Glossario

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TELUGU

 
- Uno dei linguaggi Dravidici dell'India Meridionale.

TEMA DI NASCITA

 
(Ast.) - Detto anche Tema natale, è la carta del cielo, o mappa celeste, o cielo di nascita, un grafico che riporta la situazione astrale al momento della nascita di una determinata persona. Vi è descritta la posizione dei pianeti, i loro aspetti, la loro corrispondenza con i Segni e con le Case. Lo si ritiene una specie di "marchio" della persona, un quadro che appartiene ad essa, e solo ad essa. L'insieme dei simboli può essere letto anche come una corrispondenza interiore rispetto alla situazione universale, o come un mandala.

TEMAUKEL

 
(Ame.) - Nome dell'Essere Supremo celeste nella religione dei Selknam (Terra del Fuoco). È di natura uranica (colui che 'e in cielo), signore del clima e dei fenomeni meteorici, onnisciente, onniveggente, onniaudiente. Custode sempre vigile delle norme etiche, è vindice delle trasgressioni che punisce con malattie ed epidemie.

TEMENOS

 
(Gr.) - Dal greco "temno", che significa tagliare, nell'antica religione greca era un recinto ben delimitato rispetto al terreno circostante, proprietà del Dio cui esso era consacrato. I Templi greci sorgevano in questi recinti, da cui poi il termine latino templum e l'italiano tempio.

TEMI

 
(Gr.) - Uno dei tre caratteri di Nemesi (Temi, Nemesi, Adrastea). Temi è la Dea dell'ordine e dell'armonia universale, Nemesi è colei che reprime le trasgressioni con severi castighi, Adrastea è l'effetto immutabile delle cause create dall'uomo stesso. Queste tre divinità, prese assieme, rappresentano lo equivalente del Karma indù. Esiodo dice che Temi è figlia di Urano e di Gea ed appartiene alla stirpe dei Titani; da lei e da Zeus nascono le tre Ore, le tre Parche, le Esperidi ed Astrea. Temi è la madre di Prometeo, ed anche la convocatrice degli Dei in esecuzione degli ordini di Giove. Presiedeva le assemblee del popolo che proteggeva con le leggi e l'ordine. Rappresentata spesso con una figura simile a Minerva, teneva la cornucopia in una mano e la bilancia nell'altra. Talvolta aveva gli occhi bendati ed una spada in mano, quale Dea della Giustizia; la sua bilancia fu da Giove collocata in cielo, fra i segni dello zodiaco.

TEMPERANZA

 
(Rel.) - La virtù che modera le passioni ed i desideri, considerata dagli antichi una divinità, rappresentata con il freno in una mano e la tazza in un'altra. Nella Bibbia è rappresentata dall'agnello, ma suoi simboli sono anche l'elefante (che non mangia più di quanto gli serva), la cintura (come freno della lascivia e della lussuria), il pane (nutrimento molto sobrio), il colore porpora.

TEMPIO

 
(Rel.) - Dal greco "temenos" e dal latino "templum", indica un edificio sacro, luogo consacrato al culto di una divinità, concepito per lo più come dimora , temporanea o permanente, della divinità stessa, che vi può essere rappresentata da una immagine. Con la T maiuscola indica il Tempio di Gerusalemme, o genericamente la Sinagoga, nella religione ebraica. È il luogo privilegiato dell'epifania del divino, distinto dallo spazio esterno profano, architettonicamente strutturato per rappresentare e simbolizzare l'ordine vero dell'universo nelle sue dimensioni sia spaziali che temporali. Talvolta è costituito da un giardino sacro, talaltra da una terrazza (tempio solare egizio), da una grotta (misteri mitraici), una montagna, un tabernacolo, una città (Gerusalemme), una torre (lo Ziqqurat), un palo-totem. Si vuole che dal tempio si possa osservare ogni parte del mondo, da cui contemplare. Il tempio ha molto spesso riferimenti cosmici, con chiare allusione agli elementi, al cielo, alle stelle, ecc. La sua costruzione viene studiata secondo criteri ben precisi che si tramandano dalla notte dei tempi; essa viene rispettata dappertutto salvo che nei paesi cristiani dove la secolarizzazione ha portato a costruzioni che, dal punto di vista del sacro, non si possono non definire balzane ed illogiche.

TEMPIO DEL SOLE

 
(Eg.) - Si trova nell'Alto Egitto, presso le rovine di Babian.

TEMPIO DI SALOMONE

 
(Eb.) - Favoloso tempio costruito a Gerusalemme dal Re Salomone, figlio di David, con l'aiuto dell'architetto Hiram Abiff, fatto venire da Tiro, secondo la scienza dei costruttori, una elite vincolata dal segreto iniziatico. Si ergeva su pilastri di 12 cubiti di circonferenza, sormontati da capitelli poggiati su pomi di 3 cubiti, che portavano 7 catenelle di melograni. I 12 pani che vi si consacravano corrispondevano ai 12 mesi dell'anno ed ai 12 segni dello Zodiaco. Il simbolismo dei numeri è così evidente che non necessita di commento. Le sue misure erano tutte sacre per gli Ebrei, come quelle delle Piramidi lo erano per gli Egizi. Isaac Myer, nella sua opera "Qabbalah", descrive (pag. 185) il tempio, con le sue due colonne di bronzo (Yakheen e Boaz) che rappresentavano il loto, emblema della vita, bianca o maschile, quella di destra; i melograni, simbolo della fecondità, rosso o femminile quella di sinistra. Esse stavano per Hokmah e Binah, la Saggezza e l'Intelligenza, ed in mezzo a loro stava il Tempio di Kether, la Corona, il Padre. Il Tempio di Salomone è una immensa costruzione cabalistica forse mai realizzata effettivamente, ma di grande importanza sul piano speculativo.

TEMPLARI

 
(Eso.) - Ordine religioso-militare creato nel 1119 a Gerusalemme da Ugo di Payns allo scopo di proteggere coloro che si recavano in pellegrinaggio nella città. Chiamati dapprima "Christi militia", poi "militia templi" (trasformato in templares e quindi in templari), si insediarono nel palazzo reale a fianco del Tempio di Salomone. Nel 1128, nel Concilio di Troyes, l'ordine ricevette la conferma e fu rigidamente organizzato. Era composto da Cavalieri (mantello bianco, croce rossa, possedimenti) e da Scudieri (vestivano di bruno ed erano nullatenenti). Potevano essere laici o sacerdoti, ma dovevano giurare i voti dell'ordine monastico. A capo di tutti vi era il Magister, coadiuvato da siniscalco, maresciallo, gonfaloniere ed elemosiniere. L'ordine, appoggiato da Bernardo di Chiaravalle, si diffuse in tutta Europa e costruì moltissime chiese a somiglianza del Tempio di Gerusalemme che, per tale motivo, erano chiamate templi. I Templari si distinsero in molte battaglie e, quando i cristiani si ritirano da Gerusalemme, si stabilirono a Cipro. Cresciuti di numero e di potenza, misero assieme grandi ricchezze, diventando una potenza politica ed economica, spesso in contrasto con i sovrani. Era inevitabile che prima o poi pestassero i piedi alla Chiesa di Roma e questa fu la loro fine. Dichiarato soppresso l'ordine da parte di Clemente V, celebrati alcuni processi farsa, Filippo il Bello li sterminò. L'ordine, tuttavia, è sopravvissuto in forma clandestina, ed ancor oggi è attivo in molti paesi.
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