Glossario
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ZOROASTRISMO
(Iran) - La religione di Zarathusthra, o di Zoroastres, o Zoroastro, presente nell'antico Iran fino all'avvento dell'Islam (VII sec.). Detta anche Mazdeismo, poiché aveva come Dio supremo Ahura Mazda, o Ohrmadz, nasce approssimativamente nel V sec. a.C., anche se i testi pahalavici, compreso l'Avesta, si sviluppano su un arco di almeno quindici secoli. Le opere, poi, sono molto diverse fra di loro; mentre l'Avesta è una raccolta di testi messi insieme a fini rituali e liturgici, le iscrizioni achemenidi e sasanidi sono iscrizioni regie dirette a scopi di propaganda politica. I testi post-islam, poi, pur scritti in pahlavi, sono la scrittura di forme arcaiche tramandate per diecine di secoli in forma orale, con riferimento ad argomenti sia profani che sacri. Dello zoroastrismo parlano soprattutto i Greci con Erodoto, Plutarco ed altri storici. Lo Zoroastrismo è una religione che si rifà ai Veda indù, ma introduce profonde e nette differenziazioni; caratterizzato da un marcato dualismo, sia etico che cosmologico, lo zoroastrismo prevede da un lato Spenta Mainyu, l'Ordine-Verità, lo Spirito benefico, dall'altra Angra Mainyu, Arimane, la Menzogna, lo Spirito malefico; la spinta al monoteismo nasce dalla unificazione dei due in Ahura Mazda, figura centrale di Dio supremo, il cui regno avrà inizio quando il Salvatore sconfiggerà definitivamente Arimane e le sue forze. I riti erano molto simili a quelli indù (uso dell'haoma uguale a quello del soma), ed anche l'antica mitologia presentava molti punti in comune. Lo Zoroastrismo nasce come movimento etico e spirituale in opposizione ad una società dominata da capi militari e religiosi iniqui ed empi, adoratori di divinità violente e distruttrici. Esso esalta i valori di una comunità fondata sulla pastorizia e sull'allevamento del bestiame che condanna i sacrifici cruenti, i cui effetti sono dannosi proprio per il bestiame. Non si esclude che alla nascita di questo movimento religioso abbiano contribuito tribù arie stanziate sull'altipiano dell'Hindukus, o contributi culturali attraverso il vasto commercio esistente con la valle dell'Indo. Un secolo prima dell'era moderna, lo zoroastrismo comincia a subire profondi mutamenti dovuti alla forte influenza di divinità provenienti dai paesi conquistati: Bel-Marduk, Jahovah, Bàal Samin, ecc. La festa del Capodanno a Persepoli era più una festa in onore del Re che in onore del Dio. La monarchia finì con l'avere il sopravvento sulla religione. I Magi, che seguivano gli Achemenidi nelle loro campagne di conquista, vennero a contatto con le altre religioni, e soprattutto in Asia Minore trovarono motivi di grande interesse che riportarono in patria. Nascono proprio in questo periodo lo Zurvanismo ed i Misteri di Mitra, certamente legati alle dottrine astrali della Mesopotamia. La conquista dell'Iran da parte di Alessandro il Grande trovano ormai solo i resti dell'antica religione di Zoroastro, con diffusione locale in piccoli nuclei della campagna. Con i Sasanidi, però, sconfitto Mani ed il suo movimento, risorge lo Zoroastrismo e diventa religione di Stato. Acquistato il potere, come avvenuto per qualsiasi altra religione, lo zoroastrismo diventa avido ed intollerante, pilastro di un ordinamento sociale classista, alleato, ma anche concorrente, con il potere della corona e dell'aristocrazia. È in questo periodo che avviene la canonizzazione dei sacri testi: Avesta, e Zend (Commento). L'ortodossia rigida sostenne il potere fino all'arrivo dell'Islam e lo zoroastrismo, mantenuto prevalentemente a livello elitario, privo di sicura presa a livello popolare, fu cancellato dalla conversione di massa. Esso rimase racchiuso in piccoli clan, che si tramandavano sia i testi sacri che i riti; da questi clan nacque una fiammata di ripreso all'incirca verso il X secolo, dopo di che si trasferì in India, dove andò a formare la comunità dei Parsi, tuttora presente, piccola e fiorente. Piccoli gruppi sono rimasti anche in Iran e sopravvivono con il nome di Ghebri o Guebri.
ZOROASTRO
- Ed anche Zoroaster, forma greca del nome di Zarathustra, famoso riformatore dell'antica religione iranica che dall'idolatria convertì al monoteismo, proclamando un Dio quale primo degli Esseri incorruttibili, esistente fuori del tempo, ingenerato. Questo Dio, Tutto indivisibile, artefice di ogni bene, per propria idea autosufficiente della giustizia e della sapienza, creò l'universo diventandone il re. Incerte e confuse sono le notizie su Zoroastro e sul tempo in cui visse: pare sia vissuto ai tempi del re Dario, figlio di Istaspe, ma su di lui circolano favole immaginose; solo gli Iniziati, forse, sono a conoscenza del significato delle varie allegorie. Secondo una tradizione indo-persiana, egli sarebbe nato nell'Adjerbidjan, regione occidentale della Persia, ed avrebbe avuto per padre Sad Yuman (o Espinthaman), e per madre Doghdu, la quale, mentre era incinta di lui, ebbe in sogno una visione del cielo infuocato che a mezzo di quattro grifoni si lanciava su di lei per rapirle il figlio. Ma un Genio lucente e maestoso strappò il feto dalle loro mani e lo riportò nel grembo della madre. Al momento in cui nacque, al posto del solito gemito di pianto, Zoroastro sorrise; allattato da due pecorelle cresceva bene, quando i Geni del male lo gettarono nel fuoco: questo, in un baleno, si trasformò in un rosaio. I Geni lo ripresero e lo dettero in pasto ai lupi che non poterono divorarlo perchè le loro bocche si bloccarono. Furono i Magi a tentare di ucciderlo, ma le loro mani si disseccarono. Zoroastro, allora, crebbe in pace, ed un giorno ricevette l'Avesta direttamente da Ormudz, il Dio buono, il quale, nel consegnargli il Libro Sacro, gli affidò il compito di far conoscere le sue profezie al re Dario. Questi rimase incerto fino al giorno in cui Zoroastro guarì miracolosamente il suo cavallo e compì felicemente i quattro prodigi che gli vennero richiesti: - Con una coppa di vino afferta al sovrano, Zoroastro fece intravedere a Dario l'aspetto del paradiso; - Offrendo a Gjamaspi una rosa, da questi annusata, lo dotò di virtù divinatrici; - Facendo bere a Beshuten una ciotola di latte, gli donò l'immortalità; - Porgendo a Isphendijar un chicco di melograno, lo trasformò in una statua di bronzo. Anche la morte di Zoroastro è avvolta nel mistero. Secondo alcuni sarebbe morto per mano di Argiaspe, re degli Sciti, secondo altri fu rapito in cielo dal fuoco celeste. La sua dottrina morale rappresentò una profonda ed intelligente riforma dei costumi e portò ad un altissimo concetto spirituale la religione.
ZOTIKO
(Gre.) - Nelle catacombe è stata trovata una svastica recante la seguente scrittura : "Zotiko Zotike", con la traduzione latina "Vitalis Vitalia". Ne consegue che con questo termine si indicava la Vita della Vita, ciò che sta dietro la vita, che sorregge la vita.
ZU
(Bab.) - Personaggio della mitologia babilonese ed assira che rappresenta la personificazione divina della procellaria. Secondo l'antica leggenda, Zu rubò al Dio Enlil le tavole del destino, emblema del potere supremo, e volò verso la montagna; solo il sommo Dio Marduk riuscì a recuperarle. La versione del racconto babilonese è molto più simbolica; in essa si dice che Zu è il Dio che priva il Padre degli Dei dello "umsimi" (l'organo sessuale), l'organo creatore ideale. Così facendo, egli bruciò il "tereti" di tutti gli Dei e controllò la "semenza" di tutti gli angeli. È lo stesso episodio di Crono che mutila Urano, di Cam che evira Noè, di Horus che evira Set, ecc. Come detto altrove, è il passaggio dal tempo indefinito al tempo finito, dalla creazione generale a quella individuale.
ZUARASIC
(Sla.) - Nome di una divinità degli Slavi occidentali, corrispondente al russo Svarozic. È il Dio principale dei Redirii, con culto a Riedegost, dove aveva un tempio ligneo. Veniva consultato per ricavare oracoli, ottenuti dall'osservazione del comportamento del suo cavallo sacro fatto passare attraverso due lance conficcate nel terreno. Sembra si tratti di una divinità solare e, perciò, era considerato Dio del Fuoco.
ZUHUY
(Maya) - Acqua pura che i sacerdoti Maya usavano per bagnare i loro scritti prima di consultarli.
ZUMYAD YASHT
(Zend) - O Zamyad Yasht, come qualcuno lo pronuncia. Uno dei frammenti mazdei conservati. Tratta di questioni ed esseri metafisici, specialmente degli Amshaspend, o gli Amesha Spenta - i Dhyan-Choan dei libri Avesta.
ZUNI
- Il nome di una certa tribù di Indiani Americani Occidentali, residuo molto antico di una razza ancora più antica, che viveva in città costruite come alveari; si tratta del popolo Pueblo che vive ancor oggi fra l'Arizona ed il Nuovo Messico. Il nome deriva da Sunyits, termine dal significato sconosciuto agli etnologi; il loro vero nome è Àshiwi. Organizzato in 13 clan, raggruppati in sette fratrie, hanno società segrete a carattere bellico e rituale. La società, a struttura matrilineare, vede la donna portatrice di diritti, matrimoni matrilocali, divorzi frequentissimi. È un popolo molto religioso, i cui sacerdoti hanno notevole importanza politica e cariche secolari. Esistono sei culti specializzati, ognuno con il proprio clero e le sue "kiva". Il più famoso è quello dedicato agli spiriti Katchina. Questi Indiani d'America sono interessanti perchè le loro tradizioni e leggende sono fondate sul principio settenario. Le loro antiche città e villaggi erano costruiti a gruppi di sei con al centro un settimo; la gerarchia sacerdotale è composta da sei Sacerdoti della Casa, sintetizzati nella Sacerdotessa Madre. Essi scambiano tributi annuali di cereali di sette colori; hanno sette regioni ed alle cerimonie religiose è presente un rappresentante per ogni regione; egli riceve un chicco di grano del colore della regione da cui proviene: bianco se da oriente, giallo se da settentrione, rosso se dal meridione, azzurro se da occidente, nero se dalle basse regioni sotterranee, una spiga multicolore se proviene dalle regioni superiori del cielo.
ZURVAN
(Pah.) - Nella lingua pahlavi (Iran), questo termine significa tempo e lo si trova nei testi dello zoroastrismo con il significo di "tempo nella sua totalità".
ZURVANISMO
(Iran) - Dottrina religiosa iranica basata sul concetto di tempo; nei testi zoroastriani e mazdei si trovano riferimenti ad uno Zurvan Illimitato, ad uno Zurvan Limitato ed anche a speculazioni sul Tempo. Sembra che la figura di Zurvan appartenga ad una religione iranica precedente allo zoroastrismo ed al mazdeismo; altri pensano si tratti di una religione eterodossa, oppure ad una corrente interna al mazdeismo. In un antico testo cristiano si legge che Zurvan sacrifica per avere una progenie, dubita dell'efficacia della sua azione, decide di consegnare la sua regalità sul mondo al primogenito, la consegna ad Arimane (primo di due gemelli) e stabilisce che il dominio di questi durerà fino al trionfo di Hormudz, il gemello buono. Ma l'identificazione Hormudz-Zurvan non è possibile perchè il primo è il principio luminoso, attivo, combattente contro le tenebre, mentre il Tempo limitato è lo strumento che porterà alla vittoria la Luce, ed il Tempo illimitato è la condizione iniziale di quiete perfetta da cui il moto ebbe origine, dando vita ad un mondo materiale in continua evoluzione.