Glossario
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ENS
(Gr.) - Simile al Greco To on, "Essere", o la Presenza reale nella Natura.
ENTE
(Fil.) - Vedi ESSERE.
ENTELECHIA
(Fil.) - Termine coniato da Aristotele per designare lo stato di perfezione di un ente che ha raggiunto il suo fine, attuando pienamente il suo essere in potenza. L'attività che trasforma il possibile in reale è detta energheia, da cui "energia". Questo concetto riguarda in particolare l'anima ed il suo mutamento.
ENUMA ELISH
(Bab.) - Celebre poema, o inno epico, che veniva recitato ogni anno in Babilonia, il 4 di Nisanu, durante la grande festa di capodanno. È detto così dalle parole iniziali che significano "quando in alto". Il poema era conosciuto ed apprezzato anche da altri popoli e da altre culture. Si tratta di sei tavole che descrivono una cosmogonia che, partendo da Apsu e Tiamat, attraverso Ea ed Anshar, giunge fino a Marduk ed alla creazione dell'uomo.
EOCENE
(Geo.) - Secondo periodo geologico dell'era Cenozoica. Con i suoi 20 milioni di anni è il più lungo dei periodi del Cenozoico. La distribuzione delle terre emerse e dei mari non differisce molto da quella attuale. Nascono le Alpi ed i Pirenei, il clima è tropicale, mentre si diffondono foraminiferi, lamellibranchi, gasteropodi, crostacei e pesci. Notevole è lo sviluppo dei mammiferi. Corrisponde, esotericamente, all'Era Terziaria, periodo in cui il grande ciclo degli uomini della Quarta Razza, gli Atlantiani, avevano raggiunto il più alto grado di civiltà ed il loro grande continente, l'Atlantide, mostrava già i primi sintomi di affondamento. Nell'Eocene era presente l'uomo, ma non la scimmia, il che rende indimostrabile la discendenza dell'uomo dalla scimmia.
EOLO
(Gr.) - Il dio che secondo Esiodo imprigiona e libera i venti, il re delle tempeste e dei venti. In realtà un re di Eolia, inventore delle vele e grande astronomo, perciò deificato dai posteri. Figlio di Giove e di Menalippe, regnava sulle isole Vulcanie e poi, dal suo nome, Eolie. Il suo palazzo risuonava tutto il giorno di grida di gioia e vi si udiva un continuo suono di armonia. Ebbe dodici figli, sei maschi e sei femmine, che si sposarono fra di loro : simbolicamente si tratta dei dodici venti conosciuti dagli antichi.
EON o EONI
(Gr.) - Per gli antichi Greci è il Tempo, in senso assoluto, in contrapposizione a Chronos, che è il tempo commisurato all'esperienza umana. Periodi di tempo. Emanazioni che procedono dall'essenza divina e da esseri celesti; per gli Gnostici questi esseri sono i Geni e gli Angeli. Nelle grandi religioni misteriche, è una divinità a sè stante, personalizzata con corpo umano, con testa di leone, ed avvolto da un serpente. Il termine sta a designare un Essere Angelico, ed anche un Periodo Cosmico, essendo i primi evoluzione naturale dei secondi. I Caldei, con questo nome, intendevano mondi cronologicamente e spazialmente successivi, attraverso i quali l'anima migrava prima del riposo finale. La Gnosi giudaica riprese il termine ed il concetto per rappresentare il contrasto fra "inclinazione buona" ed "inclinazione cattiva" dell'anima, ipostatizzandole in due Eoni, corrispettivi della Luce e delle Tenebre. Nel I e nel II secolo, la Gnosi caricò questo termine di significati pregnanti. Il dominante pessimismo della soteriologia gnostica, che si esprime drammaticamente nel dualismo irresolubile, porta ad accogliere la struttura mitologica del dualismo zoroastriano ed a riservare il termine ed il concetto di Eone solo al Bene ed alla Luce. Il conflitto fra Luce e Tenebre, fra Spirito e Materia, richiede l'invenzione di numerosi eoni, che si distinguono e si articolano contro l'Eone per antonomasia, ora definito pleroma, ossia pienezza. La soluzione è gerarchica è la soluzione preferita, ed in tutti i sistemi gnostici è dato incontrare ora una scala di eoni che procede dal Padre Supremo per coppie maschio-femmine (sigizie), che si riproducono per emanazione a coppie sempre meno luminose, quanto più si allontanano dalla fonte. Numero e nomi degli Eoni variano nei diversi sistemi. Ne esistevano sette coppie; Oulom, o Aion, è il Tempo, il più elevato degli Eoni, perchè fu emesso dal Padre e di cui è parte, poiché esiste prima di tutte le creazioni. Per Valentino le coppie di Eoni sono emanazione primaria di Bitos, l'eterno Abisso preesistente, e come emanazione secondaria da Ampsiu-Ouraan, l'Abisso ed il Silenzio eterni, il Secondo Logos. Secondo Ippolito, gli Eoni di Valentino sono i sei radicali di Simon Mago (Mente, Intelligenza, Voce, Nome, Ragione, Pensiero) più il Fuoco ( il Sè Superiore), che è il settimo, al quale sono tutti subordinati. Sono detti anche i Sette Soffi, o i Sette Sacerdoti dell'Anugita. In greco Eone si scrive Aion e significa evo, tempo. Era la personificazione del tempo inteso come Eternità e nelle religioni misteriche di epoca ellenistica era considerato entità divina somma. Nel tardo culto alessandrino, al solstizio d'inverno, veniva portata fuori dal tempio di Kore una immagine che veniva annunciata al grido : " La Vergine ha partorito l'Aion".
EPAFO
(Gr.) - Figlio di Io (amata da Zeus e trasformata in giovenca dalla gelosia di Era) dopo aver riacquistato forma umana. Re d'Egitto, fondò importanti città, come Menfi cui dette il nome della sua sposa. Alcuni dicono che moglie di Epafo era Cassiopea e da loro nacque Libia. Nella Trilogia di Eschilo, Prometeo crocifisso accenna ad un Epafo negro che lo libererà dalla condanna. Per alcuni autori, Epafo sarebbe il Cristo. Per altri, Epafo negro è Dioniso-Bacco, la progenie del Serpente di Saggezza che rovescerà Crono. Questa razza nascerà nel delta del Nilo, con chiara allusione agli Egiziani.
EPICICLO
(Ast.) - Secondo gli antichi era una circonferenza descritta da un astro con moto uniforme mentre il centro di questa circonferenza ne descrive, a sua volta, sempre con moto uniforme, un'altra avente per centro la terra. L'epiciclo fu escogitato per spiegare la retrogradazione dei pianeti.
EPICURO
(Gr.) - Samo, 342 a.C., Atene 270 a.C. - Filosofo greco nato da famiglia povera; superando non poche difficoltà a 14 anni cominciò ad interessarsi di filosofia. Allievo di Panfilo e Nausifane, da alcuni è considerato democriteo, da altri pirroniano. Insegnò filosofia e tenne scuola in parecchie città dell'Asia Minore. Dopo il 306 si stabilì ad Atene, dove fondò una scuola che resse fino alla morte. Uomo di carattere mite ed affettuoso, visse tranquillo nella sua scuola, insegnando e scrivendo, formando una famiglia con tutti i suoi allievi. Sopportò con serenità i tormenti della malattia che causò la sua morte. Diogene Laerzio lo dice il più fecondo di scritti dopo Crisippo. Di molte sue opere ci rimangono solo i titoli o qualche frammento. La sua opera principale è "Della Natura", in 37 libri, di cui si trovano frammenti nei papiri Ercolanensi. Ci sono pervenute anche 3 lettere e 40 sentenze. Di grande importanza per ricostruire il suo pensiero è il De Rerum Natura di Lucrezio Caro. Per Epicuro l'essenza delle cose sono gli atomi che, infiniti di numero, si muovono nella natura intangibile del vuoto infinito. Le forme dei corpi sono infinitamente varie ma di numero finito e gli atomi sono riducibili a minimi matematici. Gli atomi sono senza qualità sensibili, inalterabili ed impercettibili. Ciò che è divino non agisce nè patisce : esso è assoluta beatitudine e perfezione senza turbamento. Il timore della morte è senza fondamento, poiché si tratta semplicemente di una disgregazione di atomi, mentre l'etica della serenità è il sapere. Il fine della vita beata è la privazione dal dolore fisico e di quello morale. Le passioni umane sono sottoposte soltanto all'arbitrio dell'uomo; per liberarsene basta conoscerle ed abbandonarle. L'uomo è responsabile per le proprie azioni. La felicità è frutto del sapere e del dominio interiore. Epicuro subordina la speculazione ad un fine pratico e vede la filosofia come attività strumentale per procurarsi la felicità. Delle tre parti in cui la divide (canonica, fisica ed etica) la terza è la più importante. Stabilito che la felicità si identifica con il piacere, distingue quest'ultimo in passeggero (legato alle passioni) ed in permanente (legato al sapere).