collegano ad alcuni dei loro gradi.

ZAFFIRO

 
(Occ.) - Pietra preziosa di colore azzurro trasparente che in alcuni casi sfuma fino al bianco ceruleo (zaffiro femmina), in altri raggiunge l'azzurro intenso (zaffiro maschio). Lo zaffiro ha proprietà oftalmiche, corroboranti, astringenti antinfiammatorie e moralmente gioiose. Ridotto in polvere e mescolato a manteca lavata, ungendosi le palpebre, essicca l'eccessivo umore degli occhi e calma le irritazioni. Guarisce la dissenteria, il flusso epatico ed anche le emorroidi se viene preso assieme all'acqua di radice di tormentilla. Sana le ulcere e le piaghe, irrobustisce ed allieta il cuore. Uno zaffiro intero posto sulla fronte, arresta l'emorragia, applicato sulle infiammazioni le estingue, posto sugli occhi li preserva dalle malattie. Può essere usato sotto forma di sale, di liquore, di unzione, di tintura, di essenza. Provare per credere ! Simbolo del conforto e della coscienza pura presso gli antichi popoli, si pensava che in esso risiedesse un certo potere conferito da Giove e da Saturno, il quale rendeva facile il conseguimento dell'Impero e del Sommo Sacerdozio. Simbolo della purezza era dedicato ai Serafini ed adornava quel trono posto del Decimo cielo, dando al seggio dei beati una luce che ogni altra sorpassa. Per la sua bellezza e purezza, viene anche associato alla verità.
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