Glossario

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ABHAMSI

 
(San.) - Un nome mistico per definire i 'quattro ordini di esseri' che sono : Dei, Demoni, Pitri e Uomini. In qualche maniera gli orientalisti connettono il nome con le 'acque'; la filosofia esoterica, invece, connette il suo simbolismo con l'Akasa - ovvero le eteriche 'acque dello spazio', poiché è nella profondità e sui sette piani dello 'spazio' che nascono i 'quattro ordini di esseri (inferiori)', ed i tre Ordini superiori di Esseri Spirituali. (Vedi La Dottrina Segreta, I p. 458 e 'Ambhamsi').

ADAMO RISHUN

 
(Eb.) - Lo Spirito Lunare, i Pitri, Jehovah in un certo senso.

AGNISHWATTA

 
(San.) - Una classe di Pitri, i creatori della prima razza eterea di uomini. I nostri antenati solari, che sono contrapposti ai Barhishad, i Pitri o antenati 'lunari', sebbene ciò sia spiegato in maniera diversa nei Purana. Sono i Kumara, i Sette Saggi Mistici, i Plasmatori dell'Uomo interiore, i Figli del Fuoco (agni=fuoco, svatta=gustato). Nell'allegoria exoterica Vedica, gli Agnishvatta sono rappresentati dalla famiglia Grihasta che avendo mancato di mantenere i fuochi domestici avevano perso il diritto di ricevere oblazioni offerte col fuoco. Si tratta della classe di Dhyani detta del Fuoco (i sette Eletti) che si sono incarnati nella Terza Razza umana rendendola perfetta. Appartenevano alla gerarchia dei cosiddetti Draghi di Fuoco della Saggezza. Nei giorni della Lemuria, essi erano i Dioscuri, i Nati dall'Uovo, i sette Dhyan Chohan. Questi 'salvatori' furono poi personificati dai Greci in Prometeo.

ALBERI DELLA VITA

 
- Fin dai tempi più antichi gli alberi erano connessi con gli dei e con le forze mistiche della natura. Ogni nazione aveva il suo albero sacro, con particolari caratteristiche ed attributi basati, come spiegano gli insegnamenti esoterici, su proprietà naturali e qualche volta anche su proprietà occulte. Con il peepul (fico selvatico) o Ashvattha dell'India, abitazione dei Pitri (in effetti elementali) di ordine inferiore, divenne in tutto il mondo l'albero-Bo o ficus religiosa dei Buddisti, perchè sotto tale albero Gautama Buddha raggiunse la più alta conoscenza e il Nirvana. Il frassino Yggdrasil è l'albero del mondo dei norvegesi e degli scandinavi. L'albero banyan (ficus-bengalensis) è il simbolo dello spirito e della materia che scendono sulla terra, prendono radice e poi nuovamente ascendono verso l'alto. Il Palasa trifoglie è un simbolo della triplice essenza dell'Universo, cioè Spirito, Anima e Materia. L'oscuro cipresso era per i messicani l'albero del mondo, ed ora, secondo i Cristiani e i Maomettani, è l'emblema della morte, della pace e del riposo. Sebbene ora sia quasi scomparso dalla terra delle mummie, l'abete era ritenuto sacro in Egitto e la pigna era portata nelle processioni religiose; erano anche sacri il sicomoro, il tamarice, la palma e la vite. Il sicomoro in Egitto, ed anche in Assiria, era l'Albero della Vita. Ad Eliopoli era consacrato ad Hathor; ora, nello stesso posto, è consacrato alla Vergine Maria. Il suo succo era prezioso per i suoi poteri occulti, come lo è il Soma per i Brahmani e l'Haoma per i Parsi. 'Il frutto e il succo (o linfa) dell'Albero della Vita procurano l'immortalità '. Un intero volume potrebbe essere scritto su questi alberi sacri dell'antichità senza esaurire l'argomento, e il rispetto per alcuni di questi alberi è continuato fino ai nostri giorni. L'Albero della Vita, o Albero Ashvatta, ha le radici in Cielo, che escono dalla Radice senza radici dell'Essere Assoluto, il tronco che cresce e si sviluppa attraverso i piani del Pleroma e proietta i suoi rami rigogliosi fino a toccare il piano terrestre. La sua distruzione conduce all'immortalità. Quando i suoi rami puri toccarono il fango terrestre del Giardino dell'Eden si contaminarono. Nello spazio e nel tempo, ad esso furono associati diversi simboli : Parabrahman è il suo seme, Mahat il tronco, i rami sono il grande Egoismo, nella cavità dei rami si trovano i germogli, ovvero i Sensi, i rami minori sono sempre carichi di foglie e di fiori. Nella Cabala, l'Albero della Vita è la Croce Ansata nel suo aspetto sessuale. Dalle sue radici cresce l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Talvolta, con questo termine si indica Gesù o gli Adepti della Buona Legge. In India esso si chiama anche il Bianco Haoma, il Gao Kerena. Haoma è in Cielo come in Terra. L'Iniziato rinasce dopo la crocifissione sull'Albero della Vita. Si tratta di una immagine simbolica relativa ad una delle prove che l'Adepto deve superare durante il processo di iniziazione.

ANGIRASI

 
(San.) - Il nome generico di diversi individui e cose, nei Purana; una classe di Pitri, gli antenati dell'uomo; un fiume nell'isola Plaksha, uno dei Sapta dwipas. Secondo alcuni è una razza intermedia di Esseri superiori, compresa fra gli Dei e gli uomini. Secondo altri, sono i sacerdoti originali della religione che era comune agli Indù Ariani ed ai Persiani. Angiras è il Guru di Shankara, ed anche il padre di Briha-spati.

ASHVIN

 
(San.) - Sinonimo di Agni e degli Aditya, dei Pitara o Pitri, degli Angirasa e dei Sadhya : tutti Antenati sacrificatori. Sono personaggi della mitologia vedica in qualche modo paragonabili ai Dioscuri greci. Di certo si tratta di figure che si collegano all'ideale di bellezza e di luce.

ATIVAHIKA

 
(Gli) (San.) - Insieme ai Visishtadwaitee, essi sono i Pitri, o Deva, che aiutano l'anima disincarnata o Jiva nel suo passaggio dal corpo morto al Paramapadha.

ATRI

 
(Figli di) (San.) - Una classe di Pitri, gli 'antenati degli uomini', o i cosiddetti Prajapati, 'progenitori'; uno dei sette Rishi che formano la costellazione dell'Orsa Maggiore.

AUTOESISTENTI

 
(Eso.) - Le Vite Spirituali, proiettate dalla Volontà e dalla Legge Assoluta, all'alba di ogni Rinascita, sui Mondi. Sono i Manu-seme, o Prajapati, o Pitri. Sono chiamati anche Creazioni, perchè appaiono nel Raggio dello Spirito, manifestato mediante la potenza inerente alla sua Natura 'non-nata', che si trova oltre il Tempo e lo Spazio.

BRAHMANDIKA

 
(San.) - I Pitri Solari e Lunari, i Dhyan Chohan.
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