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VITA

 
(Eso.) - Viene ufficialmente definita come "stato di attività della sostanza organizzata, comune alle piante ed agli animali". Che cos'è uno stato di attività ? Che cos'è la sostanza organizzata ? Ed il sasso formato da atomi, i cui elettroni girano vorticosamente, è vivo o morto ? Le risposte della scienza ufficiale creerebbero un tale crescendo di domande che si ritiene più vantaggioso tentare di percorrere un'altra via. Esotericamente, la Vita è la Forma Unica dell'Esistenza, che si manifesta in ciò che viene chiamata Materia. La materia è il veicolo per la manifestazione dell'Anima su questo piano di esistenza; l'Anima è il veicolo per la manifestazione dello Spirito, su un piano più elevato; tutti e tre, sono una Trinità sintetizzata dalla Vita, che li pervade tutti. La Vita è l'Essenza primordiale, che in Natura si manifesta come Vitalità, che agisce secondo le condizioni che trova per esplicare la sua attività. Per quanto riguarda il nostro pianeta, il Sole è il Fuoco della Vita; geometricamente rappresentato il fenomeno, abbiamo che il cerchio è il Pensiero, il Diametro è il Verbo, la loro unione è la Vita. Nella Cabala, la vita è indicata con Nephesh, per lo zoroastrismo è Ormudz "il re della vita", nel Pimandro si dice: "Il Pensiero, il divino, che è Luce e Vita, attraverso il Verbo produsse il Pensiero operante". Nel Commentario sono i Sette Padri ed i Quarantanove figli ed essere chiamati luce e vita. Sette è il numero della vita, è il Padre-Madre, il triangolo sopra il quadrato. Nel corpo umano la vita è intesa come "prana", potere attivo che produce tutti fenomeni umani. Il cubo è materia (è composta di sei quadrati), la piramide è forma (è composta da quattro triangoli). Piramide e cubo, forma e materia, sono la manifestazione della vita. In Egitto, Ank stava a significare anima, vita e sangue. Lo uomo animato, vivente, era un settenario (il cubo disteso, la croce). La Vita Universale è la sorgente di ogni forma di vita, ed essa permea tutta la materia, compresa quella detta inorganica. Essa è la sorgente e la motrice di tutto. La vita esiste in tutti i corpi celesti, nelle forme più idonee allo stato del corpo stesso, ossia dello stadio evolutivo che esso ha raggiunto. È sbagliato pensare che il modello terrestre debba essere unico per tutto l'Universo. Il principio di vita può uccidere quando è troppo esuberante, come quando è troppo scarso. Questo principio, sul piano manifestato, è l'effetto ed ilo risultato dell'azione intelligente di una Legione, o Principio collettivo, costituito dalla Vita e dalla Luce in manifestazione. De Quatrefages scrive: " È verissimo che non sappiamo cos'è la vita; ma nemmeno sappiamo cos'è la forza che fa muovere le stelle ... gli esseri viventi sono pesanti, e quindi soggetti alla gravitazione; essi sono sede di parecchi e vari fenomeni fisico-chimici, indispensabili alla loro esistenza, e che dobbiamo attribuire ad un'azione eterodinamica: elettricità, calore, ecc. Questi fenomeni si manifestano sotto l'influenza di un'altra forza ... la vita non è antagonistica alle forze inanimate, ma governa e guida la loro azione secondo le sue leggi". Papus scrive: "Tutto è analogo, la legge che regge i mondi regge la vita dell'insetto ... conoscere il segreto della cellula è conoscere il segreto di Dio ... per gli uomini la Vita è la forza trasportata dai globuli sanguigni e che viene a rigenerare gli organi; ma questa, in realtà, è la vita umana, non è la Vita ... la vita è la forza solare trasformata". E Kremmerz, a sua volta, scrive: " La macchina animale sviluppa sensibilmente suono, calore, magnetismo, elettricità, ed insensibilmente la luce. Ora se queste forze esclusivamente fisiche si riducono nell'organismo umano al movimento del sangue ed al principio intelligente motore, si ha il mistero della vitalità, o vita-moto, che è sincrona al movimento, che è l'astratto dell'unità delle forze meccaniche della natura visibile". E più avanti aggiunge: "La Forza unica è la Vita dell'universo ... Ogni fenomeno, di qualunque natura e specie, in alto come in basso, nella materia come nello spirito, nel visibile come nell'invisibile, nel sensibile come nel sovrasensibile, è prodotto da un Impulso regolatore e dalla Forza Unica, o Vita dell'Universo". Ritornando al nostro mondo, troviamo, in relazione ai fenomeni vitali, due opposte concezioni: il vitalismo ed il meccanicismo. Il vitalismo dichiara che l'essenza dei fenomeni vitali non può essere completamente espressa in termini fisici e chimici, anche se questi sono alla base delle funzioni biologiche; deve esistere una Forza che a tali fenomeni da sostegno. Il meccanicismo rifiuta qualsiasi spiegazione della vita che non rientri nell'ambito delle scienze fisiche e si propone di dare una interpretazione di tutti i fenomeni vitali su base esclusivamente fisico-chimica. Posizione intermedie fra vitalismo e meccanicismo possono essere considerate l'olismo e l'organicismo. Gli antichi rappresentavano la vita con un genio che portava in mano una fiaccola, la cui fiamma raggiungeva il cielo; i cristiani la paragonano ad una navigazione tempestosa i cui emblemi sono ancora, faro e nave; i Platonici ritenevano che le anime mandate per i corpi umani uscissero per il cancro, che chiamavano porta degli uomini, mentre per il capricorno passavano le anime degli Dei; i cristiani paragonavano la vita dei religiosi con una palma, il cui tronco è ruvido e scabroso all'inizio, armonioso e liscio alla sommità; il fuoco è ritenuto da sempre il simbolo fondamentale per la nascita della vita (forse perchè il calore è sempre associato alla vita e dove non vi è calore non vi è vita), e questo significato era certamente associato al fuoco di Vesta; per gli Egizi, il simbolo della vita era il Tau. L'occhio aperto è l'emblema della vita, l'occhio chiuso rappresenta la morte: si aprono gli occhi per nascere, si chiudono gli occhi per morire. I Romani chiudevano gli occhi al moribondo, con un rito quasi sacro, e gli riaprivano quando lo deponevano sul rogo per bruciarlo: ciò perchè era proibito guardare negli occhi una persone in agonia. Il Sole terso è risplendente è simbolo di vita serena e tranquilla, coperto da nubi rappresenta la vita travagliata e sofferente. Per gli antichi, sognare il sole coperto da nubi era presagio di morte sicura.

SOLE

 
(Eso.) - La stella più vicina alla Terra, attorno al quale ruota un sistema di pianeti e satelliti detto Sistema Solare, che dal Sole riceve l'Energia e, quindi la Vita. Cominciamo con le notizie che ci vengono fornite dalla scienza ufficiale. Il Sole è una stella di classe spettrale G2, giace sul piano equatoriale della Via Lattea, è distante 32.600 anni luce dal nucleo della galassia, ed ha la stessa composizione chimica e le stesse proprietà cinematiche delle stelle che fanno parte della galassia stessa. La sua età è stimata in 5-10 miliardi di anni solari, ha un diametro di 1.394.000 chilometri (109 volte quello della Terra), ha un volume mille volte maggiore di quello del nostro pianeta, una massa centomila volte superiore, una gravità 28 volte maggiore, un debole campo magnetico. Dista dalla Terra circa 150 milioni di chilometri e la sua luce impiega otto minuti per giungere a noi. La temperatura superficiale del Sole è stimata in quasi 6000 gradi Celsius. La struttura del Sole, secondo gli scienziati, è costituita da un nucleo molto brillante e bianco, una zona intermedia che tende al giallo, una zona convettiva seguita dalla fotosfera (i cui gas assorbono gran parte delle radiazioni provenienti dallo interno, poi la cromosfera (regione dinamica di transizione, molto sottile) ed, infine, la corona (trasparente in luce bianca, opaca in corrispondenza delle linee spettrali), che si estende per milioni di chilometri oltre il globo solare, al di là della quale si proiettano le macchie solari, enormi eruzioni di energia talvolta visibili ad occhio nudo. Il Sole irradia energia sotto forma di radiazioni elettromagnetiche e corpuscolari. La radioemissione solare copre tutta la gamma delle frequenze, anche se solo quelle più elevate riescono a sfuggire ai gas solari della fotosfera. L'energia del Sole deriverebbe dalla trasformazione nucleare di idrogeno in elio. Si tratta di un processo di fusione nucleare che provoca una grande spinta di gas verso l'esterno; ma la forza di gravità li attira verso l'interno, per cui si crea una specie di equilibrio che conferisce al Sole la sua stabilità. Il Sole è animato da un moto di rotazione, il cui periodo è di 26 giorni all'equatore e di 37 giorni ai poli; il periodo osservato dalla Terra è di 27 giorni all'equatore e 41 giorni ai poli. Nella misura astronomica del tempo, allo scopo di ottenere un "moto regolare" del Sole sull'eclittica, si definisce il "Sole fittizio" ed il "Sole medio". Il primo è un Sole ideale che, partendo dal perigeo assieme al Sole vero, descrive l'eclittica con velocità angolare costante e ritorna al perigeo assieme al Sole vero (anno anomalistico); il secondo è un Sole ideale che, partendo dal punto equinoziale di primavera, insieme al Sole fittizio, descrive lo equatore celeste con moto uniforme, ritornando allo stesso punto equinoziale assieme al Sole fittizio (anno tropico). Il Sole è stato oggetto di culto e di studio fin dalla più remota antichità. I Cinesi erano in grado di prevedere le eclissi già quattromila anni fa; Caldei e Babilonesi conoscevano molti aspetti del moto e della periodicità solare; Talete previde con grande esattezza un eclisse nel 585 a.C.; Anassagora, nel 434 a.C., fece i primi calcoli per stabilire la distanza del Sole dalla Terra e la dimensione del globo solare: i suoi dati non si discostano molto da quelli ottenuti oggi mediante sofisticati strumenti; per non parlare delle conoscenze indù di cui poco o nulla sappiamo, ma che è certamente vasta anche per il grande periodo di tempo coperto dalle loro osservazioni (oltre 70.000 anni). Secondo Max Muller e la sua scuola di mitologia comparata, tutte le divinità più importanti delle religioni antiche, sotto le loro apparenze antropomorfe e teriomorfe, altro non sono che il Sole; i miti di queste religioni, poi, rispecchiano le vicende giornaliere ed annuali del sole. Contro l'unilateralità di questa interpretazione, vi sono tendenze che contrappongono la mitologia lunare, la cui periodicità nulla ha da invidiare a quella solare, anzi è più dettagliata e più vicina ad una lettura di tipo terrestre. Nelle religioni, il Sole non è l'astro visibile o non solo esso, bensì le esperienze legate alla sua luminosità, calore, periodicità, ecc. che tanto strettamente sono legate alla vita, alla fecondità, alla sopravvivenza di tutte le forme. Sol, Helios, Surya, Shamash, Ra, sono l'occhio del cielo, l'organo visivo del Dio supremo, onniveggente ed onnisciente, che in tal modo controlla il comportamento umano e ne punisce le trasgressioni. Ogni Dio solare è onnisciente per eccellenza ed occupa un posto centrale in tutte le cosmogonie, spesso rappresentando un fattor comune alla base di diverse religiosità. La posizione dominatrice e l'unicità del Sole si prestano a modella della sovranità umana; Il Soe appare spesso come primo Re, oppure è il re che si carica di aspetti solari, quando non ne prende direttamente il nome. Il Sole non è per tutti maschile e non lo è stato sempre nel tempo; in Giappone, ad esempio, la dea Amaterasu, che rappresenta il Sole, è una divinità femminile. Le grandi religioni monoteistiche non danno molto risalto al sole; la cristianità, ad esempio, vede in Cristo un aspetto solare, lo fa nascere nel solstizio d'inverno, ma non esalta particolarmente questa similitudine. Dante colloca il cielo del Sole nel quarto ciclo del sistema Tolemaico, e vi incontra gli spiriti sapienti. Molte "manzie" adoperano il sole per le loro procedure. E passiamo ora a ciò che il Sole rappresenta in campo esoterico; essendo i dati estratti da opere diverse, la loro citazione risulterà non organica. Volutamente lasciamo al lettore il suo riordino: sarà un buona occasione per riflettere su di essi. "Otto figli nacquero dal corpo di Aditi, che si avvicinò con sette e respinse l'ottavo", così recita un testo indù. I sette accettati sono i pianeti sacri, quelli che all'epoca erano conosciuti dicono gli esperti di oggi, mentre l'ottavo è Martana o il Sole. Esso è l'Uno respinto dal sistema, ossia verso il quale agiscono le due forze di attrazione e di repulsione (centrifuga e centripeta), la stella centrale che, rispetto ai pianeti, è immota, gira solo sul proprio asse e regola il tempo e la misura. Surya è il figlio reietto, il riflesso del Sole spirituale centrale. Nei Veda è chiamato "Oka Chaksnuh", l'Occhio del Mondo, il cui carro è trascinato da sette cavalli, o da un cavallo con sette teste. Sempre considerando il solo sistema solare, possiamo dire che la prima condensazione della materia ebbe luogo certamente attorno al nucleo centrale, il Sole; allorché la massa rotante si contrasse, il Sole fu il primo a staccarsi, divenendo così il più luminoso degli otto, il fratello maggiore e non il padre. Per gli Egizi Osiride era il Sole, i Parsi lo adoravano come un Dio, i cristiani adombrarono una identità Cristo-Sole, che oggi sembra del tutto dimenticata. Il Sole è il datore di Vita, il fecondatore della Terra, il figlio di una Dea lunare, vergine madre dal duplice aspetto: divino ed infernale. Le lingue di fuoco dello Spirito Santo sono l'alito di Padre-Sole (padre della umanità) che discende su Mara, Maria, il mare. Secondo il Commentario di Manu, il Sole è il cuore del mondo (o Sistema) solare ed il suo cervello è nascosto dietro il sole visibile. Questi è il riflesso del Sole reale, una "finestra tagliata nel reale" palazzo del Sole vero. Il Sole è per il sistema solare quello che il cuore è per il corpo umano, le sue pulsazioni sono periodiche e ben note a tutti gli astronomi. Lo Universo, infatti, come il corpo umano, ha un respiro, un battito cardiaco, un'intelligenza. Il respiro del nostro pianeta è descritto molto bene da Wachsmuth nella sua opera sulle Forze plasmatrici eteriche. Contrariamente a quanto viene insegnato dalla cultura ufficiale, il Sole non è solido, nè incandescente, ed anche se è splendente tuttavia non è ardente. Gli effetti che noi avvertiamo sulla Terra non sono caratteristiche solari, ma solo trasformazioni della sua attività che permettono la vita sul nostro pianeta; l'azione diretta del sole, infatti, cancellerebbe ogni forma di vita. Per avere un'idea di come il Sole possa essere freddo ed emettere radiazioni che diventano calde, basta pensare alle radiazioni che provengono dai corpi naturalmente radioattivi. L'uomo mortale è colpito dal più basso dei sette raggi di Padre-Sole e quando quest'uomo, attraverso uno sforzo di volontà verso la purificazione tende all'unità con il Sè divino, questo raggio si spezza e l'entità umana viene illuminata da raggio successivo che, spiritualmente, è più elevato. L'entità umana, attratta sempre più verso l'alto, spezza il nuovo raggio e passa nel successivo e così via finchè l'Uomo interiore si eleva al Raggio Supremo, il settimo, oltre al quale si raggiunge la sede della Divinità Invisibile. Il Sole visibile, exotericamente, è il Capo dei Sette Misteri principali degli antichi iniziati; esotericamente è il Demiurgo, il Messia, il Christos, l'Unto dal Grande Respiro. Bisogna, quindi, stare molto attenti a non confondere il Sole visibile, che agisce nel sistema solare, con il Sole invisibile, che è il Sole spirituale, e dà la Vita a tutto il Cosmo. Il Sole ed i sette pianeti principali (ricordiamo che due di essi, Sole e Luna stanno per altri due pianeti segreti) sono la potenza visibile ed attiva equivalente al Logos invisibile ed alle sue sette gerarchie. L'Occhio di Osiride degli Egizi era il Primo Nato, il Logos la Luce manifestata al mondo, la Mente e l'Intelletto dell'occulto. È solo mediante il settuplice raggio di questa luce che lo uomo può diventare conscio del Logos attraverso il Demiurgo, secondo il processo di evoluzione spirituale prima descritto. Per tale motivo gli Indù dicono che Vishnu supera le sette regioni dell'Universo in tre passi, diventando il Sole, simbolo visibile della Divinità impersonale. Per i Greci, il Sole era Apollo, simbolo del Fuoco della Vita, mentre i gemelli Castore e Polluce erano la Luna ed il Sole, dal momento che quando uno tramonta l'altro sorge e viceversa. Quando Polluce tramonta e scende sottoterra, Castore viene alla vita e dura tutta la notte; all'alba i ruoli si invertono di nuovo. Polluce è il Sole, Castore la Luna, il sole più debole, che vive per merito di Polluce. Vediamo in questo esempio uno dei tanti miti di gemelli antagonisti, di eroi culturali, di parallelismi di vario tipo o di contrapposizioni tipo morte-rinascita, che, in modo evidente, sono collegati ad eventi cosmici: i cicli del Sole e della Luna. Per gli Gnostici, Sophia (la Sapienza) ha sette figli; sono i sette figli di Aditi (la Sapienza universale degli Indù). Per gli Indù l'ottavo è Martanda, per gli Gnostici è Agathodaemon, l'Angelo Buono, il Christos, il Sole. Secondo Mizra Murad Ali Beg il Sole è la fonte di vita del nostro sistema solare e, come Origine del Principio attivo della nostra Terra è, insieme, la Dimora e la Sorgente del Satana terrestre. Il Sole è l'indù Agni, Dio del Fuoco, lo gnostico Michele, l'Angelo del Fuoco, il greco Apollo, dio solare, detto Helios (il Sole), Phoibos, (la Luce della Vita e del Mondo), che sorge dalla coppa dalle ali d'oro (Il Sole). Set che uccide Osiride è la notte che copre il giorno, le tenebre che prendono il posto della luce. Vishnu incarnato diventa il Sole, Krishna, un dio solare; Mitra era il Sole, chiamato anche Sabasio in qualche monumento antico. Bacco era il Dioniso solare, il Salvatore dell'uomo; a Babilonia, Merodach era il Dio Sole. Per gli Gnostici, Chnoumis era il Sole dell'Universo, il 700, l'unico che può risolvere il mistero di Gesù, il cui numero è 888; questo era il mistero dell'Agathodaemon. Il più potente e grandioso ciclo nel cielo del nostro sistema solare è quello del Sole, sulla Terra è la reincarnazione dell'uomo. La leggenda che vuole Fetonte aver fatto deviare il corso del Sole per imparare le verità nascoste e Giosuè fermare il corso del Sole, trova spiegazione nella mitologia nordica che spiega come ci sia stata un'epoca in cui il Sole sorgeva a Sud e la zona glaciale era ad Est. I novanta gradi di spostamento si spiegano con la diversa inclinazione dell'asse terrestre che ha modificato il clima più volte sul nostro pianeta. Un'allegoria nordica, dal significato sia cosmico che astronomico, fa riferimento ad un Dio iperboreo, che è il Sole personificato, il quale durante l'anno siderale (25.868 anni solari) modifica più volte il clima sulla superficie terrestre, facendo fredde le regioni tropicale a calde quelle polari. L'eccidio dei figli di Niobe ad opera di Apollo e Diana (il Sole e la Luna), è un cambiamento dell'asse della Terra, con conseguenti diluvi e cataclismi vari. Le lagrime incessanti di Niobe formano le acque che sommergono Atlantide. Gli Indù consideravano il sorgere del Sole come l'Anima degli Dei mandata ogni giorno a manifestarsi agli uomini; siccome il coccodrillo usciva dall'acqua al primo raggio di sole, gli Egizi lo consideravano un devoto del fuoco solare e, come tale, la personificazione del Fuoco. E da ciò deriva il fatto che, quando Osiride entra nell'Amenti (il Sole al tramonto), i Coccodrilli sacri si immergono nell'abisso delle Acque primordiali (gli animali si gettano nel fiume Nilo). Osiride ed Iside sono metafisicamente il Fuoco e l'Acqua, fisicamente il Sole ed il Nilo. Il nome latino del Sole deriva da "solus", l'uno solo, lo unico Dio, quello che Paolo chiama "lo sconosciuto". Ovidio, dopo aver descritto la casa del Sole, dice: "Il Sole vestito e velato di porpora siede su un seggio di smeraldi, sui cui lati sono rappresentate le stagioni, ed attorno ai quali stanno gli Anni, i Mesi, i Giorni, le Ore. Il suo carro è tirato da quattro cavalli: il rosso Piroo (l'aurora), il bianco Eoos (il sole già sorto) l'arancione Etone (il sole a mezzogiorno), lo scuro Flegone (il sole al tramonto); le sua quattro ruote sono le stagioni. Il poeta africano Martiano, dopo aver fatto una bella descrizione del Sole dice: "Porta in mano una lira a sette corde", con allusione ai sette pianeti, ed anche ai sette raggi mistici. Astrologicamente, il Sole è il maestro del Leone ed è rappresentato da un cerchio con un punto al centro. Esso significa parecchie cose: il caos (disordine) che si trasforma in cosmo (ordine), il limite che separa il finito dall'infinito, la capacità del punto di espandersi in un cerchio, la possibilità di raggiungere la circonferenza dal centro attraverso infiniti raggi, ecc. Il Sole, fratello di Selene (la Luna), è figlio di Iperione e di Teia, è padrone dell'isola di Rodi dove, con la ninfa Roda genera numerosissimi figli. Nella mitologia nordica, il gigante Mundilfari ha due figli, Suuna (il Sole), femmina, e Mani (la Luna), maschio. Il padre, orgoglioso, li paragona agli Dei e questi, adirati glieli sottraggono e li pongono in cielo. Da allora i due si inseguono senza posa! Il Sole illumina l'uomo fisicamente e spiritualmente; chi acquista l'illuminazione, secondo i Veda, ha per occhio il Sole.

TCHAKCHUR

 
(San.) - Il primo Vidjnana. Letteralmente, "l'Occhio", che significa la facoltà della vista o, meglio, una percezione occulta della realtà spirituale e soggettiva (Chakshur).

TSUKI

 
-YOMI (Gia.) - Divinità della mitologia giapponese, signore della Luna, nato dall'occhio destro di Izanagi, nel corso della sua purificazione dopo il ritorno dagli Inferi. Contemporaneamente, dall'occhio destro nasce Amaterasu. A lui Izanagi affida il compito di creare il Giappone. Ha poco rilievo nella mitologia del Kojiki, mentre nel Wihongi ha l'importante ruolo di uccisore della Dea della nutrizione Uke-mochi. Ha anche il dominio della luce e della notte.

ZEUS

 
(Gr.) - Divinità suprema della religione greca, deriva il suo nome dal Dieus indoeuropeo, legato alla nozione di "luce". Assomiglia al vedico Dyaus ed al latino Juppiter (dove ter deriva da Tyr). Figlio di Crono e di Rea, per evitare che fosse ucciso dal padre, la madre lo nascose a Creta, sul Monte Ida, dove fu nutrito dalla ninfa Adrastea e dal latte della capra Amaltea. Il suo pianto veniva coperto dai canti dei Cureti. A Roma, Zeus divenne Giove. Identificabile con il Varuna indù ed il Vodan scandinavo, non si presta ad una coincidenza perfetta. Adunatore di nembi e di tempeste, padrone della folgore e della pioggia, a lui era consacrata la quercia. È onnisciente e punisce avvalendosi dei fenomeni meteorologici; la sua mantica che si manifestava nello oracolo di Dodona, si rivelava attraverso lo stormire delle querce. Venerato sulle vette dei monti più alti, vittorioso sui Titani e sui Giganti, conquistò la sua posizione detronizzando il padre Crono(o Saturno). Limite dei suoi poteri è la ferrea legge del fato, ed egli è custode supremo dell'ordine, garante dell'armonia del mondo, re di ogni cosa e giudice. Protettore dei re, delle città e dei regimi, sorveglia le adunanze popolari, i giuramenti e gli impegni assunti, la libertà nazionale. Patrono della famiglia e del matrimonio, è purificatore di colpe e delitti. Come padre universale, si unisce a Dee e donne mortali per dare i natali ad una inesauribile progenie di Dei e di eroi. Zeus-zen è l'Aether, perciò Jupiter era chiamato Pater Aether da alcuni popoli Latini. Come aspetto uranico, è l'Essere supremo del Cielo, che dà vita a tutte le cose. Negli inni orfici veniva talvolta presentato come maschio-femmina (una figura maschile con le mammelle). Nel Convito di Platone, Aristofane, alludendo alla separazione dei sessi, dice: "Zeus li divise in due ed Apollo ne richiuse la pelle". L'episodio è presente anche nella Bibbia, dove si dice che "Jeohvah faceva lunghe vesti di pelle per Adamo ed Eva". Secondo Esiodo, Zeus creò la razza umana sui frassini (chiara influenza scandinava). Contro Zeus si ribellò Prometeo sia per salvare la razza umana, sia per dotarla del fuoco (della mente). Zeus lo premiò facendolo legare alle montagne del Caucaso, dove un'aquila gli rodeva il fegato durante il giorno (che poi ricresceva durante la notte). In questa vicenda, Zeus rappresenta la Legione dei Progenitori primordiali, dei Pitri, i Padri che crearono l'uomo senza sensi e senza mente. Nell'Acropoli di Argo, una statua colossale, con tre occhi, rappresenta Zeus Triopis. Il terzo occhio si trovava sopra i due normali, quasi a formare un triangolo. Nei Misteri Sabasii, Zeus assume la forma di un serpente e con Demetra genera Dioniso, il Bacco solare. Da sottolineare, poi, che per i Greci esisteva uno Zeus divinità astratta ed uno Zeus Olimpico, divinità gelosa, vendicativa e collerica, molto simile allo Jahveh biblico. Eis Zeus Sarapi era equivalente ad Abraxas Jao. Se la Z è un doppio 7, ed è l'iniziale del verbo "zao" che significa "io vivo", ne deriva che il nome Zeus ha il significato di "Padre di tutto ciò che vive". Esotericamente, Zeus è la Divinità principale della Quarta Razza Radice.

ADEPTO

 
(Lat.) - Adeptus. 'Colui che ha ottenuto'. In Occultismo, uno che ha raggiunto lo stadio di Iniziato ed è diventato un Maestro nella scienza della Filosofia Esoterica. È un appellativo che spettava di diritto agli Antichi Sacerdoti, detti Ierofanti. Questi raggiungevano l'Iniziazione dopo aver superato numerose, difficilissime prove. Nella religione Indù, l'Asceta diventa Adepto solo dopo aver acquistato la vista mistica del terzo occhio. Gli Adepti Iniziati Veggenti possono avere accesso in spirito solo nei pianeti del sistema Solare. Un Adepto è in grado di modificare la propria forma visibile. Per l'Adepto viene talvolta usato il simbolo dell'Albero. Categoria particolare di Adepti è quella che viveva sulle montagne sante. Si divideva in Adepti della Mano Destra e Adepti della Mano Sinistra. I primi sono gli Adepti della Buona Legge, mentre gli altri sono gli Alberi che appassiscono, ossia quelli dediti alla magia nera. Il capostipite di tutti gli Adepti è Rudra Shiva, il Grande Yogi.

AMATERASU

 
(Gia) - Il vero nome è Ama-Terasou-Oho-Mi-kami, 'la grande ed augusta dea che brilla in cielo'. Nata dall'occhio sinistro dei Dio Izanagui, con la sua bellezza risplendente illuminò tutto il mondo; per questo il padre le affidò il dominio del cielo (o l'impero del sole), facendo di lei la dea più venerata. È lei, con il suo splendore, a rendere fertile la terra. Dopo un litigio con il fratello Susanoo, Amaterasu decide di chiudersi in una caverna, precipitando tutta la terra nel buio; ma attraverso uno stratagemma ordito dalle altre divinità, la dea esce dal suo nascondiglio, riportando la luce sul creato. Si tratta, evidentemente, di una allegoria astronomica, il cui significato è evidente. Ella veglia continuamente sul genere umano e viene rappresentata in piedi su uno scoglio, coi capelli ondeggianti sulle spalle, vestita di rosso con una sopraveste bianca, armata di sciabola e con il disco del sole sulla mano destra.

TUNGUSI

 
(Asia) - Popolazione mongolica dell'Asia Settentrionale, sparsa su un vasto territorio. Si tratta di persone di piccola statura, basso indice cefalico, faccia larga ed appiattita, occhio piccolo ed obliquo, capelli lunghi neri lisci; sono cacciatori, ma anche allevatori. Abitano in tende coniche, ricoperte di scorza (in estate) o di pelli (in inverno). Usano la lancia, la clava e l'arco, vestono in modo vario, sono organizzati in clan exogamici, patrilineari. Praticano il matrimonio per scambio, la poligamia, il levirato. Hanno adottato il cristianesimo in una forma molto superficiale, mentre mantengono le loro antiche credenze, fra cui lo sciamanesimo.

YANA

 
(San.) - Termine che letteralmente significa "un veicolo" di qualsiasi tipo. Nel Buddhismo è il veicolo, o il metodo, per pervenire alla conoscenza. Ad esempio: Mahayana è il Grande Metodo, o Scuola, del Buddhismo Settentrionale, chiamato la Dottrina del Cuore; Hinayana è il Metodo Inferiore praticato dal Buddhismo Meridionale, detta la Dottrina dell'Occhio; Pratyeka-buddha-yana è il Metodo del Pratyeka-Buddha, una pratica che cerca di ottenere il Nirvana solo per sè stessi.

YUNG Thomas

 
(Ing.) - Milverton 1773, Londra 1829. Medico, fisico ed egittologo inglese, fornì la chiave per decifrare i geroglifici. Fondò l'ottica fisiologica e fu il primo a studiare l'anatomia dell'occhio.
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