Glossario

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OCEANO

 
(Occ.) - Nella mitologia greca è un Dio, figlio di Urano e Gea, che con la sorella Teti forma la più antica coppia di Titani. Loro figli sono i fiumi, loro figlie le sorgenti; viene rappresentato come un vecchio barbuto (che assomiglia all'erba), con in capo un velo sottile (le nubi) sotto il quale si intravedono due corna (flusso e riflusso, moto agitato dei venti), nella mano sinistra un remo, sta seduto su un mostro marino. Oceano è anche "Origine degli Dei" e luogo di comunicazione con il mondo dei morti. Come "origine assoluta" si ricollega alle categorie di immagini primordiali presentate dalle cosmogonie acquatiche. Esotericamente, Oceano è lo Spazio insondabile, lo Spirito nel Caos. Il Cielo è l'Oceano Superiore, ove risiedono i segni dello Zodiaco, in forma di dodici isole, che sono le dimore degli Ierofanti, o Maestri di Saggezza. Il Dalai Lama viene chiamato anche "Lama Oceano", ossia Oceano di Saggezza. La "terra che galleggia" sull'oceano è Prithivi, il mondo diviso in sette principi, divisione cosmica che è più fisica che metafisica. I Sapta Samudra sono i Sette Oceani in cui si suddivide il Pensiero Divino nel Caos. L'Oceano è sinonimo di Acque dello Spazio.

OLIVO

 
(Occ.) - Pianta molto venerata nell'area mediterranea non solo come albero ma anche per la sua importanza alimentare e la produzione di olio che era importante non solo come nutrimento ma anche per il suo impiego nelle cerimonie religiose. Esso, poi, era l'unico combustibile per lanterne, fiaccole ed altri arnesi produttori di luce; ciò significa che l'olio era l'unica sostanza in grado di allungare la durata del giorno e, quindi, la prosecuzione dell'attività anche nelle ore notturne. Alcuni spiegherebbero la guerra di Troia come un conflitto nato per il controllo del transito di navi cariche di olio nell'arcipelago compreso fra le sponde greche e quelle turche. Columella chiamava l'olivo il primo ed il più utile degli alberi ed i Romani lo veneravano al punto che, secondo Plinio, non era permesso bruciarlo per usi profani, ma solo sugli altari degli Dei. In mano a Mercurio gli conferiva il titolo di protettore delle piante, l'arcangelo Gabriele reca in mano l'olivo quando è apportatore di pace (ma l'olivo come simbolo di pace è di gran lunga anteriore al cristianesimo), lo troviamo in testa a Giove come corona, nella Bibbia è usato come simbolo di uomo buono, era molto diffuso nell'Età dell'Oro (notoriamente epoca di pace), per la sua longevità e le caratteristiche resistenti del suo legno è considerato simbolo dell'eternità, nelle monete di Antonino Pio lo troviamo raffigurato carico di frutti e la scritta "Felicitas Aug.". Gli antichi credevano che la quercia piantata vicino all'olivo avesse il potere di farlo seccare; le statue degli Dei venivano talvolta fatte con legno di olivo, come segno di mansuetudine; nella contesa per dare il nome alla città di Atene, Minerva vinse facendo spuntare, con un colpo di lancia, una pianta di olivo; la Dea Palestra amava questa pianta e la teneva in seno, forse perchè i lottatori si ungevano con l'olio; le api posate su un ramo di olivo sono segno di prosperità della vita e di prolungata sanità; troviamo l'olio come elemento simbolico discriminante nel Vangelo di S.Marco, nella parabola delle Vergini savie e delle Vergini stolte; nella Bibbia, il candelabro posto fra due olivi è simbolo di virtù spirituale; e Nike, la Dea della vittoria, invece della corona di lauro, si adorna talvolta di una corona di olivo.

ORIENTE

 
(Occ.) - Il luogo dove sorge il Sole, l'opposto di Occidente. I Romani lo rappresentavano con una figura che aveva il capo circondato da raggi e la mano destra alzata. Gli Egizi lo simbolizzavano con il coccodrillo, che nasce dall'uovo senza genitori, come il Sole si leva dall'orizzonte da sè. I Romani usavano come simbolo dell'Oriente anche l'elefante. Orientale è detto tutto ciò che riguarda l'oriente, ovvero l'insieme dei paesi posti ad est dell'Europa, spesso identificati impropriamente con i soli paesi asiatici. Orientalismo è detto il gusto , la simpatia, per tutto ciò che è orientale. Per Orientalistica si intende il complesso delle discipline linguistiche, filologiche, archeologiche, storiche e religiose rivolte allo studio scientifico delle antiche e moderne civiltà dell'Oriente.

ORO

 
(Eg.) - Figlio di Iside e di Osiride, era uno dei più grandi Dei dell'Egitto. Alcuni vedono in lui il Dio del Sole naturale, da cui poi le ore che segnano il suo cammino nel corso del giorno; altri lo identificano con il mondo. Vi sono due Oro: il Giovane era raffigurato nudo, con lunga treccia, il dito in bocca, sulle ginocchia della madre che lo allatta; il Grande era seduto su un trono dipinto di azzurro, con forma di sciacallo o di cane, testa di sparviero, lo pschent in testa, simbolo del potere, lo scettro nella mano sinistra, la croce ansata nella destra. Oro fece guerra a Tifone, l'assassino di Osiride, lo sconfisse e salì al trono che era stato del padre. Poi fu sconfitto dai Titani ed ucciso. Ma la madre Iside, che possedeva i segreti della medicina, ne rinvenne il corpo nel Nilo, lo riportò in vita, gli procurò l'immortalità e lo rese edotto in medicina e nell'arte della divinazione. Talvolta, con il nome Oro, si designa Osiride nella forma androgina. Oro è anche un metallo prezioso, usato come simbolo di molte cose, tutte positive e somme. È usato anche in composizione con altre parole assumendo varii significati. Numero d'oro è uno degli elementi per la determinazione del giorno in cui cade la Pasqua cristiana. Regola d'oro è quella che dice "Tutto quello che voi volete che vi facciano gli altri, fatelo voi a loro". Rosa d'oro è la rosa dorata, piena di aromi, che il Papa consacra nella quarta domenica di Quaresima e che viene inviata a dame di specchiata virtù e di alto rango. Sabato d'oro è, in Germania, il primo sabato dopo la Pasqua e quello dopo S.Michele. In tale occasione viene celebrata una messe solenne e si attendono speciali grazie.

PACE

 
(Sim.) - Il termine deriva dal sanscrito pach che significa "legare, unire". In mitologia, è una divinità allegorica, figlia di Giove e di Temi, rappresentata come una bella donna, che reca in una mano delle spighe e nell'altra una statua di Plutone fanciullo, coronata di lauro, e che ha sotto i piedi un ramo di olivo. Plutone era il simbolo della ricchezza che deriva dalla pace, il ramo di olivo è simbolo della fertilità della terra che aumenta in tempo di pace, mentre la frutta che talvolta sgorga dal suo seno rappresenta i beni che a tutti derivano dalla pace. I simboli della pace e della guerra si trovano ovunque, presso tutte le civiltà. Presso i Romani, vi era il Tempio di Giano, a forma quadrata, fortificato con stanghe e chiavistelli quando si viveva in pace, spalancato quando vi era la guerra. Mercurio che porgeva il caduceo, mentre calpestava un serpente ripiegato, era il simbolo della guerra soffocata e della pace conquistata. Gli indiani di America avevano come simbolo l'ascia che era sotterrata in tempo di pace e dissotterrata in tempo di guerra. Sempre presso i Romani, il pollice piegato sotto la mano indicava la pace fatta, mentre le statue dei pacificati mostravano il fatto con la testa piegata sulla spalla destra ed un braccio steso verso l'orecchio. In sociologia, questo termine è privo di alcun significato, dal momento che l'umanità ha conosciuto la pace solo come intervallo fra due guerre e non come stato di quiete generale di tutta l'umanità.

PALMA

 
(Sim.) - Pianta tropicale con foglie bislunghe a mò di spade, che produce datteri. Questo nome deriva da "dactyli" (dita), perchè i frutti nascono da rami disposti a ventaglio, come le dita di una mano. L'etimologia del nome "palma" è controversa, ma è certo il fatto che la pianta era venerata dagli antichi come simbolo di vittoria, poiché il suo legno è dotato di grande elasticità e resistenza. Un ramo di palma premiava gli atleti vittoriosi nelle gare sportive; da qui il detto "ottenere la palma", sottinteso "della vittoria". Ma essa ha anche altri significati. La troviamo in mano a Maria Vergine, a fianco dei martiri cristiani, nelle nozze come segno di androginia, come emblema della Palestina, sfrondata come segno di imminente danno, come simbolo dei religiosi cristiani, ecc.

PAPAVERO

 
(Occ.) - In sanscrito, papa=cattivo e vira=succo, per cui il termine significa "succo pernicioso". In realtà, il succo può essere buono o cattivo a seconda dell'uso che se ne fa. La pianta ha grandi fiori composti di quattro petali ed una capsula globulare che contiene i semi. Da essa si estrae l'oppio. Alcuni vogliono che il nome derivi dal celtico "pappa", che indicava l'uso antico di mischiare i semi di questa pianta , o il succo da loro estratto, alla pappa dei bambini per farli dormire. Presso gli antichi, gli amanti, per sapere se il loro amore era pari, solevano mettere un petalo di papavero sul pugno, dandogli poi un colpo con la mano: lo scoppio, debole o forte, esprimeva l'intensità della passione. La statua del Buon Evento, a Roma, aveva in una mano un papavero. Ovidio dà alla Notte una corona di papaveri, che la accompagnano in sogni funesti. Spesso il papavero è simbolo della città perchè i suoi semi sono i tanti abitanti, mentre gli scomparti della capsula stanno ad indicare i quartieri. Giunone, quale dea delle nozze, reca in mano un mazzo di papaveri; ma anche Cerere, quale inizio della giustizia (apportatrice di leggi), reca papaveri; similmente ne è dotata la dea della giustizia. Inutile dire che Morfeo addormentava chiunque toccandolo con uno stelo di papavero, mentre Venere se ne fregiava, essendo l'abbondanza di semi simbolo di fertilità.

PIETÀ

 
(Rel.) - Deriva da pio, ed è un sentimento che inclina l'uomo a rispettare ed amare Dio e le cose di religione, a riverire e difendere i propri genitori, a rispettare le tombe. È cosa diversa da compassione, un moto dell'anima che ci fa sentire dispiacere o dolore dei mali altrui, quasi li soffrissimo noi. La Chiesa cattolica predica la pietà e si ritiene altruista; essa, inoltre accusa il Buddhismo, che predica la compassione, di egoismo. Basterebbe riflettere sul significato dei due termini per rendersi conto dell'assurdità dell'affermazione. Nel paganesimo, la Dea Pietà era raffigurata come una donna seduta, coperta da un gran velo, con una cornucopia nella mano destra e la sinistra sulla testa di un fanciullo. L'allegoria si legge con facilità e va ben oltre il valore dei cattolici.

PARACELSO

 
- Il nome simbolico adottato dal più grande Occultista del medioevo - Philip Bombastes Aureolus Theophrastus von Hohenheim, nato ad Einsiedeln, nel Cantone di Zurigo, nel 1493. Morì a Salisburgo nel 1541. Medico, alchimista e filosofo, studiò a Basilea, poi con Tritemio, abate di Sponheim, sotto la cui guida proseguì le ricerche chimiche. Recatosi in Tirolo, studiò i minerali e le malattie dei minatori. Dopo aver viaggiato a lungo, nel 1526 tornò a Basilea, dove insegnò medicina in tedesco, e non in latino come si usava all'epoca. Qui ricevette il suo soprannome, in onore di Celso. L'invidia per i suoi successi gli scatenò contro la rabbia di tutti, colleghi e non. Dovette lasciare la città, e riprese a viaggiare. Passò attraverso molte città fino a quando ricevette, nel 1541, dall'arcivescovo Ernst, l'invito a stabilirsi a Salisburgo. Morì in circostanze misteriose, non si sa bene se per un tumore al fegato o per mano assassina (ipotesi più probabile, data la generale simpatia degli ignoranti). La sua leggenda è stata fusa con quella del dr. Faust, ma il suo grande patto era con la "Conoscenza". Persona di immensa erudizione, conosceva l'astrologia e la Cabala, mentre era un grande esperto di occultismo. Per lui, la Natura era un grande organismo vivente pervaso da un'energia creatrice; l'uomo, posto a metà strada fra la natura e Dio, attraverso la conoscenza delle scienze naturali, con l'aiuto dell'alchimia e dell'astrologia, può penetrare i misteri della creazione e di Dio. Ogni cosa è impregnata di magnetismo cosmico, che trasmette all'uomo le influenze astrali. Fu il primo a stabilire delle corrispondenze tra organi del corpo umano e pianeti: Sole-cuore, Saturno-polmoni, Venere-reni, Luna-cervello, Giove-fegato, Marte-cistifellea. Oggi viene deriso da quanti esercitano la medicina come gestori di scartoffie o squartatori di membra, privi di ogni visione dello uomo integrale del quale il corpo fisico è solo la scorza. Nei suoi testi si trovano accurate osservazioni cliniche e molte scoperte chimiche. Il suo modello magico-mistico è rifiutato dai contemporanei e da quanti vedono nella scienza solo il lato materiale. Fu il primo ad applicare la chimica alla medicina e la moderna farmocologia è solo uno sviluppo delle teorie di Paracelso, lo accetti o no. Paracelso compie una ricerca sperimentale delle essenze di ogni sostanza, che per lui sono strumenti dell'archeus (spirito della vita). Grazie ad esso, il mondo della materia terrena e della concretezza organica dell'uomo acquista senso nel quadro del segreto cosmico; quanto più l'iniziato si cala nell'esperienza materiale, accurata, ripetuta, tanto più egli evade dai limiti dottrinali ed astratti della scolastica per accedere alla concreta veridicità dei simboli e dei miti. Fu il fisico più illustre del suo tempo ed il più rinomato nel curare quasi tutte le malattie con il potere dei talismani da lui stesso preparati. Non ebbe mai un amico, fu circondato solo da nemici, i più accaniti dei quali furono gli Ecclesiasti e la loro fazione. È comprensibile che egli fosse accusato di essere in combutta con il diavolo, nè c'è da meravigliarsi che alla fine fosse assassinato da alcuni nemici sconosciuti, all'età di circa quarantotto anni. Morì a Salisburgo, lasciando numerose opere che sono state fino ad oggi tenute in grande considerazione dai Cabalisti e dagli Occultisti. Molto di ciò che disse si è rivelato profetico. Era un chiaroveggente di grandi poteri, uno dei filosofi e dei mistici più dotti ed eruditi, nonché un famoso Alchimista. La fisica è in debito con lui per aver egli scoperto il gas nitrogeno, o Azoto.

PLUTONE

 
(Mit.) - Divinità sia dei Greci che dei Romani, dai primi chiamato Ades, dagli altri Orcus e Dis, era fratello di Giove e di Nettuno, figlio di Crono, padre di tutte le ricchezze, signore del regno dei morti. Proserpina era la sua sposa. Re dell'Inferno, vive in un palazzo nascosto nell'ombra misteriosa ed eterna della notte oltre Oceano, fra cupi fiumi ed agghiaccianti paludi, al di là delle vaste porte che non è lecito varcare agli uomini se non dopo la morte. Insensibile alle preghiere umane, era il Dio più odiato, cui si sacrificavano animali neri. Rappresentato con un mazzo di chiavi in mano, viaggiava su un carro tirato da quattro cavalli; secondo Boccaccio, i cavalli erano tre, ed il carro aveva tre ruote. Talvolta lo si voleva cieco e zoppo, dispensatore di ricchezze a caso. Detto anche Aidone, Dio della Terra, gli veniva conferito l'attributo di "serpente". Gli si attribuiva la ricchezza, soprattutto quella dei metalli, perchè, come lui, si trovano sotto terra. Il pianeta Plutone è stato scoperto nel 1930, ma era stato già intuito da tempo, osservando le perturbazioni dell'orbita di Urano. Ha l'orbita più eccentrica ed inclinata rispetto alla eclittica e la percorre in 249 anni terrestri. La sua rotazione si compie in sei giorni terrestri e la sua massa è inferiore a quella della Terra. La sua superficie sarebbe coperta da ghiaccio il che rende visibile la luce riflessa del sole, ma cela il vero pianeta. E gli antichi chiamavano Plutone Ade, ossia invisibile ! Plutone è il signore del segno dello Scorpione che governa l'apparato genitale e quello escretore. La sua forza oscura è la stessa di quella degli organi riproduttivi. È un pianeta trans-saturnino e, come tale, si pone al di fuori dei sette temperamenti umani basati sul settenario tradizionale. È un pianeta lento ed intere generazioni, più che singoli individui, lo trovano nel loro tema natale. Le sue caratteristiche sono la ribellione, la sovversione, sia quella giusta che quella luciferina. È disordine in tutti i sensi cui si ricollegano tutte le malattie che sul disordine si fondano, quali il cancro. Ma esso è anche portatore di ricchezza, diffusore di veleno che può uccidere in forti dosi ma sanare in piccole. Plutone richiama il mistero della nascita e della morte, la trasmutazione alchemica e spirituale, il mistero della giustizia divina, la segretezza e l'iniziazione.
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