Glossario
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ZAFFIRO
(Occ.) - Pietra preziosa di colore azzurro trasparente che in alcuni casi sfuma fino al bianco ceruleo (zaffiro femmina), in altri raggiunge l'azzurro intenso (zaffiro maschio). Lo zaffiro ha proprietà oftalmiche, corroboranti, astringenti antinfiammatorie e moralmente gioiose. Ridotto in polvere e mescolato a manteca lavata, ungendosi le palpebre, essicca l'eccessivo umore degli occhi e calma le irritazioni. Guarisce la dissenteria, il flusso epatico ed anche le emorroidi se viene preso assieme all'acqua di radice di tormentilla. Sana le ulcere e le piaghe, irrobustisce ed allieta il cuore. Uno zaffiro intero posto sulla fronte, arresta l'emorragia, applicato sulle infiammazioni le estingue, posto sugli occhi li preserva dalle malattie. Può essere usato sotto forma di sale, di liquore, di unzione, di tintura, di essenza. Provare per credere ! Simbolo del conforto e della coscienza pura presso gli antichi popoli, si pensava che in esso risiedesse un certo potere conferito da Giove e da Saturno, il quale rendeva facile il conseguimento dell'Impero e del Sommo Sacerdozio. Simbolo della purezza era dedicato ai Serafini ed adornava quel trono posto del Decimo cielo, dando al seggio dei beati una luce che ogni altra sorpassa. Per la sua bellezza e purezza, viene anche associato alla verità.
MANTICISMO
(Occ.) - Detto anche Pazzia Mantica, è lo stato durante il quale si sviluppa il dono della profezia. Le due parole sono quasi sinonimi e godevano entrambe di grande rispetto. Pitagora e Platone lo tenevano nella massima considerazione, e Socrate raccomandava ai suoi discepoli lo studio del Manticismo. I Padri della Chiesa condannarono molto severamente la pazzia mantica dei sacerdoti Pagani, ma non fecero altrettanto nei riguardi dei loro usi personali. I Montanisti, che traggono il loro nome da Montanus, un vescovo della Frigia che era considerato divinamente ispirato, gareggiarono con i manteis o profeti. "Tertulliano, Agostino, ed i martiri di Cartagine, erano fra questi", dice lo autore di Profezia, antica e moderna. "I montanisti sembravano assomigliare alle Baccanti per il selvaggio entusiasmo che caratterizzava le loro orge", egli aggiunge. C'è una divergenza di opinione per quanto riguarda l'origine della parola Manticismo. Ci fu il famoso Mantis il Veggente, Re di Argo, ai tempi di Melampo e di Proeto; e ci fu Manto, la figlia del profeta di Tebe, essa stessa profetessa. Cicerone descrive profezie e pazzie mantiche dicendo che "nei recessi interni della mente è nascosta e confinata la profezia divina, un impulso divino, che quando brucia più vividamente è chiamata furore", pazzia. (Iside Svelata).
AURORA
(Gr.) - Figlia di Iperiore e di Tea, in greco si chiamava eos. Presiedeva alla prima luce del giorno ed abitava in un palazzo vermiglio. Aveva le dita e le braccia rosee ed ogni mattina, lieta e robusta, si levava dal suo letto , indossava il suo mantello d'oro e si affrettava a bardare i cavalli Lampo e Fetonte per offrire agli Dei ed agli uomini lo splendore della luce. Preveniva il corso del Sole spargendo sul cammino che l'astro doveva percorrere, rose gialle e vermiglie. Veniva rappresentata coronata da raggi e talvolta anche alata. Amò il Titano Astreo, Orione e Titone, re dei Troiani, che la sposò. Per lui chiese a Giove l'immortalità, ma si dimenticò di chiedere la giovinezza. Titone divenne sempre più vecchio e decrepito, finche Aurora l'abbandonò e lo trasformò in cicala. È una allegoria del giorno : bello e fresco al mattino, vecchio e secco alla sera, dopo l'azione solare. Da Titone, Aurora ebbe Mennone, re degli Etiopi, ucciso da Achille. Aurora lo piange ancora, e le sue lagrime formano la rugiada del mattino.
ESCULAPIO
(Lat.) - Nome dato dai Romani al dio greco Asclepio, introdotto a Roma nel 293 a.C., ed al quale fu dedicato il tempio dell'Isola Tiberina. Aveva barba e capelli fluenti, corpo avvolto in un mantello, si appoggiava ad un bastone al quale era avvolto un serpente, un cane è accovacciato ai suoi piedi. La sua paredra è Igea, ed egli viene considerato il Dio della vita e della medicina. Figlio di Apollo e di Coronide, che lo aveva dato alla luce mentre bruciava sul rogo ad opera di Diana, fu affidato a Chirone che lo educò e gli insegnò a guarire tutti i mali. Ma, poiché egli non si limitò a guarire i malati e tentò di risuscitare i morti, Zeus lo fulminò. Apollo ne vendicò la morte uccidendo i Ciclopi che costruivano le folgori di Zeus. Negli ultimi tempi del paganesimo, in cui si davano significati allegorici a tutti i racconti mitologici, Esculapio diventò il simbolo dell'aria, mezzo di salute e vita, figlio del Sole. Ed anche alle sue figlie furono dati significati : Igea è la salute, Panacea il rimedio universale, Jaso il medicare, Egle lo splendore. Sono a lui consacrati il cane, il gallo, il serpente, la pigna, la tazza, tutti simboli in qualche modo legati all'attività del medico, direttamente o indirettamente. È il Salvatore di tutti, essendo così equivalente all'egizio Ptah, a Baal, ad Adone, ad Ercole ed allo stesso padre Apollo. Ha l'attributo del serpente come Serapide, Plutone, Esmun, Kneph. È il fuoco della Vita, il dio che cura avvalendosi del serpente sacro.
INSEGNE
(Occ.) - Dal latino insignia, che significa distinzioni onorifiche, segni esteriori di una dignità, di un grado, di un ufficio. Le insegne, di per sè, non significano niente; esse assumono il significato che di comune accordo si fa loro esprimere. Come i simboli, le insegne sono capite solo da coloro che ne conoscono il significato. Perchè le vesti dei sovrani sono color porpora ? E lo stesso colore ha il berretto cardinalizio ? Il diadema e la corona, ad esempio, sono le insegne dei sovrani, delle Maestà Reali, mentre una volta erano le insegne del pontificato. Il manto purpureo, o foderato di ermellino, magari cosparso di stelle e fiordalisi, è l'insegna del regio potere, la tiara è l'insegna dei Papi, lo scettro è l'insegna della giustizia, il grado di elevazione di un pascià si può misurare dal numero di code che gli viene offerto. L'abito del clero, la uniforme dei militari, sono insegne di professione, servono a distinguere ma non indicano livelli diversi di dignità. Il pastorale e la mitra danno dignità al vescovo, il mantello dei Pari, o il bastone di maresciallo sono insegne di comando. Gradi, galloni, pennacchi, distinguono i vari gradi degli ufficiali, ma indicano anche il livello di potere corrispondente. I religiosi si distinguono spesso dalle insegne esteriori (tonaca, croce, ed altri dettagli). Spesso le insegne sono riportate sugli stemmi. Molto importanti anche le insegne militari, nate dalla necessità di distinguere ad una certa distanza il corpo al quale appartiene una truppa di soldati e la conseguente facilità di riunirsi. Nella Bibbia troviamo le insegne delle dodici tribù di Israele, gli Egizi usavano insegne corrispondenti ai loro Dei, Caldei ed Assiri avevano una colomba che teneva fra gli artigli un dardo nudo, i Greci avevano un pezzo di porpora in cima ad una lancia, i Romani usavano moltissimo le aquile ed al tempo degli imperatori, anche molte figure di animali.
NABIA
(Eb.) - Veggenza, divinazione. Nella Bibbia questo nome è dato alla profezia, uno dei fenomeni mistici più antichi e rispettati, ed è, a giusto titolo, incluso fra i poteri spirituali quali la divinazione, le visioni chiaroveggenti, le condizioni di trance e gli oracoli. Ma mentre gli incantatori, i divinatori e gli stessi astrologi sono decisamente condannati nei libri di Mosè, la profezia, la veggenza ed il nabia sono presentati come doni particolari del cielo. Nelle epoche più antiche essi erano chiamati Epoptai (veggenti), la parola Greca per "Iniziati"; erano anche definiti Nebim "il plurale di Nebo, il dio Babilonese della saggezza". Il Cabalista fa una distinzione fra il veggente ed il mago: l'uno è passivo, l'altro è attivo; il Nebirah è colui che vede nel futuro ed è un chiaroveggente; il Nebi-poel è colui che possiede i poteri magici. Osserviamo che Elia ed Apollonio ricorrevano agli stessi mezzi per isolarsi dalle influenze disturbatrici del mondo esterno : avvolgevano completamente la testa in un mantello di lana perchè essa, si deve supporre, non è conduttore di elettricità.
TEMPLARI
(Eso.) - Ordine religioso-militare creato nel 1119 a Gerusalemme da Ugo di Payns allo scopo di proteggere coloro che si recavano in pellegrinaggio nella città. Chiamati dapprima "Christi militia", poi "militia templi" (trasformato in templares e quindi in templari), si insediarono nel palazzo reale a fianco del Tempio di Salomone. Nel 1128, nel Concilio di Troyes, l'ordine ricevette la conferma e fu rigidamente organizzato. Era composto da Cavalieri (mantello bianco, croce rossa, possedimenti) e da Scudieri (vestivano di bruno ed erano nullatenenti). Potevano essere laici o sacerdoti, ma dovevano giurare i voti dell'ordine monastico. A capo di tutti vi era il Magister, coadiuvato da siniscalco, maresciallo, gonfaloniere ed elemosiniere. L'ordine, appoggiato da Bernardo di Chiaravalle, si diffuse in tutta Europa e costruì moltissime chiese a somiglianza del Tempio di Gerusalemme che, per tale motivo, erano chiamate templi. I Templari si distinsero in molte battaglie e, quando i cristiani si ritirano da Gerusalemme, si stabilirono a Cipro. Cresciuti di numero e di potenza, misero assieme grandi ricchezze, diventando una potenza politica ed economica, spesso in contrasto con i sovrani. Era inevitabile che prima o poi pestassero i piedi alla Chiesa di Roma e questa fu la loro fine. Dichiarato soppresso l'ordine da parte di Clemente V, celebrati alcuni processi farsa, Filippo il Bello li sterminò. L'ordine, tuttavia, è sopravvissuto in forma clandestina, ed ancor oggi è attivo in molti paesi.
OANNES
(Bab.) - Musarus Oannes, l'Annedotus, noto attraverso le "leggende" Caldee trasmesse da Beroso e da altri scrittori antichi, come Dag o Dagon, "l'uomo pesce". Era una divinità Babilonese alla quale veniva attribuito il primo incivilimento dell'Assiria e della Babilonia : era un istruttore ed un riformatore. Arrivando dal mare di Eritrea, uscito dall'uovo primitivo sotto forma di mezzo uomo e mezzo pesce, portò loro la civiltà, le lettere e le scienze, il diritto, l'astronomia e la religione, insegnò ad essi l'agricoltura, la geometria e le arti in generale. Dopo di lui vi furono altri cinque Annedoti (poiché la nostra razza è la quinta) - "tutti simili ad Oannes nella forma esteriore, tutti insegnando la stessa cosa". Ma Musarus Oannes fu il primo ad apparire e lo fece durante il regno di Ammenon, il terzo dei dieci Re antidiluviani la cui dinastia terminò con Xisuthrus, il Noè Caldeo. (Vedi "Xisuthrus"). Oannes era "un animale dotato di ragione ... il cui corpo era quello di un pesce, ma che aveva una testa umana sotto quella di pesce, ed anche dei piedi simili a quelli di un uomo, congiunti alla coda del pesce, e la cui voce ed anche il linguaggio erano articolati ed umani. (Polistore e Apollodoro). Questo dà la chiave dell'allegoria. Ci mostra Oannes come un uomo e come un "sacerdote", vale a dire un Iniziato. Layard dimostrò molto tempo fa (Vedi Niniveh) che la testa di pesce era semplicemente un copricapo, la mitra portata dai sacerdoti e dagli dei, tagliato con la forma di una testa di pesce, così come, senza molte modifiche, la vediamo ancor oggi sulla testa dei grandi Lama e dai Vescovi di Roma. Osiride portava una mitra identica. La coda di pesce è semplicemente lo strascico di un lungo rigido mantello, come dipinto in alcune statuette Assire, la cui forma si può vedere riprodotta nell'ornamento di panno dorato portato durante il servizio dai sacerdoti Greci moderni. Questa allegoria di Oannes, l'Annedotus, ci fa pensare al "Drago" ed ai "Re-serpenti"; i Naga che nelle leggende Buddhiste istruiscono il popolo nella saggezza, sui laghi e sui fiumi, e che finiscono per convertirsi alla Buona Legge e diventare degli Arhat. Il significato è evidente. Il "pesce" è un simbolo antico e molto suggestivo nel linguaggio dei Misteri, come d'altronde lo è l'"acqua". Ea o Hea era il dio del mare e della Saggezza ed il serpente di mare è uno dei suoi emblemi, essendo i suoi sacerdoti "serpenti", ossia Iniziati. Si può così comprendere perchè l'Occultismo ponga Oannes e gli altri Annedoti nel gruppo di quegli antichi "adepti" che furono chiamati "draghi marini" o "draghi d'acqua" - Naga. L'acqua tipicizza la loro origine umana (e come tale è un simbolo della terra e della materia, ed anche di purificazione), a differenza dei "Naga del Fuoco" o immateriali, Esseri Spirituali, Bodhisattva o Dhyani Planetari, considerati anche come gli istruttori dell'umanità. Il significato nascosto diventa chiaro all'Occultista una volta che gli vien detto che "quest'essere (Oannes) era solito passare il giorno fra gli uomini, istruendoli, e che quando il Sole era tramontato, si ritirava di nuovo nel mare, trascorrendo la notte negli abissi", perchè egli "era anfibio", cioè apparteneva a due piani: quello spirituale e quello fisico. Difatti la parola Greca amphibios significa semplicemente "vita su due piani", da amphi "su due lati" e bios "vita". La parola era spesso applicata nell'antichità a quegli uomini che , sebbene conservassero ancora una forma umana, si erano resi quasi divini attraverso la conoscenza che possedevano, e che vivevano sia nelle regioni spirituali supersensorie, che sulla terra. Oannes è fievolmente riflesso in Giona ed anche in Giovanni, il Precursore, entrambi collegati al Pesce ed all'Acqua. Il Dio della Saggezza e della Profondità che, secondo Hibbert, si identificava con il Babilonese Ea, colui che insegnò ai Babilonesi l'arte della scrittura. È simile a Matsya, che per gli Indù è il pesce Avatara di Vishnu.
CALVINISTI
(Rel.) - Seguaci del Calvinismo, movimento religioso che nella sua teologia, nella sua disciplina ecclesiastica, nella liturgia e nell'etica, si improntò al pensiero di Calvino. I movimenti calvinisti hanno assunto forme diverse nei vari paesi in cui si sono diffusi, pur mantenendo alcuni caratteri fondamentali che li distinguono dalle altre professioni protestanti. Il calvinismo è caratterizzato da un intreccio di vicende religiose politiche e sociali che influenzano l'ambiente politico-sociale, ma ne vengono anche influenzati. Fondamento della costituzione ecclesiastica calvinista è la Comunità dei Fedeli in cui l'autorità è affidata agli Anziani; più rara la figura del Vescovo. Il loro culto è improntato ad una austera semplicità : niente musica, niente fasto, niente paramenti, niente ornamenti alle chiese; vengono cantati i salmi con gravi e solenni melodie. La dottrina della elezione, la dimensione della fede che coinvolge tutta la vita, l'etica del lavoro conferirono alle comunità calviniste un grande dinamismo che ne determinò la fortuna. Sfruttarono il potere dello Stato per la predicazione del vangelo e riconobbero il Principe solo quando accordava loro tale privilegio : contro il Principe che osteggia la chiesa ci si può rivolgere anche con le armi! All'interno del movimento vi furono controversie teologiche, particolarmente vivaci, sulla interpretazione della dottrina della predestinazione nei suoi rapporti con la libertà dell'uomo. Notevole il dibattito fra Arminius e Gomar, risolto dal Sinodo di Dordrecht con la teoria del tulip. Oggi il calvinismo conta nel mondo oltre 40 milioni di seguaci ed è membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese.
VENTO
(Eso.) - Dal sanscrito "vati" (soffiare), dal gotico "vindas", dal latino "ventus", con riferimento ad un moto più o meno rapido dell'aria in una certa direzione. È il soffio degli Dei, l'Eolo dei Greci, il Vayu degli indù. I venti sono i figli del cielo e della terra, per i Greci sono la prole di Astreo e di Aurora. Per gli Eschimesi è opera del pupazzo, figlio dell'infelice coppia senza figli, che taglia la corda dell'otre legato alla terra, determinando la fuoriuscita dell'aria ai quattro poli; ritornato al suo villaggio venne adorato come un dio. Ed è proprio con riferimento a questa leggenda, forse, che gli antichi conoscevano solo quattro venti: Borea, o Aquilone, vento freddo del nord raffigurato come un vecchio alato, con la barba e ali coperte di neve, la coda di serpente; Austro, o Noto, vento caldo di mezzogiorno, portatore di pioggia e di tempesta, raffigurato con ali bagnate, fronte coperta di nubi e barba carica di nebbia; Euro, vento di oriente, ora asciutto ora umido, raffigurato con un giovane alato che va seminando fiori, mentre il sole lo assiste sullo sfondo; Zefiro, o Favonio, vento di ponente, annunciatore della primavera, al cui soffio maturano le sementi, raffigurato come un giovanetto con ali di farfalla e corona di fiori. I pianeti, astrologicamente, hanno il governo sui venti: Saturno e Marte si legano ai venti tempestosi e nocivi (Borea ed Austro), il Sole governa i venti secchi e salubri (Euro asciutto) mentre Venere governa i venti moderati ed umidi (Euro umido), Mercurio, infine, regge quelli improvvisi e variabili (Zefiro). In qualche caso, il termine vento viene adoperato per indicare l'Etere, oppure l'Aria ed anche lo Spirito; esso fornisce la idea del Soffio di Vita. Negli Inni Orfici, l'Eros-Phanes evolve dall'Uovo spirituale impregnato dai Venti eterici, il Vento essendo lo Spirito di Dio, che si dice muova nell'Aether, incombendo sul Caos, l'idea divina. Per gli Occultisti orientali, il significato letterale della parola Oeaohoo è un vento circolare, un vortice. Esotericamente è l'eterno Karana, la Causa che agisce incessantemente, il Movimento cosmico, o meglio, la Forza che lo muove. Gli antichi personificarono i venti in forme di Dei e di Demoni. I Greci li consideravano tutti figli di Eolo e compagni delle Arpie. Quelli dannosi erano considerati figli di Tifeo. Nell'antichità si offrivano ai venti anche sacrifici umani. Andronico di Cirro li raffigurò in Atene, nella Torre dei Venti: - Borea, aveva la barba e recava una conchiglia; - Kaikias, aveva la barba e portava uno scudo; - Apeliote, era sbarbato e recava un cesto di frutta; - Euro, aveva la barba ed era coperto da un mantello; - Noto, giovanetto recante un'anfora; - Lips, aveva aspetto giovanile e portava un aplustre; - Zefiro, giovanetto seminudo adornato di fiori; - Skyron, senza barba, versa acqua da un'anfora. Il concetto degli otto venti è tuttora vigente, in quanto la Rosa dei Venti oggi in uso, comprende appunto otto venti: - Tramontana, che soffia da nord; - Greco, che soffia da nord-est; - Levante, che soffia da est; - Scirocco, che soffia da sud-est; - Austro, che soffia da sud; - Libeccio, che soffia da sud-ovest; - Ponente, che soffia da ovest; - Maestro, che soffia da nord-ovest.