Glossario
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KALI
-YUGA (San.) - La quarta era, nera o del ferro, il nostro periodo attuale, la cui durata è di 432.000 anni solari. È l'ultima delle quattro ere, o epoche, in cui si suddivide il periodo dell'evoluzione dell'uomo (Maha-yuga), e rappresenta un periodo tenebroso spaventosamente materialista. Il Kali-yuga iniziò nel 3102 a.C., al momento della morte di Krishna, ed il primo ciclo di 5.000 anni è finito fra il 1897 ed il 1898. In questo periodo vive la Quinta Razza Radice dell'umanità.
KALI
(San.) - La "nera"; adesso è il nome di Parvati, la compagna di Shiva, ma in origine era il nome di una delle sette lingue di Agni, il Dio del fuoco - "la lingua nera ed ardente", formata da una fiamma nera ed ondeggiante, male e cattiveria. La dea è talvolta rappresentata con otto mani e con i piedi sul corpo del marito morto. Alla sua rappresentazione materiale come dea tutta cosparsa di sangue e adornata di una collana di teschi e di una cintura di serpenti, si accompagna un culto truculento e selvaggio, macchiato per molto tempo da offerte di sacrifici umani.
KALIDASA
(San.) - Il più grande poeta e drammaturgo dell'India.
KALIYA
(San.) - Il serpente dalle cinque teste ucciso da Krishna nella sua infanzia. Un mostro mistico che simboleggia le passioni dell'uomo poiché, come il fiume o l'acqua, esso è un simbolo della materia.
KALKI AVATAR
(San.) - "L'Avatar dal Cavallo Bianco" che sarà l'ultima incarnazione manvantarica di Vishnu, secondo i Brahmini; di Maitreya Buddha, secondo i Buddhisti del Nord; di Sosiosh, l'ultimo eroe e Salvatore dei Zoroastriani, secondo quanto sostengono i Parsi; e del "Fedele e Vero" sul Cavallo Bianco (Apocalisse, XIX, 2). Nella sua futura epifania o decimo Avatar, i cieli si apriranno e Vishnu apparirà "seduto su di un destriero di un bianco latte, brandendo una spada splendente come una cometa, per il rinnovamento della 'creazione' e per il ristabilimento della purezza". (Confronta con l'Apocalisse). Ciò avverrà alla fine del Kali Yuga, fra 427.000 anni. L'ultima parte di ogni Yuga è chiamata "la distruzione del mondo" perchè allora la terra cambia la sua forma esteriore, sommergendo un insieme di continenti e facendone emergere altri.
KALMA
(Sca.) - Per i Finnici è l'oltretomba, il regno della morte, ed anche la divinità dei sepolcri.
KALPA
-TARON (Ind.) - Con questo nome, nel mito indù, si designa l'albero dal quale era permesso a chiunque cogliere tutti i frutti desiderati. Non si tratta, però, di un albero fisico, ma di un albero immaginario, pertanto l'allegoria è evidente in tutti i suoi significati.
KALPA
(San.) - Il periodo di una rivoluzione del mondo. In generale un ciclo di tempo ma, di solito, rappresenta un "giorno" 4.320.000.000 anni solari, il periodo intercorrente fra due "notti" di Brahma, il tempo intercorrente fra due riassorbimenti cosmici. È un Eone cosmico corrispondente a 1000 Yuga, la durata di un mondo, o di una esistenza planetaria. Teoricamente, i Kalpa sono infiniti, praticamente sono suddivisi in Spazio e Tempo, ed ogni divisione, anche la più piccola, ha il suo proprio Dhyani come patrono o reggente. Con il termine "kalpa", quindi, può essere indicato un qualsiasi intervallo di tempo; talvolta con "kalpa minori" si indicano i periodi di distruzione (Wilson). Nel presente Manvantara, il periodo effettivo è suddiviso in sette kalpa a ciascuno dei quali corrisponde una grande razza umana. Con questo nome si designa anche uno dei sei Vedanga, quello del rituale.
KAMA
(San.) - Figlio di Vishnu e di Lakshmi (di Sraddha, secondo altri), sposo della Dea Rati, era considerato il dio dell'amore. Corrisponde al Cupido dei Greci, del quale indossa arco e frecce fiorite. Sotto l'aspetto positivo è una potenza cosmica e creatrice, sotto quello negativo è il desiderio malvagio, la cupidigia, la volizione, l'attaccamento all'esistenza. Kama rappresenta uno dei fini dell'uomo (assieme all'utile, alla rettitudine ed alla liberazione dalle rinascite) ed è generalmente identificato con Mara, il Tentatore. È il principio motivante, uno dei sette principi che compongono l'essere umano, il corpo delle passioni e dei desideri. Kama è l'aspetto inferiore del Manas animale, l'anima animale, il quarto principio umano a partire dal basso. Come personificazione è il Re ed il Signore delle Apsaras, è il sentimento che sospinge e conduce la creazione. Egli era il primo movimento che stimolò l'Uno a creare, dopo che questi si era manifestato dal Principio puramente astratto. Nell'Atharva Veda è celebrato come Dio creatore e supremo; il Taittiriya Brahmana lo fa allegoricamente figlio di Dharma; per altri è nato dal cuore di Brahma: è Atmabhu (autoesistente) e Aja (non nato), il Logos. Kama era l'Eros della creazione del mondo e solo più tardi divenne il Cupido sessuale. L'Harivamsha lo dice figlio di Lakshmi, che è la greca Venere. Nei Veda, Mara è il dio delle tenebre, il Caduto, la Morte; ma è anche uno dei primi nomi di Kama, dal quale poi, pare, sia derivata il nome Kumara. Kama corrisponde alla figura di Amore, ha potenza incontrastata sul cuore degli uomini ed anche degli Dei. Molte leggende narrano i suoi successi su asceti che, dopo aver rinunciato alle cose del mondo, vivevano nella penitenza più severa. Kama è "desiderio", "brama", ed è detto anche An-anga (in-corporeo), perchè arso dall'occhio centrale di Shiva, quando cercò di distrarre il dio dall'ascesi. È la potenza cosmogonica del Purusha, la brama radicale di vita nell'essere umano, il massimo ostacolo alla liberazione.
KAMADEVA
(San.) - Nell'idea popolare è il dio dell'Amore; nel Pantheon Indù, un Visvadeva. Come l'Eros di Esiodo, degradato a Cupido dalla legge exoterica ed ancor più degradato dal significato poi attribuito a questo termine, così Kamadeva è uno dei soggetti più misteriosi e metafisici. Solo la descrizione Vedica primitiva di Kama dà la nota-chiave di ciò di cui è l'emblema. Kamadeva è il primo desiderio cosciente che tutto abbraccia per il bene universale; l'amore, ma per tutto ciò che vive e che sente, che ha bisogno di aiuto e di benevolenza; è il primo sentimento di tenera ed infinita compassione e di pietà che si innalzò nella coscienza della FORZA UNICA creatrice, appena si svegliò alla vita e all'essere come un raggio dell'ASSOLUTO. Il Rig-Veda dice: "Per primo sorse in ESSO il desiderio, che era il germe primitivo della mente e che i Saggi, indagando con il loro intelletto, hanno scoperto nel loro cuore come il legame che unisce l'Entità alla non-Entità", o il Manas al puro Atma-Buddhi. In questo concetto non vi è alcuna idea di amore sessuale. Kama è preminentemente il desiderio divino di creare felicità ed amore; e fu solo secoli più tardi, quando l'umanità cominciò a materializzare con l'antropomorfizzazione i suoi più elevati ideali in dogmi concisi e secchi, che Kama diventò il potere che gratifica il desiderio sul piano animale. Ciò è dimostrato da quanto è scritto nei Veda e da alcuni Brahmana. Nell'Atharva Veda, Kamadeva è rappresentato come la Divinità Suprema ed il Creatore. Nel Taitariya Brahmana, Kama è il figlio di Dharma, dio della Legge e della Giustizia, e di Sraddha, la fede. In un altro racconto, egli sorge dal cuore di Brahma. Altri lo mostrano nato dall'acqua, cioè dal caos primordiale, o "Abisso". Da qui deriva uno dei suoi numerosi nomi, Iraja, "il nato dall'acqua", quello di Aja, il "non-nato", e di Atmabhu, l'"Auto-esistente". Poiché sul suo stendardo ha il segno di Makara (Capricorno), è detto anche "Makara-Ketu". L'allegoria circa Shiva, il "Grande Yogi" che riduce Kama in cenere col fuoco proveniente dal suo Occhio Centrale (o terzo occhio), per ispirare il Mahadeva (il "grande Dio", altro appellativo di Shiva) con i pensieri della sua sposa - è molto suggestiva, poiché si vuol dire che in tal modo egli riduceva Kamadeva alla primitiva forma spirituale. L'Atharva Veda identifica Kamadeva con Agni.