Glossario

Glossario

Vai alla Bibliografia

SETTENARIO

 
(Eso.) - Il settenario è il sette preso nel suo insieme e, secondo Gichtel ve ne sono due: uno riguarda l'anima dell'uomo, l'altro le profonde potenze delle cose; nelle tavole I e II troviamo il settenario umano e le sue corrispondenze con le parti del corpo umano. Il settenario della tavola IV, invece, è il settenario di passione, ove si vede la Serpe che genera sette stature, che sono i sette suggelli che impediscono ai non-rigenerati di percepire il fuoco divino. Ireneo dice che anche nelle correnti di Gnosi ofita vi sono due settenari, o ebdomadi, uno superiore (o celeste), l'altro inferiore detto anche "settemplice serpe figlia di Jaldabaoth". Questi è il Dio della Terra, opposto al Dio pneumatico, e corrisponde al Diavolo nello Spiritus Mundi di Gichtel; questo settenario inferiore sarebbe quello che domina l'anima dell'uomo nero terrestre. Origene riporta un diagramma ofita diviso in tre parti; quella centrale, comprende dieci circoli, racchiusi in un cerchio più grande (chiamato Leviathan), raggruppati a 3 e 7; quella inferiore comprende sette circoli corrispondenti a sette demoni, o arconti dominanti, capeggiati da Behemoth. Le Due Grandi Bestie citate da Giobbe pare siano proprio queste figure: Leviathan, il Signore dell'Oceano, le Acque superiori, che comprendono la Triade divina ed il settenario superiore, e Behemoth, il Signore della Terra Secca, che comprende il settenario inferiore. Secondo Gichtel, l'Anima tende a rifuggire dall'esteriore per raggiungere Dio nel suo centro, ma per far ciò deve passare attraverso il settenario esteriore e superare anche l'ottava forma, il Fuoco, la soglia della discesa agli Inferi, cui seguirà la Resurrezione. Metaforicamente, il settenario sta ad indicare l'uomo virtuoso, in possesso di tutti i suoi principi, l'uomo animato e vivente. Geometricamente, il settenario viene rappresentato con i due triangoli incrociati (Sigillo di Salomone) ed un punto al centro. Cabalisticamente, esiste un Settenario superiore (la Triade superna ed il Quaternario che segue), dal quale emana poi il ternario più basso, ed un Settenario inferiore che è costituito dall'Albero Sephirotale meno la Triade superiore. Il settenario inferiore è l'Elohim creatore, Jehowah. Dal punto di vista medico, esiste una legge settenaria che regola tutti i cicli di salita e di discesa delle malattie; i naturalisti non possono negarla, non sanno spiegarla e, pertanto la ignorano. Anche la durata della vita umana può essere divisa in settenari: 21 + 28 + 21; il primo è composto da sette ternari, il secondo da 9+10+9 ed il terzo da tre settenari. È possibile dare una lettura esatta di questi periodi con riferimento allo sviluppo ed all'attività dell'essere umano. Cosmicamente, il Settenario è la fusione dello Spirito con la Materia. Il vento Pravaha, la forza mistica ed occulta che dà l'impulso e regola il corso delle stelle e dei pianeti, è settenario. Astrologicamente, per Settenario si intende l'insieme dei pianeti tradizionali: Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.

SETTENTRIONE

 
(Eso.) - Da "septem-triones", sette buoi di lavoro, con chiaro riferimento ai lavori dei campi; secondo altri da "sapta-teiros", sette stelle, con riferimento alle sette stelle dell'Orsa Maggiore, che presentano la figura di un carro con i buoi aggiogati. Geograficamente è il Nord, il Grande Freddo, spesso adottato come simbolo della Morte. Ma al Nord era la sede degli Dei, sia per gli indù che per i nordici, e con le terre del nord coincidevano quelle del paradiso; al contrario, a meridione abitavano i demoni, quella era la terra dell'inferno.

SETTIMO MISTERO

 
(Eso.) - Il settimo mistero della creazione è quello relativo agli Angeli Caduti, fatti Demoni dalla religione cattolica, e che, invece, sono i Modellatori e gli Architetti del Mondo, i Progenitori dell'Uomo. Essi furono incaricati di creare ed organizzare l'universo visibile, e sono gli Spiriti che per primi popolarono la Terra. Questa allegoria può essere intravista anche nel Settimo Sigillo dell'Apocalisse, ed ha anche un certo collegamento con l'enigma della Sfinge.

SEVA

 
(San.) - Letteralmente significa "servizio": è compito dei sudra, mentre è severamente proibito al brahmano.

SEVEKH

 
(Eg.) - Il dio del tempo; Cronos; lo stesso che Sefekh. Alcuni Orientalisti lo traducono "il Settimo".

SEYFFART Gustav

 
(Ger.) - Uebigan 1796, Lipsia 1860. Egittologo tedesco, studiò filologia e teologia a Lipsia, fin dal 1815 dove si stabilì nel 1823 come docente privato di archeologia. Divenne assistente nel 1825 e professore nel 1836. Iniziò i suoi studi con una analisi delle vocali greche, per poi dedicarsi alla egittologia. Alla morte di Spohn ne proseguì il lavoro. Viaggiò per tre anni a spese del governo di Sassonia, visitando la collezione egizia di Monaco, Berlino, Roma, Londra, Parigi, Torino e Napoli, e riportando a casa innumerevoli schizzi e riproduzioni dei monumenti egizi, che poi utilizzò come materiale per i suoi lavori. La sua teoria consisteva nel considerare ogni geroglifico come consonante della parola che voleva esprimere; ebbe profonde controversie con Champollion il Giovane.

SFERA

 
(Eso.) - Un globo, uno stadio della catena planetaria di un corpo celeste nel gran mare dello spazio. Talvolta viene chiamata anche mondo; ciascuna sfera, o globo, è presieduta da uno dei sette grandi Dei che si trovano in tutte le religioni. In astronomia per sfera si intende il cielo di raggio infinito che sovrasta la terra, di cui essa è il centro. La sfera celeste è considerata una proiezione esatta della sfera terrestre. La proiezione nelle sfera celeste dell'equatore terrestre determina l'equatore celeste, come il Polo nord celeste è il prolungamento del polo nord terrestre e lo stesso dicasi per il polo sud. All'osservatore terrestre, la sfera celeste appare uno sfondo uniforme sul quale si trovano le stelle, tutte alla stessa distanza; essa, inoltre, sembra muoversi verso ovest, per cui il Sole e gli astri sembrano sorgere ad est e tramontare ad ovest.

SFERE INVISIBILI

 
(Eso.) - Sono le sfere della catena planetaria, sia terrestre che degli altri corpi celesti, già passate, o ancora da venire. Le sfere visibili sono quelle appartenenti alla nostra sfera obiettiva di esistenza, quelle invisibili sono "dentro" al nostro mondo, o interpenetrate (se già passate), oppure potenziali (se ancora da venire). La relazione fra le varie sfere, i vari mondi, è come una successione di scatole cinesi, non chiuse una dentro l'altra, ma assorbite una dentro l'altra.

SFINGE

 
(Eg.) - L'etimologia del termine è incerta; la più accettabile è quella che lo fa derivare dal copto: "fik" (demone) preceduto dall'egizio "ob" (scienza), con il significato di "scienza del demone". Si tratta di un mostro dall'aspetto di donna, figlio di Tifone e di Echidna che abitava sul monte Ficio, presso Tebe; esso proponeva ad ogni viandante un indovinello: chi non lo risolveva veniva ucciso. Gli Egizi la rappresentarono sotto forma di un leone alato giacente, con la parte superiore del corpo di forma umana; i Greci la rappresentarono come leone, con testa e petto di giovane donna. Esotericamente è simile a Simorgh o al Singh alato degli Indù. La leggenda racconta che, dopo una serie infinita di morti, che non avevano risolto l'indovinello, giunse Edipo, trovò la soluzione e Sfinge, sconfitta, si buttò giù dalla rupe e morì. L'indovinello era: qual è l'animale che al mattino ha quattro piedi, a mezzogiorno due ed alla sera tre ? Edipo risponde: "L'uomo; egli da bambino cammina con mani e piedi, da adulto si regge bene sulle gambe, da vecchio è costretto ad appoggiarsi ad un bastone". Nel confronto dell'uomo con la sfinge, nella soluzione dell'indovinello, sembra quasi scorgere una allegoria del perpetuo compito che angoscia l'essere umano nella eterna ricerca per conoscere sè stesso: e chi non vi riesce, muore (non sul piano fisico, ovviamente, dal momento che la maggior parte degli esseri umani vive senza neanche porsi il problema, ed è considerata dagli esoteristi come la schiera dei "morti viventi"). Così scrive Schurè : "La Sfinge, prima fra le creazioni dell'Egitto, è divenuta il suo simbolo principale, la sua insegna. Immagine della natura calma e spaventevole del mistero suo, fu scolpita dal più antico sacerdozio umano. Testa d'uomo che esce da un corpo di toro, che ha gli artigli di leone e ripiega le sue ali d'aquila sui grossi fianchi, è l'Iside terrestre, la natura nella vivente unità dei suoi regni; poiché quegli antichissimi sacerdoti già sapevano ed insegnavano che nella grande evoluzione la natura umana emerge dalla natura animale. In questo insieme del toro, del leone, dell'aquila e dell'uomo, sono anche racchiusi i quattro animali della visione di Ezechiele, rappresentanti i quattro elementi costitutivi del macrocosmo e del microcosmo: acqua, terra, aria, fuoco, base della scienza occulta. Perciò, quando nei secoli posteriori gli iniziati vedranno il sacro animale sdraiato sulla soglia dei templi o nel fondo delle cripte, sentiranno questo mistero vivere in sè stessi e ripiegheranno tacitamente le ali dello spirito sulle verità interiori; e prima di Edipo sapranno che l'enigma della Sfinge è l'uomo o microcosmo, l'agente divino che riassume tutti gli elementi, tutte le forze della natura. La Razza rossa non ha dunque lasciato di sè stessa altro testimonio che la Sfinge di Gizah, prova irrefutabile che essa aveva posto e risoluto a suo modo il grande problema".

SHÀ BAN

 
(Ara.) - Ottavo mese del calendario lunare arabo-musulmano. Conta 29 giorni.
Vai alla Bibliografia