Glossario

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TIRESIA

 
(Gr.) - Famoso indovino tebano, figlio di Evero e della ninfa Cariclo, racconta la leggenda che una volta, vedendo due serpenti, uccise la femmina e si ritrovò di colpo donna; sette anni dopo, vide ancora due serpenti, uccise il maschio e ridivenne uomo. Un giorno, Giove e Giunone litigarono aspramente sulla questione se fosse l'uomo o la donna a provare più piacere nella vita; poiché non trovavano soluzione, chiamarono Tiresia a risolvere il dilemma; questi rispose: "Il piacere si divide in dieci parti, una è dell'uomo, nove della donna". Giove fu tanto contento della risposta che gli conferì il dono della veggenza. Alla nascita di Narciso, Tiresia sentenziò: " Vivrà finchè vedrà sè stessa". Ma la veggenza di Tiresia dava gran fastidio agli Dei, per cui lo privarono della vista (o della veggenza). Qualcuno racconta che rimase cieco dopo aver visto Minerva nuda che usciva dal bagno, ma non sembra verosimile, perchè in tali casi la vista si acuisce !

TIRSO

 
(Mit.) - Bastone nodoso e contorto (quasi un simbolo della vite), sormontato da un viluppo di edera a forma di pigna, spesso indicato quale attributo di Dioniso e dei suoi seguaci, Satiri e Baccanti. Dalla sommità dell'asta talvolta pende una benda annodata, che è considerata simbolo di consacrazione. Nella mani di Bacco, stava a significare che i grandi bevitori hanno bisogno del bastone quando il vino ha loro turbato la ragione. Al tirso i poeti attribuivano virtù sorprendenti: una Baccante, battendo con il tirso il suolo, aveva fatto scaturire una sorgente di acqua pura, un'altra, invece, una sorgente di vino. Questa leggenda si può collegare a due fenomeni abbastanza noti: le antiche verghe (Aronne, Mosè, ecc.) con le quali si facevano miracoli, e gli odierni bastoncini usati dai rabdomanti per scoprire le vene d'acqua.

TIRTHA

 
(San.) - Letteralmente, all'origine, significava "guado"; come termine religioso assunse il significato di "santuario" e di "formula rituale".

TIRTHAKAS

 
(San.) - O Tirthika e Tirthyas, letteralmente significa "uno che dipende da un luogo sacro" o "Istruttori eretici". Un epiteto applicato dagli asceti Buddhisti ai Brahmani ed a certi Yogi dell'India; talvolta viene usato con il significati di "non credente".

TIRTHANKARA

 
(San.) - I capi Jaina, che sono ventiquattro, simili ai Buddha, agli Illuminati, agli Adepti, ai Santi, nei quali si ritiene siano incarnati i Figli della Saggezza. Si tratta dei Buddha che hanno preceduto Gautama, gli Avatara minori degli Esseri Celesti, che hanno accompagnato la Quinta Razza fin dai suoi inizi. Tirthankara è anche sinonimo di Jaina.

TIRUKKANDA PANCHANGA

 
(Tam.) - Un calendario Tamil, compilato da due dotti Brahmani (Chintamany Raghanaracharya e Tartakamala Venkata Krishna Rao), nel 1884-85, anno 4986 del Kali Yuga. Esso è stato compilato sulla base dei dati lasciati da Asuramaya, il più grande astronomo di Atlantide, e forse anche il più grande mago.

TIRYAKSROTA

 
(San.) - Da tiryak "curvato" e srotas "canale" (digestivo). Il nome della "creazione", da parte di Brahma, degli uomini o esseri, i cui stomaci erano, sulla base della loro posizione eretta come bipedi, in posizione orizzontale. Questa è una invenzione Puranica, inesistente in Occultismo. Si riferisce ad animali favolosi, i mostri dell'Abisso, sterminati dai "Signori".

TISALAT

 
(Cal.) - Altro nome di Tiamat, o Thalatth.

TISHPAK

 
(Bab.) - Dio babilonese, a capo del pantheon della provincia di Eshnunna; era identificato con Marduk, Nabu e Ninurta.

TISHRI

 
(Eb.) - Nome ebraico del settimo mese dell'anno, di origine babilonese ed assira, che con l'andar del tempo divenne l'inizio dell'anno, al posto del Nisan.
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