Glossario
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CHUTUKTU
(Tib.) - Una incarnazione di Buddha o di qualche Bodhisattva, come si crede nel Tibet, dove generalmente ci sono fra i Lama superiori cinque Chutuktu manifesti e due segreti.
WAITE Arthur Edward
(???) - (1857). Citato da H.P.B. nella Dottrina Segreta quale autore dell'opera "I Misteri della Magia". Scrisse anche altre opere, quali: La Vera Storia dei Rosacroce (basata sui loro Manifesti, sui Fatti e sui Documenti estratti dagli Scritti di alcuni Iniziati della Fratellanza), La Dottrina e la Letteratura della Kabala, La Dottrina Segreta in Israele (uno studio sullo Zohar e le sue connessioni con quel popolo).
COMPORTAMENTISMO
(Psi.) Detto anche behaviorismo dall'equivalente termine inglese, è un metodo di osservazione psicologica che ha per oggetto lo studio delle relazioni fra gli stimoli e le risposte del soggetto. Per questa corrente psicologica l'unico oggetto possibile di una psicologia scientifica è costituito dal comportamento manifesto, cioè dall'insieme delle reazioni dello organismo animale o umano, osservabili dall'esterno dell'organismo stesso e verificabili intersoggettivamente. Non vengono tenuti in alcun conto i sentimenti, l'immaginazione, le motivazioni e quanto altro fa parte della cosiddetta "coscienza".
ICONOLOGIA
(Rel.) - Disciplina che si occupa di ricercare la spiegazione delle immagini, dei simboli e delle figure allegoriche dell'arte antica perchè essa attinse soprattutto alle favole più pittoresche della mitologia. Il termine deriva dal greco eikon, immagine, e logos, ragionamento. È diversa dalla iconografia, perchè questa si occupa delle sembianze reali dei personaggi illustri, mentre l'iconologia ha lo scopo di ragionare delle forme convenzionali con cui si vestono allegorie e miti. L'arte greca è stata maestra nel fissare a ciascun personaggio (astratto ed ideale) attributi e fisionomie che permettevano di riconoscerlo al primo sguardo. Il volto di Minerva era diverso da quello di Venere, Marte non assomigliava a Mercurio, Giove era molto diverso da Plutone, ecc. L'iconologia greca è tutta ieratica e si fonda sulla religione ed ogni dio ha una caratteristica propria : Saturno è un vecchio armato di falce, Giove ha un fulmine fra le mani ed un'aquila a fianco, Nettuno viaggia su un carro trainato da cavalli marini con un tridente in mano, Plutone ha una forca a due denti e siede su un carro trainato da cavalli neri, Cupido è bendato ed armato di frecce, Mercurio ha il caduceo in mano ed i talloni alati, Marte è armato di tutto punto, Bacco è coronato di edera e circondato da Baccanti, Ercole è vestito di una pelle di leone ed impugna una clava, Giunone è trasportata dalle nubi ed ha un pavone accanto, Venere viaggia su un carro a forma di conchiglia trainato da cigni, Minerva ha un elmo sul capo ed impugna uno scudo, Diana è cacciatrice e porta arco e frecce, Cerere ha un covone di grano fra le braccia, ecc. Gli Egizi rappresentavano il loro Dio supremo, Ftà o Phtha, (l'anima del mondo), sotto forma di un globo alato; Neith, la suprema saggezza, come una donna che esce dalla bocca di un leone; Cneph, o Emeth, o Cnuphis, come un serpente con l'uovo simbolico che gli esce dalla bocca, oppure con la figura di un uomo che ha il capo adorno di piume ed uno scettro in mano. Serapide porta sulla testa, al di sopra delle corna di Giove Ammone, un vaso che serve alla misura dei cereali, coronato di raggi o fasciato dalle spire di un serpente. Osiride ha una testa di sparviero, una sfera in mano ed un lituo (bastone augurale) nell'altra; talvolta ha la testa di toro, con grandi corna, uno scettro al posto del lituo, sovrapposto da un grande occhio. La dea Iside ha il capo di giumenta, è velata dal peplo, ha in una mano un fiore di loto, nell'altra la chiave del Nilo; altre volte è raffigurata con un paniere sul capo, il busto coperto da un gran numero di mammelle; altra ancora seduta, mentre regge sulle ginocchia Oro ed Arpocrate. Anubi ha una testa di cane e regge con una mano la verga dei misteri. Canopo è raffigurato da un'anfora decorata da varie immagini e scritture simboliche, sormontata da un capo umano. Tifone viene raffigurato come un vecchio che vomita fiamme, ed al posto delle gambe, snoda le spire di due mostruosi serpenti. Pan ha capo e piedi caprini, pelle maculata e villosa, solleva con una mano adunca la fistula pastorale dalle sette canne in ordine decrescente. Gli antichi Persiani rappresentavano Mitra come un giovane bellissimo, con il berretto frigio in testa, mentre poggia un ginocchio sul toro mitriaco per ucciderlo; altre volte aveva una testa di leone ed era proteso nello sforzo di ricacciare in un antro un bue gigantesco, spingendolo per le corna con entrambe le mani. Il Sole era raffigurato con il corpo raggiante di luce, a cavalcioni di un'aquila. Il Moloch dei Fenici era tutto di bronzo, capo di vitello, braccia protese come ad abbracciare le vittime umane che gli venivano offerte. L'Oannes dei Caldei era raffigurato mezzo uomo e mezzo pesce. Il dio Brahma era raffigurato dagli Indù con il capo raso, seduto sopra una foglia di ninfea, oppure con quattro tese ed il cerchio dell'immortalità fra le mani. Vishnù era rappresentato sotto forma ora di pesce, ora di testuggine, ora di cinghiale, ora d'uomo con membra leonine; talvolta, infine, come Bramino. Il Foè dei Cinesi è rappresentato radiante, con le mani nascoste; altre volte sotto forma di drago volante, coperto dallo scudo della tartaruga. L'Amida del Giappone ha la faccia di cane, tiene in mano un cerchio d'oro che porta alla bocca e cavalca un cavallo a sette teste. Lo Xaca siede nudo, su una immensa rosa, con un leone accucciato ai suoi piedi. Il Gautama dei Birmani è riprodotto seduto, a gambe incrociate, le braccia penzoloni, con un grande berretto sul capo dal quale spuntano due lunghe orecchie. Il Maidarin dei Calmucchi è seduto secondo il costume orientale, con tre teste incoronate e dieci braccia. Erlik-Kan ha un gran berretto adorno di fiori di loto, un fulmine fra le mani ed è nell'atto di calpestare un colpevole. Il Mumbo-Iumbo dei Negri è un feticcio di aspetto mostruoso e terrificante. Homoyoca del Messico è seduto a cavalcioni su un cuscino, ha in capo una corona piumata ed una palma in mano. Vitzliputzic ha testa di leone, ali di nottola, piedi caprini. Yzpuzteque è carico di piume, tiene una gamba rannicchiata, ha le braccia protese ed i piedi di gallo. Nella mitologia scandinava, Odino è raffigurato seduto sul suo eccelso trono,, coperto dalla sua armatura, i due corvi fatidici appoggiati sulle spalle; quando muove verso la battaglia, è rappresentato a cavallo del suo feroce Sleipner. Thor è subito riconoscibile dalla ricca armatura, dall'enorme clava, dal balteo gemmato, dai guanti di ferro, dal carro trainato da due caproni. Freya si riconosce dalla sua perfetta bellezza statuaria, dalla catena d'oro che le cinge il corpo armonioso, dalle lagrime d'oro che le brillano sulle ciglia: il suo carro è tirato da due gatti. Loke, il genio del male, è incatenato a tre rupi e dal serpente che gli pende sul capo sente gocciolare sull'orrida faccia la bava velenosa. Il Tiston dei Germani ha tutti i caratteri di Plutone, il Teutate dei Galli è simboleggiato da una quercia e da un giavellotto; Eso, feroce nell'aspetto, è colto nell'atto di colpire, inesorabile, con la bipenne. Ma l'iconologia si applica anche ad idee astratte. La Forza è rappresentata da una donna di aspetto guerriero, appoggiata su di un cubo, con un leone ai piedi; la Prudenza ha uno specchio attorno al quale si attorciglia un serpente; la Giustizia ha in mano una spada e la bilancia; la Fortuna ha gli occhi bendati ed una ruota sotto ai piedi; ecc.
SAHASRARA
(Tan.) - Il "Loto dai mille petali", il più alto centro sottile di consapevolezza, posto all'apice della colonna spinale. È il sito di Shiva non manifesto.
UNAM SANCTAM
(Rel.) - Bolla papale di Bonifacio VIII, del 1302, autentico "manifesto" della teocrazia, con la quale il papa consacrò la più concisa e rigorosa dottrina della supremazia della Santa Sede sui regni terreni. La bolla termina con la dichiarazione che "ogni creatura umana" dev'essere sottoposta al romano pontefice !!!
MUMMIA
- Nome dato ai corpi umani imbalsamati e conservati secondo l'antico metodo Egiziano. Mumiyya era la materia adoperata per l'imbalsamazione, ed era composta di bitume, pece, ecc. Dal nome di questo prodotto è derivato il termine "mummia". Il processo di mummificazione è un rito estremamente antico nella terra dei Faraoni, ed era considerato come una delle cerimonie più sacre. Era, comunque, un processo che denotava una notevole conoscenza della chimica e della chirurgia. Mummie di 5000 anni fa riappaiono a noi conservate e fresche come al momento in cui andarono sotto le mani dei Parashistes. La mummificazione aveva lo scopo di conservare indefinitamente il corpo fisico del morto. Il corpo prima veniva privato delle visceri, che erano deposte in quattro vasi (canopi) con quattro coperchi diversi : uno a forma di uomo, gli altri a forma di falco, sciacallo e cane. Quindi il corpo veniva lavato, riempito di stoffa e cosparso di mumiyya. Poi veniva avvolto con bende di lino, interposte da filatteri, quindi deposto in un sarcofago. Talvolta venivano imbalsamati anche gli animali sacri.
NECESSITÀ
(Fil.) - Termine dall'etimologia incerta, rappresenta un bisogno che stringe e costringe, ma anche lo stato di una cosa che non potrebbe essere altrimenti. Necessità è ciò di cui non si può fare a meno, oppure l'inevitabile conseguenza di una legge, di un principio, di una premessa, ecc. Per Aristotele esisteva la necessità fisica come subordinazione alle leggi di natura e la necessità logica come proprietà di ciò che è per forza in virtù di leggi logiche. Leibniz definiva la necessità come verità in tutti i mondi possibili, Wittgenstein la identificava con le tautologie del calcolo. I Greci ne facevano una divinità allegorica, figlia della Fortuna. Era adorata ovunque ed aveva un tale potere che lo stesso Giove era costretto ad obbedirle. Aveva un tempio a Corinto nel quale nessuno poteva entrare, tranne le sue sacerdotesse. Aveva mani di bronzo che reggevano lunghi cavicchi ed era rappresentata in compagnia della madre. E poiché la necessità si oppone alla contingenza, e questa è la caratteristica del mondo manifestato, essa dev'essere per forza di cose ultraterrena, ultramondana, trascendente. Dio è il massimo della necessità.
OM MANI PADME HUM
(San.) - Letteralmente "Il gioiello nel loto". Formula sacrosanta di origine indù, tra le più usate nelle quotidiane pratiche devozionali dei buddhisti tibetani, soprattutto tramite il "mulino delle preghiere". Il mulino è un manufatto destinato ad utilizzazione religiosa nel Buddhismo Lamaistico; in tibetano si chiama khorlo, in mongolo khordu, ed è fatto di più cilindri imperniati su un asse in modo che si possano far ruotare anche a mano. Il cilindro mette in movimento preghiere e formule sacre scritte su rotoli di carta fissati allo strumento, o direttamente impresse sulla sua parte esterna, realizzando in tal modo una benefica diffusione delle virtù insite nella formula stessa. L'oggetto, il cui corpo rotante è talvolta ottagonale, può essere fisso, di dimensioni diverse ed azionato anche dall'acqua o dal vento. Molto diffuso è l'uso del mulino da preghiera portatile, analogo nella forma a quello fisso, ma azionato con il concorso di un pezzo di piombo connesso al corpo rotante. Qualcuno collega il mulino della preghiera con la Ruota della Legge, propria del Buddhismo primitivo.
PALILIE
(Lat.) - Feste che si celebravano nell'antica Roma il 21 di Aprile in onore della Dea Pale, tutrice dei pastori, da qualcuno chiamata anche Parilie (dal latino pario=partorisco) perchè le si offrivano sacrifici per il parto del bestiame. Il 21 Aprile era anche il giorno in cui Romolo aveva iniziato i lavori per costruire la città, ed allora le feste erano anche in onore dei natali di Roma. Esse avevano inizio con pubblica purificazione a mezzo di fuoco e fumo, per ottenere il quale si usavano: il sangue del cavallo di Ottobre (stillato dalla coda del cavallo sacrificato a Marte nel mese di Ottobre, conservato religiosamente dalle Vestali), le ceneri dei vitelli sacrificati a Cerere più i gusci delle fave. Si aspergeva il popolo con acqua, si lavavano le mani nell'acqua di fonte, si beveva latte mescolato con mosto. A sera, nettate le stalle, lavate ed ornate le bestie, i pastori partecipavano alla festa assieme alle loro greggi. Si sacrificavano focacce, miglio, latte, e si finiva con una preghiera a Pale. Aveva allora inizio la parte allegra della festa, dando fuoco a mucchi di fieno e di strame, con suono di tamburelli e flauti, durante i quali si provvedeva ad una nuova purificazione delle greggi. La festa si concludeva con un lauto banchetto alla aria aperta cui partecipava il popolo seduto per terra, innaffiando il vitto con abbondanti libagioni. Questa festa contiene una serie innumerevoli di significati che vanno dalla celebrazione del risveglio della natura, alla fecondità, alla liberazione dalla stagione invernale, ecc.