Glossario

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TZAB

 
(Maya)- Presso il popolo Maya, con questo nome veniva chiamata la costellazione delle Pleiadi.

TZACOL

 
(Maya) - Era una delle divinità minori del pantheon degli antichi Maya. Con Bitol, Alom, Cajolom, presiedeva ai quattro angoli dell'universo.

TZAHUI

 
(Mes.) - Presso il popolo dei Mistechi, con questo nome veniva venerato il Dio della pioggia.

TZAILA

 
(Eb.) - Una costola; vedi Genesi per il mito della creazione della prima donna dalla costola di Adamo, il primo uomo. È curioso come, ad eccezione della Bibbia Ebraica, nessun altro mito descriva qualcosa di simile a tale procedimento della "costola". Altre parole Ebraiche simili sono "Tzela", una "caduta", e Tzelem, "l'immagine di dio". Inman osserva che agli Ebrei antichi piaceva giocare con i significati delle parole e se ne vede un esempio qui - Adamo cadde a causa di una donna, che Dio fece a sua immagine, da una caduta ( della costola) dal fianco dell'uomo.

TZELEM

 
(Cab.) - Letteralmente, l'immagine, un'ombra, che non si identifica con nessuna delle parti dell'anima umana. Esso è il principio di individualità di cui è dotato ogni essere umano, la configurazione od essenza che è esclusivamente sua. In questo concetto sono combinate due nozioni: una si riferisce alla idea dell'individuazione umana, l'altra alla veste eterea dello uomo, o corpo eterico (sottile) che serve da intermediario tra il corpo naturale e l'anima. Lo zelem è il catalizzatore fra Neshamah e Nefesh ed è l'indumento di cui le anime si vestono nel paradiso celeste prima di discendere nel mondo inferiore, e che indossano nuovamente dopo la riascesa seguita alla morte fisica. Durante il soggiorno sulla terra, lo zelem è celato nell'organismo psico-fisico dell'uomo, ed è discernibile solo all'occhio intellettuale del cabalista. Lo zelem cresce e si sviluppa in armonia con i processi biologici del suo possessore. Nello Zohar, l'ombra dell'uomo viene considerata una proiezione dello zelem interiore, cosa che generò l'insorgere di molte leggende ed operazioni magiche. Ancor oggi, osservare la propria ombra al levar del sole porta a fare delle osservazioni speciali. Nella letteratura mistica del cristianesimo, oggi completamente ignorata dalla grande massa dei preti exoterici, è descritta la sensazione mistica dell'etere sottile, o "aura", chiamato anche "etere dello zelem", dal quale l'uomo è circondato, delle visioni mistiche delle lettere primordiali nei cieli e di libri sacri invisibili che possono essere letti solo con i sensi interiori. In numerosi passi la profezia è definita come l'esperienza in cui un uomo "vede la forma del proprio Io che gli sta davanti e gli descrive il futuro. L'esercizio della Cabala pratica porta a molte esperienze che, per fortuna, la stragrande maggioranza delle persone considera solo ciarlatanerie. Nell'allegoria puranica, i Chhaya sono le immagini astrali dei Pitri, similmente, nella Cabala, talvolta lo Tzelem è considerato l'immagine strale degli Elohim. Il primo Zelem sembra sia stato quello della Divinità che gettò il suo riflesso sui Re di Edom, ben presto distrutti. Essi erano i primi tentativi di formare l'uomo, e poiché erano imperfetti, furono distrutti. Volgarmente, lo Tzelem è inteso come l'ombra del corpo fisico di un uomo, ed anche il corpo astrale - Linga Sharira. (Vedi "Tzool-mah").

TZIM

 
-TZUM (Cab.) - Espansione e contrazione o, come lo spiegano alcuni Cabalisti, "l'energia centrifuga e centripeta". (Vedi "Tsim-Tsum").

TZINTTZUNTZAN

 
(Ame.) - Grande Tempio eretto dall'antica popolazione dei Taroschi.

TZIRUPH (Eb.)

 
Come già detto in precedenza, la Qabalah letterale si divide in tre parti: Gematria, Notariqon e Temura. Temura significa "permutazione" e comporta la sostituzione di lettere, secondo certe regole. L'alfabeto (22 lettere) viene diviso a metà, e le due metà sovrapposte; cambiando alternativamente la prima lettera, o le prime due lettere, al principio della riga, si possono fare ventidue commutazioni. Esse vengono chiamate "Tavole delle combinazioni dello Tziruph. Come esempio vediamo la prima, detta "albath", dal nome della coppia di lettere con cui ha inizio: 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 K I T Ch Z V H D G B A M N S O P Tz Q R Sh Th L Se vogliamo applicare la Tavola alla parola Ruach (RVCh), sostituendo lettera a lettera, avremo DTzO, ovvero Detzau. Formando una nuova tavola, che si può ottenere spostando le lettere di un posto, la stessa parola porterà ad una parola diversa. Questa serie di combinazioni e di permutazioni delle lettere Ebraiche, è stata ideata per mostrare analogie e per mascherare segreti.

TZITA

 
(Ame.) - Secondo il Popol Vuh, la Terza Razza umana fu ricavata dall'albero Tzita e dal midollo della sua radice chiamata Sibac. La leggenda assomiglia a quanto afferma Esiodo, che Zeus creò la Terza Razza umana sui frassini, tema che si trova nella mitologia nordica, con l'albero Yggdrasyl. È veramente difficile spiegare la similarità di tradizioni fra popoli vissuti agli antipodi, a distanza di migliaia di chilometri l'uno dall'altro, quando i mezzi di comunicazione più veloci erano il cavallo e la nave a vela.

TZOLKIN

 
(Maya) - Presso il popolo Maya, questo era il nome del calendario lunare, diviso in 260 giorni; esso differisce da quello azteco perchè, in quest'ultimo, i venti giorni del mese rappresentavano concetti astratti.
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