Glossario
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DEMIURGO
(Gr.) - Il Costruttore, l'Artefice; il Potere Supremo che costruì l'universo. I Massoni fanno derivare da questa parola la loro espressione "Supremo Architetto". Per gli Occultisti è il terzo Logos Manifestato, o il "secondo dio" di Platone, il secondo logos, l'essere rappresentato da lui come il "Padre", l'unica Divinità che, come Iniziato ai Misteri, osava nominare. Nell'antica Grecia designava gli artigiani liberi in contrapposizione agli schiavi. Indicava anche la Magistratura Collegiale. Platone adopera questo termine nel Timeo per la prima volta con il significato di artefice dell'universo, principio dello ordine cosmico. Lo Gnosticismo fa del Demiurgo una divinità intermedia, ordinatrice di una realtà già creata dalla divinità, ed a lui viene attribuito il demerito di aver creato il male nel mondo, non come errore di creazione bensì di ordinamento. Per gli Indù, il Logos Demiurgo è il Secondo Logos, la prima emanazione della Mente, Mahat. È il Creatore, ma anche lo Essere. La sua caduta significa la maledizione ad incarnarsi su questa terra, una necessità nella scala della Evoluzione Cosmica ma anche inevitabile per la Legge Karmica. Con questo nome si indica talvolta la Tetractide, il Tetragrammaton, il Quattro nell'Uno o il Tre nell'Uno. Esso è il Protogono, il Primo Nato, la Mente Universale che dirige il Pensiero Divino nel Caos : la Legge Creatrice. Ogni Demiurgo genera da sè sei figli, o copie; questi, più il loro Creatore, ossia la Sintesi, fanno i Sette. Nel Sistema Solare, il Sole è considerato il Demiurgo, capo dei Sette Reggenti, i sette pianeti principali e sette più uno è uguale a sette, perchè il Sole è uno dei pianeti principali. È molto importante sottolineare che l'azione del Demiurgo non è di natura creativa, ma produttiva ed imitativa. Esso, infatti, guarda le idee o forme eterne e, assumendole come modello, plasma la materia a loro somiglianza. Idee, materia e ricettacolo preesistono al Demiurgo, pertanto esso non è assimilabile al Dio cristiano. Secondo Platone, molto importante è l'attività provvidenziale svolta dal Demiurgo per reggere l'intero universo, cosa che fa attraverso le varie divinità particolari.
DEMOCRITO
(Gr.) - Abdera (Tracia) 460 a.C., ??? 370. Filosofo greco, amico e discepolo di Leucippo, contemporaneo di Socrate e di Ippocrate, fondò il primo atomismo greco. Viaggiò molto, visitando Egitto, Persia, Italia, Etiopia. Ebbe vasti interessi e cultura enciclopedica; scrisse di fisica, etica, matematica, musica, con bellissimo stile, ma delle sue opere rimangono solo frammenti. La filosofia eleatica, con la negazione del mondo dell'esperienza, aveva negato la possibilità di un approccio scientifico alla natura. Anassagora aveva fatto un passo avanti sostenendo l'esistenza di infinite particelle alla base dell'infinita varietà dei fenomeni di natura. Gli atomisti, contro gli eleatici, vogliono affermare la presenza di un non-essere (non-ente) accanto all'essere (ente). Il primo è il vuoto, il secondo è il pieno. Gli atomi, corpuscoli solidi, indivisibili, piccolissimi, invisibili, si muovono nello spazio vuoto generando una pluralità di enti e di movimenti. Essi differiscono fra loro per qualità, ma non per quantità. Il moto è la causa dei processi di aggregazione e disaggregazione; esso è caotico. Il peso è un effetto del movimento originario. L'anima è composta da atomi ignei, sferici, mobilissimi. La sensazione è il contatto con gli atomi, dai quali nascono le qualità sensibili (colore, suono, calore, ecc.). La conoscenza che si basa sulle sensazioni è oscura. Il pensiero, superando le apparenze della sensibilità, permette di giungere alla struttura invisibile della realtà. Il pensiero è un prolungamento ed un superamento delle sensazioni. La civiltà creata dall'uomo è frutto di questo superamento. Il fine della vita è la tranquillità delle passioni : bisogna avere armonia ed equilibrio. Il pensiero è la guida autentica della vita morale. La misura e le regole sono nell'uomo più che nei comandi della legge, per cui l'individualismo etico è il massimo della moralità. Meglio una vita oscura e povera in democrazia che la ricchezza in oligarchia. L'uomo è un microcosmo, aggregato di atomi e vuoto, ed il suo destino è lo stesso del cosmo a cui appartiene. Insoluto rimane il problema relativo al modo in cui l'uomo possa, dal sapere spurio, pervenire al sapere autentico, a percepire l'ente ed il non-ente.
DEMOGORGONE
(Gr.) - Divinità o genio della terra che era adorato soprattutto in Arcadia. Era rappresentato come un vecchio pallido, macilento, coperto di musco, che abitava nelle viscere della terra in compagnia dell'Eternità e del Caos. Non generato, era padre di tutte le cose. Il modo in cui creò il mondo fa parte di una piacevole leggenda. Il suo nome non poteva essere assolutamente pronunciato, se non dai maghi nei loro esorcismi.
DEMON EST DEUS INVERSUS
(Lat.) - Un assioma Cabalistico; letteralmente, "il diavolo è l'opposto di dio", il che significa che non vi è nè il bene nè il male, ma che le forze creano ora l'uno ora l'altro, a seconda della natura dei materiali sui quali si trovano a lavorare.
DEMONE
(Gr.) - Dal greco daimon, dio o genio. Secondo Platone erano esseri intermediari fra gli Dei ed i mortali, vestiti d'aria, vaganti al di sopra del cielo, orbitanti attorno alle stelle, soggiornavano sulla terra. Vedevano senza velo i segreti del futuro, regolando in proposito le loro azioni. Ogni mortale ha un demone che lo accompagna dalla nascita alla morte. Nelle opere originali Ermetiche e nei classici antichi ha un significato identico a quello di "dio", "angelo" e "genio". Il Demone di Socrate è la parte incorruttibile dello uomo, o piuttosto l'uomo reale interiore, che noi chiamiamo Nous o l'Ego divino razionale. Comunque il Daemon ( o Daimon), o il grande Saggio, non era certo il demone dell'Inferno Cristiano o della teologia Cristiana ortodossa. I popoli antichi, ed in particolare i filosofi della Scuola di Alessandria, davano questo nome ad ogni tipo di spiriti, sia buoni che cattivi, umani o di altra origine. L'appellativo è spesso sinonimo di dei o angeli. Ma alcuni filosofi tentarono, con buone ragioni, di fare una giusta distinzione fra le molti classi di "Demoni". Nel Nuovo Testamento ha una precisa caratterizzazione negativa poiché indica la presenza in un individuo di malattie fisiche o psichiche : scacciare i demoni equivale a guarire i malati. Nella cultura greca designa talvolta l'azione stessa della divinità : l'etica di Socrate è dettata da un daimon. I Romani affiancheranno ai significati precedenti quelli di genio, spirito benevolo che protegge l'individuo o la famiglia. La credenza nei demoni è presente nelle culture cosiddette "primitive" e nelle religioni antiche ed orientali con i significati sopra detti; le religioni monoteistiche trasformeranno il demone in diavolo, con tutto quel che ne consegue.
DEMONI
- Secondo la Cabala, i demoni soggiornano nel mondo di Assiah, il mondo della materia e dei "gusci" dei morti. Sono i Klippoth. Ci sono Sette Inferni, dove gli abitanti demoni rappresentano i vizi personificati. Il loro principe è Samael, la sua compagna femminile è Isheth Zenunim - la donna della prostituzione: uniti, sono chiamati "La Bestia", Chiva.. Spiriti che custodiscono la razza umana (secondo Socrate), coloro che dimorano presso gli immortali e sorvegliano gli affari umani (secondo Ermete). Per la religione Indù, sono gli esseri che hanno fornito all'uomo, con la loro essenza, il terzo ed il quarto principio. I demoni sono interni al Plenum universale, secondo alcuni autori, il che ha un significato alquanto incerto dal momento che simile collocazione hanno anche numerosi Spiriti inferiori, ossia più materiali, detti anche Dei minori, cosiddetti perchè lottano con gli Spiriti superiore che, però, non sono diavoli. Nello stesso quadro si possono includere i Gusci, o Kliphot, della Cabala, i quali sono considerati la forma astrale dell'uomo. Si dice, anche, che gli Inferi, dimora dei Demoni, si trovi al Polo Sud, in contrapposizione al Polo Nord, dimora degli Dei. In alcune religioni essi sono gli Angeli Caduti, i veri specchi della Saggezza Eterna.
DEMONIO
(Rel.) - Dal greco daimonion o dal latino daemonium, che significa "appartenente alla divinità". Secondo la tradizione cristiana è lo spirito o simbolo del male, sinonimo di diavolo, guardiano dell'inferno e ministro della giustizia divina nel punire l'anima dei dannati. Nell'antico ebraismo i diavoli non esistevano ed anche il male, quando non causato dall'ira di Dio, aveva origine da figure intermedie fra Dio e l'uomo. Compaiono più tardi, sotto l'influenza di Babilonia, ma vengono chiamati "angeli". Il Serpente del Genesi, inizialmente è Satana (avversario o accusatore al servizio di Dio), che diventa poi il nome proprio di un essere malvagio, o la potenza del male. Lo sviluppo della demonologia ebraica si ha soprattutto nella letteratura apocalittica del giudaismo ellenistico. Nei Vangeli, Satana è il "cattivo", capo di un regno ben organizzato che sarà sconfitto dall'avvento del regno di Dio. Complessa e varia nel tempo è la dottrina sul demonio elaborata dalla speculazione teologica patristica, che avrà poi un seguito nella dottrina medioevale ed in quella delle chiese cristiane. La teologia cattolica farà nascere i Demoni dagli Angeli che, per loro colpa, ribellatisi a Dio, vengono dichiarati decaduti. L'Inferno viene creato per punirli e, giacche c'è, viene usato anche per gli esseri umani che hanno peccato. In ogni caso, si tratta sempre di esseri superiori all'uomo, dotati di poteri sovrumani, governatori di cause naturali e protagonisti di eventi eccezionali. Per la religione cattolica è demoniaco tutto ciò che è anticristiano ed antiecclesiastico : i pagani, le eresie, gli avversari politici, i riformatori, i fenomeni paranormali, i poveri ammalati di mente e chiunque non profonda solenni inchini anche al più sconosciuto de curati di campagna !
DEMONOLOGIA
(Gr.) - Trattati o Dissertazioni sui Demoni, o sugli Dei nei loro aspetti oscuri.
DEMRUSCH
(Pers.) - Un Gigante, nella mitologia dell'antico Iran. Abitava le montagne di Kaph ed aveva rapito la buona Peri. Tahmurath liberò Peri ed uccise il gigante. Il nome Peri potrebbe stare per Persiani.
DENDERA
(Eg.) - Adattamento italiano del nome arabo della città di Dandara, situata nell'Alto Egitto, di fronte a Qena, sulla riva sinistra del Nilo. Di essa rimane un vasto complesso di templi che risale a tarda epoca tolemaica o romana. Il tempio principale ha una sala ipostila, due vestiboli, un sacrario circondato da corridoi con ambienti e, nella facciata, un portico dell'età di Tiberio. Vicino ad esso vi è una cappella di Augusto ed un tempio di Oro. Vi si trovava un famoso planetario con i segni dello Zodiaco disegnati sul soffitto del tempio alla dea Hathor, oggi conservato al Museo del Louvre. In realtà vi erano due gruppi di segni : uno circolare, l'altro quadrato. La datazione è incerta; qualcuno lo colloca nella più remota antichità, altri appena al I secolo d.C.