Glossario
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UTNAPISHTIM
(Bab.) - Nome babilonese dell'eroe del Diluvio universale, che dai Sumeri è chiamato Ziusuddu. Le sue gesta sono narrate nell'epopea di Gilgamesh.
UTOPIA
(Fil.) - Dal greco "oy" (non) + "topos" (luogo), con il significato di "progetto promosso da buone intenzioni, ma che non può aver luogo, che non si trova in alcun luogo, che non è attuabile". Il termine fu coniato da Tommaso Moro che dette questo titolo ad una sua teoria di legislazione e di governo modello per un paese immaginario chiamato, appunto, Utopia. Sono utopie la Repubblica di Platone, la Città del Sole di Campanella, la Città Felice di Patrizi, la Nuova Atlantide di Bacone. Secondo Bloch, l'utopia ha una funzione positiva perchè, attraverso lo strumento della critica, agisce come forza propulsiva reale della storia.
UTRA
(Ori.) - Nella dottrina religiosa dei Mandei, sono esseri emanati dal Supremo Principio spirituale, detto il grande Mana (Vita o Luce); sono come degli intermediari fra il detto Principio ed il mondo terreno. Uno di essi è Abatur, che pesa le anime dei morti, un altro è Ptahil, creatore della prima coppia umana. Pare che anche Gabriele sia un utra, come creatore del mondo sensibile.
UTTARA MIMANSA
(San.) . La seconda delle due Mimansa - la prima essendo Purva (prima) Mimansa, che formano rispettivamente la quinta e la sesta delle scuole di filosofia, o Darshana. Le Mimansa sono incluse sotto il nome generico di Vedanta, sebbene sia la Uttara (di Vyasa) la vera la Vedanta.
UTU
(Sum.) - Ed anche Uta, era un Dio sumerico, divinità del Sole, che gli Assiri chiamavano Shamash. Viene rappresentato con il disco solare fra due montagne; era il dio della giustizia, il custode della Legge, e veniva venerato nella città di Larsa, dove aveva molti templi. Questo termine era usato anche dagli Egizi per designare gli occhi di Horus.
UTUKKU
(Bab.) - Denominazione babilonese di una specie di demoni, considerati progenie di Anu Enlil ed Ereshkigal, creature dell'arallu e della terra, che abitavano nel deserto e si suddividevano in sette specie. Utukke Limnuti è il nome di un trattato di demonologia e di scongiuri contro i demoni, che è giunto fino a noi.
UXMAL
(Maya) - Antica città Maya, centro religioso, sede di importanti resti archeologici, quali la Casa del Governatore, la Casa delle Tartarughe, la Piramide dell'Adivim, ecc. La città è molto importante per lo studio della cultura maya-tolteca, ricostruendo, attraverso i templi, le testimonianze delle varie, pregiate, dinastie.
UZUME
(Gia.) - Divinità femminile della mitologia giapponese, importante per la riapparizione di Amaterasu. Essa, infatti, eseguendo una danza orgiastica, esibisce i genitali, provocando la sorpresa ed il riso degli Dei, radunati davanti alla grotta dove Amaterasu si era rinchiusa. Questa, incuriosita, si affaccia ed in tal modo pone fine alla propria secessione. Per questa sua impresa, Uzume è modello divino delle sarume le danzatrici del culto scintoista.
UZZA
(Eb.) - Il nome dell'angelo che, insieme ad Azrael, si oppose, come insegna lo Zohar, alla creazione dell'uomo da parte degli Elohim, per cui questi ultimi li annientarono entrambi. Al-Huzza (detta Uzza) è una divinità femminile dell'Arabia pagana che, con Al-Lat e Manat forma una triade molto venerata, soprattutto alla Mecca, in epoca preislamica. Il Profeta stesso, nei primordi dell'Islam, ebbe per un istante il pensiero di riconoscere alle tre Dee patrie una esistenza subordinata a quella di Allah.
V
- La ventiduesima lettera dell'alfabeto latino ed anche di quello italiano considerando la J e la K. Fino al XVI secolo era una variante della U (di cui ne mantiene il nome fino al XIX secolo), assumendo un proprio posto con Trissino. Proviene dalla sesta lettera dell'alfabeto fenicio ( il wan) e poi passò nell'alfabeto latino quando i Romani accolsero l'alfabeto di Cuma, nel quale la v aveva il suono dell'attuale u italiana. Teoricamente nasce come un triangolo isoscele rovesciato, per poi, arrotondata la base, diventare una U. Dal Fenicio si passò alla v greca. I Romani consideravano U e V equivalenti, anche se la seconda aveva valore numerico ed esoterico. Frequentemente la V è stata considerata come una semiconsonante della U, o una semivocale, se si vuole. Nelle altre lingue troviamo la V, ma con suoni diversi. In tedesco, ad esempio, la V si legge come la F italiano, mentre il suono V è indicato con la W. In russo, il suono V è indicato dalla lettera B. Ciò potrebbe avere fondamento da vecchie usanze quale, ad esempio, quella scoperta dagli archeologi nell'antico digamma degli Eoli, dove V ed F erano intercambiabili. Dalla V maiuscola, i Greci ricavarono certamente la Y, mentre somiglianze difficili sono quelle con la Vau semitica e la Beth ebraica. Numericamente, nel sistema romano, equivale a 5, con una sbarra sopra sta per 5.000. I Cabalisti Occidentali l'hanno collegata con il nome divino ebraico I H V H. L'Ebraico Vau, comunque, essendo il numero 6, solo per il fatto di essere identico al W, è diventato un simbolo appropriato per il maschio-femmina, e spirito-materia. L'equivalente dell'Ebraico Vau è YO, e nei numerali è 6. Nelle abbreviazioni, la v minuscola sta per verbo, vedi, verso, voce, venturo, vocabolo, ecc.; la maiuscola sta per Vergine, Vice, Vostra, ecc. In Aeronautica, la V indica l'angolo di incidenza delle ali del velivolo, , in Chimica il Vanadio, in Fisica il potenziale elettrico (Volt) ed anche la velocità, in Marina (apposto su specifica bandiera) significa "ho bisogno di aiuto", in Matematica indica la variabile.