Glossario
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BERTHOLLET Claude
-Louis (Fr.)- Talloires 1748, Arcueil 1822. Chimico, studiò medicina a Torino, dove si laureò nel 1770. Esplicò la sua attività scientifica a Parigi dove fu amico di Lavoisier. Membro dell'Accademia di Francia, seguì Napoleone in Egitto. Nel periodo rivoluzionario si occupò di difesa nazionale e di chimica applicata. Fu il primo ad impiegare il cloro nell'imbiancamento delle fibre tessili, scoprendo anche gli ipocloriti alcalini ed il clorato di potassio. Fece ricerche anche sull'ammoniaca, l'idrogeno solforato e l'acido cianidrico. Scrisse "Saggi di chimica statica". In contrasto con le idee di Bergman, sostenne, pur accettando l'ipotesi atomica, che le combinazioni che si formano in presenza di forze opposte, non dipendono solamente dalle affinità ma anche dalle proporzioni delle sostanze che reagiscono.
BERUT
(Fen.) - Secondo i Fenici, essa era la moglie di Ipsisto, ritenuto padre degli Dei primigeni.
BES
(Eg.) - Chiamato anche Besa o Beso, è un dio fallico, il dio della concupiscenza e del piacere. È rappresentato in piedi su di un loto, pronto a divorare la sua propria progenie (Abydos). Una divinità abbastanza volgare, presa dai popoli del Mar Rosso. Raffigurato come un nano, robusto e di aspetto bestiale, veste una pelle di pantera la cui coda gli pende da dietro fra le gambe e porta talvolta il capo acconciato con penne di struzzo. Era il buffone degli Dei, signore e padrone del piacere e della gioia; come tale presiedeva al trucco delle donne, alle loro danze al loro sonno. Con un coltello in mano vegliava nelle camere da letto per allontanare gli spiriti maligni o gli animali dannosi. Talvolta veniva rappresentato mentre esegue salti sconci suona l'arpa o il tamburello; talaltra armato da guerra, mentre esegue una danza da combattimento. Al tempo dei Romani, questo Dio aveva un oracolo famoso in Abido, dove rendeva le sue riposte in biglietti suggellati.La sua immagine era un potente amuleto e la sua comparsa si fa risalire all'incirca con la XII Dinastia. La sua energia apotropaica fu sentita al punto che il suo volto venne impiegato per la rappresentazione di una divinità più comples
BESET
(Eg.) - La dea Pasht, dalla testa di gatto.
BESTLA
(Scand.) - La figlia dei "Giganti del Gelo", i figli di Ymir; sposata con Buri, è la madre di Odino e dei suoi fratelli (Edda).
BET ELOHIM
(Eb.) - Un trattato Cabalistico sugli angeli, sugli uomini e sui demoni. Il nome significa "Casa degli Dei".
BETH
(Eb.) - Casa, soggiorno.
BETHEL
(San.) - Cappelle di culto, pietre priapiche. (Vedi "Betyles").
BETYLES
(Fen.) - Bet-el significa "Casa del dio" ed è il nome che veniva dato ad alcune pietre considerate sacre dai Semiti. Chiamate anche Betili, erano pietre venerate in quanto ritenute cadute dal cielo. Pietre magiche cui si attribuiva anche spirito profetico, dono della parola e spontaneità di movimento. Gli autori antichi le chiamavano "pietre animate", pietre degli oracoli; sia i Gentili che i Cristiani credevano in esse, e le usavano (Vedi Dottrina Segreta, vol. II, p. 342). I Semiti consideravano sacre sia le pietre situate nei boschi e presso le fonti, nelle quali si credeva abitasse la divinità, che quelle credute cadute dal cielo e dette viventi o animate, dotate di potere sacro-magico.Secondo il lessicografo bizantino Esichio, era detta betilo la pietra avvolta in una pelle di capra che Era fece ingoiare a Cronos, invece che a Zeus. Se ne trovano molte anche in Europa, nelle terre del Nord ed in Gran Bretagna. Sono dette pietre an
BEY MARIETTE Auguste Ferdinand Francois
(Fr.) - Boulogne sur Mer 1821, Il Cairo 1881. È probabile che il vero cognome sia Mariette, mentre Bey è un titolo onorifico. Bey o Beg, infatti, è un titolo turco che significa "signore", "capo", "perfetto". Come nobiltà indica un grado intermedio fra efendi e pascià, e veniva attribuito ad alti ufficiali civili e militari, sia turchi che stranieri. Il nostro era un egittologo, attivo ed intelligente organizzatore di campagne di scavo, che ebbe modo di affermarsi con il ritrovamento del Serapeo di Menfi, avvenuto nel Novembre 1851. Ciò gli fu possibile attraverso l'interpretazione sagace ed abile delle indicazioni contenute in un passo di Strabone, ma anche dalla capacità di riconoscere le tracce sul terreno. Scoprì anche il Tempio della Sfinge, il Tempio di Sethi I, nel quale si trova la Tavola Reale, un Tempio di Ramesse II, il grandioso Tempio alla Dea Hathor, il Tempio di Horo. Illustrò i suoi scavi con dotti lavoro sia a commento che a spiegazione dei ritrovamenti.