Glossario

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ELETTRICITÀ

 
(Fis.) - Causa misteriosa dei fenomeni elettrici, della quale la scienza non è in grado di dare alcuna spiegazione. L'esoterismo orientale la considera un "dio" e ne fornisce una qualche spiegazione. Fohat cosmico è l'Elettricità cosmica, l'Entità Elettrica Primordiale che divide la materia primordiale in atomi, i quali poi danno vita e coscienza ad ogni cosa. Luce, Fiamma, Freddo, Fuoco, Calore, Acqua, sul nostro piano sono tutti progenie dell'Elettricità che è la Vita Una, il Fluido Astrale al livello più elevato dell'Essere, l'Athanor degli Alchimisti al livello più basso.

ELEUSINIA

 
(Gr.) - I Misteri Eleusini erano i più famosi ed antichi di tutti i Misteri Greci (eccetto quelli di Samotracia) e venivano celebrati in prossimità del borgo Eleusi, non lontano da Atene. Epifanio ne trova traccia fin dai tempi di Inaco (1800 a.C.), fondati, come dice un'altra versione, da Eumolpo, un Re della Tracia, e uno Jerofante. Erano celebrati in onore di Demetra, la Cerere Greca e l'Iside Egiziana; l'ultimo atto della rappresentazione si riferiva ad una vittima sacrificale di espiazione e ad una resurrezione, quando l'Iniziato era ammesso al più alto grado di Epopte. Il festival dei Misteri cominciava nel mese di Boedromion (settembre), tempo di vendemmia, e durava sette giorni, dal 15 al 22. La festa Ebraica dei Tabernacoli, la festa dei Raccolti, avveniva nel mese di Ethamin (il settimo dell'anno), cominciava il 15 e finiva il 22. Il nome del mese (Ethamin) è derivato, secondo alcuni, da Adoni, Adonai, Attemin, Ethamin, ed era in onore di Adonai o Adone (Thammuz), la cui morte era pianta dagli Ebrei nei boschetti di Betlemme. Il sacrificio del "Pane e del Vino" veniva svolto prima dei Misteri della Iniziazione, e durante la cerimonia i misteri venivano divulgati ai candidati dalla petroma, una specie di libro formato da due tavolette di pietra (petrai), congiunte da un lato in modo da poterle aprire come un libro. (Per ulteriori spiegazioni vedi Iside Svelata, II, pag. 44, 91 e succ.). Secondo altri autori, le Eleusinie duravano nove giorni ed il momento più splendido delle feste era la grande processione che aveva luogo il quinto giorno, chiamato giorno delle torce, alla quale prendevano parte non meno di trentamila persone, coronate di mirto e di edera che, cominciando la festa verso sera, portavano in mano delle fiaccole. Gli iniziati ai misteri delle Eleusinie dovevano subire una serie di prove consistenti in riti simili a quelli degli attuali Massoni, anche se gli effetti erano diversi e fra gli iniziati non si creavano legami di alcun genere. Ogni Ateniese doveva passare attraverso queste cerimonie almeno una volta nella sua vita, tranne i bastardi, gli schiavi, le meretrici e, negli ultimi tempi, forestieri, cristiani ed epicurei. Rivelare i misteri era un delitto capitale, lo stesso dicasi della applicazione delle sacre solennità a scopi privati.

ELFI

 
(Sca.) - Spiriti folletti dei Germani, geni delle acque dei monti e dei boschi. Amavano la musica e la poesia e, poiché talvolta abitavano nei tronchi degli alberi, si racconta che al venir della notte, gli alberi si trasformavano in aeree forme e danzavano sotto i raggi della luna fino all'alba. Gli Elfi dei monti erano di natura più elevata, avevano la faccia di risplendente bianchezza, la testa coperta di un berretto dal quale pendeva un campanello di argento, i piedi calzati di cristallo. Si nutrivano di miele e del profumo dei fiori nei cui calici dormivano. Il privilegio di contemplare gli Elfi nello splendore della loro bellezza era concesso a pochi; fra questi, i figli nati di domenica che potevano far partecipi di tale privilegio i loro favoriti. Vi erano gli Elfi bianchi e gli Elfi neri. I primi dominati dalla luce, bellissimi, dolci ed amorevoli; amanti delle arti, si dedicavano soprattutto alle arti ed alla musica. Re degli Elfi bianchi era Oberan. Gli Elfi neri erano figli del buio, vivevano sprofondati nelle visceri della terra, erano dotati di poteri magici, con particolare abilità nella lavorazione dei metalli.

ELGA

 
(Sca.) - Antico nome dell'Irlanda.

ELIA

 
(Eb.) - Uno dei più grandi profeti del Vecchio Testamento, nacque a Tebe e svolse la sua attività profetica sotto i re Acab e Giosafat, nel secolo IX a.C. Le sue gesta sono narrate nel II libro dei Re. Propugnò il culto di Jahvè contro quello di Baal, sostenuto anche dalla regina Gezebele, moglie di Acab. Accompagnò la profezia con straordinari miracoli; sconfisse i profeti di Baal in una sfida pubblica : gli sconfitti furono giustiziati ed egli cadde in disgrazia con la regina. Si recò a pregare nel deserto, lagnandosi con Dio per gli scarsi frutti della sua predicazione. Si recò in Siria, chiamò alla missione profetica Eliseo, accusò Acab della lapidazione di Naboth. Fu rapito in cielo in un carro di fuoco, nel fragore di un turbine.

ELIADE Mircea

 
(Rom.) - Nato a Bucarest nel 1907, storico delle religioni, studiò filosofia all'Università di Bucarest subendo molto l'influenza di Ionescu. Assistette a Roma alle lezioni di Gentile e vi conobbe Tucci e Buonaiuti. Dal 1928 al 1931 studiò all'Università di Calcutta, grazie al mecenatismo del maharaja di Kassimbazaar, sotto Dasgupta; proseguì gli studi nell'eremitaggio di Rishikesh. Addetto culturale romeno a Londra ed a Lisbona, dipo la seconda guerra mondiale si trasferì a Parigi, dimostrando apertamente le sue simpatie per la destra. Docente alla Scuola di Alti Studi, succedette a Wach, nel 1957, alla cattedra di storia delle religioni dell'università di Chicago. Certamente uno dei maggiori specialisti nello sciamanesimo, nello yoga e nei rapporti fra magia ed alchimia, ha scritto su questi argomenti molte opere. Per Eliade, il mito è un atto di creazione autonoma dello spirito, indipendente dalle condizioni socioeconomiche. Il valore dei miti sta nella loro "ierofania", cioè quale veicoli rivelatori del sacro. Non esiste una religione naturale, poiché la natura non è sacra di per sè ma solo in quanto manifesta un significato soprannaturale. Tale significato è trascendente anche rispetto alla storia che aggiunge continuamente significati nuovi ai simbolismi arcaici, senza tuttavia distruggere la struttura arcaica del simbolo. Il mondo del mito si muove sempre nella polarità sacro-profano, che è poi la polarità realtà-irrealtà. L'unica comprensione corretta del mito, quindi, è quella religiosa, pertanto la storia delle religioni è possibile solo come fenomenologia comparata delle ierofanie, cercando di individuare in esse la comune modalità del sacro. Il rapporto fra sacro e profano, poi, non contrappone due cose diverse, ma evidenzia la coesistenza in uno di due principi diversi, dal momento che il sacro si manifesta nel profano.

ELIANO Claudio

 
(Roma) - Detto il Sofista, nacque a Preneste nel 175 e morì a Roma nel 235. Visse a Roma sotto il regno di Caracalla e Severo, e fu discepolo di Pausania. Studiò eloquenza e conobbe profondamente la lingua greca al punto di scrivere le sue opere in greco. Le notizie su di lui sono incerte e talvolta viene confuso con omonimi di epoca diversa. Scrisse un trattato contro gli Epicurei ed un'opera sulla natura degli animali, la sola che ci sia rimasta. In essa sostiene che gli animali hanno sentimenti simili a quelli dell'uomo, talora anche più elevati. Scrisse anche un'opera detta "Storie Varie", in 14 libri, nella quale si trovano notizie molto interessanti sull'epoca in cui visse Eliano.

ELIAZAR Geremia

 
(Eb.) - Il suo vero nome era Eleazar Ben Shammuà, detto anche Eleazar I. Docente misnaico della quarta generazione, frequentemente citato negli scritti rabbinici con il solo nome, senza il patronimico. Discendente da una famiglia di sacerdoti, ricca, acquisì grande fama come insegnante della legge tradizionale. Discepolo di Akiba, a causa delle prescrizioni di Adriano contro i praticanti Giudei, non fu da lui ordinato. Alla morte di Akiba, fu ordinato da Rabbi Judah ben Baba assieme a molti altri, fra i quali Simon ben Jochai, in un sito appartato situato fra Usha e Shefar'am. L'ordinante fu scoperto e brutalmente assassinato. Gli ordinati fuggirono e furono loro, probabilmente, i custodi ed i propagatori della tradizione Giudea. Fondò un College nel quale attirò molti discepoli. La sua attività ebbe grande influenza sullo sviluppo del Talmud.

ELIO

 
(Gr.) - Nome greco del Dio Sole. Come personificazione dell'astro è detto anche il Titano, perchè figlio di Iperione e di Teia. Padre di Eeta, Circe e Fetonte. Per gli Orfici divenne la fonte della sapienza e dispensatore di prosperità e di vita. Principale luogo di culto fu Rodi, dove gli dedicarono la colossale statua posta all'ingresso del porto. Erano a lui sacri il gallo ed i cavalli. Helios in greco significa "il punto più alto" che non poteva essere altri che il Sole, il Fuoco della Vita, Pizio, il Dio della Sapienza negli oracoli. In Fenicio era Elon o Elion. Il simbolo del Sole è anche il simbolo del Dio Supremo, il Drago. Il Sole è anche Apollo, Phoibos, la Luce della Vita e del Mondo.

ELIOCENTRICO

 
(Ast.) - L'astrologia eliocentrica è quella che considera il Sole al centro del sistema e costruisce l'oroscopo come se il soggetto di cui si vuole stendere il tema fosse nato nel Sole. E per individuare la posizione dei pianeti, si prende come punto di osservazione il Sole; a tale scopo esistono le effemeridi eliocentriche. Si evita di parlare del metodo per la costruzione dell'oroscopo, mentre non si può fare a meno di notare che il sistema è quanto meno strano, dal momento che, fino a prova contraria, l'uomo nasce sulla Terra, ed è con riferimento a quest'ultima che va considerata la situazione celeste.
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