Glossario

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PAESE DEGLI DEI

 
(Eso.) - Con questo nome si designavano le Regioni Polari, sia nella vetero-religione indù che nella mitologia dei paesi nordici.

PAGANESIMO

 
(Rel.) - Il termine deriva dal latino "pagus" che significa "villaggio", "distretto campagnolo", ed era una porzione del territorio di Roma. Paganalie erano dette le feste dei pagus, o pagi. La religione dei pagus, o religione pagana, derivava dalla antica saggezza e si manteneva in opposizione al crescente cristianesimo che attecchiva meglio in città. Per i Romani, paganus era un civile, un borghese, mentre miles era un soldato, o cristiano professante. Paganus era colui che si manteneva fedele ai valori sacri tradizionali del pagus; per i cristiani era un non credente, un non fedele, un non cristiano. E fin qui nulla di male, una pura distinzione. Le cose peggiorano quando i cristiani si accorgono che il Paganesimo predica l'antica saggezza, la duplice e simultanea evoluzione, la doppia creazione, spirituale e mondana. La Chiesa si appropria dei concetti fondamentali, cambia quanto basta la fraseologia exoterica, rende irriconoscibili alcuni nomi e passa all'attacco per tentare l'eliminazione degli avversari, non più sul piano ideologico, ma su quello fisico. Ancor oggi, l'epiteto più usato dai cattolici per offendere gli avversari è pagano. Le radici sono difficili da estirpare.

PAGANI

 
(DEI) - Il termine viene erroneamente inteso a significare idoli. L'idea filosofica legata a questi dei non ha mai avuto alcunché di oggettivo o di antropomorfico, ma si riferiva in ogni caso ad una potenza astratta, una virtù, una qualità nella natura. Alcuni dei sono spiriti divini planetari (Dhyan Chohan) o Deva, fra i quali vi sono i nostri Ego. Fatta questa eccezione e specialmente quando sono rappresentati da un idolo o da una forma antropomorfica, gli dei rappresentano simbolicamente, sia nel Pantheon Indù che in quello Egizio e Caldeo, Potenze spirituali senza forma del "Kosmo invisibile".

PAGANO

 
(Lat.) - All'inizio indicava nulla di peggio che gli abitanti dei villaggi o dei boschi; una persona molto distante dai templi della città e, quindi, ignara dello stato della religione e delle cerimonie. La parola "barbaro" aveva un significato analogo, poiché indicava colui che viveva nella brughiera o nei villaggi. Ora, comunque, entrambi i termini significano idolatri.

PAGODA

 
(Ori.) - Da "put"=idolo e "kadah"=tempio, significa tempio ad una qualche divinità. Ed è questo il nome con cui in India ed in Cina vengono indicati i luoghi di culto.

PAHALAINEN

 
(Sca.) - Lo stesso che Hiisi, un demone maligno che abitava foreste e colline, e comandava ai folletti.

PAHANS

 
(Prak.) - Sacerdoti di villaggio.

PAHLAVI

 
(Iran) - Lingua iranica in cui sono redatti i testi medioevali della tradizione culturale zoroastriana. Lingua colta, diversa da ogni altro dialetto iranico, mescola gli alfabeti di due diverse correnti dialettali con i cosiddetti eterogrammi aramaici. Il nome si applica alla lingua, alla scrittura ed alla letteratura, per la maggior parte religiosa.

PAISACI

 
(Iran) - Lingua medio-indù, una delle forme del pracrito; è la lingua dei pishacha, ovvero dei demoni, e forse era il dialetto di una tribù che portava questo nome.

PAKKANEN

 
(Sca.) - Nella mitologia scandinava, è il Dio del freddo e dei ghiacci.
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