Glossario
Glossario
INSHUSHINAK
(Ori.) - Sposo della dea Pinenkir, venerato come dio giudice dei morti.
INTEGRALISMO
(Fil.) - Concezione secondo la quale tutti gli aspetti della vita politica e sociale dovrebbero essere postulati e concretati sulla base dei principi di una determinata ideologia o religione. Esso esclude categoricamente ogni forma di alleanza o di compromesso con altre ideologie, religioni, correnti, e richiede una lotta continua per la supremazia dell'ideale cui si ispira. L'integralismo può essere religioso (famoso quello cattolico), politico (famoso quello socialista), sociale (famoso quello iraniano), ecc.
INTELLETTO
(Fil.) - Termine adottato dalla scolastica medioevale per tradurre il nous greco, in quanto contrapposto alla dianoia (ragione). Per Platone, l'intelletto è il grado supremo della conoscenza ed anche il principio della moralità. La conoscenza intellettuale non ha carattere sensibile nè ipotetico : è contemplazione delle idee e dei loro rapporti. In Aristotele rimane la tesi della superiorità del conoscere immediato rispetto al conoscere mediato, ma con l'importante differenza che il nous non coglie contenuti concettuali determinati, ma solo "principi". Tommaso riprende le argomentazioni aristoteliche ed accetta la sapienza come assieme di scienza ed intelletto. Agostino, poi, individua nell'intelletto divino il luogo delle idee. Spinoza sostiene la superiorità della conoscenza intellettuale su quella discorsiva, ed il massimo gradi conoscenza è lo intelletto intuitivo, che coincide con la conoscenza divina. Per Locke, l'intelletto è la facoltà di conoscere, in generale, in opposizione alla volontà ( e non alla ragione ). Per Leibniz, l'intelletto è la facoltà superiore della conoscenza, in opposizione alla facoltà inferiore, che è la sensibilità. La conoscenza sensibile è oscura, quella intellettuale è chiara. Per Kant la distinzione fra sensibilità ed intelletto non è nel grado di conoscenza, ma nella natura; la sensibilità è passiva, ricettiva, conoscenza intuitiva; l'intelletto è conoscenza spontanea, attiva, mediata, concettuale. L'intelletto pensa, la sensibilità no; i concetti intellettuali sono forme vuote finche non si dà loro una materia : la conoscenza, allora, è collaborazione fra le due facoltà. L'intelletto non può intuire nulla, i sensi non possono pensare nulla. Kant giudica la ragione superiore all'intelletto, poiché la prima si rivolge alla conoscenza delle idee, mentre il secondo ha come oggetto i fenomeni. Hegel dà alla ragione il compito della conoscenza filosofica, mentre riserva all'intelletto la conoscenza delle scienze particolari, dell'empirismo. L'intelletto è facoltà di astrazione, che si lascia sfuggire irrimediabilmente il movimento e la vita. Il termine "intelletto", è il participio passato del verbo "intelligere", ed è facoltà propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o formare i concetti. Nella dottrina cattolica è uno dei sette doni dello Spirito Santo. Esso è il potere conoscitivo della mente, l'insieme delle facoltà mentali, la capacità di intendere e di ragionare. Il latino "intellectus" corrisponde, all'origine, al greco "nous", ed Anassagora lo identifica con la divinità ordinatrice del Cosmo. Platone fa degli "intelligibili" le forme più alte del conoscere. Aristotele distingue l'intelletto per cui l'anima diventa tutto (capace di ricevere gli intellegibili) dall'intelletto per cui l'anima fa tutto (rende intelligibili in atto le forme e le idee). Cartesio ne fa la sede delle idee innate e delle più profonde verità. Per Kant, è "intendimento", ma anche facoltà delle categorie che il pensiero impone a priori all'esperienza. È la più alta funzione teoretica. Nel nostro secolo è Bergson a sviluppare una critica dello intelletto astratto, interpretandone la funzione come pratica.
INTELLETTUALISMO
(Fil.) - Con questo termine si designa la preminenza dei fattori intellettivi sui fattori governati dalla volontà, dall'intuizione o dall'impulso emozionale. Si parla di intellettualismo etico nella dottrina socratica che giudica il peccato dell'uomo quale conseguenza dell'ignoranza, ovvero di una errata valutazione intellettuale di quale sia il vero bene da perseguire. A questa posizione si contrappone il volontarismo etico cristiano che sostiene il primato della volontà sugli aspetti sentimentali ed emotivi. L'intellettualismo è stato considerato in modo non positivo, e contro di esso si sono scagliati le correnti di pensiero che avversano sia il positivismo che lo scientismo.
INTELLIGENZA
(Fil.) - Processo mentale che consente all'uomo o all'animale dotato di struttura cerebrale evoluta la soluzione di problemi nuovi che implicano una ristrutturazione del rapporto adattivo con l'ambiente. Processo, o insieme di processi, mentale molto complessi, specificamente umani; ragionamento logico, capacità di perseguire uno scopo anche a lungo termine, capacità di formulare valutazioni e giudizi di valore, capacità di autocorrezione e di autocritica. Facoltà di pensare, concepire ed intendere con la mente, più o meno sviluppata da uomo a uomo, che si ritiene manchi agli animali. L'intelligenza umana coinvolge tutte le funzioni psichiche; le parole sono il supporto dei concetti, i quali non possono fare a meno di simboli verbalizzati. Non è cosa da poco rilevare che gli studi sull'intelligenza sono molto scarsi rispetto al ruolo che questa facoltà riveste nella vita dell'uomo. Nella filosofia aristotelica i cieli sono retti ciascuno da un'intelligenza. La teologia scolastica ha identificato le intelligenze dei cieli con gli angeli, e l'intelligenza della prima sfera con Dio. Agostino disse : "Intelligo ut credam, credo ut intelligam". Parole profonde, da molti considerate perle da stupidario! Nell'esoterismo, i significati cambiano. Nel Sistema Solare esistono delle Intelligenze che si possono dividere in due classi principali : - Architetti - (Dhyani Buddha) - Forniscono il modello per la costruzione, elaborano i piani per la costruzione, sovraintendono alla costruzione; - Costruttori - (Dhyani Chohan) - Gli esecutori materiali delle direttive degli Architetti. L'Intelligenza attiva universale è l'equivalente a livello cosmico dell'Anima umana, o Mente, o Manasa. Talvolta si rappresenta simbolicamente l'intelligenza come un albero e l'emancipazione come un frutto.
INTERPOLAZIONE
(Ast.) - È l'operazione di intercalare, in una successione di valori noti, di uno o più termini determinati dal calcolo.
INTERPRETAZIONE
(Fil.) - Modo di intendere e dichiarare il pensiero di uno scritto o di un discorso, il cui senso sia dubbio o dia luogo a dubbi. Capire e spiegare tutto ciò che è espresso o raffigurato in forma simbolica, con segni convenzionali o mezzi non accessibili a tutti. È il risalire da un segno al suo significato, un modo di cogliere , di afferrare, qualcosa offerto dal mondo esterno. Per Aristotele, la lingua è l'interprete dei pensieri in quanto li esprime all'esterno. Interpretazione come delucidazione dei significati oscuri di un testo è il significato che troviamo in San Tommaso. L'interpretazione come sapere storico tiene conto del fatto che il carattere oscuro dei testi, di cui si tenta di leggere il significato, è legato alla stessa distanza storica che li separa da noi. Ed allora interpretazione è sapere storico e conoscenza storica è interpretazione. Per Heidegger, interpretazione è articolazione della comprensione. Nell'antichità questo termine aveva significati diversi. Per Platone significava cogliere qualcosa offerta dal mondo esterno; per altri era la spiegazione degli oracoli. Per gli Ebrei l'interpretazione era l'insieme delle chiavi di lettura dei testi ermetici, che erano quattro : mistica, allegorica, morale e letterale. Gli occultisti orientali hanno sette chiavi di lettura dei loro testi antichi. Interessante, poi, è il concetto di interpretazione in campo astrologico dove, nella lettura di un tema di nascita, ad esempio, ogni astrologo è regola a sè stesso. Ciascuno, cioè, può e deve procedere seguendo il proprio intuito basato, ovviamente, sulle conoscenze e sull'esperienza. D'altra parte, sarebbe impossibile codificare e memorizzare tutti i possibili aspetti di tutti i pianeti, nonché i segni e le case. Un tema oroscopico è un insieme, un contesto dal quale nulla può essere avulso. Esso va letto nella sua interezza : va interpretato.
INTERSEZIONE
(Ast.) - Insieme dei punti comuni a due curve, superfici o solidi che si intersecano. Il luogo in cui due rette, o due piani, si tagliano reciprocamente. Così, ad esempio, il punto vernale è dato dall'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste.
INTIP RAYMI
(Inca) - Fra gli Incas era la festa della Riconoscenza e veniva fatta in onore del dio Apu Inti. Aveva la durata di nove giorni, durante i quali numerose erano le danze propiziatorie.
INTIRRAPA
(Perù) - Dio della pioggia e della tempesta.