Glossario
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MANIKIN
(Maya) - Presso la popolazione Maya, con questo nome si designava lo scettro dei sacerdoti.
MISENO
(Gr.) - Figlio di Eolo, re dei venti, superò tutti nell'arte di suonare la tromba e nell'eccitare i soldati alla battaglia. Sfidati gli Dei, Tritone, trombettiere di Nettuno, lo gettò nelle onde, ove il povero Miseno perì. Enea ne trovò il cadavere presso un promontorio, lo recuperò, gli fece magnifici funerali e gli eresse un monumento. Ma qualcuno dice che Enea sacrificò Miseno agli Dei, come vittima per ottenere l'evocazione del padre. Probabilmente anche a quei tempi l'informazione era manipolata !
DACTYLO
(Gr.) - Da daktulos, "un dito". Il nome dato agli Ierofanti Frigi di Cibele, che erano considerati i più grandi maghi ed esorcisti. Numericamente erano cinque o dieci perchè le cinque dita di una mano benedicevano, e le dieci di entrambe evocavano gli dei. Guarivano anche attraverso manipolazione o mesmerismo.
YAJUS
(San.) - Formula "sacrificale" destinata ad essere mormorata dall'Adhvaryu durante le manipolazioni rituali. La raccolta degli yajumsi costituisce lo Yajurveda.
MANIPURA
(Tan.) - Il chakra, o centro psichico, situato al livello del plesso solare. Esso ha dieci petali, o raggi.
NARAM
-SIN (Acc.) - Figlio di Sargon di Accadia, fondatore del primo Tempio di Babilonia, aveva conquistato le terre su cui governava nel 3200 a.C. Fu il quarto Re della dinastia Accadica, figlio di Manishtushu, e venne immortalato in una stele trionfale che oggi si trova al Museo Louvre di Parigi.
MANISMO
(Occ.) - Complesso di tutte le specie di culti rivolti ai morti. È la teoria storico-religiosa che tenta di spiegare le origini della religione in generale partendo dal culto degli antenati. Sotto questa forma, il Manismo acquista il significato del moderno Evemerismo, che concepisce gli Dei come uomini defunti divinizzati. Sotto altro aspetto, il Manismo sembra uno sviluppo dell'Animismo, che trovava le radici dell'esperienza religiosa nell'apparizione dei morti.
PARVATI
(San.) - Letteralmente "la montanina", appellativo di Durga, consorte di Shiva, figlia del re dei monti Parvata (Himalaya o la Montagna) e madre di Skanda, il dio della guerra. È detta anche Bavani, quella che dà l'esistenza, la suprema creatrice, la grande operaia. È l'Iside degli Indù e rappresenta la combinazione dell'onda con la fiamma, il principio del mondo. Con Shiva, la sua controparte maschile, forma l'ermafrodito primordiale, e con Vishnu e Brahma formano la Trinità indù. Viene rappresentata sotto la forma della sua incarnazione in Badracali, o Petracari Pagoda, donna gigantesca con otto facce, sedici mani nere come il carbone, occhi grandi, zanne di cinghiale per denti, un elefante per ogni orecchio sotto forma di orecchini, vesti formate da serpenti attorcigliati, penne di pavone per capelli. Nelle mani porta una spada, un tridente, una scure, una sciabola, una freccia, una picca, una scimmia e la chakra (ruota mistica). Talvolta ha una collana fatta di testa umane che dal collo arriva fino alle ginocchia.
PREGHIERA
(Rel.) - Presso gli antichi era un atto di raccomandazione agli Dei, stando ritti, con le braccia tese al cielo, le palme delle mani aperte e congiunte. Il cristianesimo modificò la posizione delle braccia: allargate anziché verso l'alto; con esso, la preghiera divenne una richiesta, umile ed insistente, a Dio, o ai Santi, in relazione ad un qualche scopo. Omero raffigurava la preghiera come una donna zoppa, con faccia mesta ed occhi storti. Ma se ogni cosa è stata già da Dio scritta nel gran Libro degli Eventi, se gli eletti hanno già il loro posto come dice Gesù, ed i dannati il loro secondo molti Padri della Chiesa, a che serve pregare ? Si finirebbe con il lasciare dei posti vuoti in Paradiso o all'Inferno! La preghiera è un fenomeno molto diffuso, fin dai tempi più remoti, presso tutti i popoli. La si trova in tutte le religioni, sotto diverse forme, in modo spontaneo o standardizzato (testi scritti), individuale o collettiva, esterna o interna al rito, con o senza canti e danze. In alcuni casi è previsto che sia appena mormorata, o addirittura interiorizzata. La preghiera, poi, può avere la forma di una litania (il sacerdote recita, i fedeli rispondono), di una giaculatoria (formula considerata come espressione dell'ultima essenza della religione; ad esempio la prima sura del Corano), di una salmodia (preghiera ritmica), di un inno (libero componimento poetico mirante all'esaltazione della divinità, con accompagnamento di musica e danza). Essa può essere accompagnata da una gestualità rituale, oppure si richiede una particolare postura per farla. Vi sono preghiere utilitarie (semplici richieste), profetiche ( esaltazione della divinità per l'autoumiliazione del pregante che in essa formula la richiesta), mistiche ( nessuna richiesta, solo desiderio di innalzarsi verso la divinità), ecc. Nel Cristianesimo degli inizi, la preghiera era connessa con il possesso dei carismi dello Spirito. Pare che la più antica preghiera sia il Pater Noster, che i Vangeli fanno risalire a Gesù, ma sarà Paolo a gettare le basi per la formulazione della dossologia e dell'epiclesi, in connessione manifesta con le formule del giudaismo. Seguirono poi le preghiere del pane e del vino e quella del ringraziamento alla fine del convito. Preghiera, culto e liturgia si sviluppano di pari passo e ben presto compare la preghiera di intercessione a favore della comunità della Chiesa Universale, quindi quella per il buon tempo, la fertilità e le sofferenza dei miseri. Nella Chiesa greca, la preghiera ha un valore prevalentemente mistico, con significato di adorazione del Dio e basta. Vi sono esempi di preghiere sublimi, con profondi contenuti, sia letterari che dottrinali. Lutero introduce i libretti di preghiera che nulla hanno di erudito ma sono destinati unicamente alla vita religiosa del popolo, servendo solo per la devozione.
PROVA
(Fil.) - Da sempre, la prova è stata il fondamento della giustizia, sia per condannare sia per assolvere. Si ha conoscenza della prova del ferro, cui veniva sottoposto in tempi non molto lontani, chi avesse commesso un reato, o anche una scelleratezza. Era condotta dai sacerdoti cattolici e consisteva nel comandare all'accusato di prendere con le mani dal fuoco un ferro ardente; se l'accusato restava insensibile e non riportava scottature, veniva assolto, caso contrario, era condannato. Prima della prova, gli imputati dovevano purgarsi con digiuni, confessarsi e comunicarsi. È noto che a Roma esiste un monumento chiamato la Bocca della Verità. Se qualcuno era imputato e faceva delle affermazioni per discolparsi, gli si faceva introdurre la mano nella bocca del monumento. Se ritirava la mano integra, le affermazioni erano vere, se veniva mutilato, vuol dire che aveva affermato il falso. Sono in molti a sostenere l'esistenza delle influenze astrali, ma sono molti anche quelli che le negano. Onde superare lo scetticismo, sono state effettuate degli esperimenti scientifici che vengono portati quali prove di tali influenze. Il russo Tchijewsky ha dimostrato la correlazione fra cicli solari ed avvenimenti terrestri, riscontrando l'effetto dell'attività solare sugli esseri umani. Egli, inoltre, ha dimostrato l'azione della ionizzazione atmosferica sia su individui sani che malati. Bortels ha dimostrato l'influenza delle radiazioni solari sulla soprafusione dell'acqua. Piccardi dimostrò l'influenza dello spazio extraterrestre sulla reazione dei colloidi, e poiché i colloidi sono presenti in grandi quantità nel corpo umano si deve dedurre che esso risente dell'influenza cosmica. Maki Tagata ha dimostrato che l'indice di flocculazione del siero sanguigno risente del ciclo solare di undici anni e subisce modificazione all'alba e durante le eclissi. Brown ha scoperto che le planarie si regolano, nei loro spostamenti, sulle fasi lunari e che il granchio Gelasinus cambia colore a seconda delle posizioni della Luna. Questa, poi, regola certe attività delle ostriche, anche quando sono fuori dal loro ambiente. Si omette di citare le influenze lunari sulla natura terrestre, oltre a quelle sulle gestazioni dei mammiferi. E non si citano gli effetti diretti ed indiretti sulla vita derivanti dai raggi solari.