Glossario
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ERMANUBIS
(Gr.) - O Hermes Anubis, "il rivelatore dei misteri del mondo inferiore", non dell'Inferno o dell'Ade, come è stato interpretato, bensì della nostra Terra (il mondo più in basso sulla catena settenaria dei mondi), ed anche dei misteri sessuali. Creuzer deve aver intuito la verità sulla corretta interpretazione poiché chiama Anubis-Thot-Hermes " un simbolo della scienza e del mondo intellettuale". Veniva sempre raffigurato con in mano una croce, uno dei primi simboli della generazione e della procreazione su questa terra. Nella Cabala Caldea ( il Libro dei Numeri) il simbolo di Tat, o +, si riferisce sia ad Adamo che ad Eva, essendo quest'ultima la sbarra trasversale od orizzontale tolta dal fianco (o costola) di Adamo, la sbarra verticale. Il fatto è che, esotericamente, Adamo ed Eva rappresentano da un lato l'inizio della terza Razza Radice ( la Lemuriana, N.d.T.), quella che essendo ancora senza mente imitava gli animali e si degradava accoppiandosi con loro, mentre dall'altro raffigurano il simbolo duale dei sessi. Per cui Anubis, il dio Egiziano della rigenerazione, è raffigurato con la testa di un animale, un cane o uno sciacallo; e si dice anche che è "il Signore degli Inferi o Ade" in cui introduce le "anime dei morti" (le entità disincarnate); ciò conduce all'altro significato di Ade, grembo, come dimostrano ampiamente gli scritti dei Padri della Chiesa.
ERMES
(Gr.) - Il più allegro ed il più vivace di tutti gli dei, nato a Cillene, da Zeus e Maia, figlia di Atlante. Appena nato esplora la caverna in cui si trova e sguscia una tartaruga. Costruisce la lira con la quale accompagna i suoi canti. Ruba le giovenche di Apollo ingannando il dio con false impronte. Questi lo porta in giudizio davanti agli dei e lo costringe a guidarlo dove ha nascosto le giovenche. Diventano amici : Ermes regala ad Apollo la sua lira, Apollo ricambia con il caduceo. Instancabile messaggero degli dei, porta anche i sogni agli uomini. Guida Orfeo alla ricerca di Euridice, riconduce alla luce Pelope, ucciso dal padre Tantalo, svela ad Ulisse il segreto per salvarsi dalle malie di Circe, suggerisce a Perseo le armi per uccidere la Gorgone Medusa, guida ed aiuta Ercole nelle sue fatiche. Dotato di grande forza sessuale, simbolo di rigenerazione, il misterioso sacro passaggio attraverso la morte, Ermes è in rapporto con la grande dea Ades, aspetto che lo rende analogo al Kadmilos itifallico dei misteri di Samotracia, paredro di una dea sovrana e dio del passaggio. Nella tradizione successiva assunse la prerogativa di guida dei morti che esercitava con il caduceo, simbolo dell'autorità ctonica. Principale regione del culto di Ermes era l'Arcadia; suoi santuari si trovavano anche in Tessaglia, Beozia, Attica, a Corinto, Chio e Creta. Con la ninfa Penelope dà i natali a Pan, dio dei boschi e dei monti, che con il suo zufolo attira le ninfe a danzare. A Roma diventerà Mercurio, dio abile ed accorto, protettore del commercio e del guadagno.
ERMETE TRISMEGISTO
(Gr.) - L'Egiziano Ermete "tre volte grande". Il mitico personaggio da cui prese il nome la filosofia Ermetica. In Egitto, era il Dio Thoth o Thot. È anche il nome generico di molti scrittori Greci di filosofia e di Alchimia. Ermete Trismegisto è il nome di Ermete, o Thoth, nel suo aspetto umano, ma come un dio è molto di più. Come Ermete-Thoth-Aah è Thoth, la luna; il suo simbolo è il lato illuminato della luna, che si suppone contenga l'essenza della saggezza creativa, "l'elisir di Ermete". Come tale, è associato al Cinocefalo, la scimmia con la testa di cane, per la stessa ragione per cui Anubis era uno degli aspetti di Thoth (Vedi Ermanubis). La stessa dottrina è alla base della forma del Dio Indù Ganesa o Ganpat, Dio della Saggezza, figlio di Parvati e Shiva, raffigurato con la testa di elefante (Vedi Ganesa). Quando egli ha la testa di un ibis, è il sacro scriba degli dei; ma talvolta porta la corona atef e il disco lunare. È il più misterioso degli dei. Come serpente, Ermete Thot è la Saggezza divina creatrice. I Padri della Chiesa parlano molto di Thoth-Ermes ( Vedi Ermetico).
ERMETICO
- Qualsiasi dottrina o scritto connesso con gli insegnamenti esoterici di Ermete che, per gli antichi, era sia come il Thot Egiziano che come l'Ermete Greco e che, secondo Platone, "scoprì i numeri, la geometria, l'astronomia e le lettere". Sebbene considerati per la maggior parte apocrifi, nondimeno gli scritti di Ermete erano altamente apprezzati da Sant'Agostino, Lattanzio, Cirillo ed altri. Secondo quanto dice Mr. J. Bonwick, "furono , quando più quando meno, ripresi dai filosofi Platonici del primo Cristianesimo (come Origene e Clemente Alessandrino) che cercarono di dare consistenza ai loro argomenti Cristiani appellandosi a questi apprezzati scritti pagani, sebbene non potessero resistere alla tentazione di ampliarli e travisarli un pò troppo". I libri di Ermete, o i Trismegistici, benché presentati da alcuni scrittori abili ed interessati come puro monoteismo, sono nondimeno schiettamente politeistici. La Divinità cui essi fanno riferimento è definita da San Paolo quella in cui "noi viviamo e ci muoviamo, ed in cui abbiamo il nostro essere" - malgrado il "in Lui" dei traduttori.
ERMETISMO
(Eso.) - Complesso di dottrine esoteriche, di natura astrologica e religiosa, nel quale confluì durante l'ellenismo una parte della tradizione sapienziale e sacerdotale egizia, insieme con altri apporti orientali. Deriva da Ermes, il dio con il quale i Greci identificavano l'egizio Thoth, che avrebbe per primo rivelato tali dottrine. La prima fase delle dottrine ermetiche coincide con le speculazioni astrologiche dei sacerdoti egizi. Nel III sec. a.C. gran parte di quel materiale fu tradotto in greco, organizzati in trattati, la cui paternità veniva attribuita a Ermete Trismegisto. Alla medesima corrente appartengono gli scritti astrologici del sec. I a.C., summa della scienza esoterica di un circolo di iniziati che in Egitto era chiamata filosofia, ma nulla aveva a che fare con il significato che tale termine aveva in Grecia. Si trattava di rivelazioni divine, oracolari, che non si limitavano più alla dottrina astrologica, ma abbracciavano anche insegnamenti cosmogonici, metafisici, escatologici, ecc. Nei primi secoli della nuova era, andò formandosi una vera e propria letteratura ermetica il cui testo più antico è probabilmente "Kore kosmou" (La fanciulla del mondo), depositario di una dottrina segreta insegnata da Ermes-Thoth a Kamephis e da lui trasmessa ad Iside che l'avrebbe affidata al figlio Oro. Da citare anche i 17 trattati del Corpus Ermeticum e l'Asclepius, forse di Apuleio. Gli scritti ermetici, comunque, non sono concordi nel contenuto dottrinale nè sono riconducibili a strutture uniformi. Per ermetismo si intende anche la filosofia ermetica, ossia la corrente di pensiero di stampo misteriosofico che si rifà agli scritti del Corpus Ermeticum e si sviluppa in età ellenistica, mantenendo suoi filoni che attraverso il Medioevo, il Rinascimento ed il cosiddetto "secolo dei lumi", giungono fino a noi. Ermetisti, o filosofi ermetici, erano detti coloro che, alchemicamente, perseguono il raggiungimento della Grande Opera, intesa come realizzazione spirituale.
ERMIA
(???) - Autore citato nella Dottrina Segreta, che non è possibile identificare. Esiste un Ermia di Atarneo, uomo politico e filosofo, vissuto nel sec. IV a.C., nato da umili origini, dapprima schiavo, poi liberato, si recò ad Atene, dove conobbe Platone ed Aristotele. Tornato in patria, gestì il potere, divenendo alla fine il tiranno. Ermia il filosofo è un apologista cristiano del II-III sec. autore di un trattato che tenta di mettere in ridicolo i filosofi pagani. Ermia di Alessandria è un filosofo neoplatonico vissuto nel V sec., padre di Ammonio e discepolo di Siriano. Scrisse un commentario al Fedro platonico, con interpretazione allegorica.
ERO
(Gr.) - Sacerdotessa di Venere, si innamoro di Leandro che, ogni notte per raggiungerla, attraversava l'Ellesponto a nuoto. Una volta, protraendosi una tempesta per oltre una settimana, Leandro, non resistendo oltre, tentò la solita nuotata, ma travolto dalle onde, affogò. Anche Ero si buttò in mare e affogò a sua volta.
EROB
(Pers.) - Nome dato dai Persiani all'Angelo che aveva l'incarico, dall'Ente Supremo, di vigilare sull'operato di tutti gli altri angeli sparsi per il mondo.
ERODE
(Eb.) - Detto "Il Grande", visse dal 73 al 4 a.C. - Idumeo giudaizzato, fu esule a Roma da cui tornò con un esercito romano e conquistò il trono. Crudele, fiscale, sospettoso, seppe mantenersi neutrale alle lotte che avvenivano a Roma. Campione di giudaismo all'estero, introdusse la civiltà greco-romana in Giudea; geloso e sospettoso, fece uccidere Ircano II, la propria moglie e la propria madre. Per congiure vere o supposte, fece uccidere anche i tre figli. Viene indicato quale autore della strage degli innocenti per far uccidere Gesù. Ma l'autore di una tale strage non esiste, perchè non esiste la strage. Fu Alessandro Gianneo (di Lida) a far uccidere migliaia di iniziati, un secolo prima di Cristo, detti "innocenti" in senso esoterico. I Cristiani non fecero alcuna fatica a trasferire la storia nel Nuovo Testamento, scambiando per bambini la parola "innocenti". Ed una strage di bambini c'era stata molto tempo prima almeno 3000 anni prima di Gesù. Era stato Kansa, zio di Krishna, a fare una strage di bambini per eliminare il nipote che la profezia voleva suo assassino ed erede al trono.
ERODOTO
(Gr.) - Alicarnasso 485 a.C. , ??? - Visse sotto il governo di Artemisia che regnava per conto del re dei Persiani ed a fianco di questi combattè contro i Greci, partecipando in tal modo alla sconfitta. Prese parte alla rivolta contro Ligdami e fu costretto ad andare in esilio a Samo. Tornato in patria partecipò ad una nuova rivolta, questa volta vittoriosa, entrando nella lega delo-attica. Ad Atene conobbe i più significativi esponenti della politica e della cultura. Compì lunghi viaggi, sui quali fece riflessioni e comparazioni storiografiche. Partecipò alla fondazione della colonia di Turii, dove poi si stabilì. Qui ebbe rapporti con Ippodamo, Empedocle, Protagora e forse anche Sofocle. Il suo successo ad Atene è testimoniato da Plutarco. Non si conosce la data della sua morte. Chiamò la sua opera "Storia", pervenuta a noi suddivisa in 9 libri, ognuno dei quali porta il nome di una musa, cui è dedicato. Pur essendo nato in un ambiente permeato di cultura ionica, Erodoto tende al dorico. Lo scontro fra l'Europa e l'Asia costituisce il tema principale dell'opera, con i Greci in primo piano, combattenti per la libertà. Egli ritiene che la sola garanzia della libertà sia la legge. Gli accadimenti umani hanno origine sia nel mondo degli uomini che in quello divino. Sostiene che Dio interviene per punire i colpevoli, che vi è corrispondenza fra colpa ed espiazione, eccesso e repressione e che esiste una compensazione necessaria fra accadimenti e destini : ad una grande potenza, o gloria, corrisponde spesso una grande miseria, o sciagura. Il comportamento che può essere assunto come modello per l'uomo, è la moderazione.