Glossario
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VOTO
(Rel.) - Nella religione, il voto è un impegno assunto verso la divinità, per ragioni religiose. Vi sono due tipi di impegno: uno condizionato, l'altro incondizionato. Il primo consiste in una promessa fatta dal soggetto religioso alla divinità nel caso che questa esaudisca il suo desiderio; è caratteristico delle religioni di tipo arcaico, lo si trova nell'Ebraismo ed in Grecia. Il voto assume una sua precisa connotazione strutturale con i Romani che, con terminologia ben definita, ne distinguevano i singoli atti, la sua articolazione. Il voto incondizionato consiste in una promessa fatta alla divinità senza una esplicita contropartita, anche se quasi sempre è sottintesa "la salvezza". Esso impegna l'individuo a fare qualcosa di più di quanto la religione prescrive a tutti: astinenza alimentare o sessuale nell'ebraismo, castità nel cattolicesimo, altre forme nel buddhismo e nel jainismo. Il voto, poi, può essere privato o pubblico (se fatto in nome dello stato); può essere una tantum o periodico; talvolta si fonda con il giuramento. Nel cattolicesimo, il voto è una promessa fatta a Dio che si deve mantenere, sotto pena di peccato. Materia del voto deve essere cosa buona in sè che può spirare al tempo stabilito, o quando la materia promessa cambi di qualità per sopravvenute circostanze, o quando viene meno la condizione da cui il voto dipende, o per intervento dell'autorità religiosa. Sono riservati al papa tre tipi di voto: i voti religiosi, i voti di castità perpetua, il voto di ingresso in un istituto religioso. Il voto, poi, può essere condizionale, assoluto, personale, reale, temporaneo, privato, pubblico; sotto altra specie, può essere semplice o solenne. Nella Chiesa emergono su tutti gli altri i tre voti classici di povertà (il Vaticano è lo Stato più ricco del mondo), di castità (è sempre più forte la proposta di far sposare i preti) e di obbedienza (esiste da sempre un conflitto permanente fra la periferia e la Curia vaticana). Viva la Chiesa !
SUNNA
(Ara.) - Letteralmente significa "condotta, comportamento" e sta a designare una delle quattro fonti della teologia e del diritto musulmano, assieme al Corano, alla Igma (consenso) ed al Qiyas (analogia). La Sunna consiste in un detto, un fatto o un silenzio di Maometto in determinate circostanze della sua vita; a questa condotta è stata data efficacia normativa perchè ritenuta ispirata da Dio. Fonti della Sunna sono i racconti, trasmessi oralmente, di questi atti di Maometto. I seguaci di questa fede, che è ritenuta l'ortodossia musulmana, sono detti Sunniti. Essi sono detti partigiani della tradizione, sono considerati settari e sono in netta opposizione con gli Sciiti di Persia. I Sunniti riconoscono Abubeker e Osman quali legittimi successori di Maometto, non si permettono di disputare sulla religione, e si impegnano a mantenerla ed a difenderla anche con la scimitarra.
ERODE
(Eb.) - Detto "Il Grande", visse dal 73 al 4 a.C. - Idumeo giudaizzato, fu esule a Roma da cui tornò con un esercito romano e conquistò il trono. Crudele, fiscale, sospettoso, seppe mantenersi neutrale alle lotte che avvenivano a Roma. Campione di giudaismo all'estero, introdusse la civiltà greco-romana in Giudea; geloso e sospettoso, fece uccidere Ircano II, la propria moglie e la propria madre. Per congiure vere o supposte, fece uccidere anche i tre figli. Viene indicato quale autore della strage degli innocenti per far uccidere Gesù. Ma l'autore di una tale strage non esiste, perchè non esiste la strage. Fu Alessandro Gianneo (di Lida) a far uccidere migliaia di iniziati, un secolo prima di Cristo, detti "innocenti" in senso esoterico. I Cristiani non fecero alcuna fatica a trasferire la storia nel Nuovo Testamento, scambiando per bambini la parola "innocenti". Ed una strage di bambini c'era stata molto tempo prima almeno 3000 anni prima di Gesù. Era stato Kansa, zio di Krishna, a fare una strage di bambini per eliminare il nipote che la profezia voleva suo assassino ed erede al trono.
CANE
(Occ.) - Animale domestico, la cui origine sembra risalire a due ceppi fondamentali : lo sciacallo ed il lupo. I popoli antichi lo tenevano in grande considerazione, consumavano la sua carne nei banchetti ufficiali e la ritenevano così pura da offrirla anche in sacrificio agli dei. In Egitto i cani erano tenuti in grande onore ed erano consacrati ad Iside. A Roma si manteneva un cane nel tempio di Esculapio. A Pompei sembra non vi fosse casa dove non era tenuto un cane : su quasi tutte le porte appare la scritta "cave canem". Si narra che in Etiopia vi fosse un paese in cui gli abitanti avevano un cane per re. I Parsi, o Guebri, veneravano i cani e quando una persona era morente, gli accostavano le fauci di un cane affinchè ne ricevesse l'anima. In molti paesi, ancor oggi, si dà un significato particolare al latrato del cane a seconda si tratti di una randagio o meno, del suo colore, dell'ora del giorno, ecc. Nella mitologia troviamo spesso il cane con diversi significati. L'idra aveva molte teste a forma di cane; Cerbero, il cane di Plutone, aveva tre teste; il cane di Gerione aveva due teste e ne custodiva il gregge, fu ucciso da Ercole; il cane accompagnava la cacciatrice Diana; ecc. Questo animale è anche simbolo di amicizia e di attaccamento, oltre che di fedeltà e di custodia delle cose. Scarsa la sua comparsa nella Religione Cattolica che degli animali non è mai stata amica. Molto più spesso, invece, lo troviamo fra gli antichi popoli dell'America. Gli Aztechi lo chiamavano Itzquitli, i Maya Xolotl e nei loro glifi lo presentavano come simbolo di morte. Nel calendario Maya, il cane rappresenta il decimo mese.
GEHENNA
(Eb.) - Hinnom. Non è affatto un inferno, ma una vallata nei pressi di Gerusalemme, dove al tempo di Re Acar fu costruito un tempo a Moloch, o Baal e gli Ebrei immolavano i loro figli. In questa vallata si trovava un posto chiamato Tophet dove si manteneva perennemente acceso un fuoco per scopi sanitari. Il profeta Geremia ci informa che i suoi conterranei, gli Ebrei, usavano quel luogo per il sacrificio dei loro bambini. La valle di Ennom, sede del culto di Moloch, segnata da anatema dal re Gioisia, fu trasformata in discarica di rifiuti dove venivano buttate anche le carogne delle bestie ed i cadaveri dei delinquenti. Il tutto venne bruciato con un fuoco permanente: da qui la sua identificazione con l'Inferno, luogo di eterna dannazione.
PAGANESIMO
(Rel.) - Il termine deriva dal latino "pagus" che significa "villaggio", "distretto campagnolo", ed era una porzione del territorio di Roma. Paganalie erano dette le feste dei pagus, o pagi. La religione dei pagus, o religione pagana, derivava dalla antica saggezza e si manteneva in opposizione al crescente cristianesimo che attecchiva meglio in città. Per i Romani, paganus era un civile, un borghese, mentre miles era un soldato, o cristiano professante. Paganus era colui che si manteneva fedele ai valori sacri tradizionali del pagus; per i cristiani era un non credente, un non fedele, un non cristiano. E fin qui nulla di male, una pura distinzione. Le cose peggiorano quando i cristiani si accorgono che il Paganesimo predica l'antica saggezza, la duplice e simultanea evoluzione, la doppia creazione, spirituale e mondana. La Chiesa si appropria dei concetti fondamentali, cambia quanto basta la fraseologia exoterica, rende irriconoscibili alcuni nomi e passa all'attacco per tentare l'eliminazione degli avversari, non più sul piano ideologico, ma su quello fisico. Ancor oggi, l'epiteto più usato dai cattolici per offendere gli avversari è pagano. Le radici sono difficili da estirpare.
EBREI
(Eb.) - Non esiste una razza ebraica in senso proprio, mentre è dimostrato che essi hanno assimilato i caratteri dei paesi presso i quali sono emigrati. Si possono separare caratteri di tipo armenoide, iraniano, nord-europei, ecc., che portano ad una conclusione di popolo morfologicamente eterogeneo, ma con una direzione di provenienza da Nord-est, come del resto narra la stessa Bibbia. La storia di questo popolo è certamente la più travagliata e la più sofferta di tutti i popoli che in ogni tempo abbiano vissuto sul nostro pianeta. Esuli in Egitto, fanno ritorno alla loro terra guidati da Mosè in un viaggio di ben quarant'anni ed attraverso la lotta contro molti popoli incontrati sul cammino. Conquistano la Palestina, ma vengono compressi dai popoli confinanti e si difendono fino a quando, dopo Salomone, il regno si divide in due. Crisi religiosa, conflitto fra potere e religione, invasioni (Assiri e Babilonesi), creano debolezza e poi deportazione. Ritornano in Patria, si riorganizzano, si riaccendono le lotte intestine e cadono sotto il dominio romano. Nel 70 d.C. scompaiono come unità politica, dopo che Tito conquista Gerusalemme e la dà alle fiamme. Sparsi per il mondo, perseguitati dall'Inquisizione, sono largamente presenti in Italia e Spagna. Monopolizzano il commercio, fanno gli usurai, vengono appena tollerati, finchè non sono scacciati dalla Francia nel 1394 e poi anche dall'Italia e dalla Spagna. Si rifugiano in Germania dove vengono in gran parte asserviti. Perseguiti e massacrati in Austria, tornano in Spagna dove hanno un periodo di tranquillità. Espulsi per opera dell'Inquisizione, perseguitati in Germania, si rifugiano in Russia. Vanno a finire ovunque nei ghetti. La storia recente è fin troppo tristemente nota, con l'Olocausto prima, la riconquista della Palestina e le lotte per la sopravvivenza poi. Ma Israele è il popolo eletto, la conseguenza del patto fra Dio ed Abramo. Come il loro Dio nazionale, Yahweh, nomade e turbolento, così gli Ebrei vagano per il mondo, protetti solo dalla benevolenza del loro Dio che, però, non si astiene dal punire implacabilmente le loro prevaricazioni. Mantengono la loro Pasqua ricca dei riti pagani antichi, il riposo del sabato, il digiuno del kippur, la circoncisione. I Leviti esercitano il sacerdozio. La lingua ebraica appartiene al gruppo nord-occidentale delle lingue semitiche, presenta affinità con il fenicio, con il moabitico ed altre viciniori. La scrittura quadrata è di epoca successiva, mentre le vocali sono opera ancora più tarda dei Masoreti.
LIPIKA
(San.) - Esseri divini, i Registratori celesti, gli "Scriba", coloro che imprimono nella Luce Astrale ogni parola detta ed ogni azione fatta dall'uomo mentre è su questa terra. Essi sono, come insegna l'Occultismo, gli agenti di KARMA - la Legge retributiva. Sono gli amanuensi dell'Ideazione Eterna, o Pensiero Divino, quelli che proiettano nell'oggettività il piano ideale dell'Universo sul quale i Costruttori ricostruiscono il Cosmo dopo ogni Pralaya. Sono simili ai Sette Angeli della Presenza dei cristiani, hanno mente universale passiva e mantengono aggiornati gli Annali Eterni. Sono gli Archivisti, o Annalisti, che imprimono sulle tavolette della Luce Astrale (la grande galleria di quadri dell'eternità) ogni pensiero ed ogni azione dell'uomo. Essi hanno scritto tutto ciò che è stato e sono quindi collegati con il Karma, per realizzare ciò che è. E la registrazione di ciò che è, mediante la Grande Legge di Retribuzione, determina ciò che sarà. Li troviamo anche nella religione egizia come i Quaranta Assessori che nell'Amenti accusano l'anima del morto davanti ad Osiride. E sempre fra gli indù, Chitragupta, che legge il resoconto della vita di ogni anima sul suo registro, è un'altra forma dei Lipika. Ela funzione si può riscontrare anche in Osiride, Minosse ed altri dei inferi. I Lipika non sono collegati con la Morte, ma con la Vita Eterna, con il destino di ogni uomo, e cominciano ad esercitare la loro azione già sul bambino appena nato. Si creda o non si creda !
LAGRIME
(Occ.) - Gocce d'umor liquido che escono dagli occhi per effetto di una viva impressione fisica o morale. Era costume antico versare lagrime in occasione del lutto e si piangeva presso la bara del morto. In qualche caso esistevano appositi contenitori (lagrimatoi) che raccoglievano le lagrime delle piangenti, dal momento che si trattava quasi sempre di donne. E come si poteva affittare un'orchestra per suonare, cantanti per cantare, si potevano affittare persone che versavano lagrime a pagamento. La consuetudine è ancora in uso presso paesi che mantengono vive tradizioni pietose. Aspetto molto interessante è quello delle streghe, persone che notoriamente non possono piangere. Per tale motivo, fra i tanti metodi adottati allo scopo di identificare le persone in qualche modo possedute da spiriti diabolici, vi era la "prova del pianto".
SCIITI
(Mus.) - Dall'arabo Shi-i (chi è del partito) o da Shi-a (partito di Alì), denominazione di sette musulmane risalenti alle guerre civili del primo secolo dell'egira. Si dividono in tre grandi nuclei: Zaiditi, indirizzo più vicino all'ortodossia sunnita in campo politico e giuridico; Imamiti, o Duodecimani, i più moderati; Ismailiti, o Batiniti, i più lontani dall'ortodossia. Tutte queste sette credono Alì designato da Maometto a succedergli e considerano usurpatori i primi tre califfi. Essi considerano regolare solo l'imamato (califfato) dei discendenti di Alì e di Fatima. In dogmatica accettano le dottrine dei mutaziliti, ma gli Ismailiti hanno elementi propri, aborriti dagli altri. Gli Sciiti rappresentano circa il 10 % dei Musulmani e sono presenti in Iran, Iraq e Pakistan. Mantengono il concetto della infallibilità ed impeccabilità dell'imam, cui ci si rivolge come guida ed interprete autorevole degli scritti sacri.