Glossario

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TRADIZIONE

 
(Fil.) - Tutto ciò che si tramanda di generazione in generazione, spesso da persona a persona, ed oralmente. La tradizione ha grande importanza soprattutto in campo religioso, dove il rito sacro accomuna la gente, si mantiene costante nel tempo e rappresenta una via di perfezione e di salvezza. Ancor più importante è la tradizione presso le religioni rivelate, dove la teofania iniziale deve essere mantenuta assolutamente inalterata. Ma la teoria è ben lontana dalla pratica. In realtà, la tradizione si scontra quotidianamente con la situazione storica e culturale, creando tensioni ed interpretazioni che a lungo andare la deformano, fino a renderla irriconoscibile. Per fortuna, dietro la facciata ufficiale c'è sempre quella occulta, dove la fedeltà alle origini è assoluta, anche se talvolta genere filoni differenziati. Per avere un'idea di che cosa voglia dire interpretare continuamente la tradizione, basta leggere la storia della cristianità e delle sue oltre seicento scissioni !

TRADUCIANESIMO

 
(Rel.) - Teoria secondo la quale l'anima umana viene trasmessa ai figli attraverso l'atto della generazione, sostenuta da Tertulliano, ma rifiutata da Agostino. Condannata più volte dalla chiesa, ogni tanto ritorna di moda.

TRAGOS

 
(Eb.) - Il capro espiatorio del popolo di Israele, colui che deve scontare i peccati del padrone. Il tutto è ben descritto nel cap. 16 del Levitico.

TRAILOKYA (San.)

 
O Trilokya. Letteralmente, le "tre regioni" o mondi; la triade complementare al quaternario Brahmanico dei mondi, chiamato Bhuvanatraya. Un laico Buddhista profano menzionerà solo tre divisioni di ogni mondo, mentre un Brahmano non iniziato affermerà che ve ne sono quattro. Le quattro divisioni di quest'ultimo sono puramente fisiche e sensoriali, mentre le Trailokya dei Buddhisti sono puramente spirituali ed etiche. La divisione Brahmanica si può trovare completamente descritta sotto il titolo Vyahritis e la differenza, per quanto ci riguarda, è descritta con il parallelo che segue : Divisione Brahmanica dei Mondi Divisione Buddhista delle Regioni 1) Bhur la Terra. 1) Kamadhatu o Kamalok - Mondo del desiderio. 2) Bhuvah cielo, firmamento. 2) Rupadhatu - Mondo della forma. 3) Swar atmosfera, il cielo. 3) Arupadhatu - Mondo senza forma. 4) Mahar l'essenza eterna luminosa. Questi sono i mondi degli stati post-mortem. Ad esempio, Kamaloka o Kamadhatu, la regione di Mara, è quello che i Cabalisti moderni e medioevali chiamano il mondo della luce astrale e il "mondo dei gusci". Il Kamaloka ha, come ogni altra regione, le sue sette suddivisioni, la più bassa delle quali comincia sulla terra o nella sua atmosfera invisibile; le altre sei ascendono gradualmente, e la più elevata è la dimora di quanti sono morti per incidenti, o per suicidio in un momento di temporanea pazzia, o furono altrimenti vittime di forze esterne. Si tratta di coloro che sono morti prima del termine dovuto e, di conseguenza, i loro principi superiori non possono andare subito nello stato Devachanico. Rupadhatu è il mondo celeste della forma, o ciò che noi chiamiamo Devachan. Per i Brahmani, per i Cinesi e per gli altri Buddhisti non iniziati, il Rupadhatu si divide in 18 Brahma o Devaloka; ivi, la vita di un'anima dura da mezzo Yuga fino a 16.000 Yuga o Kalpa, e l'altezza delle "Ombre" va da mezzo Yojana a 16.000 Yojana (uno Yojana misura da cinque miglia e mezzo fino a diecimila), una sciocchezza nata dal cervello dei preti. Ma la Filosofia Esoterica insegna che sebbene per gli Ego, nel tempo, ogni cosa ed ognuno, conserva la sua forma (come in un sogno) tuttavia, poiché il Rupadhatu è una regione puramente mentale ed uno stato , gli stessi Ego non hanno nessuna forma al di fuori della propria coscienza. L'Esoterismo divide questa "regione" in sette Dhyana, "regioni", o stati, di contemplazione, che non sono località ma rappresentazioni mentali di esse. Arupadhatu : questa "regione" è a sua volta divisa in sette Dhyana, ancora più astratte e senza forma, poiché questo "Mondo" è senza alcuna forma o desiderio di qualsiasi genere. È la regione più elevata del Trailokya post-mortem, la dimora di coloro che sono quasi pronti per il Nirvana e, di fatto, proprio la soglia dello stato Nirvanico; pertanto, è ragionevole che in Arupadhatu ( a Arupavachara) non vi possa essere nessuna forma nè sensazione, nè qualche sentimento connesso con il nostro Universo tridimensionale. Per avere un facile elemento di correlazione con le altre religioni, diciamo che Trailokya è il Trimundio, l'insieme dei tre mondi (terra-cielo-inferi) retto dal dharma.

TRANCE

 
(Occ.) - Dal francese transe che significa "estasi". Termine adoperato in metapsichica per indicare una speciale condizione psico-fisiologica, tipica di certi soggetti o medium, allorché partecipano ad esperienze, o sedute, particolari. Lo stato di trance è affine a quello ipnotico ed al sonnambulismo, ma non è stato ancora sufficientemente indagato. I soggetti in trance presentano per solito dissociazioni psichiche profonde, con manifestazioni di personalità alternanti, che si proclamano autonome e paiono i centri produttori di svariati fenomeni paranormali.

TRANSITO

 
(Ast.) - Passaggio di un certo pianeta, con riferimento al tema di nascita; infatti, tenendo fermo il tema di nascita, avremo attorno ad esso uno spostamento dei pianeti, nel loro regolare corso sull'orizzonte dello zodiaco. Quando uno di essi tocca il pianeta di nascita, entra nelle Case, vengono a formarsi aspetti che permettono di fare previsioni.

TRANSUSTANZAZIONE

 
(Rel.) - Cambiamento di una sostanza in un'altra; nella teologia cristiana è il cambiarsi del pane e del vino in corpo e sangue di Gesù Cristo, che avviene durante la messa, all'atto della consacrazione eucaristica, ferme rimanendo le sembianze delle sostanze di partenza. La dottrina fu formulata nel IX secolo, perfezionata nei secoli successivi, riconosciuta dal Concilio di Trento del 1551. Essa fu respinta da Lutero e da tutte le chiese riformate; qualche perplessità appare anche nella teologia cattolica contemporanea, nonostante le varie encicliche papali (la cui infallibilità sembra sia sempre più legata alla vita del singolo). Ma la transustanziazione la troviamo anche in campo alchemico a proposito del "corpo magico". Esso è invulnerabile ed immortale, incorruttibile, simile a quello che i neoplatonici chiamavano "corpo igneo" o "corpo radiante". Fra gli alchimisti era celebre il detto "Da pietre morte, trasmutatevi in vive pietre filosofali", dove pietra stava per corpo. Pietro Bono fa una descrizione molto dettagliata del processo attraverso il quale si perviene al corpo glorificato ed incorruttibile. Questo processo, detto altrimenti, lo si ritrova nella filosofia indù (Mahayana) dove si parla di Nirmanakaya (corpo magico o apparente), di Sambhogakaya (corpo invisibile, puramente intellettuale) e Dharmakaya (corpo supremo fatto di legge). È il corpo uno e triplice, il corpo immortale del Signore dei Tre Mondi.

TRASCENDENZA

 
(Rel.) - Il contrario di "immanenza", è il movimento dello "andare oltre", o al di sopra, rispetto a qualcosa assunta come termine di riferimento. S.Agostino dice che l'uomo, per trovare la verità, deve trascendere sè stesso, per i Neo-platonici l'Uno è considerato trascendente anche rispetto allo Essere, mentre le teologie negative intendono Dio trascendente rispetto a qualsiasi cosa. In ogni caso, la coppia di opposti "trascendenza-immanenza" la si deve a Kant che, posta a base l'esperienza possibile degli uomini, definisce trascendenti i concetti che oltrepassano la possibilità della nostra esperienza, mentre è immanente tutto ciò che cade sotto l'esperienza dei nostri sensi. Trascendentale, invece, sempre per Kant, è la riflessione filosofica sugli elementi a priori della conoscenza umana: non le intuizioni pure o le categorie, bensì le discipline filosofiche ad esse relative. Egli adopera il termine anche come "a priori", come opposto di "empirico", ed in qualche caso quasi come sinonimo di trascendente. Trascendentalismo è l'indirizzo filosofico che prende da Kant il fondamento trascendentale dell'esperienza, intendendo l'oggetto come inconoscibilie in sè, ma solo nella sua forma. Schopenhauer chiamerà "trascendentale" la riflessione volta non alle cose, ma alla coscienza di esse in quanto mere rappresentazioni.

TRASLAZIONE

 
(Ast.) - Fenomeno astrologico estremamente complesso che si verifica quando, essendo due pianeti in aspetto più o meno esatto, un terzo pianeta, molto rapido, si pone in aspetto con loro. Si verificano, allora, fenomeni di quadratura, opposizione, ecc., di difficile lettura.

TRE

 
(Eso.) - Nome numerale composto di due più uno, ritenuto sacro in tutti i tempi e dovunque; derivato dal sanscrito tri era adoperato dai maghi nei loro misteri. Anteposto ad un nome, ne faceva un superlativo assoluto (Ter-beatus, Tris-megi-sto,, ecc.). Causa universale e principio generatore di tutte le cose, è la sintesi degli opposti (Binah+Chokmah=Conoscenza). Come sintesi di Monade e Diade è l'immutabile e l'alterabile; è un numero cubico (lunghezza, larghezza, profondità), di dimensione (linea, superficie, corpo), di estensione (passato, presente, futuro); è il ternario umano (corpo, anima, spirito), i tre mondi (cielo, terra, uomo), la struttura di ogni opera umana (Conoscente-conosciuto-conoscenza, vedente-veduto-vedere, ecc.). Nell'alfabeto ebraico è associato alla lettera Ghimel, seconda delle sette doppie, ed ha come influenza planetaria Giove. Nel Tarocchi corrisponde all'Imperatrice, l'Armonia, la Perfezione, la Potenza creatrice, colei che regna sulla ricchezza universale. Come simbolo terrestre è la pietra cubica, come regnante assisa sul trono è la Volontà e la Saggezza, il simbolo della Vita. Nell'Albero Sefirotico è Binah, la Comprensione, raffigurata come una matrona, in cima al Pilastro della Severità, appartenente al triangolo superno, che ha il vertice nel punto culminante del cielo ed i lati divergenti, uno verso Oriente, l'altro verso Occidente. In magia è principio, realizzazione, adattamento; in alchimia è azoto, incorporazione, trasmutazione; in teologia è Dio, incarnazione, redenzione; nell'anima umana è pensiero, amore, azione; nella famiglia è padre, madre, figlio. Vi sono tre mondi intelligibili, tre simboli nei trigrammi di Fo-hi, ogni parola ha tre sensi, "omne trinum est perfectum" dicevano i Latini. In tutte le religioni, troviamo al vertice tre Divinità che danno origine all'universo, tre sono le lettere della sacra sillaba indù e vanno pronunciate con tre soppressioni di fiato, tre tipi di intelligenza veneravano i pitagorici, Mosè fa un olocausto di tre animali, tre giorni deve purificarsi chi tocca un cadavere. L'islamismo ha tre gradi di digiuno, e la resurrezione sarà preceduta da tre squilli di tromba. Tre sono le Grazie, le Parche, le Furie, i Gorgoni; Ecate è triforme, Gerione e Cerbero hanno tre teste, tre sono le fiere che incontra Dante all'ingresso dell'inferno. La mensa d'oro di Apollo a Delfo era sostenuta da un serpente di bronzo a tre teste; gli Etruschi avevano vasi a tre anse e lucerne a tre becchi, i Romani divisero il popolo in tribù, avevano il triclinio, i trionfi, la triga. In Cina il 3 è uno dei numeri celesti, considerato cifra perfetta, mistica ed importante sia in cosmogonia che nell'evoluzione degli esseri viventi. Tre lati ha il Delta, lettera con la quale in greco inizia il nome di Dio; tre sono gli elementi materiali: aria, acqua, terra; tre è anche il posto della lettera greca, la Gamma, con la quale inizia il nome di Gaia, la Terra. Il numero tre è maschile, ed è l'emblema dello spirito; l'Albero dei Sephirot ha tre triangoli e tre colonne; i colori fondamentali sono tre: rosso, azzurro e giallo; tre sono i Fuochi, i Logos, i gruppi di Costruttori, di Spiriti planetari, di Lipika. Il Tre è uno dei più importanti e diffusi numeri sacri e porta alla formazione delle Triadi, o Trinità, divine. Pare che per i popoli primitivi fosse il più alto numero conosciuto e, pertanto, aveva il significato di molto, o tutto. Altri sostengono che la sua sacralità deriva dal numero minimo della famiglia: padre-madre-figlio, o dalle tre fasi lunari: crescente, piena (o nuova), calante, o dalla ripartizione del cosmo: aria (cielo), acqua (mare), terra. Filone diceva che il Tre è sacro perchè tutte le cose sono tridimensionali, mentre i testi vedici parlano di 33 Dei, divisi in tre gruppi, ed anche dei tre Fuochi sacrificali, dei Tre Passi di Vishnu. Il canone buddhista è il Tripitaka: Tre Canestri. Nella religione romana vi sono tre Flamini maggiori e, almeno in origine, tre erano gli Auguri. Nelle preghiere, o formule rituali (come il Sanctus cristiano), o riti magici, alcune parole o frasi vanno ripetute tre volte. Nei miti e nelle fiabe, i personaggi debbono spesso tentare una cosa tre volte prima di riuscire. E, per concludere, diciamo che "non vi è due senza tre", perchè il due è di per sè disequilibrato e solo il vertice lo tiene in perfetto equilibrio.
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