Glossario

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TANE

 
(Ori.) - Con questo nome le popolazioni Maori chiamano lo Spirito dominatore dei boschi.

TANFANE

 
(Sca.) - Per gli antichi Germani era il nome di una divinità che presiedeva a particolari pratiche divinatorie.

TANGA

 
-TANGO (Perù) - Un idolo molto riverito dai Peruviani. È il simbolo del Triuno o la Trinità, "Uno in tre, tre in Uno", ed esisteva prima della nostra era.

TANGAROA

 
(Ori.) - Presso le popolazioni Maori è lo Spirito dominatore dei mari e di tutti gli elementi acquatici.

TANGRI

 
(Ori.) - Nome altaico con il quale i Mongoli ed i Turco-Tartari indicano la divinità e nello stesso tempo il cielo. La sua originaria natura uranica traspare da numerosi epiteti quali: celeste, bianco, luminoso, Dio, Essere divino, ecc. È il Dio supremo, simile a quello dei cristiani, ad Ahura Mazda degli Zoroastriani, ecc., anche se non si tratta di una divinità di tipo monoteistico.

TANHA

 
(Pali) - La sete di vita. Desiderio di vivere e attaccamento alla vita su questa terra. Questo attaccamento è ciò che causa la rinascita, o reincarnazione. È una delle dodici Nidana del Buddhismo.

TANIT

 
(Afr.) - Per i Cartaginesi era il nome della Dea madre e, come simbolo di fertilità, iconograficamente, veniva rappresentata con la spiga, l'uva ed il melograno. Sembra si tratti di una divinità di origine fenicia, come paredra di Bàal Hammon; aveva un grande culto, con stele votiva a Cartagine sulla quale si vedono raffigurati il disco, la falce lunare, il T a figura umana. I Romani la chiamavano Caelestis Dea.

TANJUR

 
(Tib.) - Una collezione di opere Buddhiste tradotte dal Sanscrito in Tibetano ed in lingua Mongola. È il canone più voluminoso, che comprende 225 grossi volumi su una miscellanea di argomenti. Il Kanjur, che contiene i comandamenti o la "Parola di Buddha", ha solo 108 volumi. Libro sacro del Lamaismo tibetano, abbraccia trattati di argomento filologico, astronomico, astrologico, medico, iconografico, ecc. Alcune opere sono scritte in Tibetano, altre sono tradotte dal sanscrito, dal cinese e dallo uigurico. I volumi sono raggruppati in due classi: mDo, commento ai Sutra Mahayanici; rGyud, commento ai Tantra. La venerazione di quest'opera arriva al punto che, lasciar cadere per terra un foglio, è considerato peccato o disgrazia, carica di conseguenze negative.

TANNAITI

 
(Eb.) - Letteralmente significa "studiosi, insegnanti", ed indica i dottori ebrei dell'epoca della Mishnah (I,III sec. d.C.) che svolsero e trasmisero oralmente la dottrina tradizionale ebraica, quale si era costituita dopo l'esilio babilonese. I più antichi appartengono ai Farisei. Operarono per lo più a Gerusalemme e, dopo il 70, a Iamnia. Alla fine si stabilirono a Tiberiade. Erano detti rabbi, mentre il loro capo era detto rabban.

TANTALO

 
(Gr.) - Leggendario re di Libia, figlio di Zeus e della ninfa Pluto, padre di Pelope e di Niobe, fu gettato nelle regioni infernali per aver rivelato i segreti degli Dei. Qui le Erinni lo legarono ad un albero carico di frutti, in mezzo ad un lago limpido; Tantalo, arso dalla sete e divorato dalla fame non poteva bere nè mangiare. Le leggende su questo personaggio sono molte e sarebbe lungo riferirle tutte. In fondo si tratta di una allegoria dell'avaro ricco che, pur possedendo tutti i beni del mondo, non è capace di goderseli.
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