Glossario

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PITAGORICI

 
(Fil.) - Allievi e seguaci della Scuola Pitagorica, alla quale non erano ammessi tutti, ma solo quelli che superavano un esame ed un giudizio preliminare. L'esito veniva dato dopo almeno tre anni; gli aspiranti, una volta ammessi, erano considerati acusmatici, dovevano rispettare il silenzio per almeno cinque anni, mettere in comune i loro beni materiali. Superato questo periodo, diventavano matematici, detti anche "esoterici", ascoltavano Pitagora all'interno della tenda, con il quale potevano dialogare, e potevano vederlo di persona. Gli allievi che venivano respinti subivano una specie di funerale e venivano allontanati dalla comunità; veniva loro restituito il doppio dei beni che avevano portato in comunità. Anche i tardi ad apprendere subivano la stessa sorte, che era riservata pure a quelli che tradivano il sacro vincolo del silenzio. Gli aspiranti venivano divisi secondo il merito. I Pitagorei erano gli autentici discepoli, godevano della comunanza dei beni e vivevano in comunità; i Pitagoristi erano imitatori ed emuli dei Pitagorei, conservavano la proprietà privata dei loro beni, vivevano e studiavano in luoghi separati. I primi erano chiamati anche "matematici", gli altri erano gli "acusmatici". Akusmata, in greco, significa "detto", ed agli acusmatici, infatti, era permesso solo ripetere i detti di Pitagora come fossero dogma divini, senza mai aggiungere alcunché di proprio. Pitagora adottava varii metodi educativi, seguendo ogni allievo secondo la sua indole e le sue capacità; a ciascuno impartiva la conveniente parte di sapienza. La giornata dei discepoli aveva inizio con una passeggiata individuale attraverso i boschi ed i templi: Seguivano gli esercizi per curare il fisico ed irrobustire il corpo. Dopo un pasto modico a base di miele, essi trascorrevano il pomeriggio dedicandosi agli affari ed alla politica. Nuova passeggiata prima di sera, questa volta in piccoli gruppi (due o tre persone), poi bagno serale, libazioni, sacrifici ed un lauto banchetto. Seguivano nuove libazioni, la lettura e poi si andava a letto. Molto curata era l'educazione musicale, la giustizia, l'amicizia, l'equilibrio morale.

PITAGORISMO

 
(Fil.) - Movimento filosofico e scientifico sviluppato nel V se. a.C. dai seguaci di Pitagora. La scuola pitagorica accoglieva anche le donne, imponeva agli adepti l'osservanza del celibato, la comunione dei beni, regole e pratiche per la purificazione del corpo e dell'anima. Molto sviluppata l'aritmetica, intesa come teoria dei numeri interi. Il numero era concepito come collezione di più unità ed era raffigurato spazialmente: il punto era l'uno, la linea era due punti, tre punti la superficie, quattro punti un corpo solido, ecc. Si trattava, quindi, di una aritmo-geometria che vedeva nel numero un archè, un principio primo della realtà. Filolao sosteneva che tutte le cose che si conoscono hanno numero, senza il quale nulla è possibile pensare, nè conoscere. Gli elementi del numero sono gli elementi di tutte le cose, perchè l'universo è armonia e numero. Ai numeri dispari corrisponde il "determinato", mentre a quelli pari il "determinato"; da qui una infinita coppia di opposti: maschio-femmina, luce-tenebre, buono-cattivo, ecc., con le implicazioni morali, magico-religiose e cosmologiche che ne conseguono. Valore emblematico aveva il numero 10, la Tetraktis, la somma dei primi quattro numeri. L'unità è parimpari e partecipa sia dei numeri pari che di quelli dispari; aggiunta a qualsiasi numero lo trasforma: se è pari in dispari, e viceversa. Al centro dell'universo vi è un fuoco, principio regolatore e forza che dirige tutti i moti celesti. Intorno ad esso ruotano in ordine successivo un pianeta chiamato anti-Terra, poi la Terra quindi la Luna, il Sole, i cinque pianeti sacri e le stelle fisse. L'anti-Terra non è stata capita e su di essa sono state dette le cose più incredibili. L'astronomia pitagorea fu la prima a ridurre l'universo da mito a cosmo, ossia a sistema razionalmente ordinato. Per loro, i moti dei corpi celesti erano regolati da rapporti numerici ai quali corrispondevano suoni sublimi, il cui insieme formava l'Armonia delle Sfere. Qualcuno attribuisce alla visione pitagorea la cosiddetta intuizione copernicana del sistema eliocentrico. Ma esso era già conosciuto ancor prima di Pitagora. Per i pitagorici, l'anima era immortale e destinata, attraverso successive incarnazioni, a ricongiungersi con l'anima universale o divina; essi furono i primi ad affermare la superiorità della vita contemplativa. Pare che la loro attività finì quando i concetti di "infinito" e di "continuo" resero l'aritmo-geometria non più in grado di risolvere il problema delle grandezze incommensurabili. Ma forse fu la crisi politica ad accelerare la loro disintegrazione.

PITAO COZOBI

 
(Ame.) - Per gli Zapotechi, una antica popolazione messicana, con questo nome si designava il Dio del mais.

PITAR

 
(San.) - Ed anche Pitara, sono i Padri, i Pitri, i Creatori dei corpi fisici e dei principi inferiori dell'uomo. Sembra che il termine Pitar, o Pitara, derivi da Pars, Pers, o Paras, che si rifà ai Peri, o ai Persiani.

PITAR DEVATA

 
(San.) - I "Padri Dei", gli antenati lunari dell'umanità. Gli Asura, gli Asura Devata, incarnazioni delle Fiamme nella Terza Razza Madre. Sono destinati a rinascere continuamente.

PITO

 
(Mit.) - I Greci la consideravano la Dea della persuasione ed i Latini la conoscevano come Suadela. Era riguardata come figlia di Venere ed era sempre accompagnata dalle Grazie. Pare sia stato Teseo ad introdurre il culto della Dea in Attica. Pito era anche un epiteto di Apollo ed il nome originario della Focide, ai piedi del Parnaso, dove si trovava la città di Delfi, luogo in cui sorse l'oracolo della Pizia.

PITONE

 
(Gr.) - Serpente di enorme grandezza, nato dal fango della terra, (secondo altri da Deucalione, dopo il diluvio) che Giunone usò per cacciare Latona. Questa, per salvarsi, si gettò in mare ed in quel punto Nettuno fece sorgere l'isola di Delo. Viveva nella pianura di Crisa, nella Focide, dove uccideva uomini e bestie; rendeva oracoli nella sua sede presso una sorgente ai piedi del Parnaso, non lontano da Pito (Delfi). Apollo uccise con le frecce il mostro, gli tolse la pelle e con essa foderò il tripode sul quale i suoi sacerdoti e le sue sacerdotesse sedevano per dare gli oracoli. In memoria di questi fatti furono istituiti i giochi Pitonici. Pitone è un altro aspetto di Apollo, come il Drago lo è di Bel, Tifone di Osiride, ecc. È il Drago Serpente Oracolo da cui nascerà poi l'oracolo di Delfi. Aggredisce Latona, madre di Apollo, quando sta per partorire, per divorare il bambino (la stessa aggressione alla madre di Krishna, alla madre di Gesù ed a tante altre madri di futuri salvatori). Apollo è il Sole, il Drago è il Polo Nord che non lo vuole far sorgere. Appena nato, Apollo uccide Pitone, ovvero, il Sole, appena sorto, disgela la regione artica e vi riporta la vita. Pitone talvolta viene identificato con Ob, un'influenza diabolica, demoniaca; l'Ob mediante il quale si dice lavorino gli stregoni.

PITRI

 
(San.) - Gli antenati, o i creatori dell'umanità, che nella Prima Ronda passarono attraverso il triplice ciclo (minerale, vegetale, animale), nelle forme più eteree e rudimentali, allo scopo di assumere ed assimilare la natura della Catena appena formata. Sono i primi a raggiungere la forma umana nel Globo A della Prima Ronda, guidando poi l'elemento umano nella Seconda e Terza Ronda. Le Monadi lunari, o Pitri, si dividono in sette classi, di cui tre sono incorporee, e quattro corporee. Al principio dello stadio umano della Quarta Ronda, essi filtrano il loro doppio astrale dalle forme scimmiesche della Terza Ronda e su questa forma, sottile e raffinata, la Natura edifica l'uomo fisico. Nella mitologia exoterica si dice che essi siano stati creati da un fianco di Brahma, come Eva nacque dalla costola di Adamo. La loro genealogia è diversificata, ma nella filosofia esoterica essi sono ciò che è spiegato nella Dottrina Segreta. In Iside Svelata si dice di loro: "Generalmente si crede che il termine Indù significhi gli spiriti dei nostri antenati, delle persone disincarnate, dal che deriva l'argomentazione di alcuni Spiritisti che i fachiri (e gli Yogi) ed altri operatori Orientali di prodigi, siano dei medium. Questo è errato sotto diversi aspetti. I Pitri non sono gli antenati dell'odierno uomo vivente, ma sono gli antenati del genere umano, delle razze Adamitiche; in altre parole, sono gli spiriti della razza umana che, sulla grande scala dell'evoluzione discendente, precedettero le nostre razze di uomini, ed erano fisicamente e spiritualmente superiori ai nostri moderni pigmei. Nel Manava Dharma Shastra sono chiamati gli Antenati lunari. La Dottrina Segreta ha ora spiegato ciò che era stato accennato con cautela nei primi libri Teosofici. I Pitri passano attraverso lo stadio umano affinchè le loro Monadi evolvano fino a raggiungere il piano dei Manasa Putra, coloro che forniscono la mente ai gusci senza senno creati dai Pitri. Ci sono due generi di Pitri: Agnisvatta e Barhishad. I primi dopo aver dato nascita ai corpi astrali, sono rinati come figli di Atri, detti anche "Pitri dei Demoni"; gli altri sono rinati come figli di Marichi (un figlio di Brahma) e sono detti "Figli degli Dei". Secondo alcuni orientalisti, i Pitri sono state le prime divinità, i Vairaja, che Brahma contemplava con l'occhio dello yoga. Per i Brahmani, i Pitri sono molto sacri ed a loro rendono grandi onori. Essi corrispondono agli Elohim dei testi ebraici, ed in parte possono essere assimilati anche ai Cabiri ed ai Titani. Avvalendoci del grande Libro dei Misteri, possiamo dire che tre classi di Pitri fanno l'uomo superiore nei suoi principi più alti, mentre quattro classi inferiori, meno celesti e piene di passioni, costruiscono i quattro principi inferiori dell'uomo. Gli Asura formano le classi più elevate, poiché sono nati nel "Corpo della Notte"; le altre quattro classi sono prodotte dal "Corpo del Crepuscolo", ed è ad esse che si deve la creazione del corpo fisico dell'uomo. I Pitri Arupa sono le tre classi superiori che vivificano l'uomo facendone una entità pensante e responsabile. I Pitri Barhishad, invece, sono quelli che fabbricano statue, ovvero l'uomo fisico nei suoi quattro principi inferiori.

PITRI ARUPA

 
(San.) - Le tre classi superiori di Pitri, gli incorporei, dotati di intelligenza, condannati dalla Legge del Karma e dell'evoluzione a sempre rinascere, o incarnarsi sulla terra, come Re, Rishi od Eroi.

PITRI DEVATA

 
(San.) - I Pitri Barhishad, i Modellatori o Progenitori, che possedevano il fuoco creatore fisico e fecero l'uomo di carne. Sono gli Angeli obbedienti alla Legge.
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