(Maya) - Presso le antiche popolazioni Maya, era il Dio del Sole. Egli presiedeva i principali riti stagionali ed era la manifestazione astrale del dio del fuoco Itzamnà. Sua sposa e sorella era la Luna (Ixchel), con la quale viveva in costante conflitto perchè, secondo la leggenda, la sposa lo tradiva continuamente.

(San.) - Letteralmente, "Quali uomini?". Creature favolose dello stesso genere dei Kimapurusha. Una delle quattro classi di esseri chiamati "Maharaja" (le quattro grandi divinità karmiche che presiedono ai quattro punti cardinali. Con questo nome si indica anche uno dei mostri orrendi nati dal doppio principio Terra ed Acqua, secondo la descrizione della creazione fatta da Beroso. Si trattava di uomini dalla testa di cavallo, creati da Brahma all'inizio del kalpa.

-TCHE (Cin.) - Ed anche Kiu-Tcè, è il titolo di una opera sull'astronomia.

(Sca.) - Nella mitologia nordica, è la divinità di tutte le malattie. Chiamata anche Kivutar Vammatar, ha la capacità di guarire od alleviare il dolore.

(San.) - Un poema epico sanscrito che celebra la lotta e le prodezze di Arjuna con il dio Shiva travestito da guardiano delle foreste.

(Ger.) - Geisa 1601, Roma 1680. Erudito tedesco, istruito al Collegio dei Gesuiti di Fulda, nel 1618 divenne novizio a Mainz. Professore di etica e di matematica, insegnò dapprima filosofia e lingue orientali a Wurzburg. Le vicende della guerra dei 30 anni lo costrinsero a rifugiarsi ad Avignone, poi a Vienna. Nel 1635 fu chiamato ad insegnare matematica nel Collegio Romano, a Roma, dove insegnò anche fisica e lingue orientali. Nel 1643 si diede allo studio dell'archeologia. Ingegno veramente enciclopedico, se non universale, accanto all'ampiezza delle cognizioni non ebbe lo spirito critico e la capacità di sintesi superiore. Contribuì al progresso di molte discipline; scrisse di teologia e di filosofia, di matematica e di scienze naturali, di astronomia e di medicina, di musica, glottologia e archeologia. Tentò, per primo, di decifrare i geroglifici, diede alla scienza geografica una delle prime vaste raccolte di dati e notizie di remote regioni. Immaginò macchine e strumenti ingegnosissimi, che furono realizzati soltanto quattro secoli più tardi. Raccolse a Roma un Museo di antichità classiche, cristiane, americane, orientali, ecc. Studiò le più disparate materie, con particolare riguardo a motivi ermetici e simbolici, ed anche a civiltà esotiche. Scrisse più di venti notevoli lavori, il più celebre dei quali è l'Oedipus Aegyptiacus.

(Ger.) - Konigsberg 1824, Berlino 1887. Fisico tedesco, docente in molte università importanti, lasciò lavori in quasi tutti i campi della fisica-matematica. Le ricerche più note e di maggior rilievo riguardano l'analisi spettrale, la legge di inversione dello spettro, le leggi sui circuiti elettrici. Famosa la sua legge sulla emissione termica di luce.

(Pers.) - Altro nome con cui gli antichi Persiani veneravano la Dea madre Pinenkir.

(San.) - Letteralmente "azione". (Vedi Sacha Kiriya).