Glossario
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PROSTITUZIONE
(Ant.) - Detta anche "la professione più antica del mondo", è una prestazione sessuale a scopo di lucro, con carattere di abitualità e di professionalità. La sua presenza sociale è direttamente proporzionale al tasso di degradazione dei costumi ed alla impostazione puramente erotica di un atto che nell'antichità era considerato un rito sacro. Nel passato, si ha traccia di prostituzione sacra, della quale si conoscono due forme principali: quella effettuata da donne che appartenevano al personale di un tempio consacrato ad una divinità femminile, che abitavano un quartiere adiacente al tempio, e quella praticata in India, presso templi di grandi divinità maschili, dove le prostitute erano considerate spose del Dio. Il nome con il quale vengono individuate cambia a seconda della lingua e della figura: mugic presso i Sumeri, zermasitu presso gli Assiri, qadishtu presso gli Accadi, devadasi presso gli Indù; i portoghesi le chiamavano "baiadere", ovvero danzatrici del tempio. Nel santuario di Afrodite, a Corinto, vi erano più di mille ierodule, e molte altre erano nel tempio di Venere, ad Erice. E non si esclude che vi fossero anche nel tempio del dio Ammun a Luxor. Ma vi erano anche altre forme di prostituzione sacra. Erodoto racconta che le fanciulle del suo tempo avevano l'obbligo religioso di offrire la loro verginità ad uno straniero, nel tempio, prima di sposarsi. L'atto veniva remunerato, ma il ricavato andava al tempio. Stessa cosa raccontano Strabone e Luciano. Presso alcune tribù dell'Africa, la deflorazione non viene fatta fare dallo sposo, poiché l'atto è ritenuto pericoloso e contaminante. In altri luoghi, questi riti sessuali sono legati all'ideologia religiosa della fertilità e si realizzano talvolta mediante riti orgiastici.
PROTAGORA
(Fil.) - Abdera 481/491 a.C., ??? 400 circa. Filosofo greco fra i più insigni esponenti della sofistica, rispettato da Platone, amico di Pericle, esercitò la professione per oltre quarant'anni e morì in un naufragio a settanta, o novanta, anni, mentre, bandito da Atene, si recava in Sicilia. Era stato condannato perchè aveva affermato che "gli Dei non si può dire nè che sono nè che non sono, opponendosi a ciò l'oscurità dell'argomento e la brevità della vita umana"; tutte le sue opere furono bruciate, il che dimostra che gli Ateniesi non erano quel popolo democratico di cui tanto si vaneggia. Nella sua opera fondamentale, La Verità, egli afferma che "di tutte le cose misura è l'uomo", ponendo così l'uomo come soggetto di conoscenza del mondo, ma ponendo già le premesse di una possibilità relativa di conoscenza da parte dell'uomo, dal momento che ogni essere umano, nella molteplicità dei suoi stati transeunti, determina le cose nel loro essere. La verità è qui ed ora, ma sullo stesso oggetto si possono avere due pareri opposti, non perchè la verità sia duplice, ma perchè i giudizi si basano sulla materia e sulla forma e non sui principi supremi. Il suo relativismo gnoseologico nasce dal fatto che ogni cosa è e non è allo stesso tempo, per cui la conoscenza fluttua entro termini opposti.
PROTEO
(Mit.) - Vecchio Dio marino, divinità minore, figlio di Nettuno e di Fenice, o di Oceano e Teti, era guardiano delle bestie marine di Nettuno ed in cambio del suo lavoro aveva avuto dal Dio il potere di profezia e di cambiar forma. Viveva in una grotta nell'isola di Faro, dove i mortali si recavano a consultarlo; per avere la profezia, però, bisognava coglierlo nel sonno ed incatenarlo, altrimenti egli assumeva tutte le forme possibili per sfuggire alla richiesta. Fu padre di due crudelissimi giganti, Timolo e Telegone, ai quali comparve sotto forma di fantasmi per far cessare le loro scelleratezze. I suoi figli furono uccisi da Ercole. Ebbe anche tre figlie: Cabira, Eidotea e Beozia. Menelao lo interrogò per conoscere il modo di tornare a Sparta, ma Proteo, cammuffandosi in mille forme, non rispose. Da questa sua proprietà deriva il termine "proteiforme". Qualcuno pensa si tratti di un personaggio realmente vissuto in possesso di una sapienza superiore e di una scienza universale attraverso le quali aveva conoscenza completa della profondità dell'oceano.
PROTESILAO
(Gr.) - Mitico eroe greco, figlio di Ificlo, discendente di Filottete, partecipò alla spedizione dei Greci contro Troia e fu il primo a sbarcare dalle navi greche sul suolo troiano. Fu ucciso subito e lasciò la moglie vedova in una casa costruita solo a metà. Esotericamente, Protesilao e la moglie sono l'insieme che sta a rappresentare il prototipo dell'Iniziato.
PROTESTANTESIMO
(Rel.) - Con questo termine si designa il patrimonio dottrinale ed istituzionale sviluppato dalla Riforma protestante. La "protesta" è quella che i principi e le città luterane elevarono alla dieta di Spira contro la decisione di Carlo V e della maggioranza degli "stati" di dare esecuzione alla condanna di Lutero e di proibire le innovazioni da lui promosse. Il protestantesimo si caratterizzò come contestazione radicale di istituzioni, dogmi, forme di culto, pratiche religiose della Chiesa di Roma, al fine di ristabilire il vero cristianesimo. Le prime forme di protestantesimo furono il luteranesimo, lo zwinglismo, il calvinismo, l'anglicanismo. Assieme alle correnti classiche, però, si svilupparono le correnti radicali degli anabattisti, degli spiritualisti e degli antitrinitari. Diverse sul piano dottrinale, le varie chiese si ritrovarono su un punto fondamentale: la fiducia nella sovranità assoluta della grazia di Dio, che sola salva l'uomo, ed il ripudio di ogni legalismo che pretenda di assicurare la salvezza. Il Protestantesimo ha conosciuto al suo interno varie controversie teologiche su argomenti non secondari: la grazia, la predestinazione, ecc. I caratteri peculiari delle sette americane sono il ripudio dell'organizzazione gerarchica, il rifiuto del battesimo degli infanti, l'assunzione del battesimo da adulti come atto consapevole e volontario, il culto fondato sulla Bibbia, la valorizzazione dell'ispirazione interiore, l'opposizione al mondo come regno del Maligno, la tensione escatologica in attesa della seconda venuta del Cristo. In Europa, il protestantesimo ha influenzato non solo la vita religiosa, ma anche quella politica, sociale ed economica. L'idea calvinista che il successo è segno dell'elezione divina ha spronato l'iniziativa individuale, la funzione affidata ai Principi da parte della chiesa luterana ha favorito l'assolutismo principesco, il congregazionalismo calvinista ha dato luogo a strutture sociali confederate come la Svizzera, l'attività delle sette ha mantenuto la separazione fra stato e chiesa e sostenuto il concetto di tolleranza religiosa. Una posizione a parte merita il Protestantesimo Liberale, corrente interna al protestantesimo, che, applicando con radicalità il principio del libero esame, si è opposta all'ortodossia protestante ed ha contestato profondamente la dottrina rivelata del cristianesimo, sia come chiesa che come culto.
PROTETTORI
(Eso.) - Entità reali ed esistenti che hanno curato ed istruito l'Umanità nella sua prima infanzia. Sono i Lares, i Conduttori e le Guide degli uomini, i Reggenti dei Pianeti. Per gli Indù sono i Rishi.
PROTILE
(Sc.) - Sostanza indifferenziata, nata dalla protomateria primordiale, che poi si differenzia negli Elementi. Il protile, recentemente accettato dalla chimica, è simile all'etere della scienza, all'Ilo di Beroso, ed è il materiale grezzo con il quale i Costruttori formarono i Sistemi dell'Universo. Per Crookes, il protile è sinonimo di protoplasma, materia prima originaria, esistente prima dell'evoluzione degli elementi chimici. Il protile è materia (non come la si intende oggi) ed energia congiunte; successivamente esso si suddivide in atomi fisici e nelle varie forme di energia. L'atomo-protile non è stato nè assottigliato, nè diviso per creare i vari elementi; la varietà di attributi e di proprietà ad esso pertinenti ha dato la nascita a vari elementi chimici. Il protile del prof. Crookes non va considerato come la sostanza primordiale con la quale i Dhyan Chohan, seguendo le leggi immutabili della Natura, hanno intessuto il nostro sistema solare. Questo protile non può nemmeno essere la "prima materia" di Kant, il quale affermò che era servita per la formazione dei mondi, e che perciò non esiste più allo stato diffuso. Il protile è una fase intermedia nella differenziazione progressiva della sostanza cosmica, dal suo stato normale indifferenziato. È dunque l'aspetto assunto dalla materia a metà del passaggio verso la piena obiettività. Occorre aggiungere che oggi non esiste ancora una definizione ultima di "elemento", ma essi vengono differenziati solo mediante la limitazione delle capacità umane di indagarli e differenziarli in sede ultima. Il protile si trova al di là della diade cosmica, la sostanza androgina, esso è il layam dell'esoterismo; la forma più prossima al protile è l'idrogeno, la struttura chimica più vicina alla struttura primordiale. Il protile è il Padre ed il Generatore (Upadhi) dell'Aria e dell'Acqua, e poiché partecipa anche al Fuoco, è UNO sotto TRE aspetti: la trinità chimica ed alchemica. Ci cono diversi protili in Natura, corrispondenti ai vari piani della materia. Essi equivalgono alle Sette Prakriti, o alle Sette Nature degli antichi Ariani: uno per ogni piano di differenziazione. I due regni elementari prefisici, il piano della mente (Manas), o materia del quinto stato, come anche quello della psiche (Buddhi), o del sesto stato, sono tutti evoluti, ciascuno da uno dei sei protili che costituiscono la base dell'universo oggettivo. I tre stati della materia (solido, liquido, gassoso) sono solo dei sottostati.
PROTISTI
(Sc.) - Dal greco "protistos" che significa "primissimo", è un termine coniato da Haeckel per comprendere tutti gli organismi unicellulari, sia animali (Protozoi), che vegetali (Protofiti e Batteri). Il termine, dapprima caduto in disuso, è stato riproposto in tempi più recenti, per indicare tutti gli organismi caratterizzati dalla presenza di un nucleo diploide delimitato da una membrana nucleare.
PROTO
-ILOS (Gr.) - La prima materia primordiale.
PROTOGONO
(Eso.) - Il "Primo-Nato", la Luce primordiale, la Forma e l'Idea universali, Tikkoun, il Logos manifestato, il Raggio Padre. Il termine è usato per tutti gli dei manifestati e per il Sole del nostro sistema.