Glossario
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LATERES COCTILES
(Lat.) - Lateres=mattoni, coctiles=cotti, e quindi "mattoni di argilla cotti al sole". Sono dette così le famose Tavolette Babilonesi.
LATHAM Rober Gordon
(Ing.) - Billingborough, Lincolnshire, 1812 - Putney, 1888. Etnologo e linguista inglese, fu tra i primi che, avvalendosi del vasto campo offerto dagli ampi domini coloniali inglesi, si dedicarono a studi etnologici. Da questi passò poi agli studi linguistici che, in parte, riuscì a collegare a quelli etnologici. Scrisse varie opere : Storia naturale delle varietà di uomini, L'uomo e le sue migrazioni, Varietà di razze umane, Etnologia delle colonie britanniche, ecc.
LATITUDINE
(Ast.) - Geograficamente, è la distanza angolare, misurata in gradi, di un punto della superficie terrestre, rispetto all'equatore. Può essere Nord o Sud. La latitudine zodiacale, o celeste, è l'angolo formato da un astro rispetto all'eclittica.
LATONA
(Gr.) - Divinità adorata a Delo, in Argo, nelle Gallie ed in parecchi altri luoghi. Ma prima di giungere in cielo per essere venerata dagli uomini, dovette superare le sofferenze imposte da Giunone. Figlia del Titano Ceo e della Titanide Febe, fu amata da Giove. Giunone, per punirla, fece nascere il serpente Pitone e si fece promettere dalla Terra di non dare asilo a Latona. Al momento del parto, la povera Latona non sapeva dove depositare i suoi figli. Nettuno, impietosito, fece sorgere l'isola di Delo, e lì Latona, con l'aiuto di Ilizia, mise al mondo due figli : Apollo e Diana. Il nome (Latona deriva da latere=nascondere) indica di per sè le vicissitudini cui la dea dovette andare incontro. La lettura esoterica della leggenda dice : Latona è portatrice di una nuova civiltà che nasce anche da Giove, portatore a sua volta, come successore di Saturno, di un nuovo ordine di cose fra gli uomini. Il peregrinare sta a simboleggiare gli ostacoli che sono sempre davanti agli innovatori. Ed i frutti si vedono dai figli : Diana porta il pudore e la virtù, costumi decisamente migliori, mentre Apollo introduce le arti, la musica, la poesia. Sono le nove Muse che oltre ad ingentilire gli animi, diffondono le discipline liberali. La differenza fra il regno di Saturno e quello di Giove è enorme, e tale è anche quella fra l'epoca dei Titani e quella di Apollo. E ciò non può che avere profonde conseguenze sulla vita degli uomini. Ammesso che la storia sia leggendaria e che gli Dei siano una fandonia, il cambiamento di culto, da solo, provoca una mutazione dell'indole degli uomini, un cambiamento nelle loro leggi e nelle loro istituzioni. Ma Iside-Latona è la Dea della Terra e dell'Acqua, e la ritroviamo nell'Apocalisse, come donna vestita di sole (Apollo), con la luna (Diana) sotto i piedi, travagliata dai dolori del parto. Un grande drago rosso stava davanti a lei, pronto a divorare il nascituro. La donna fugge nel deserto, il drago la insegue, la Terra salva la donna. Il figlio diventa oggetto di culto.
LATTANZIO Lucio Cecilio Firmiano
(Afr.) - Nacque in Africa verso la fine del III secolo d.C. e morì a Treviri nel secolo successivo. Nato da famiglia pagana, compì i suoi studi in Africa, sotto la guida di Arnobio. Diocleziano lo chiamò ad insegnare retorica latina a Nicomedia. Nel 303 dovette abbandonare il posto per la persecuzione contro i cristiani. Nel 317 Costantino lo chiamò a Treviri come precettore del figlio Crispo.
LATTE
(Occ.) - Alimento fondamentale per nutrire la prole dei mammiferi, dalla composizione chimica molto complessa, è una secrezione della ghiandola mammaria femminile. Esotericamente rappresenta lo spirito e lo troviamo anche come alimento degli Dei. Il "latte rappreso" è la materia cosmica.
LAUKIKA
(San.) - In sanscrito significa "mondano", "di uso corrente".
LAURENZIANO
(Geo.) - Periodo geologico che nelle carte europee non ricorre con questo nome, ripetutamente citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta. Poiché l'autrice lo colloca prima del Cambriano e del Siluriano, pensiamo debba trattarsi dell'Era Archeozoica, che si divide in due periodi : Algonchiano e Archeano.Lattanzio era convinto che il cristianesimo, per ottenere la vittoria finale, doveva conquistare gli ambienti intellettuali dell'impero ed assimilare al meglio la cultura pagana. Nei suoi scritti si sforzò di imitare Cicerone, anche se con sca - De Opificio Dei, una apologia della Provvidenza; - Divinae Institutiones, sintesi dell'insegnamento cristiano in sette libri; - Epitome, compendio delle Divinae Institutiones; - De Ira Dei, contro la dottrina stoica; - De Mortibus Persecutorum, sull'ira divina che cade sui persecutori dei cristiani; In molte sue affermazioni non era obiettivo, come quando affermò che il sistema eliocentrico era una dottrina eretica e quella degli antipodi "una menzogna inventata dal diavolo".
LAURO
(Occ.) - Albero celebre presso gli antichi, usato in ogni tempo per ricompensare gloriose gesta, sia militari che sportive, oppure sublimi opere dell'ingegno. I Greci cingevano con le sue foglie la fronte dei valorosi che tornavano vincitori dai giuochi Olimpici, i Romani facevano lo stesso con i benemeriti Capitani cui concedevano l'onore del trionfo. Gli antichi credevano che il lauro fosse inaccessibile al fulmine e per questa ragione lo piantavano sulla porta dei palazzi degli imperatori, ed anche attorno al palazzo. Tiberio, uomo vile e timoroso, se ne cingeva la fronte durante i temporali. I medici consideravano il lauro una panacea universale, ragion per cui lo troviamo sulle statue di Esculapio. La tradizione continua nei paesi che pongono sulla testa dei laureati in medicina una corona di lauro. D'Altra parte baccellieri deriva da baccalauri che, in modo chiaro, significa bacca di lauro. Le fronde di lauro entravano pure nel santuario, in molte cerimonie religiose, soprattutto nei misteri dell'arte divinatoria. Ad esempio, se le foglie poste sul fuoco crepitavano, se ne deducevano auspici favorevoli. Per avere sogni veritieri, poi, bastava mettere alcune foglie di lauro sotto il capezzale.
LAVATER Johann Caspar
(Sv.) - Zurigo 1741, 1801. Teologo, poeta e predicatore svizzero, frequentò il ginnasio di Zurigo. Avviatosi allo stato ecclesiastico, aderì alla fede di Zwingli, derivando l'esigenza di conciliare il molteplice ed il diverso nell'armonica unità del tutto. Da Rousseau trasse l'amore per la libertà e la giustizia, nonché il disdegno per il razionalismo. Nel 1763 venne a contatto con rappresentanti del pensiero razionalistico, ma non perdette il suo battagliero misticismo. La sua concezione teologica riecheggiava i temi neoplatonici del Rinascimento. In questo periodo, a Barth, compose i Canti Svizzeri. Tornato a Zurigo prese gli ordini nel 1769 e cominciò ad esplicare il fascino della sua oratoria come diacono, o pastore, in molte chiese della sua città natale. Questo fervore oratorio e la profondità delle sue convinzioni gli conferirono una straordinaria influenza personale, per cui fu consultato da centinaia di persone, tedesche e svizzere, come consigliere spirituale. Scrittore fecondo, ma debole pensatore, fu sempre in lotta con le gelide astrazioni del deismo e sempre in cerca di possibili conversioni. Nel Ponzio Pilato intese riassumere l'altezza e la viltà dell'uomo. Si entusiasmò alla teoria del Bonnet (corpo etereo indissolubile dall'anima) e scrisse Frammenti Fisiognomici. Per incitamento di Goethe riprese l'antica ricerca di un'unica occulta radice degli aspetti fisici e psichici. Si entusiasmò anche per la Rivoluzione, ma fu sospettato di spionaggio, deportato a Basilea ed ivi liberato. Colpito casualmente da una palla nemica mentre passeggiava a Zurigo, morì dopo un anno di atroci sofferenze.