Glossario

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LARARIUM

 
(Lat.) - Una stanza nella casa degli antichi Romani dove, con altre reliquie familiari, erano custoditi i Lari o dei protettori della casa.

LARI

 
(Lat.) - Spiriti tutelari, che i Romani credevano fossero le anime di persone morte, che facevano ufficio di protettori, nell'interno delle case di ciascuno, sul proprietario, sulla sua famiglia e la sua sostanza. Non erano considerati divinità, come i Penati, ma solo spiriti guardiani. I Romani credevano anche che la loro protezione continuasse fuori dalle case, sulle strade, nei campi ed in ogni luogo abitato. I Lari venivano rappresentati con statuine di giovani coronati da lauro, tunica corta; talvolta i giovinetti erano coperti da pelle di cane ed avevano piedi di cani : ciò esaltava la loro funzione di fedeltà e di guardia. Il culto si esprimeva mediante una porzione del vitto familiare offerto loro su piccoli piatti; nei giorni di festa si aprivano i loro altari e si ornavano con ghirlande votive. Quando una sposa entrava nella casa del marito, il suo primo dovere era offrire un sacrificio ai Lari. Ai Lari era consacrato il cane. Erano di tre tipi : Lares familiares, i guardiani e gli invisibili rettori della cerchia familiare; Lares parvi, piccolo idoli usati per la divinazione ed i presagi; ed i Lares praetites, che si riteneva mantenessero l'ordine fra gli altri. I Lari sono i mani, o fantasmi, delle persone disincarnate. Apuleio dice che l'iscrizione funebre Agli dei mani che vissero, significava che l'Anima era stata trasformata in Lemure; e aggiunge che, sebbene "l'Anima umana è un demone che i nostri linguaggi possono chiamare genio", essa "è un dio immortale anche se in un certo senso è nata contemporaneamente all'uomo nel quale si trova, possiamo tuttavia dire che essa muore nello stesso modo in cui è nata". Il che, in linguaggio più chiaro, significa che i Lari ed i Lemuri sono semplicemente i gusci gettati via dallo EGO, l'Anima superiore spirituale ed immortale, il cui guscio, ed anche il cui riflesso astrale, l'Anima animale, muore, mentre l'Anima superiore prevale attraverso l'eternità. Il Lare familiare vegliava sulle fortune della casa ed a lui i membri della famiglia rendevano culto quotidiano. Secondo Ovidio, i Lari erano due gemelli nati dalla ninfa Lara ed erano gli Dei protettori della proprietà agraria. Ciò mal si accorderebbe con il concetto di Lar familiares, genio benigno, considerato un principio generatore. Dalla casa e dalla campagna, il culto dei Lari si trasferì in città dove si formarono associazioni cultuali private, formate in prevalenza di componenti di infime classi sociali, che durante le lotte civili divennero temibili. I Lari erano raffigurati sulle monete, in pitture, rilievi, statuette di giovanetti che, con tunica corta ed alti calzari, in atto di danza, levavano con la mano destra un rhyton e protendevano con la mano sinistra la patera. Secondo Faber, il nome Lar deriva da El-Ar, una divinità solare. Esotericamente essi sono i Conduttori e le Guide degli uomini. Come Aletae rappresentano astronomicamente i sette Pianeti, come Lares erano i Reggenti dei Pianeti stessi; misticamente sono i nostri protettori e le nostre guide. Genericamente si possono assimilare ai Coribanti, Cureti, Dioscuri, Anacti, Dii Magni, Dei Dactyli, Penati, Titani, Mani, Cabiri, ecc.

LARTET Edouard

 
(Fr.) - Saint-Guiraud, Gers, 1801 - Scissau 1871. Geologo e paleontologo, fondatore della paleontologia umana. Scoprì e scavò i giacimenti preistorici delle grotte di Aurignac in Garonna e di Madeleine in Dordogna. Qui trovò, nel 1864, un pezzo di avorio con il graffito di una figura di mammuth che servì a confermare la sua teoria, formulata fin dal 1845 : l'uomo era stato contemporaneo dei grandi mammiferi del Quaternario.

LARVA

 
(Lat.) - L'anima animale. Le larve sono le ombre degli uomini che hanno vissuto e sono morti. Le Larvae erano spiriti errabondi dei morti, che in vita erano stati malvagi e che erano stati colpiti da morte improvvisa, quale un'esecuzione. Apuleio le considera una categoria particolare di Lemuri. Esse emergono improvvisamente a terrorizzare i viventi, indipendentemente da qualsiasi regola festivo-religiosa. Le loro vittime subiscono gravi danni psichici, fino alla follia. Talvolta, con questo termine, si indica uno spettro, un fantasma, un'ombra. Svetonio racconta che Caligola, assassinato, errò per lungo tempo sotto forma di larva nel suo palazzo. Per placare questi spiriti malevoli si richiedevano libazioni e sacrifici espiatori. Le Larve venivano rappresentate sotto forma di scheletri o di vecchi con lunga barba, capelli rasi, occhi incavati e qualche volta con un gufo in mano. Presso alcuni popoli antichi era consuetudine introdurre nei loro banchetti uno scheletro artificiale che chiamavano Larva. Esso serviva a ricordare l'incertezza e la brevità della vita ed era quindi un invito a ricavare dall'ora presente il massimo godimento. Tale uso era certamente presente fra gli Egiziani, i Greci ed i Romani.

LASA

 
(Etr.) - Nome di divinità femminili, venerate dagli Etruschi, che si trovavano per lo più al seguito della dea dello amore Turau; talora venivano considerate esecutrici del destino umano, come le Parche greche. Queste figure si possono, forse, accostare ai latini Lari, anche perchè sono spesso rappresentate sotto forma di belle giovani alate, sia su specchi che su pietre tombali.

LASCIVIA

 
(It.) - Inclinazione a cose impudiche, indizio di costumi facili, ma anche incline ai divertimenti, agli scherzi, festoso, giocoso. La rappresentazione della lascivia è fatta da tre Satiri che, con vaso in mano, si invitano reciprocamente a bere. Secondo Platone, gli uomini lascivi, dopo la morte, erano mutati in asini; ed anche la Bibbia usa l'asino come simbolo delle persone lascive. La lascivia femminile è particolarmente rappresentata dalla gatta, considerata libidinosa per natura (!). Il simbolo della lascivia domata è il toro con dei rampi di caprifico che gli circondano il collo e le spalle.

LASSISMO

 
(Rel.) - Nella storia della morale cattolica, con questo termine si indica la disposizione dell'anima a negare la obbligatorietà di una legge morale, quando vi sia un motivo anche leggermente e debolmente probabile per credere che tale legge non esista.

LATERCOLO (Occ.)

 
Il latino significa "mattone", da cui l'italiano "laterizi". È noto come gioco enigmistico di tipo geometrico, di origine antichissima, costituito da parole bifronte disposte in modo che si leggono quattro volte nei due sensi. Il gioco viene detto anche "parole in quadrato". Esempi : R O T A S A L A N I A E R E A O P E R A L A V A N E R E D E T E N E T A V A V A R E C E R A R E P O N A I A L E D E R E S A T O R I N A L A A E R E A Alcuni esemplari sono stati trovati a Pompei, Aquinco, Circucester. Si dice siano nati per gioco, ma alcuni sono collegati a significati ed uso occulti.

LATERES COCTILES

 
(Lat.) - Lateres=mattoni, coctiles=cotti, e quindi "mattoni di argilla cotti al sole". Sono dette così le famose Tavolette Babilonesi.

LATHAM Rober Gordon

 
(Ing.) - Billingborough, Lincolnshire, 1812 - Putney, 1888. Etnologo e linguista inglese, fu tra i primi che, avvalendosi del vasto campo offerto dagli ampi domini coloniali inglesi, si dedicarono a studi etnologici. Da questi passò poi agli studi linguistici che, in parte, riuscì a collegare a quelli etnologici. Scrisse varie opere : Storia naturale delle varietà di uomini, L'uomo e le sue migrazioni, Varietà di razze umane, Etnologia delle colonie britanniche, ecc.
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