Glossario

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DRAGO

 
(Occ.) -Animale favoloso, detto anche Dragone, dallo aspetto di serpente, o di rettile o di pesce immane, con la testa di cane, gatto o lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue ed ignivoma. È simbolo delle forze cosmiche avverse e precisamente l'aspetto indifferenziato, caotico, preformale del cosmo, che tende a trattenere e ad imprigionare il dispiegarsi delle forme differenziate. Il motivo della lotta fra il drago ed una divinità, o eroe, che finisce con il vincere, ha valenza chiaramente cosmogonica, nel senso che le forze caotiche primordiali vengono sconfitte in quanto tali, dopo di che può aver luogo la costituzione del cosmo. Nel Medioevo, il drago diventa la personificazione del male che l'eroe deve superare per raggiungere la perfezione. Per gli Egiziani era il coccodrillo, mentre il Grande Drago è simbolo del diluvio. In quasi tutte le religioni vi è traccia di un essere misterioso che ha natura fisica ed attributi spirituali. Si tratta del Drago mitico, simbolo dell'Adepto, storico e reale, il Maestro e Professore di Scienze Occulte dell'antichità. Il Caldea il Drago si scriveva con due monogrammi, gli stessi di Makara, un segno misterioso. Il simbolo del Drago ha un significato settuplice; il più alto è il Logos, il figlio della Trinità dei Naaseniani, il più basso è l'"uomo saggio". Il Drago Giallo, in Cina, è il Capo dei Draghi, esseri umani e divini che si nutrono di acqua (sapienza) pura e si divertono nell'acqua chiara (la Vita). Nel simbolismo occulto, l'Arcangelo è la Materia, il Drago è lo Spirito. I Draghi di Sapienza sono gli originali umani, i primi discepoli dei Dhyani, i primi adepti della Terza Razza. Il Drago Volante è il Capo degli Spiriti della Sapienza Attiva, che sono i figli di Hoangty, caduti nella Valle del Dolore. Si tratta di un'altra versione della tradizione degli Spiriti Caduti. Il Drago Rosso è il Signore del Fosforo, il Portatore di Luce, Lucifero, il nostro Tentatore e Redentore. Il Drago Azzurro, secondo i Cinesi, è uno dei quattro Geni dei punti cardinali. Il Drago Logos è il Drago Settenario, il Drago dalle sette teste. Il Drago Radice è il Logos Spirituale. I Draghi Occulti della Sapienza sono, per i Cinesi, i Geni preposti ai quattro punti cardinali. I Draghi della Divina Sapienza Esoterica sono i Draghi del Fuoco della Saggezza, i Dhyan Chohan, gli Agnishvatta, i Pitri, i Kumara, i Marut, i Rudra. Il drago è una delle creazioni più celebri della mitologia antica e del medio evo. L'importanza data a questo essere nella storia favolosa presenta uno dei fenomeni più singolari della mente umana, in quanto la sua esistenza venne fermamente creduta dagli antichi di ogni nazione. Lo si trova nelle allegorie sacre degli Ebrei, nelle leggende sia Cinesi che Giapponesi, dove aveva addirittura una specie di culto e venivano raffigurati un pò dappertutto, dai vestiti ai quadri. Qui i Draghi sono il principio della felicità, governano le stagioni ed i fenomeni meteorologici. Tutti i beni della terra sono affidati alla loro custodia ed essi li gestiscono dalle montagne, dove abitano. Il Drago è l'Arhat dalle quattro verità e dalle ventotto facoltà. Draghi sono i primi Iniziati ed Adepti, detti anche Serpenti di Saggezza. Il drago è il simbolo della Divinità manifestata e questo nome veniva dato anche agli eremiti iniziati sia perchè vivevano nelle caverne che per la loro grande Saggezza e Spiritualità. La cristianità lo identifica con Satana e lo fa uccidere da Michele e, per esserne più sicuri, anche da San Giorgio. Beroso racconta che per il Babilonesi il Drago fu ucciso da Bel. Il Drago dalle sette teste rappresenta i Cicli, ed i Greci lo avevano messo al servizio di Gerione. Le lotte contro il drago sono allegorie di fatti cosmici, astrologici e storici. La Cabala dice che la comprensione del Drago è possibile solo agli Iniziati. Non considera il drago quale simbolo del male ma, come Serpente, un simbolo divino. In Cina e nei paesi Buddhisti, Drago è spesso sinonimo di Sole. I Draconti erano templi dedicati al Drago. La favola di Rahu, letteralmente cosmica, esotericamente è legata all'Iniziazione. In Bretagna Drouk significa Diavolo; in Linguadoca, i fuochi meteorici, o fatui, si chiamano drac; in Irlanda, il Castello di Drogheda significa il Castello del Diavolo. Astronomicamente il Drago è talvolta simbolo della Luna; il Drago dalle sette teste è l'Orsa Minore : ogni stella una testa. Ma il termine è usato anche per individuare i nodi : testa del drago significa nodo ascendente, mentre coda del drago è il nodo discendente.

DRAGONE

 
(Gr.) - O Drakon, Dragon. Ora considerato un "mitico" mostro eternato in Occidente solo su sigilli, ecc., come un grifo araldico, il Diavolo ucciso da San Giorgio, ecc. In realtà si tratta di un mostro antidiluviano estinto. Nell'antichità Babilonese ci si riferisce ad esso come ad un mostro "squamoso" e su molte gemme è connesso con Tiamat, il mare. È ripetutamente definito "Il Dragone del Mare". In Egitto, era la Stella del Dragone ( in seguito Stella Polare del Nord), l'origine del legame di quasi tutti gli dei con il Dragone. Bel e il Dragone, Apollo e Pitone, Osiride e Tifone, Sigur e Fafnir, e infine San Giorgio e il Dragone, sono la stessa cosa. Erano tutti dei solari ed ovunque troviamo il Sole c'è anche il Dragone, il simbolo della Saggezza, cioè Thoth-Ermete. Gli Ierofanti dell'Egitto e della Babilonia chiamavano se stessi "Figli del Dio-Serpente" e "Figli del Dragone". "Io sono un Serpente, io sono un Druido", diceva il Druido delle Regioni Celto-Britanniche, perchè il Serpente ed il Dragone erano entrambi personificazioni della Saggezza, dell'Immortalità e della Rinascita. Come il serpente getta la sua vecchia pelle solo per riapparire in una nuova, così l'Ego immortale abbandona una personalità per assumerne un'altra. Nel Nuovo Testamento, il Dragone è il Diavolo, Satana, che combatte contro gli Angeli la Guerra in Cielo. Il Dragone Polare era l'antico serpente dell'eternità, ed era considerato divino. Dragone e Serpente sono simboli equivalenti e rappresentano sia lo Spirito che la Sapienza Divina. Il Dragone è anche il principio maschile, il Fallo personificato, o meglio, animalizzato. I Dragoni di Luce sono i Serpenti Saggi, i Nirmanakaya dei Naga, i precursori dell'Illuminazione, i Re Divini, i primi e grandi Istruttori del genere umano. Sono i Draghi di Saggezza, i Grandi Iniziati della Terza e Quarta Razza. Per i Naaseniani, il Serpente era la seconda persona della Trinità, il Figlio, rappresentato in cielo dalla costellazione del Dragone. Questa costellazione si trova nel cielo boreale ed è costituita da una lunga fila di stelle di modesto splendore che si snoda fra l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Una volta essa si trovava al centro del cielo ed al suo interno cadeva la Stella Polare. Il suo nome derivava dal Drago custode delle Esperidi, ucciso da Ercole. Il Seggio del Dragone, in Cina, è il trono dell'Imperatore. I Grandi Dragoni erano gli Atlantiani del periodo di mezzo.

DRAKON

 
(Gr.) - Per i Greci era un mostro mitico.

DRAPER John William

 
(USA) - Liverpool 1811, Hastings 1882. Scienziato americano, studiò in molte università inglesi ed americane, in particolare a Londra ed in Pennsylvania. Insegnò chimica a New York, dove fu anche Preside dell'Università. Fece importanti ricerche nel campo della fotochimica e, migliorando le ricerche di Daguerre, pervenne alla scoperta della fotografia. La più celebre delle sue opere è "Storia del conflitto fra la religione e la scienza".

DRAUPNIR

 
(Scand.) - Il bracciale d'oro di Wodan o Odino, che assieme alla lancia Gungnir egli tiene nella mano destra; entrambi sono dotati di meravigliose proprietà magiche.

DRAVIDI

 
(Ind.) - Nome collettivo usato per indicare le genti di origine razziale diversa, ma per la maggior parte appartenenti al ceppo dei Paleoindidi, stanziate nella penisola indiana e parlanti idiomi dravidici. Le diversità culturali che si riscontrano nella loro area di dispersione indicano che la diffusione delle lingue dravidiche è il risultato di un'antica invasione etnica, precedente di qualche millennio quella che respinse i Dravidi nelle loro sedi attuali.

DRAVIDIANI

 
- Un gruppo di tribù che vivono nell'India Meridionale; gli aborigeni. Probabilmente si tratta di un popolo di colorito scuro che insieme ai Brahmani invase l'India, proveniente dal Nord.

DRAVYA

 
(San.) - La sostanza ( metafisicamente).

DRISHTI

 
(San.) - Scetticismo; mancanza di fede.

DRUIDI

 
- Una casta sacerdotale degli antichi popoli Celtici che fiorì in Britannia, Gallia ed Irlanda, al tempo di Cesare. Era una delle principali classi della società, ammettevano le donne nel loro ordine sacro, iniziandole ai misteri della loro religione. Essi non affidavano mai allo scritto i loro versi sacri e le scritture ma, come i Brahmani dei tempi antichi, li affidavano alla memoria; per compiere una tale impresa, secondo la dichiarazione di Cesare ci volevano venti anni. Come i Parsi, non avevano immagini o statue dei loro Dei. La religione celtica considerava blasfemo raffigurare qualsiasi dio, anche uno minore, con sembianze umane. Sarebbe stato un bene se i Cristiani Greci e Romani avessero imparato questa lezione dai Druidi "pagani". I tre comandamenti più importanti della loro religione erano: "Obbedienza alle leggi divine; impegno a lavorare per il bene del genere umano; sopportare con fermezza d'animo tutti i mali della vita". Grande fu la loro influenza politica, specialmente in funzione antiromana. Esercitavano anche funzioni giudiziarie, di educatori della gioventù e di medici. Non costituivano comunità cenobitiche. Nonostante siano stati combattuti aspramente da tutti gli imperatori romani, si mantennero attivi per molti secoli. Plinio li chiama "Maghi dei Galli e dei Bretoni". Capivano il significato del Sole in Tori, credevano nella rinascita dell'uomo, salutavano la Stella del Mattino e tenevano un fuoco sempre acceso. Gli archeologici attribuiscono a questo popolo i templi ciclopici come quello di Stonehenge. In realtà essi erano uomini storici, nè ciclopi, nè giganti. Forse erano gli eredi di un patrimonio ciclopico lasciato loro da generazioni di potenti costruttori. I loro sacerdoti erano i discendenti degli ultimi Atlantiani, sacerdoti orientali, parenti dei Caldei e degli Indù. La loro divinità assomigliava a Vishnu ed essi venivano spesso assimilati ai Brahmani degli Indù o ai Magi di Persia. Credevano nei Principi della Religione Saggezza Universale, nella successione dei mondi, nelle sette creazioni, nel Serpente e nell'Uovo. I Galli, o Celti, alle origini non avevano, come è stato già detto, nè templi, nè raffigurazioni delle divinità. Credevano di fare oltraggio agli dei rinchiudendoli fra quattro mura o prestando loro raffigurazioni umane, e per tale motivo andavano ad adorare i loro dei nei boschi, lontani dalle loro dimore, guidati ed istruiti dal Ministero dei Druidi che oltre ad essere ministri di culto erano anche depositari del governo e capi supremi della nazione. I Galli si dividevano in tre ordini : 1)
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