Glossario

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THOMAS Friederich

 
(Ger.) - Gotha 1840, Ohrdruf 1918. Botanico ed entomologo tedesco, studiò particolarmente le galle e gli insetti che le producono. Studiò anche teratologia, patologia vegetale, scienze floristiche, sistematiche ed anatomiche vegetali.

THOMEI

 
(Eg.) - Presso gli antichi Egizi era il nome della Dea della Giustizia; aveva gli occhi bendati ed una croce in mano. Equivale alla Themis dei Greci.

THOMPSON

 
(Ing.) - Cognome di due scienziati citati da H.P.B. nella Dottrina Segreta. Silvanus Philip nacque a York nel 1851 e morì a Londra nel 1816. Professore di fisica sperimentale dell'università di Bristol, effettuò ricerche di ottica fisica e fisiologica, di acustica e di elettromagnetismo. È legato al suo nome il prisma polarizzatore di Glazerbrook. William Wyville nacque a Roscarbery nel 1785 e vi morì nel 1833. Economista e riformatore socialista, studiò a Dublino ed a Londra, subendo l'influenza delle posizioni benthamiane in filosofia e ricardiane in economia. Si orientò verso il comunismo ed il cooperativismo oweniano. Si ha ragione di ritenere, però, che il riferimento sia errato e dovrebbe trattarsi di William Thomson

THOMSON William

 
(???) - Ripetutamente citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta a proposito di scienze naturali, non se ne trova traccia nei dizionari occidentali. Poiché si accreditano a lui studi sugli "atomi-vertici", si potrebbe pensare a Silvanus Philip Thompson, piuttosto che a William Thompson, i cui studi furono di carattere filosofico-politico. Esiste un Thomas Thomsom, vissuto dal 1773 al 1852, chimico inglese che fondò il primo laboratorio di chimica sperimentale e divulgò i fondamenti della teoria atomica di Dalton. Ma in questo modo il campo si allarga, invece di restringersi.

THOR

 
(Sca.) - Da Thonar "tuonare", detto anche Donar, era il figlio di Odino e di Freya e capo degli Spiriti Elementali. Il dio del tuono, Jupiter Tonans, nella mitologia nordica occupa il secondo posto, dopo il padre. È il Dio della Forza e della Potenza che domina l'aria, i venti, le tempeste, e funge da arbitro nelle guerre. Dimora a Bilskirnir, in un castello, con la moglie Sif, Dea delle messi. La parola Giovedì (in inglese "thursday") deriva da Thor-day, ovvero il giorno di Thor. Fra i Romani, il Giovedì era il giorno di Giove, Jovis dies, in francese "jeudi", il quinto giorno della settimana, sacro anche al pianeta Giove. Tacito identificava Thor con Ercole e Tiu-Tyr con Marte, nella sfera degli Dei maggiori. Thor, come Indra in India ed Ercole in Grecia, infatti, è il difensore degli Dei e degli uomini contro avversari mostruosi. Thor era il Dio che possedeva il martello forgiato dai Nani per combattere i Giganti. Questo Martello, detto anche Martello del Tono, e Miolnar, corrisponde alla svastika indù e simboleggia le forze titaniche pre-cosmiche della Natura, che si rivoltano contro gli Dei per non farsi sottomettere. I figli di Thor portarono con sè il Miolnar non come arma da guerra, ma come strumento con il quale consacrare i nuovi cieli e la nuova terra. Il Miolnar è il martello della creazione che, con i suoi bracci piegati ad angolo retto simboleggia il moto incessante e la rivoluzione dell'invisibile Cosmo delle Forze. Con il suo Miolnar, ed anche Mjollnir, Thor compie molte imprese: combatte contro Hrungnir (un gigante con la testa di pietra) che minaccia di rapire le Dee; si batte contro Skryniir, un gigante immenso; contro Hymir, cui rapisce la pentola per fare la bevanda degli Dei; contro il Serpente cosmico. Il Martello di Thor, nel Cosmo manifestato e sulla nostra Terra, indica la rotazione, nei cicli del tempo, degli assi del mondo e delle sue cinture equatoriali. Applicato all'uomo, indica il Solve (mano destra levata in alto) ed il Coagula (mano sinistra rivolta verso il basso). Esso è un segno cosmologico, alchemico, antropologico e magico, con sette chiavi per trovare il suo significato nascosto, nelle quali sono celati i sette grandi misteri del Cosmo. In Scandinavia, Thor aveva grande culto, con templi ed immagini sacre. La sua vittima sacrale preferita era il caprone, mentre il suo popolo prediletto era quello dei Vichinghi. Thor, oltre ad essere il difensore del mondo ordinato contro le potenze caotiche, è anche il promotore della vita e della fertilità, il datore del bene in senso generale. Nei paesi nordici, Thor fu il Dio che resistette più a lungo agli attacchi del cristianesimo. Veniva rappresentato con la barba rossa, una corona di stelle in testa, una cintura magica, sopra un carro tirato da due capre.

THOR Martello di

 
(Sca.) - Un'arma che aveva la forma della Svastika; i Mistici Europei ed i Massoni la chiamavano "Croce Ermetica" ed anche "Croce Jaina", croix cramponnee; il più arcaico come anche il più sacro e riverito simbolo universale (Vedi "Svastika").

THORAH

 
(Eb.) - "Legge", compilata dalla trasposizione delle lettere dell'alfabeto Ebraico, un termine biblico che designa la dottrina impartita dai genitori ai figli, dai saggi agli stolti, dal sacerdote al popolo, e da Dio agli uomini mediante i profeti. Per antonomasia, si chiama Thorah la dottrina religiosa che la Bibbia espone come impartita da Mosè al popolo di Israele e che si raccoglie nel Pentateuco. Della "Thorah segreta" si dice che Attee-kah ("L'Antico degli Antichi"), prima di predisporsi in arti (o membra) per prepararsi alla manifestazione, volle creare una Thorah; questa ultima, prima di essere prodotta, si rivolse a Lui con le seguenti parole: "Chi desidera approntare e predisporre altre cose, dovrebbe prima di tutto predisporre Sè Stesso nelle Sue Forme appropriate". In altre parole, Thorah, la Legge ebraica, dogmatica ed intransigente, secondo quanto detto, che è interpolazione di qualche Talmudista posteriore, umiliò il suo Creatore fin dal momento della sua nascita. Quando crebbe e si sviluppò, la mistica Legge del Cabalista primitivo fu trasformata dai Rabbini e resa tale da rimpiazzare nella sua lettera morta ogni concetto metafisico; e così la legge Rabbinica a Talmudista rende asserviti a sè Ain-Soph ed ogni Principio divino, e volta le spalle alle vere interpretazioni esoteriche. I Cabalisti antichi consideravano la Thorah il prodotto unico della rivelazione divina, ed anche l'unico oggetto che poteva essere conosciuto dall'uomo nel suo stato assoluto, in un mondo dove tutte le altre cose erano relative. Essa conteneva la parola diretta di Dio e pertanto divenne oggetto di un originale modo mistico di meditazione. Il libro "Shimmushei Thorah" descrive gli usi magici della Thorah; la lettura della Thorah "secondo i nomi" ha un significato esoterico che permette di scoprire la concentrazioni del potere divino in varie combinazioni delle lettere dei sacri Nomi di Dio. Nella Thorah Dio espresse il suo Essere nella misura in cui tale Essere era pertinente alla Creazione e nella misura in cui poteva manifestarsi tramite la Creazione. La creazione della Thorah fu la ricapitolazione del processo mediante il quale le Sephirot e gli aspetti individuali dei Nomi Divini emanarono dalla sostanza di Ein-Soph. Dice il Midrash Tehillim : "Se i capitoli della Thorah fossero stati dati nel loro ordine esatto, chiunque li leggesse sarebbe in grado di resuscitare i morti e di operare miracoli". Ma la Thorah è anche un tessuto vivente, un corpo vivo, secondo la formulazione di Azriel di Gerona. Come un uomo è fatto di diversi organi con varie funzioni, così la Thorah è composta di capitoli ciascuno con il proprio significato, legati assieme da un unico schema organico. Ad essa non si può sottrarre una sola lettera senza ledere l'intero corpo. Essa può essere paragonata al corpo umano, ma anche all'Albero della Vita. Filone sostiene che questa concezione della Thorah ispirò la setta dei Terapeuti; essa ha un significato infinito, e molte luci si irradiano da ogni parola e da ogni lettera: ha 70 facce. La sua lettura è possibile attraverso quattro categorie convenzionali di interpretazione: Peshat (letterale), Remez (allegorica), Derash (ermeneutica od omiletica), Sod (mistica); le iniziali, integrate dai segni masoretici, formano la parola Pardes (giardino), da cui Paradiso.

THOTH

 
(Eg.) - Dio egizio con centro di culto ad Ermopoli, dove era considerato il Dio supremo, che aveva creato con la parola un gruppo di otto Dei paredri, la Ogdoade. Era rappresentato sotto varie forme: uomo con testa di ibis, uomo con testa di montone, ibis, babbuino. Nel mito di Oro, Osiride e Seth, occupa un posto rilevante; nella redazione arcaica è l'alleato di Seth, in quella più recente è arbitro delle lotte; Nel mito solare funge da visir di Ra. È venerato come Dio della scrittura, delle formule divine e magiche, della giustizia e dell'aldilà, dove pesa le anime dei morti nel giudizio cui esse debbono sottostare. Nel rituale, diventa il sostituto di Seth quando questi diventa una divinità maligna. I Greci lo identificavano con Hermes e con questo nome passò quale autore di vari libri di carattere esoterico, legati alla tradizione platonica religiosa dell'età ellenistica. Questi scritti presero il nome di Corpus Hermeticum. Il più misterioso ed il meno compreso degli dei, la cui caratteristica personale è completamente diversa da tutte le altre antiche divinità. Mentre le permutazioni di Osiride, Iside, Horo e degli altri sono così numerose che la loro individualità è completamente perduta, Thoth rimane immutabile dalla prima all'ultima Dinastia. Egli è il dio della saggezza ed ha autorità su tutti gli altri dei. È l'archivista ed il giudice. La sua testa di ibis, la penna e la tavoletta dello scriba celeste che registra i pensieri, le parole e le azioni degli uomini e li pesa sulla bilancia, lo accomunano al tipico Lipika esoterico. Il suo nome è uno dei primi ad apparire sui monumenti più antichi. È il dio lunare delle prime dinastie, il padrone di Cinocefalo, la scimmia dalla testa di cane che, in Egitto, era il simbolo vivente e la memoria della Terza Razza Radice. Egli è il "Signore di Hermopoli" - Giano, Hermes e Mercurio assieme. È incoronato con un "atef" e con un disco lunare, e porta "l'Occhio di Horus", il "terzo occhio", nella sua mano. È l'Hermes Greco, il dio del sapere ed Hermes "Trismegistus", l'"Ermete Tre volte Grande", il patrono delle scienze fisiche e il patrono e l'anima della conoscenza occulta esoterica. Come molto espressivamente dice di lui J.Bonwick, "Thoth ... ha un effetto potente sull'immaginazione .. in questa intricata ma bella fantasmagoria del pensiero e del sentimento morale di quel passato nebuloso. Invano ci chiediamo come mai l'uomo, nella infanzia di questo mondo di umanità, nella grossolanità della supposta incipiente civiltà, possa avere sognato un essere divino tale qual'era Thoth. Le linee sono così delicatamente tracciate, così intimamente e raffinatamente intessute, che sembra guardare un disegno delineato dal genio di Milton e portato a termine dall'abilità di un Raffaello". Realmente, c'era qualche verità nel vecchio detto "La Saggezza degli Egiziani" ... "Quando si mostra che la moglie di Cephren, il costruttore della seconda Piramide, era una sacerdotessa di Thoth, vediamo che le idee racchiuse in lui furono fissate 6000 anni fa". Secondo Platone, Thoth-Hermes era lo scopritore e l'inventore dei numeri, della geometria, dell'astronomia e delle lettere". Proclo, il discepolo di Plotino, parlando di questa divinità misteriosa, dice: "Egli presiede su ogni specie di condizione portandoci ad un'essenza intelligibile di questa dimora mortale, governando le differenti greggi di anime". In altre parola, Thoth come Archivista e Cancelliere di Osiride nell'Amenti, l'Aula del Giudizio dei Morti, era una divinità psicopompica; mentre Giamblico dice che "la croce con impugnatura (il thau o tau) che Thoth regge nella mano, non era altro che il monogramma del suo nome". Oltre al Tau, come prototipo di Mercurio, Thoth porta la verga-serpente, emblema di Saggezza, la verga che divenne il Caduceo. Mr. Bonwick dice: "Hermes era il serpente stesso in senso mistico. Egli scivola come quella creatura, silenziosamente, senza sforzo apparente, lungo il corso delle ere. Egli è ... un rappresentante dei cieli stellati. Ma è il terrore del serpente cattivo, poiché l'ibis divora i serpenti d'Egitto". Per gli Egizi, quindi, Thoth era il Dio del Mistero e della Sapienza, lo Scriba sacro dell'Amenti, che porta come copricapo il disco solare, ha testa di toro e corpo umano, siede su un loto sbocciato. Talvolta veniva identificato con la Luna, per cui Thoth-Lunus e equivale a Budha-Soma indù ed a Mercurio-Luna dei Greci. Nella Luna si cela Thoth-Ermete, il rappresentante della Sapienza Segreta. Per gli Gnostici, Thoth, o Hermes, è il capo dei Sette: Adonai, Tao, Eloi, Sabaoth, Orai, Astafai e Ildabaoth. Secondo la Stele di Rosetta, Thoth Ermete è l'Intelligenza direttrice dello Universo, mentre Thoth è la Sapienza, la cui incarnazione terrestre è Trismegisto. Secondo il prof. Crookes. Thoth Hermes non è un nome proprio, bensì un nome generico sotto il quale si celano diversi adepti vissuti in epoche varie; lo stesso di Enoch, Nebo, Zarathustra ed altri. Abul Feda, nella sua Historia, conta almeno cinque Hermes, ed afferma che Thoth era il nome che si dava agli Iniziati. Essi sono gli inventori delle lettere, nessuno di loro muore, vivono sempre come fondatori dei Misteri e primi Iniziatori. Nella cosmogonia egizia, Thoth regola la lotta fra Horus e Seth, con Horus che provoca a Seth la stessa mutilazione che Crono fece ad Urano. Sotto l'aspetto della saggezza e della prudenza a Thoth si addice il Caduceo, come anche a Mercurio e ad altre divinità equivalenti; evidente, anche, il collegamento con il serpente. A Thoth è consacrato il mercoledì; non mancano versioni che vedono in questo Dio un personaggio vissuto realmente, un Re che regnò per più secoli, il prototipo sul quale il popolo di Israele dipinse il suo presunto progenitore: Set. Nella più antica trinità degli Egizi, il Sole era il Padre, la Luna la Madre, e Thoth il Figlio; per certi aspetti, Thoth si ricollega al tebano Khonsu, dal momento che entrambi vengono spesso associati alla Luna: Thoth-Lunus è colui che porta la salvezza. Egli è considerato l'inventore delle arti, delle scienze, della scrittura (o delle lettere), della musica e della astronomia. Thoth porta sulla testa il disco solare a sette raggi viaggia sul battello solare e salta fuori un giorno ogni quattro anni (anno bisestile). Thoth-Lunus, invece, è il Dio settenario dei sette giorni, ovvero della settimana. In Egitto, Teh, Seth, Thoth, Tat, Sat(an), Ermete, sono tutti la stessa persona. Il pianeta corrispondente a Thoth è Mercurio. Thoth è il Dio dell'insegnamento segreto, le sue lettere iniziali e finali (Tau) sono l'Alfa e l'Omega delle Sapienza Divina e Segreta. Nella cosmologia egizia troviamo anche un Thoth-Hapi, detto il Signore dell'orizzonte, colui che separa l'acqua (il mare) dal cielo.

THOTHORI NYAN TSAN

 
(Tib.) - Un Re del Tibet, nel quarto secolo. Si narra che durante il suo regno ebbe la visita di cinque misteriosi stranieri, che gli rivelarono come poteva usare per il benessere del suo popolo quattro cose preziose che, nel 331 d.C. erano cadute giù dal cielo in uno scrigno d'oro ed "il cui uso nessuno conosceva". Queste cose erano: (1) mani piegate come le piegano gli asceti Buddhisti; (2) un Sorten (uno "Stupa" costruito su di un contenitore di reliquie) incastonato di pietre preziose; (3) una gemma con su scritto "Aum mani padme hum"; (4) lo Zamatog, un'opera religiosa sull'etica, una parte del Kanjur. Una voce dal cielo disse allora al re che dopo un certo numero di generazioni tutti avrebbero imparato quanto fossero preziose queste quattro cose. Il numero stabilito di generazioni portò il mondo al settimo cielo quando il Buddhismo divenne la religione accettata del Tibet. Facendo un abbuono alla licenza leggendaria, si potrebbe facilmente vedere che le quattro cose cadute dal cielo, la voce, i cinque misteriosi stranieri, sono stati fatti storici. Essi erano senza dubbio cinque Arhat o Bhikshu venuti dall'India, durante il loro viaggio di proselitismo. Molti, infatti, furono i saggi indiani che, perseguitati in India per la loro nuova fede, si dedicarono al Tibet ed alla Cina.

THOUERIS

 
(Gr.) - Nella mitologia greca è il nome della moglie del Dio Tifone.
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