Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

BANIANI

 
(Ind.) - Antico popolo delle Indie Orientali, noto per le sue pratiche superstiziose.

BANIRA

 
(Elv.) - Antica divinità degli Elvezi.

BANTÙ

 
(Afr.) - Popolazioni del Sud Africa.

BANYAN

 
(Ind.) - Nome dell'albero sacro agli Indù perchè Vishnu, durante una delle sue incarnazioni, riposò sotto la sua grande ombra ed insegnò agli uomini la filosofia e la scienza. È chiamato anche Albero della Conoscenza ed Albero della Vita. Questo vocabolo si trova anche nella lingua inglese e sta ad indicare il baniano, nome del ficus bengalensis, albero sempre verde, alto fino a 30 metri, con tronco grosso, rami semiorizzontali, dai quali pendono molte radici. Col tempo, le radici diventano colonne che vanno a sorreggere il peso della chioma la quale in tal modo può coprire migliaia di metri quadrati.

BAR EBREO

 
(Sir.) - Melitene 1226, Maragah 1286. Storico siriaco, il cui vero nome era Gregorius Abùl Faragi (da cui il nome medioevale Abulfaragio) e fu detto Bar l'Ebreo perchè figlio di un Ebreo convertito. Sacerdote nel 1244, divenne successivamente Vescovo di Gubbas, di Laqabbin e di Aleppo; infine mafriano (primate) dei Cristiani siro-giacobiti di Oriente. Scrisse in prosa ed in versi attingendo a fonti greche, siriache ed arabe; seppe ridare alla letteratura siriaca nuovo splendore, che fu anche l'ultimo. Le sue opere furono raccolte da Barsanma, suo fratello e biografo. La principale è "Cronaca siriana", fonte importantissima per la storia orientale, poi "Cronaca Ecclesiastica", storia della religione d'Oriente. Scrisse anche "Il Granaio dei Misteri", commento biblico ancor oggi prezioso dal punto di vista filologico, "Il Candelabro del Santuario", sintesi di teologia monofisita e "Il fior fiore della sapienza", una specie di enciclopedia filosofica.

BARATEANI

 
(San.) - Popolo che lottò contro i Rakshasa.

BARBELO

 
(Eb.) - Scritto anche Barbelon e Barbero, è un termine che, sia in aramaico che in ebraico, è suscettibile di diverse interpretazioni : Be arba el = nel quattro è Dio Bar ba al = figlio di Baal, o di DioBa alah = Baal al femminileBarbelon è colui al quale si è rivelato il Padre ineffabile e da lui, attraverso una serie di eoni, deriva il genere umano. Esso è un eone femminile. È la madre della luce ed è la liberatrice dell'elemento divino im

BARCA DEL SOLE

 
- Questa sacra barca solare era chiamata Sekti, ed era guidata dai morti. Secondo gli Egiziani l'esaltazione più alta del sole si trovava nell'Ariete e la depressione nella Bilancia. (Vedi "Faraone, il "Figlio del Sole"). Una luce blu, che è il "Figlio del Sole", è vista irradiarsi dalla barca. Gli antichi Egiziani insegnavano che il reale colore del sole era blu, ed anche Macrobio sostiene che il suo colore è di un blu puro prima che esso raggiunga l'orizzonte e dopo che vi scompare. A tale proposito è curioso notare il fatto che solo a partire dal 1881 i fisici e gli astronomi hanno scoperto che "il nostro Sole è veramente blu". Il professor Langley ha dedicato molti anni per verificare il fatto. Aiutato in ciò dal meraviglioso apparato scientifico della scienza fisica, è riuscito finalmente a provare che l'apparente colore giallo-arancione del sole è dovuto soltanto all'effetto dell'assorbimento esercitato dalla sua atmosfera di vapori, principalmente metallici; ma che, veramente e realmente, esso non è "un Sole bianco, ma azzurro", cioè, qualcosa che i sacerdoti Egiziani hanno scoperto migliaia di anni fa, senza conoscere alcuno strumento scientifico!

BARDESANE

 
(Gn.) - O Bardaisan. Uno Gnostico Siriano erroneamente considerato un teologo Cristiano, nato ad Edessa (Cronaca di Edessa) nel 155 della nostra era (Assemani Bibl. Orient. I, 389). Egli era un grande astrologo che seguiva il Sistema Occulto Orientale. Secondo Porfirio (che lo chiama il Babilonese, probabilmente a causa del suo Caldeismo o astrologia), "Bardesane .... ebbe rapporti con gli indiani che erano stati inviati a Cesare capeggiati da Damadamis (De Abst. IV, 17), ed ebbe la sua informazione dagli Indiani Gimnosofisti. Il fatto è che la maggior parte dei suoi insegnamenti, per quanto possano essere stati alterati dai suoi numerosi seguaci Gnostici, può essere riportata alla filosofia indiana, ed ancor più agli insegnamenti Occulti del Sistema Segreto. Così nei suoi Inni egli parla della divinità creatrice come "Padre-Madre", ed ancora del "Destino Astrale" (Karma), delle "Menti di Fuoco" (i Deva Agni), ecc. Egli mette in connessione l'Anima (il Manas personale) con le Sette Stelle, che trae la sua origine dagli Esseri Superiori (l'Ego divino); e di conseguenza "ammette la resurrezione spirituale ma nega quella del corpo", come accusato dai Padri della Chiesa. Efraim lo rappresenta mentre predica i segni dello Zodiaco, l'importanza della ora della nascita, e "mentre proclama i sette". Definendo il Sole "il Padre della Vita" e la Luna la "Madre della Vita", egli mostra quest'ultima "che pone da parte la sua veste di luce (i principi) per il rinnovamento della Terra". Porzio non può capire come , mentre egli accetti "l'Anima libera dal potere della genesi (destino della nascita)" e che possiede una volontà libera, ponga ancora il corpo sotto la regola della nascita (genesi). Egli dice: "Per essi (i seguaci di Bardesane) la ricchezza e la povertà, la malattia e la salute, la morte e tutte le cose oltre il nostro controllo, sono opera del destino". (Bibl.Cod. 223, pag. 221 - f). Questo, in maniera molto chiara, è il Karma, che non esclude affatto il libero arbitrio. Ippolito lo fa un rappresentante della Scuola Orientale. Parlando del Battesimo, si fa dire a Bardesane (op.cit. pp. 985-ff): "Non è comunque solo il Bagno che ci rende liberi, ma la Conoscenza di chi noi siamo, di ciò che noi siamo divenuti, di dove eravamo prima, dove ci stiamo dirigendo con fretta, da dove noi siamo redenti; che cosa è la generazione (nascita), che cosa è la rigenerazione (rinascita)". Questo punta chiaramente alla dottrina della reincarnazione. La sua conversazione (Dialogo) con Awida e Barjamina sul Destino e sul Libero Arbitrio lo dimostra. Ciò che è chiamato Destino è una regola di sbocco data ai Regolatori (Dei) ed agli Elementi secondo la quale le Intelligenze (Ego-Spiriti) sono cambiati dalla loro discesa nell'Anima, e l'Anima dalla sua discesa nel corpo". (Vedi il Trattato trovato nell'originale Siriaco e pubblicato con la traduzione inglese nel 1855 dal Dott. Cureton, Spicileg. Syriac., nel British Museum).

BARDESIANO

 
(Sistema) - Il "Codice dei Nazareni", un sistema elaborato da uno dei seguaci di Bardesane. È chiamato da alcuni una Cabala nella Cabala; una religione o setta il cui esoterismo è rivelato in nomi ed allegorie completamente sui-generis. Un sistema Gnostico molto antico. Questo codice è stato tradotto in latino. Se sia giusto chiamare il Sabeanismo dei Mendaiti (erroneamente detti Cristiani di San Giovanni) contenuto nel Codice Nazareno, "Sistema Bardesiano", come alcuni fanno, è dubbio; poiché le dottrine del Codice ed i nomi dei Poteri 'Bene e Male' in esso contenuti, sono più antichi di Bardesane. Perfino i nomi sono identici nei due sistemi.
Vai alla Bibliografia