Glossario

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KAMADHATU

 
(San.) - Una regione che include il Kamaloka, detta anche Kamavatchara. Nelle idee exoteriche, è il primo dei Trailokya - o tre regioni o sette piani o gradi (che si applicano anche agli esseri celesti), ognuno rappresentato approssimativamente da una delle caratteristiche principali: cioè, da Kama, Rupa ed Arupa, ovvero le regioni del desiderio, della forma, del senza forma. Il primo dei Trailokya, Kamadhatu, è dunque composto dalla terra e dai sei Devaloka inferiori, e la regione terrestre è seguita da quella del Kamaloka. Queste regioni, prese insieme, costituiscono i sette gradi del mondo materiale della forma e della soddisfazione sensoriale. Il secondo Trailo-kya (o Trilokya) è chiamato Rupadhatu o "forma materiale", ed è anch'esso composto da sette Loka o località. Il terzo è Arupa-dhatu o "loka immateriale". La traduzione del termine dhatu con la parola "Località" è errata perchè dhatu non significa affatto un "posto", in nessuna delle sue applicazioni particolari. Per esempio, Arupadhatu è un mondo puramente soggettivo, uno "stato", molto più che un luogo. Ma siccome le lingue Europee non hanno termini metafisici adeguati per esprimere certe idee, possiamo solo segnalare le difficoltà di traduzione.

KAMADHENU

 
(San.) - Ed anche Kamadhuk, è la vacca dalla quale "si munge (dhuk) tutto ciò che si desidera (kama)". È il nome della vacca che simboleggia il potere del Brahmano, ed anche la primordiale partecipazione alla coscienza ed alla vita totali.

KAMAKURA

 
(Gia.) - Città del Giappone nella quale si trova una colossale statua del Buddha.

KAMALOKA

 
(San.) - Letteralmente "mondo del desiderio", è il piano semi-materiale, soggettivo ed invisibile per noi, dove le "personalità" disincarnate (il corpo astrale dopo la morte del corpo fisico), le forme astrali chiamate Kamarupa, rimangono, fino a quando vi spariscono dopo l'esaurirsi completo degli effetti di quegli impulsi mentali che hanno creato questi eidolon di passioni e di desideri umani (Vedi "Kamarupa"). È l'Ade degli antichi Greci, l'Amenti degli Egiziani, la terra delle Ombre Silenziose; una divisione del primo gruppo dei Trailokya (Vedi "Kamadhatu"). Viene detto anche Limbo (dai Cristiani) e Dimora dei Gusci (dai Cabalisti).

KAMARUPA

 
(San.) - Il quarto principio umano, partendo dal basso, il corpo del desiderio e delle passioni, la forma astrale del corpo umano. Esso brucia violentemente durante la Vita nella Materia, finendo con la sazietà; è inseparabile dall'esistenza animale. Corrisponde all'egizio Seb, l'anima atavica. Esso è una forma soggettiva che la persona crea da sè mediante i pensieri ed i desideri. Questo corpo creato istante dopo istante nel corso della vita, al momento della morte si proietta nel mondo astrale. Metafisicamente e nella nostra filosofia esoterica, è la forma soggettiva creata dalla mente, dai desideri fisici e dai pensieri in connessione, per tutti gli esseri senzienti, con gli oggetti della materia; una forma che sopravvive alla morte dei loro corpi. Dopo questa morte, tre dei sette "principi" - o, come noi diciamo, dei piani dei sensi e della coscienza sui quali agiscono di volta in volta gli istinti umani e l'ideazione umana - ovvero il corpo, il suo prototipo astrale e la vitalità fisica - che ora non hanno più alcuna utilità, rimangono sulla terra; i tre principi superiori, raggruppati in uno solo, vengono assorbiti nello stato di Devachan, stato nel quale l'Ego Superiore rimarrà fino al momento in cui sopraggiunge una nuova incarnazione; l'eidolon dell'ex Personalità è lasciato solo nel suo nuovo soggiorno. Qui la pallida copia dell'uomo che fu vegeta per un periodo di tempo la cui durata è variabile secondo l'elemento di materialità che è in essa, e che è determinata dalla vita passata del defunto. Privata com'è della sua mente superiore, dello spirito e dei sensi fisici, essa è lasciata interamente sola ai propri insensati espedienti; gradualmente sbiadisce e si disintegra. Se, però, viene trascinata violentemente allo indietro, sulla sfera terrestre, dai desideri passionali, o dalle invocazioni degli amici sopravvissuti, o dalle regolari pratiche di negromanzia - di cui la medianità è la più perniciosa - il "fantasma" può prolungare la sua esistenza al di là del periodo di vita naturale del suo involucro. Una volta che il Kamarupa ha imparato la via che lo riconduce verso i corpi umani viventi, dove si nutre della vitalità di coloro che sono tanto desiderosi della sua compagnia, esso diventa un vampiro. In India questi eidolon sono chiamati Pisacha e sono molto temuti, come è stato già spiegato altrove.

KAMASUTRA

 
(San.) - Detto anche Kamasastra, è il nome del "Trattato dell'Amore" scritto dal brahmano Vatsyayana in epoca non ben determinata (forse il 500 d.C.). È un trattato sull'amore sessuale, concernente l'amore fisico, il più antico ed il più importante trattato di ars amatoria che l'India ci abbia tramandato. Scritto in sanscrito, in prosa ed in versi, il suo contenuto può apparire osceno al mondo occidentale; ma non è così per gli Indù che vedono nell'amore sessuale uno dei tre fini dell'esistenza (kama, dharma, artha).

KAMAVAICHARA

 
(San.) - Lo stesso che "Kamadathu".

KAMEA

 
(Eb.) - Un amuleto, generalmente un quadrato magico.

KAMI

 
(Gia.) - Divinità dello scintoismo che rappresentano tutto ciò che ispira timore o rispetto, e che richiama al senso del mistero, sia un essere animato che una cosa. I Kami sono concepiti antropomorficamente, hanno potere sovrumano, ma non illimitato. Il più importante è Amaterasu, la dea del Sole.

KAMINALJUYU

 
(Ame) - Città Guatemalteca dove sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici della civiltà Maya. Qui, nell'alta valle del Guatemala, si trovano circa duecento piramidi dove, tra pitture e sculture, è possibile scoprire la raffigurazione dell'antico dio della pioggia Messicano. Sono stati rinvenuti, inoltre, notevoli quantità di arredi funerari che fanno di questo sito uno dei centri economici più importanti dell'antica civiltà Maya periferica.
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