Glossario

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DHYAN CHOHAN

 
(San.) - Letteralmente, "I Signori di Luce". I più alti Dei, che corrispondono agli Arcangeli della Chiesa Cattolica Romana. Le Intelligenze divine cui è affidata la sorveglianza del Cosmo. Letteralmente significa "i signori della meditazione" ed il termine si applica in linea generale a tutti gli esseri che si sono elevati dal Regno degli Umani. Sono gli Uomini Primordiali, i Dhyani Buddha, i Rishi-Prajapati, gli Elohim, gli Spiriti Planetari, i Deva, i Poteri Coscienti ed Intelligenti della Natura, i "Soffi" che mai riposano, gli Angeli. Hanno un duplice carattere, poiché sono composti dall'energia bruta insita nella materia e dall'anima intelligente (riflessione dell'Ideazione della Mente Universale), o Coscienza Cosmica, che dirige e guida l'Energia della Natura. Sono Spiriti, uomini disincarnati, vissuti in altri Manvantara, o uomini che si incarneranno. La loro intelligenza è il risultato della conoscenza conseguita durante il ciclo umano. Sono Elevati Spiriti Planetari il cui aggregato collettivo forma il VERBUM manifestato del Logos immanifestato e, nello stesso tempo, costituisce la Mente dell'Universo e la sua Legge immutabile. L'aggregato dei Dhyan Chohan e delle altre Forze forma il Demiurgo. La sostanza corporea dei Dhyan Chohan appartiene alla quinta divisione del Settimo Principio della Sostanza Madre, ed è quindi di quattro gradi più elevata della sostanza solare riflessa. Essi sono le prime forze che emanano dalla Forza Unica, quella che nel Genesi esegue gli ordini del Logos. Gli Elementi di San Paolo sono la sintesi velata dei Dhyan Chohan, i Sephiroti, gli Amshaspend, gli Arcangeli. Gli Occultisti li chiamano le Intelligenze Superiori. Sono i "Brahmandika", i Pitri lunari e solari che prendono possesso delle loro rispettive sfere (terre e pianeti) fino alla fine del Kalpa e le fanno ruotare. Appaiono durante la Seconda Generazione, come seconda gerarchia, e rappresentano l'origine della Forma, i Rishi che diventano le anime ispiratrici delle stelle dell'Orsa Maggiore. Sono i Primogeniti dell'Etere e si dividono in sette gruppi principali; sono i Sette Governatori, i Poteri Costruttori, gli Dei Superni, i Geni dei Pianeti. Rappresentano il primo dei Quattro Ordini di Esseri esistenti, seguiti dai Demoni, i Pitri e gli Uomini. Procedono direttamente dalla Causa Prima, e l'Uomo astrale è il loro riflesso. Sono Entità progredite di un Periodo planetario precedente e vengono considerati anche la Razza Immortale. Vengono individuati con molti nomi quali Aditya, Agnisvatta, Asura, Gandharva, Kumara, Marut, Pitri, Rudra. Alcuni di loro si incaricarono di creare, altri si rifiutarono; da qui la leggenda degli Angeli Caduti. Anche il più elevato Dhyan Chohan non è in grado di capire completamente le condizioni della precedente Evoluzione Cosmica. Essi non sanno che cosa c'è oltre i Sistemi Planetari visibili perchè la loro essenza non può assimilarsi a quella dei mondi esterni al nostro sistema solare.

EBDOMADA

 
(Gn.) - Letteralmente "settimana", gruppo di sette. Gli Gnostici avevano tre Ebdomadi : due in cielo ( una superiore ed una inferiore ) ed una in terra. Iao era il capo della Ebdomada superiore del Cielo, mentre quella inferiore nasceva dall'Uno dai Sette Raggi ed era formata da : Iove, Sabaoth, Adonai, Eloi, Osraios, Astaphoios ed Ildabaoth, che è anche l'Uno che li genera. L'ebdomada terrestre è composta dai sette uomini primordiali, le ombre degli Dei Lunari ( i Pitri ) proiettate dalla prima Ebdomada. Troviamo questo termine in tutte le religioni, particolarmente in quella indù, dove l'Ebdomada è il numero del nostro Ciclo di Vita; in questo Manvantara il 7 è l'Unione ed è composto dal 3 (la Luce) e dal 4 (la Vita). In linguaggio occulto l'uomo si chiama Saptaparna, pianta con sette foglie, con chiara allusione ai sette principi che lo formano. Quando i Tre (quadrati) si incontrano con i Quattro (quadrati), le loro nature medie si congiungono formando un cubo che, disteso, diventa il veicolo ed il numero della Vita (la Croce), il Padre-Madre Sette.

FIAMME

 
(Occ.) - L'Uomo è composto di 4 Fiamme e 3 Fuochi. Le Fiamme sono i principi inferiori, evanescenti e temporanei. I Fuochi sono i principi superiori, eterni nella loro tripla unità. Nella Bibbia le Fiamme sono una Gerarchia di Spiriti paralleli, se non identici, agli "ardenti " Seraph di fuoco, menzionati da Isaia (VI, 2-6), che secondo la teogonia ebraica circondano il "Trono dell'Onnipotente". Melha è il Signore delle Fiamme. Talvolta le Fiamme, o Fuochi, rappresentano lo Spirito, l'elemento maschile, mentre l'Acqua rappresenta la Materia, l'elemento femminile. Le Fiamme nate dalla Mente Universale, o Mahat, approdano sulla terra dopo essere passate attraverso i Sette Cerchi di Fuoco, ossia i Sette Mondi Intermedi. Le Fiamme sono anche i Prajapati, i Pitri, i Manu, gli Asura, i Rishi, i Kumara, incarnatisi nella Terza Razza Madre.

KA

 
-YIN (Eb.) - Fratello di Habel e Seth, figlio di Adamo Rishun, lo Spirito Lunare (Geova o, in un certo senso, i Pitri). I tre fratelli rappresentano tre razze umane.

GOVERNATORI

 
(Eso.) - I sette Dei primitivi che avevano una doppia condizione : Essenziale : Costruttori, Modellatori, Conservatori; Accidentale : Rivestiti da un corpo visibile. Sono i sette uomini maschio-femmina prodotti per primi (gli ermafroditi), le Sette Legioni di Pitri, gli Elohim che espressero e crearono l'Uomo Celeste. Essi si incarnarono nella Terza Razza. A loro sono soggetti tutti i Mondi.

PADRI

 
(Eso.) - Sono così detti i Progenitori dell'Uomo, i Pitara, o Pitri, creatori sia del nostro corpo fisico che dei nostri principi inferiori, privi di sensi e di mente. Essi sono noi come prime personalità, e noi siamo loro come personalità derivate. Con il nome di Padri superiori vengono talvolta designati gli Dei, o gli Angeli superiori. E Padri sono chiamati anche i Costruttori, i Vigilanti, i primi Precettori dell'umanità. Allegoricamente si dice che la razza umana sia sorta dal fuoco e dall'acqua, forgiata dai Padri, gli antenati sacrificatori, per mezzo di Agni. I Sette Padri sono le sette vocali, mentre i 49 figli sono i poteri delle vocali.

PAVAKA

 
(San.) - Una delle tre personificazioni del fuoco - il figlio più vecchio di Abhimanim, o Agni - che aveva quarantacinque figli; questi, con il figlio originale di Brahma, il loro padre Agni, ed i suoi tre discendenti, costituiscono i 49 fuochi mistici. Da Pavaka e da Shuchi derivano i fuochi elettro-animali e quelli solari, che servono a creare gli animali. Pavaka è il Fuoco elettrico, detto anche Vaidyuta. È padre di Kavyavahana, il Fuoco dei Pitri.

PITAR

 
(San.) - Ed anche Pitara, sono i Padri, i Pitri, i Creatori dei corpi fisici e dei principi inferiori dell'uomo. Sembra che il termine Pitar, o Pitara, derivi da Pars, Pers, o Paras, che si rifà ai Peri, o ai Persiani.

DRAGO

 
(Occ.) -Animale favoloso, detto anche Dragone, dallo aspetto di serpente, o di rettile o di pesce immane, con la testa di cane, gatto o lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue ed ignivoma. È simbolo delle forze cosmiche avverse e precisamente l'aspetto indifferenziato, caotico, preformale del cosmo, che tende a trattenere e ad imprigionare il dispiegarsi delle forme differenziate. Il motivo della lotta fra il drago ed una divinità, o eroe, che finisce con il vincere, ha valenza chiaramente cosmogonica, nel senso che le forze caotiche primordiali vengono sconfitte in quanto tali, dopo di che può aver luogo la costituzione del cosmo. Nel Medioevo, il drago diventa la personificazione del male che l'eroe deve superare per raggiungere la perfezione. Per gli Egiziani era il coccodrillo, mentre il Grande Drago è simbolo del diluvio. In quasi tutte le religioni vi è traccia di un essere misterioso che ha natura fisica ed attributi spirituali. Si tratta del Drago mitico, simbolo dell'Adepto, storico e reale, il Maestro e Professore di Scienze Occulte dell'antichità. Il Caldea il Drago si scriveva con due monogrammi, gli stessi di Makara, un segno misterioso. Il simbolo del Drago ha un significato settuplice; il più alto è il Logos, il figlio della Trinità dei Naaseniani, il più basso è l'"uomo saggio". Il Drago Giallo, in Cina, è il Capo dei Draghi, esseri umani e divini che si nutrono di acqua (sapienza) pura e si divertono nell'acqua chiara (la Vita). Nel simbolismo occulto, l'Arcangelo è la Materia, il Drago è lo Spirito. I Draghi di Sapienza sono gli originali umani, i primi discepoli dei Dhyani, i primi adepti della Terza Razza. Il Drago Volante è il Capo degli Spiriti della Sapienza Attiva, che sono i figli di Hoangty, caduti nella Valle del Dolore. Si tratta di un'altra versione della tradizione degli Spiriti Caduti. Il Drago Rosso è il Signore del Fosforo, il Portatore di Luce, Lucifero, il nostro Tentatore e Redentore. Il Drago Azzurro, secondo i Cinesi, è uno dei quattro Geni dei punti cardinali. Il Drago Logos è il Drago Settenario, il Drago dalle sette teste. Il Drago Radice è il Logos Spirituale. I Draghi Occulti della Sapienza sono, per i Cinesi, i Geni preposti ai quattro punti cardinali. I Draghi della Divina Sapienza Esoterica sono i Draghi del Fuoco della Saggezza, i Dhyan Chohan, gli Agnishvatta, i Pitri, i Kumara, i Marut, i Rudra. Il drago è una delle creazioni più celebri della mitologia antica e del medio evo. L'importanza data a questo essere nella storia favolosa presenta uno dei fenomeni più singolari della mente umana, in quanto la sua esistenza venne fermamente creduta dagli antichi di ogni nazione. Lo si trova nelle allegorie sacre degli Ebrei, nelle leggende sia Cinesi che Giapponesi, dove aveva addirittura una specie di culto e venivano raffigurati un pò dappertutto, dai vestiti ai quadri. Qui i Draghi sono il principio della felicità, governano le stagioni ed i fenomeni meteorologici. Tutti i beni della terra sono affidati alla loro custodia ed essi li gestiscono dalle montagne, dove abitano. Il Drago è l'Arhat dalle quattro verità e dalle ventotto facoltà. Draghi sono i primi Iniziati ed Adepti, detti anche Serpenti di Saggezza. Il drago è il simbolo della Divinità manifestata e questo nome veniva dato anche agli eremiti iniziati sia perchè vivevano nelle caverne che per la loro grande Saggezza e Spiritualità. La cristianità lo identifica con Satana e lo fa uccidere da Michele e, per esserne più sicuri, anche da San Giorgio. Beroso racconta che per il Babilonesi il Drago fu ucciso da Bel. Il Drago dalle sette teste rappresenta i Cicli, ed i Greci lo avevano messo al servizio di Gerione. Le lotte contro il drago sono allegorie di fatti cosmici, astrologici e storici. La Cabala dice che la comprensione del Drago è possibile solo agli Iniziati. Non considera il drago quale simbolo del male ma, come Serpente, un simbolo divino. In Cina e nei paesi Buddhisti, Drago è spesso sinonimo di Sole. I Draconti erano templi dedicati al Drago. La favola di Rahu, letteralmente cosmica, esotericamente è legata all'Iniziazione. In Bretagna Drouk significa Diavolo; in Linguadoca, i fuochi meteorici, o fatui, si chiamano drac; in Irlanda, il Castello di Drogheda significa il Castello del Diavolo. Astronomicamente il Drago è talvolta simbolo della Luna; il Drago dalle sette teste è l'Orsa Minore : ogni stella una testa. Ma il termine è usato anche per individuare i nodi : testa del drago significa nodo ascendente, mentre coda del drago è il nodo discendente.

PITRI ARUPA

 
(San.) - Le tre classi superiori di Pitri, gli incorporei, dotati di intelligenza, condannati dalla Legge del Karma e dell'evoluzione a sempre rinascere, o incarnarsi sulla terra, come Re, Rishi od Eroi.
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