Glossario
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ASSUR
(Cald.) - Una città dell'Assiria, la prima capitale del regno Assiro, posta sulla riva destra del Tigri. Fu messa alla luce dagli scavi di Andrae fra il 1903 ed il 1914. Dalla sua biblioteca George Smith estrasse le prime tavolette conosciute che datò intorno al 1500 a.C., e chiamò Assur Kileh Shergat. Al momento del massimo splendore aveva una parte interna chiusa da mura con torri, un'altra, più recente, cresciuta a meridione, circondata da mura e da un fossato, alcuni sobborghi ed una fortezza. Vi si accedeva attraverso 13 porte. Veniva chiamata la Città, ovvero la Urbs, conteneva il tempio di Assur, dio protettore dello Stato, di Eulil, di Dagan, di Ningal, ecc., oltre a quello doppio di Anu e di Adad. Fuori dalle mura vi era il Tempio di Capodanno, o Bit Akitu. Vi erano poi due palazzi del re: uno era del principio ereditario, l'altro era destinato agli uffici amministrativi.
ASSURBANIPAL
(Cald.) - Il Sardanapalo dei Greci; 'il più grande dei Sovrani Assiri, ancor più degno di ricordo per la sua magnifica protezione della cultura che per la grandezza del suo impero', scrive il defunto G. Smith, e aggiunge : 'Assurbanipal arricchì la biblioteca reale assira più di tutti i sovrani che lo avevano preceduto. Come c'informa l'insigne assiriologo in un altro passo della sua 'Babylonian and Assyrian Literature' (Caldeo Resoconto della Genesi) 'la maggior parte dei testi conservati appartiene al primo periodo precedente il 1600 a.C.' e poi sostiene che 'dobbiamo la maggior parte della nostra conoscenza dell'antica storia babilonese alle tavolette scritte nel suo (di Assuirbanipal) regno (673 a.C.)'; si è ben giustificati nel porsi la domanda : 'Tu come lo sai ?'.
ASTA
-DASHA (San.) - Perfetta, Suprema Saggezza; un attributo della Divinità.
ASTAR
(Abis.) - Nella religione degli Abissini di Axum veniva venerato come un dio del cielo. È colui che garantisce l'umidità e manda le piogge, 'padre' e 'protettore', ma anche 'vendicatore', la cui voce si fa sentire nel 'tuono'. È il dio della tempesta. Portato in Fenicia, fu assorbito dalla figura più viva di Adad, lasciando traccia di sè nel nome Atargatis e nel femminile Astarte assunto dalla dea Anat come paredra di Astar. Assomiglia ad Adad, Enlil, Teshub, ecc., tutti dei venerati in collegamento con l'acqua e la vegetazione.
ASTARTE
(Gr.) - Femminile del nome Astar, o meglio Ashtar, proprio della divinità protosemitica forse in origine dio del cielo come sdoppiamento di El, la suprema divinità celeste. Astarte è in rapporto con la vita della vegetazione e della natura, la cui continuità essa assicura con la morte alterna delle figure rappresentanti la stagione umida e quella secca; dea della vita e della morte, dell'amore e della guerra. È la Signora dei Cieli, la Sovrana degli Dei, grandemente onorata assimilata ad Asherat, la paredra di El, l'Esse supremo celeste dei Semiti. In tutto l'antico oriente ebbe culto licenzioso, talvolta sanguinario, e fu diffusa nel mondo allora conosciuto dai Fenici. I Greci la adorarono come Afrodite, sposa di Ares, dandole le caratteristiche della bellezza che rapisce ed incanta e togliendo gli aspetti più crudi. I Romani la identificarono con Venere, principio universale di vita. È importante notare che il processo di umanizzazione e di idealizzazione mancò in Oriente, mentre fu abbastanza spinto in Occidente. Gli Ebrei la aborrivano al punto da storpiarne il nome per chiamare Astarotte il demone dell'impudicizia. Gilgamesh rimprovera ad Astarte di trasformare i suoi amanti in animali, come poi farà Circe, Hammurabi la invoca come 'signora della battaglia', mentre gli Assiri la onorano come dea della guerra, raffigurata armata a cavallo di un leone. Nel Medio Eufrate, Astarte dà le insegne del potere al Re, Altrove è sorella di Ereshkigal (regina dell'inferno), o sorella di Shamash, sole donatore di luce; a Uruk è dea dell'amore, paredra di Anu. Come Lucifero (Venere del mattino) è dio della guerra, come Venere della sera è dio dell'amore. I Fenici la adoravano come Vergine del mare, mentre in Siria era Ad-ar-gat, consorte di Ad-on. Esotericamente è la Luna, o una Dea lunare mentre come Venere-Afrodite è il potere generatore della Natura. È la forza d'amore che penetra tutto l'universo e lo feconda, o il principio del concepire e del partorire. Fra gli animali le erano consacrati piccioni, granchi ed anche leoni, fra i frutti, il melograno. La parte più singolare del suo culto, almeno nei primi tempi quando l'idealizzazione era scarsa, consisteva in orge oscene e sfrenate. I sacerdoti di Astarte erano eunuchi vestiti da donna e si chiamavano sacri, ovvero bagascioni, mentre le donne sacre erano delle prostitute che si offrivano pubblicamente per arricchire il tempio della propria Dea. I luoghi consacrati al suo culto erano in modo particolare giardini ricchi di alberi frondosi.
ASTER'T
(Eb.) - Astarte, la dea Siriana, la sposa di Adon o Adone.
ASTERIA
(Gr.) - Isola siderale, detta 'isola della stella d'oro', o 'isola della stella galleggiante', ove nacque Apollo. È l'isola galleggiante di Delo, resa immobile da Nettuno, per permettere a Latona di partorire Apollo. Ma Delo è la ninfa Asteria che si nasconde a Giove sotto le onde dell'Oceano.
ASTERIO
(Gr.) - Un gigante, un Titano, un colosso, di cui Pausania garantisce esista la tomba.
ASTEROPE
(Gr.) - Una delle sette figlie di Atlante, o Atlantide. Simbolicamente rappresenta una delle sette Sottorazze umane. Astronomicamente è una delle Pleiadi.
ASTEROT
(Bab.) - Ishtar, Venere, una Dea lunare. Lo stesso che Astarte.